sabato 30 novembre 2013

Cirò- La Pro Loco di Parghelia guidata da Tommaso Belvedere, in visita alla Città di Lilio e del vino



Cirò- La  Pro Loco di Parghelia guidata da Tommaso Belvedere, in visita alla Città di Lilio e del vino, dove circa 70 persone accompagnate dal primo cittadino  Maria Luisa Brosio, sono giunti nel cirotano alla scoperta della cultura. Ad accoglierli soci e presidenti della  Pro Loco “Lilio” di Cirò, presieduta da Rosaria Frustillo, e quella di Cirò Marina, presieduta da Demo Martino. Per tutta la mattina i graditi ospiti hanno visitato il centro storico, le chiese il Museo archeologico, il museo della civiltà contadina ed il museo dedicato al riformatore del calendario gregoriano Luigi Lilio. Dopo la visita culturale a Cirò, il gruppo è stato poi ospitato dalla  cantina Malena dove ad accoglierli c’era il presidente provinciale dell’Unpli di Crotone, Domenico Brizzi. Per l’occasione  il titolare della Cantina, Cataldo Malena ha offerto una ricca degustazione di vini, accompagnata da un gustoso primo piatto; di seguito, altra tappa alla vicina cantina Tenuta Juzzolini, per un altro assaggio e l’incontro con la suggestiva bottaia, ed il ricco museo contadino.

Cirò- Niente riscaldamento nelle scuole di Cirò,



Cirò- Niente riscaldamento nelle scuole di Cirò, dove il ripido ed improvviso calo delle temperature ha  trovato tutti impreparati per far fronte al freddo delle ultime ore. Specie i bambini delle scuola elementare e materna sono quelli che stanno soffrendo di più, resistono poco a queste temperature polari, tanto che i genitori sono già sul piede di guerra, le quali si sono già  recati nei giorni scorsi, presso la casa comunale dove operano i tre commissari prefettizi. Intanto dalle scuole è gia partita  la comunicazione per la richiesta della manutenzione della caldaia e per il rifornimento del gasolio, ma soprattutto di poter da subito accendere il riscaldamento almeno nella scuola materna ed elementare specie  davanti al fatto che il picco dell’influenza quest’anno è previsto proprio per la settimana di Natale. Si spera che i commissari, come hanno promesso ai genitori, possano   accelerano  i tempi burocratici e tecnici affinché i bambini  possano stare al caldo  nelle loro aule, dopo tutto è un loro diritto. Intanto al freddo si aggiunge la pioggia , dove  per questa fine settimana è prevista allerta meteo  che ha indotto i commissari ad emanare ordinanza di chiusura delle scuole cirotane per  domani  sabato 30 novembre.

mercoledì 27 novembre 2013

Cirò- Il prof. Francesco Mussuto, presidente Anteas di Ciro’ ha presentato il recente convegno di Alimentazione nella terza età


Cirò- Il prof. Francesco Mussuto, presidente Anteas di Ciro’ ha presentato il recente convegno di Alimentazione nella terza età per cui ha relazionerà la Dott.ssa Adriana Calendini, biologa nutrizionista, dove Mussuto nel relazionare l’introduzione al convegno in una nota così scriveva:” L’Anteas è un’associazione promossa dalla FNP (Federazione Nazionale dei pensionati CISL), diffusa su tutto il territorio nazionale con oltre 600 associazioni. Si articola in attività di Volontariato e di Promozione Sociale. Sviluppa iniziative e progetti in diversi ambiti: assistenza, invecchiamento attivo, rapporti intergenerazionali, cultura e tempo libero. La centralità della persona, la difesa dei diritti, l’ascolto sono le basi del suo operare, i suoi strumenti per costruire relazioni e comunità nei nostri paesi e nelle nostre città. L’Anteas crede in una società solidale, in una rete di relazioni umane che formano una comunità, nella costruzione di relazioni che rompano il muro dell’isolamento, nella tutela e nell’affermazione degli anziani e delle persone deboli. Crede che il volontariato debba avere una funzione integrativa e non sostitutiva della struttura pubblica, che possa rendere i servizi sempre più a misura d’uomo, con politiche di decentramento e di sostegno alla domiciliarità. Le persone che vi fanno parte appartengono ad ogni fascia di età, accomunate dal desiderio di prendersi carico dei piccoli e grandi problemi della comunità in cui si vive cercando di collaborare con le altre istituzioni locali a migliorare il proprio contesto socio-culturale.  La sua mission è di promuovere e valorizzare l’impegno degli anziani, dei giovani e degli adulti, perché possa crescere il loro ruolo attivo nella società. Si propone di contrastare ogni forma di esclusione sociale, migliorare la qualità della vita, diffondere la cultura e la pratica della solidarietà perché ogni età abbia un valore e ogni persona un suo progetto di vita attraverso cui diventare una risorsa per sé e per gli altri. In particolare, crediamo che gli anziani siano una grande risorsa, un capitale sociale e culturale, un tesoro di esperienze che deve essere riscoperto e messo a disposizione della comunità. Il 2012 è stato l’anno Europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni. Occasione questa molto importante per prendere coscienza di ciò che vuol dire “invecchiamento attivo”. Prima di tutto bisogna considerare che una persona che esce dal circuito lavorativo non è assolutamente da considerare già “vecchia”, ma è capace di sapersi inserire in altri contesti offrendo la sua esperienza, la sue conoscenze, le sue capacità a servizio degli altri. Se è vero come è vero che l’invecchiamento della popolazione secondo i dati statistici si allunga sempre di più, grazie ai benefici prodotti dalla ricerca scientifica in campo medico e del welfare in generale, non si deve dimenticare che questa fase della vita va vissuta con il desiderio di progettare nuove esperienze di vita attiva, nonché di realizzarle se incontrano condizioni esterne che non siano di impedimento e trovino l’aiuto a coltivare speranze, interessi, propositi e progetti di vita. Occorre, inoltre, un nuovo approccio politico di vedere la questione degli anziani non come una categoria definita in termini anagrafici, e quindi in un’ottica esclusivamente consumistica, di semplici fruitori di beni e servizi, bensì come una questione che riguarda il modo in cui essi devono vivere, chi si prenderà cura di loro se malauguratamente si perde l’autonomia, quali  strumenti adottare, quali misure compensative da attivare. Attualmente la metà dei beneficiari dei servizi di cura di lunga durata hanno più di 80 anni, ma un beneficiario su 5 ha meno di 65 anni. L’handicap e la perdita di autonomia non sono un problema legato unicamente all’età avanzata, anche se la prevalenza aumenta nettamente con essa.I problemi che riguardano il settore anziani bisognevoli di cure di lunga durata oggi sono tanti, legati ad un filo comune: I finanziamenti pubblici non bastano più. Il modello familiarista, come è ancora in Italia, è entrato in crisi. I budget sociali sono rivisti al ribasso. Quando la struttura pubblica o privata convenzionata non riesce a soddisfare talune necessità, (al di là delle spese sanitarie dovute per legge), allora la famiglia deve farsi carico di ricorrere alle  “badanti familiari”, per lo più manodopera immigrata, con un aggravio di spesa al di sopra delle proprie possibilità Relazionerà la Dott.ssa Adriana Calendini, biologa nutrizionista alla quale diamo il benvenuto”.

Cirò- Dieci regole per una buona alimentazione



Cirò- Dieci regole per una buona alimentazione, previene nella terza età malattie gravi come il diabete, l’ipertensione  e le malattie cardiovascolari, e ne migliora la qualità della vita, questo il tema del convegno dal titolo:" L'alimentazione nella persona anziana"  organizzato dall'Anteas, -Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà, nella persona del professore Francesco Mussuto presidente Anteas di Cirò, presso il Centro Diurno  "Mons. A. Vitetti". A coordinare i lavori è stato  Iginio Carvelli, ha  relazionato il convegno la dottoressa Adriana Calendini biologa-nutrizionista. Quali sono  i cibi  buoni e cattivi, i fabbisogni giornalieri, le diete specifiche da osservare nelle varie patologie e tanti suggerimenti sono stati gli argomenti  trattati con spessore e professionalità dalla nutrizionista Calendini . I Carboidrati sono gli alimenti a cui il corpo fa riferimento immediatamente, fanno male le diete fai da te privandoci dei carboidrati, ha detto l’esperta. Per tutte le funzionalità dell’organismo occorrono nella donna 1500 kilocalorie e nell’uomo duemila kilocalorie, è bene nell’anziano evitare lo zucchero da cucina , meglio sostituirlo con zucchero da canna o un dolcificante vegetale prodotto da una pianta: la Stevia, riconoscibile dalla sigla E960,  che ha zero  calorie. Bisogna consumare ha detto- proteine ad elevato valore biologico ricchi di aminoacidi essenziali che possiamo trovare nelle uova , carne, latte, legumi; un piatto completo ad esempio che non necessita del secondo è la pasta con legumi, contengono tutti gli aminoacidi di cui il corpo ha bisogno. Attenzione però al formaggio e alle uova, i quali vanno consumati solo due volte alla settimana per evitare che facciano aumentare il colesterolo cattivo, così come pure i grassi i quali il loro aumento provoca aterioscleresi, in quanto occludono le arterie. Tra gli oli invece- prosegue la nutrizionista- vanno preferiti quelli vegetali. Inoltre per ridurre l’acido lattico responsabile dei crampi muscolari specie negli atleti, secondo una recente analisi bisognerebbe bere dopo una attività sportiva della birrà, visto che il maltosio in essa contenuta  apporta maggiore ossigeno ai muscoli. Anche le vitamine sono importanti prosegue- come la vitamina A  contenuta nel pesce e negli ortaggi di colore giallo come carote zucche meloni,; la vitamina B contenuta invece nei legumi, banane, uovo, ortaggi verdi come la cicoria,  importanti per il sistema nervoso centrale; la vitamina P contenuta nella carne bianca che interviene nella sintesi del DNA; La vitamina C contenuta nel kiwi, arance, pomodori che interviene nella difesa immunitaria; il calcio per ostacolare l’osteoporosi, basterebbe  due porzioni di latte al giorno, ma anche latticini e yogurt. Uno dei problemi principali dell’anziano è l’assenza di sete, l’anziano beve poco, ne occorrerebbe almeno un litro e mezzo al giorno. La giornata di una persona anziana deve partire con una buona colazione che apporti il 10-15% del fabbisogno  giornaliero, basterebbe del pane tostato e marmellata di frutta; un pranzo  che apporti il 40 % del F.G. consumando Carboidrati(pasta), Proteine(carne o pesce), verdure, frutta e un bicchiere di vino. E’ bene  evitare di  mangiare contemporaneamente  un primo con carne ed un secondo con pesce o vice versa. Il vino è un antiossidante ricco di flavonoidi che favorisce la digestione. La cena invece deve apportare  il 35% del F.G.  con verdure, formaggio, uova, pane integrale, frutta ed un bicchiere di vino. La merenda si fa a metà mattina e metà pomeriggio con una frutta, o uno yogurt ed il dopo cena per chi ancora avverte fame, va bene un cioccolato fondente che riduce il giro vita o latte con zucchero di canna, o un po’ di frutta: tre noci o 5 mandorle ma una volta alla settimana. Per quanto riguarda l’olio di oliva ne va consumato crudo un cucchiaio al giorno, o dieci gr di margarina per il F.G. .Naturalmente fondamentale è l’attività fisica perché  prosegue ancora- previene l’invecchiamento. Per quanto riguarda invece l’alimentazione e le patologie, la nutrizionista fa l’elenco di alcune malattie degli anziani, e dei cibi che si possono o no mangiare. Nelle patologie cardiovascolari si deve seguire una dieta ipocalorica, si può usare solo un cucchiaino di olio al giorno. cibi si: pane, pasta, cereali, riso, patate, un bicchiere di vino, piccante; cibi no- dolci, zucchero, uova, formaggi; mai unire pasta e patate insieme. Ipertensione :eliminare il sale che si può sostituire con piante aromatiche, lo zucchero; bene aglio, albicocche e ciliegie, limitare invece l’uso di cavoli, carciofi e sedano che contengono sale, bene anche i piselli per l’apporto in magnesio. Diabete: no a patate e pasta, si alle patate bollite, si alle uova non contengono zuccheri, si a fave e piselli e formaggi, si a frutta secca e olio d’oliva, si alle mele; no invece a fichi, banane,  kiwi, mandarini. Colite: è consigliabile una alimentazione a cottura a vapore, no a latticini, solo parmigiano e reggiano, no agli insaccati meglio prodotti di salumeria come la bresaola e lo spek, no  a cinghiale, quaglia, fagiano, maiale, si a vitello, capretto pollo, no a pesci grassi come il tonno e l’anguilla si  alla cernia al pesce spada alla spigola, no a legumi, frutta secca, frutta con semi, cocomero, pesche, si alla mela e pera sbucciatasi alle carote e patate bollite; evitare il  piccante. Una nota particolare invece l’ha dedicata alla Conservazione dei cibi: fare molte attenzione ai batteri  ai funghi e alle muffe; non scongelare i cibi tenendoli esposti fuori il frigo, meglio usare il microonde, non conservare cibi del pranzo nel frigo meglio congelarli. Attenzione poi al colorito del cibo. Queste sono state le dieci regole d’oro di alimentazione per la terza età proposte dalla nutrizionista Calendini.

martedì 26 novembre 2013

Cirò- Che fine ha fatto l’autunno? Le Scille non fioriscono più, i ciclamini sono diventati rari



Cirò- Che fine ha fatto l’autunno? Le Scille non fioriscono più, i ciclamini sono diventati rari e tardano a fiorire, di solito la loro fioritura  annunciano l’autunno,   i tramonti sono sempre più gialli,  sono forse i segni di un clima che sta cambiando, che si sta tropicalizzando . Se a questo aggiungiamo  i tagli dei boschi e gli incendi estivi ecco che il quadro si fa sempre più pericoloso. Dunque, se l’ambiente non viene rispettato l’ambiente non ti rispetta. Intanto, sono sempre di più in aumento le discariche abusive disseminati ad ogni angolo, che deturpano l’ambiente. Se non ritorniamo  a rispettare la natura avremo  sempre più  fenomeni estremi  come quelli a cui stiamo assistendo ultimamente. Bisogna rispettare i fiumi, i canali naturali,  mantenendo le dovute distanze dalle aree a rischio, evitando le cementificazioni selvagge tipiche degli anni 70/80 che hanno messo a repentaglio  intere popolazioni, questo dovremmo fare in futuro se vogliamo salvare ancora il mondo.   le frani di via campanise, via Canale, via De Gaspare, dove a Cirò, le intense piogge  hanno causato lo spopolamento di intere aree e messe in pericolo molte abitazioni. In passato purtroppo si è costruito dove non si doveva, si sono tagliati alberi ed interi boschi sono stati distrutti dagli incendi, e ora l’intero territorio è dominato da frane e smottamenti. Non c’è strada interpoderale rimasta intatta, le piogge e le frane le hanno cancellate, i vigneti hanno subito danni, l’agricoltura è in ginocchio. E intanto continua a piovere ancora sul bagnato, stravolgendo l’ambiente e le stagioni.
Non c’è bisogno di guardare troppo lontano basta guardarci intorno come le frani di via campanise, via Canale, via De Gaspare, dove a Cirò, le intense piogge  hanno causato lo spopolamento di intere aree e messe in pericolo molte abitazioni. In passato purtroppo si è costruito dove non si doveva, si sono tagliati alberi ed interi boschi sono stati distrutti dagli incendi, e ora l’intero territorio è dominato da frane e smottamenti. Non c’è strada interpoderale rimasta intatta, le piogge e le frane le hanno cancellate, i vigneti hanno subito danni, l’agricoltura è in ginocchio. E intanto continua a piovere ancora sul bagnato, stravolgendo l’ambiente e le stagioni.




domenica 24 novembre 2013

Cirò- I commissari prefettizi del comune di Cirò –Umberto Campini, Francesco D’Alessio e Massimiliano Pensabene, hanno incontrato ieri mattina il presidente della Provincia Stano Zurlo



Cirò- I commissari prefettizi del comune di Cirò –Umberto Campini, Francesco D’Alessio e Massimiliano Pensabene, hanno incontrato   il presidente della Provincia Stano Zurlo. “Si è trattato di un incontro proficuo e cordiale -dichiara Zurlo in un comunicato- nel corso del quale i rappresentanti del Governo hanno avuto di espormi una serie di progetti che riguardano il comune del crotonese. L’incontro, durato oltre un’ora, è  stato dedicato ai progetti integrati di sviluppo locale (PISL)che sono in capo all’Ente intermedio ed al Comune e che, attraverso 2 interventi specifici, prevedono un finanziamento di oltre 1.000.000 di euro(Tra cui 500 mila euro per il parco tematico  astronomico Lilio). La Provincia come sempre -
conclude il presidente Zurlo- garantirà la massima disponibilità e sinergia per fare in modo che, anche nel Comune di Cirò, si possano concretizzare tutte le opportunità legate ai progetti integrati di sviluppo locale”. Alla fine dell’incontro, i Commissari  straordinari hanno ringraziato il presidente della Provincia per la disponibilità e la cordialità loro riservata. Alla riunione hanno partecipato anche il vice capo di Gabinetto Tommaso Arabia ed il consulente del presidente Giovanni
Lentini. Allo scioglimento del comune per condizionamento mafioso si era arrivato dopo le verifiche condotte dalla Commissione di accesso (composta dal vice prefetto Maria Carolina Ippolito, dal funzionario amministrativo contabile Giuseppe Belpanno e dal capitano Fabio Falco, comandante della Compagnia dei carabinieri di Cirò Marina) insediatasi il 23 gennaio 2013 che hanno portato il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ad avviare la procedura di scioglimento del Consiglio che era stato eletto nel maggio 2012 riconfermando alla carica il sindaco Mario Caruso. A dodici anni dall’ultimo scioglimento per condizionamento mafioso, era il 19 febbraio del 2001, si era così  ripetuto lo scioglimento del comune di Cirò. Dunque il Consiglio dei Ministri riunitosi lo scorso 15 ottobre, alle ore 18.25 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Filippo Patroni Griffi, -al fine di consentire le operazioni di risanamento delle istituzioni locali, si leggeva in una  nota diffusa dal Consiglio dei Ministri- nelle quali erano  state riscontrate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata,   deliberava, su proposta del Ministro dell’interno, lo scioglimento del Consiglio comunale di Cirò. Da allora il comune di Cirò è insediato la commissione straordinaria prefettizia che resterà in carica 18 mesi.

Cirò- Il cirotano Giuseppe Scigliano riceve il gruppo degli anziani Club anni 50/60 calabresi presso la sede del Comites ad Hannover in Germania



Cirò- Il cirotano Giuseppe Scigliano riceve il gruppo degli anziani Club anni 50/60 calabresi presso la sede del Comites ad Hannover in Germania, di cui è presidente, per discutere delle loro problematiche, come l'inutilità dell'atto di assenso richiesto per il rilascio della carta di identità per coloro che hanno figli minori. Ne è convinto il presidente Scigliano il quale scrive in una nota- che indipendentemente da questo assenso, le autorità consolari sono tenute a rilasciare tale documento che è da definirsi personale. Scigliano si è fatto portavoce affinchè venga alleggerita tale procedura.
 Si è parlato anche dell'inutilità del passaporto valido solo per i Paesi Europei , prosegue Scigliano- perchè presenta più limiti della carta di identità e costa anche molto di piú di questa ( in alcuni Paesi tipo la Turchia o la Tunisia, si può entrare con la carta di identità ma non con il passaporto limitato ai paesi EU). Il Presidente del comites Scigliano quindi ha consigliato di optare per la carta di identità. Inoltre, e ricorda che   è stata analizzata le situazioni problematiche  attuali degli anziani, specie  sull'attuale situazione italiana e sulla nuova emigrazione. Si è stati  veramente benissimo insieme conclude Scigliano-  anche perchè oltre alle informazioni, i presenti hanno avuto un pomeriggio ricco di emozioni. Tristezza ed allegria hanno caratterizzato dunque questo incontro vissuto in nome della solidarietà messa in risalto da tanti piccoli episodi tra cui il brindisi per il compleanno di Domenico ed una telefonata in viva voce fatta in ospedale per tirar su di morale un'altro membro del gruppo ricoverato facendolo partecipare all'allegria che c'era in sala. Dopo i discorsi, è seguito un minuto di raccoglimento dedicato a Giulio Bernabei membro del gruppo scomparso da pochi giorni. A seguire un momento conviviale molto bello organizzato dal presidente del Club Luigi Gallinaro. Prossimo incontro il Giorno 14 dicembre.

mercoledì 20 novembre 2013

Cirò- L'Anteas, -Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà- Sede di Cirò, ha organizzato un Convegno su: " L'alimentazione nella persona anziana"



Cirò- L'Anteas, -Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà-  Sede di Cirò,  ha organizzato un Convegno su: " L'alimentazione nella persona anziana" nell’ambito delle iniziative intraprese nel 2013 dall’Anteas Regionale e Provinciale ,che si terrà  sabato 23 novembre 2013 alle ore 17.00, presso il Centro Diurno  "Mons. A. Vitetti". A coordinare i lavori sarà Iginio Carvelli, relazionerà il convegno la dottoressa Adriana Calendini biologa-nutrizionista, concluderà i lavori Cataldo Nigro coordinatore provinciale Anteas-Cisl.  A comunicarlo è il professore  Francesco Mussuto Presidente Anteas di Cirò.  “In questo periodo di crisi è importante non chiudersi in se stessi, ma aprirsi, essere attenti all’altro”. Queste sono le parole che qualche giorno fa ha detto Papa Francesco e che ci esortano ad essere solidali in periodi come questi. E’ attraverso la solidarietà, infatti,  attraverso la partecipazione civile –scrive in una nota Mussuto-  che siamo chiamati attivamente a creare un nuovo modello di tessuto sociale, che ci aiuti a proiettarci nel futuro. La solidarietà prosegue- è senso di comunità, è spirito di aggregazione, è possibilità di socializzazione, è creazione di luoghi di incontro e di confronto, è conoscenza reciproca, è superamento dei pregiudizi e delle condizioni di isolamento ed emarginazione sociale, è rafforzamento dell’autostima personale, è valorizzazione delle competenze e delle vocazioni di ognuno. In altri termini significa ritornare alla vita di comunità di un tempo, quando ancora era vivo il senso di appartenenza al territorio, ai buoni rapporti di vicinato, sostituiti oggi purtroppo solo ed esclusivamente dalla comunicazione virtuale. Questo ed altro si prefigge la nostra associazione ANTEAS  con attività socio-assistenziali di tipo volontaristico rivolte a persone che vivono uno stato di malattia fisica o psichica, uno stato di solitudine, uno stato di povertà; (come, p.e. accompagnamento indigenti, centro di ascolto, sostegno agli anziani a domicilio, distribuzione alimentare, consegna farmaci a domicilio, sostegno ai disabili, ecc…); attività rivolte alla cittadinanza attiva con un costante rapporto con le amministrazioni comunali, l’azienda sanitaria, le case di riposo (come p.e. vigilanza presso scuole,  gestione del verde pubblico, mercatino (gruppi acquisti solidali i cosiddetti –GAS),  gestione del circolo e distribuzione bevande,banca del tempo, ecc…); attività artistiche, ricreative e culturali rivolte  alla promozione del ben-essere, cioè dello stare bene con se stessi e con gli altri, (come p.e. produzione artigianale o artistica, organizzazione di gite, organizzazione di pranzi, soggiorni climatici, turismo sociale, incontri a carattere religioso, ecc….).

lunedì 18 novembre 2013

-“Quando le bugie hanno le gambe corte” : è il detto più appropriato per la recente notizia emersa circa una nuova e diversa ubicazione dell’Enoteca Regionale





Cirò-“Quando le bugie hanno le gambe corte” : è il detto più appropriato per la recente notizia emersa circa una nuova e diversa ubicazione dell’Enoteca Regionale: posta al secondo piano di Palazzo Porti a Cirò Marina , quando la sua ubicazione ufficiale e legale è a Cirò, visto che l'ubicazione ufficiale c’è già con tanto di decreto del presidente della giunta regionale, che porta la firma di Scopelliti risalente al 23 maggio 2013, n. 68, con riconoscimento della Personalità giuridica di diritto privato alla Associazione Enoteca Regionale “Casa dei Vini di Calabria”, con sede in Cirò (KR) Località Cappella c/o Centro Servizi, con iscrizione nel Registro regionale delle Persone Giuridiche Private ai sensi del D.P.R. n. 361/2000 e del Regolamento regionale n. 1 del 10 maggio 2001. Dove sul bollettino della Gazzetta Ufficiale il presidente della giunta regionale informava che: con DGR n. 618 del 23/12/2011 –si legge contestualmente- è stata istituita l’Enoteca Regionale “Casa dei Vini di Calabria” ai sensi della Legge regionale 10/02/2011 articolo 5 comma 1; che con Decreto del Presidente del Consiglio Regionale n. 7 del 16/04/2012  sono stati nominati i tre componenti, tra cui il Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Enoteca Regionale “Casa dei Vini di Calabria”.  Inoltre si legge sul BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CALABRIA - Parti I e II - n. 14 del 16-7-2013,  il Settore competente del Dipartimento n. 6 Agricoltura, Foreste e Forestazione Settore 2 ha accertato che: l’Associazione Enoteca Regionale “Casa dei Vini di Calabria”, con sede in Cirò (KR) Località Cappella c/o Centro Servizi, si occupa di promozione dei vini regionali materia che, non essendo stata attribuita dalla predetta Legge Costituzionale alla legislazione esclusiva dello Stato, appartiene alla potestà legislativa regionale; che la materia rientra, inoltre, tra le competenze regionali indicate nel D.P.R. 616 del 24 luglio 1977; con nota del 24/01/2013, acquisita al Dipartimento n. 6 Agricoltura, Foreste e Forestazione Settore 2 della Regione Calabria con prot. n. 0026187 del 24/01/2013, il legale rappresentante dell’Associazione Enoteca Regionale “Casa dei Vini di Calabria”, ha chiesto il riconoscimento della personalità giuridicadi diritto privato mediante l’iscrizione nel Registro della Regione Calabria; — con atto notarile, datato 07/12/2012, repertorio n. 13621, racc. n. 8774, a rogito del Dr. Sebastiano Panzarella, notaio in Lamezia Terme con studio in Piazza F. Fiorentino n. 24, iscritto nel ruolo dei Distretti Notarili Riuniti di Catanzaro, Crotone, Lamezia Terme e Vibo Valentia, è stata costituita l’Associazione Enoteca Regionale “Casa dei Vini di Calabria” con sede in Cirò (KR) Località Cappella c/o Centro Servizi ed approvato dai soci lo statuto dell’Associazione;  dall’esame della documentazione allegata all’istanza e dai documenti prodotti successivamente ad integrazione della stessa in data 30/4/2013, è emerso che sussistono le condizioni previste dal D.P.R. n. 361/2000 e dal Regolamento Regionale n. 1/2001 per accogliere la stessa ed in particolare: l’Associazione Enoteca Regionale “Casa dei Vini di Calabria” con sede in Cirò (KR) Località Cappella c/o Centro Servizi, è un’istituzione senza fini di lucro ed ha per scopo la promozione dei vini regionali (art. 4 punto 1 lettere a, b, c, d, e dello Statuto); lo scopo dichiarato nello Statuto risulta essere lecito e non lucrativo; le suddette finalità statutarie della Associazione si esauriscono nell’ambito della Regione Calabria; l’Associazione non persegue fini di lucro e che il valore del patrimonio attualmente è pari ad c 4.400,00; Dove i soci dell’Enoteca Regionale hanno sottoscritto quote di adesione per un importo pari ad c 8.200,00; con Contratto di Comodato registrato all’Agenzia delle Entrate di Crotone al n. 658 del 01/03/2013, il Comune di Cirò, socio fondatore dell’Enoteca Regionale, ha concesso in comodato all’Associazione Enoteca Regionale l’immobile di sua proprietà, sito in località Cappella di Cirò, il cui valore di mercato è stimato in 3.500.000,00 c ed il cui fitto annuale è valutato in 12.000,00 c annue; pertanto, l’Associazione è in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente in materia di acquisizione della personalità giuridica di diritto privato e lo Statuto non contiene norme in contrasto con le disposizioni di legge, l’ordine pubblico ed il buon costume, pertanto la Regione decreta ai sensi del D.P.R. n. 361/2000 e del Regolamento Regionale n.1/2001 all’Associazione Enoteca Regionale “Casa dei Vini di Calabria” con sede in Cirò (KR) Località Cappella c/o Centro Servizi, mediante iscrizione nel Registro Regionale delle Persone
Giuridiche Private, al numero 95 del 28/5/2013 di dare mandato al Dipartimento della Presidenza per l’esecuzione del presente Decreto; Infine di Pubblicare il  Decreto sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.(Catanzaro, lì 23 maggio 2013-Scopelliti).
Una situazionediversa invece è emersa dopo che Gregorio Mungari Cotruzzolà era giunto nei giorni scorsi a Cirò per incontrare il dirigente dell’ufficio tecnico, l’arch. Luigi Critelli il quale ha detto che in proposito aveva rilanciato due proposte:” una delle quali sarebbe stata già comunicata la scorsa settimana al presidente dell’Enoteca, in risposta alla sua richiesta del 30 ottobre al Comune di individuare per la Casa del vino una sede alternativa al Centro servizi di Le Cappella; la struttura sarebbe troppo imponente per sostenere le spese di manutenzione sulla base delle risorse a disposizione dell’Enoteca regionale. La prima idea è destinare ha detto- solo il piano superiore e un’ala del piano terra dello stabile di Le Cappella, che dispone di una seconda entrata. Il Comune, prosegue Critelli- verrebbe in aiuto anche assicurando le pulizie, si riserverebbe così la Sala conferenze. La seconda ipotesi, prosegue Critelli- candida come sede i locali dell’ex Pretura. Il Palazzo su affaccia sul Piazza Pugliese, è in pieno centro urbano”. Dunque le due soluzioni erano già state illustrate dall’architetto Critelli a Mungari il quale era giunto a Cirò, dopo aver visitato la sala conferenze del Palazzo del Museo messa a disposizione invece dal Sindaco di Cirò Marina. Pertanto alla fine dei risultati sopra esposti come si può affermare che poche stanze un computer ed una scrivania possano soddisfare una Enoteca che per sua natura deve essere ospitata in una sede ampia come il centro servizi, per poter effettuare al meglio la sua funzione per cui è nata. Questo tentativo di sottrarre l’enoteca regionale a Cirò, assomiglia tanto ad uno sciacallaggio politico, soprattutto in un momento come questo, in cui politicamente Cirò non può difendersi; nè sono intervenuti politici di alto rango in difesa di Cirò in questo contesto, anzi tutto tace. Purtroppo quanto il gatto non c’è i topi ballano.

mercoledì 13 novembre 2013

Fusione dei Comuni di Cirò e di Cirò Marina, in una nota di Caruso



Cirò- Sulla ipotetica fusione dei Comuni di Cirò e di Cirò Marina, riportata in discussione recentemente dal sindaco Roberto Siciliani, gli risponde l’ex sindaco Mario Caruso, che in una nota così scrive:” Caro Roberto, apprendo da Luigi Ruggiero la tua nomina a compagno di partito(PD), il che mi fa molto piacere. Ho letto della tua brillante idea di sponsorizzare la fusione tra i due comuni Ciro- Cirò Marina, un atto indubbiamente coraggioso, poiché nella tua dichiarazione si legge il rimpianto di quanto accaduto nel lontano 1956, quando pochi concittadini della frazione Marina di Cirò decisero di staccare la spina con un referendum a dir poco “bulgaro” con il solo fine di creare una nuova fetta di latifondismo a discapito degli ignari Marinoti”. Da quell’atto scellerato-prosegue Caruso-  che ha lasciato rimpianti e disdegni, sono passati molti anni e mentre territori della sibaritide sono ampiamente cresciuti culturalmente, socialmente ed economicamente, il territorio di Cirò è rimasto spezzato tra miti e illusioni con due comunità che a vicenda si fanno concorrenza nonostante fuori e dentro regione sono conosciuti come comunità unita. Abbiamo assistito inerti in questi anni  a reciproche sottrazioni  e siamo stati lenti a capire che senza una identità storica lo sviluppo commerciale si affievolisce e  che senza una coordinata espansione urbanistica il territorio si deprezza, al punto tale, di trasformare la città in un quartiere cadente e avvilito. Certo è vero, continua l’ex sindaco- si può sempre rimediare, ma i modi e i tempi del rimedio mi lasciano alquanto perplesso se non rammaricato, poiché la politica “marinota” reitera l’idea di fusione nei momenti di debolezza della politica di Cirò alta e, precisamente, quando il consiglio comunale di Cirò viene sciolto per presunto condizionamento. Accade nel 2001 e si ripete nel 2013 a distanza di dodici lunghi anni, utilizzando la stessa frase “ i tempi sono maturi”.
Precisa l’avvocato Mario Caruso- Credo che in sintonia con il nuovo PSA ( piano di sviluppo associato ) che sostituisce il vecchio e inerte piano regolatore comunale, voluto fortemente da me dall’ex sindaco Parrilla e dal sindaco di Melissa Murgi, il nuovo territorio è ben delineato basterebbe che Cirò Marina terminasse la querelle della sua approvazione. Del resto, si legge ancora nella nota- sarebbe sufficiente aderire all’unione territoriale già esistente tra i Comuni di Cirò, Crucoli e Melissa, per favorire la mescolanza delle due comunità; I momenti propizi in politica,  possono mutare, specie quando sono stati forzati. Ed infine, puntualizza Caruso- in attesa, continua con buon senso, a raggiungere il giusto obiettivo, compiendo quei piccoli passi come sopra annunciati, evitando che  il tempo possa accoppiare la tua proposta al Renzianismo perfetto, dove si dice tutto e niente.

domenica 10 novembre 2013

Cirò- Svelata l’identità di Giano Lacinio di Cirò alchimista Francescano del ‘500, che secondo gli studi compiuti dal ricercatore Francesco Vizza si chiama Giano Terapo.



Cirò- Svelata l’identità  di Giano Lacinio di Cirò alchimista Francescano del ‘500, che secondo gli studi compiuti dal ricercatore Francesco Vizza si chiama Giano Terapo. Dunque Francesco Vizza, sulla base di documenti inediti, rivela l’identità del grande alchimista di Cirò  appartenente al Terzo Ordine Secolare dei Francescani. Francesco Vizza, Dirigente di Ricerca del CNR, anticipa alcuni aspetti di un suo libro di prossima pubblicazione sulla storia dell’alchimia e confida che nell’indagare sulla vita e opera di Lacinio ha avvertito la consueta sensazione di trovarsi di fronte ad uno dei soliti celebri personaggi calabresi sprofondati nell’oblio. Eppure, Giano Lacinio teologo, filosofo ed alchimista, è una figura importante nel panorama culturale del ‘500 poichè introduce per la prima volta, in opere a carattere alchemico, il simbolismo allegorico della Resurrezione e della Incarnazione. Concentra l’azione sui metalli perché nella tradizione alchemica condividono con il mondo vegetale e animale la capacità di trasformarsi. I metalli vili sono naturalmente ordinati a diventare oro e costituiscono i gradi intermedi di una gerarchia naturale che ha come estremo da un lato l'argento vivo e lo zolfo, dall'altro l'oro e l'argento. La sua opera riprende un tema caro agli alchimisti francescani del ‘200 e ‘400 secondo il quale l’arte alchemica si fonda su una profonda ispirazione divina. Sono, infatti, francescani come Ruggero Bacone, Armando di Villanova, Rupescissa e tanti altri legati al movimento degli Spirituali che con le loro riflessioni epistemologiche, le loro teorie mediche e alchemiche trovano fondamento nell’ispirazione di Francesco d’Assisi e di Gioacchino da Fiore. L’alchimia francescana riproposta e divulgata da Lacinio detta un progetto di redenzione universale, di trasmutazione spirituale nella quale i metalli diventano  simboli di una condizione dell’essere che deve essere purificato con la Fede. In questa visione ascetica e contemplativa viene tracciato un parallelismo tra la Passione e Resurrezione di Cristo e la trasformazione dei metalli sottoposti alla dura prova del crogiuolo e dell’alambicco. Ma l’alchimista che propone Lacinio è prima di tutto uno scienziato che si distacca da posizioni acritiche e puramente magistiche, linea dominante del pensiero medioevale, per innalzarsi al rango di sperimentatore razionale. La natura diventa il terreno di concreti interventi atti a modificare ciò che ha lasciato di incompleto ed imperfetto. Sono scarsissime le notizie della vita di Lacinio. Persino la sua origine è stata messa in dubbio e la sua vera identità è ricostruita da Vizza  per la prima volta.Di lui era noto solo quanto riporta Bernardino Tafuri nella Istoria degli scrittori nati nel Regno di Napoli: “In quale luogo della Calabria, avuto avesse egli il nascimento, per diligenza praticate, non abbiamo saputo invergarlo. Egli è certo però, che fu dalla nascita dotato d’un alto, e perspicace ingegno, ed atto ad apprendere qualsisia scienza la più difficile. Impercio cchè imparò la lingua latina, la Filosofia, la Teologia, la Medicina, ma la Chimica fu mai sempre la sua diletta. In questa applicò tutto il suo talento, consumando le sostanze del suo non troppo pingue patrimonio per rinvenire la maniera di trasmutare i metalli; e perciò si provvide di tutte quelle opere manoscritte o stampate, che trattavano quell’argomento. E come che alcuni portassero opinione, aver egli rinvenuta la vera maniera di ridurla a perfezione, e che più volte gli fusse anche riuscito di farla perfettamente; pure la strettezza, in cui egli visse lungo tempo, e colla quale anche morì, persuase a tutti chiaramente il contrario. Questa sua applicazione sembrava strana a molti di coloro, che lo stimarono per uomo di consumata prudenza, e di saldo, e maturo intendimento; parendo loro, che gli scemasse in qualche parte il credito, in cui era comunemente tenuto, il vederlo applicato a quel vano, e sciocchissimo intrattenimento. Ma questo fu un difetto scusabile in un Uomo Filosofo, desideroso di rinvenire la verità di queste cose, che si revocano in dubio. Proccurò bensì unire assieme quante opere Chimiche potè egli rinvenire, e pubblicolle per mezzo delle Stampe col seguente titolo: Pretiosa Margarita Novella de Thesauro, Ac Praeciosissimo Phylosophorum Lapide, Venezia 1546”. La fortuna e l’importanza dell’opera di Lacinio, è testimoniata dalle varie edizioni stampate nell’arco di quattro secoli: nel 1546 e nel 1557 a  Venezia; nel 1554 a Norimberga con il titolo Preciosa Ac Nobilissima Artis Chymiae De Occultissimo Ac Praeciosissimo Philosophorum Lapiden; nel 1714 a Lipsia viene pubblicata da Wolfgang una traduzione in tedesco; nel 1894 a Londra, A. E. Whaite pubblica The New Pearl of Great Price a Treated Concerning the Treasure and Most Precious Stone of the Philosofers, una traduzione ed adattamento in lingua inglese dell’opera stampata nel 1546. L’opera viene ristampata nel 1963; altre edizioni che si richiamano all’opera di Lacinio sono poi stampate a Basilea nel 1572, a Mömpelgard nel 1602 e a Strasburgo nel 1600. Secondo alcuni  storici, afferma Vizza, Lacinio era lo psuedonimo  del  Francescano Giovanni da Crotone e ciò è erroneamente riportato nel Dizionario Biografico degli Italiani a cura della Treccani.  Ma a  fugare ogni dubbio sulle sue origini basta leggere quanto lo stesso Lacinio riporta nella sua Pretiosa Margarita Novella: “Giano Lacinio Minorita Calabrese di Cirò saluta il lettore”. Lacinio nasce dunque a Cirò, molto probabilmente nel primo decennio del XVI secolo, e qui riceve una solida educazione umanistica nel convento dei francescani. In seguito si trasferisce a Padova dove diventa Dottore in Sacra Teologia. Completa i suoi studi in  Filosofia, Medicina e Alchimia ed aderisce al Terzo Ordine Francescano. Quanto affermato è testimoniato da documenti, carteggi epistolari e manoscritti che Vizza ha rinvenuto nella Biblioteca Nazionale Tedesca di Norimberga e nella Biblioteca Ashmole di Oxford. Giano Lacinio era il suo vero nome oppure uno pseudonimo com’era uso tra gli alchimisti, e perché proprio Lacinio? Sono queste le domande che Vizza si è posto durante la sua ricerca e che hanno trovato risposta solo attraverso un’approfondita analisi di fonti inedite. Egli scelse lo pseudonimo Lacinio ispirandosi al promontorio nei dintorni di Cirò su cui nel ‘500 era creduto fosse edificato il celebratissimo Tempio Sacro alla Dea del Parto, Giunone Lacinia. Ma qual’era il suo vero nome? Lacinio, continua Vizza, lascia volutamente una traccia della sua identità nella presentazione della sua opera stampata a Norimberga nel 1554 che recita: “una forma ed un metodo di perfezionare i metalli base, di Giano Lacinio Terapo”. Ecco rivelato il suo vero nome Terapo. Ma chi era Terapo?  Vizza, studiando la vita e opera  di un fine umanista di Cirò del ‘500, Gian Teseo Casopero, l’unico che abbia lasciato testimonianze dirette dei personaggi cirotani di quel tempo, apprende che Giano Terapo è colui che scrive l’epistola dedicatoria all’opera di Casopero “Silvae libro Duo” che così recita: Giano Terapo Teologo Minorita di Cirò saluta devotamente Giano Teseo Casopero cirotano, giovane illustre e dotto”.Numerosi altri documenti ritrovati da Vizza, confermano che Gian Teso Casopero e  Giano Lacinio-Terapo erano molto amici e dimoravano a  Padova nel 1533, il primo studente al primo anno di Legge e l’altro già laureato in Sacra Teologia. La cerchia di amici si estende a Luigi Lilio e a Cosmo Basamì padre provinciale dell’Ordine dei Francescani. Emerge, da questa ricerca, una  Calabria fucina di cultura che regala meraviglie capaci di stupire. A Cirò nacquero nel primo decennio del Cinquecento quattro personaggi importantissimi nel campo astronomico-matematico, della teologia,  delle lettere e dell’alchimia: Luigi Lilio riformatore del Calendario Gregoriano, Cosmo Balsamo Teologo francescano, Giano Teseo Casopero fine umanista e Giano Lacinio alchimista. Essi furono promotori di un Rinascimento culturale che illuminò di conoscenza l’Italia e il resto d’Europa.

A Giano Terapo, Dottore di Sacra Teologia

Occulto indagator della natura
e del reale, tu dimmi, per l’alma
dell’amico caro e per l’intelletto
del savio; dimmi, di’ Giano, ti prego,
ch’al poeta siano i secoli quale
pia ed ottima madre, qual fratello,
e responso di sibilla; si gioca
ai dadi, ad uno solo la vittoria
lieta sempre sorride, mentre all’altro
la sorte mostra la sua faccia avversa;
forse il fato, od il cielo, oppur la sorte
i dadi governa, o un demone o dio,
allor che l’arte stessa nulla vale?

Questi versi sono stati dedicati da Gian Teseo Caspero a Giano Lacino-Terapo.
Grazie dunque al ricercatore Vizza che oggi, dopo secoli di oblio, come lo fu anche per Lilio, conosciamo anche questo personaggio, un altro figlio illustre di Cirò, che per quanto se ne dica di Cirò, rimane e sarà sempre la culla della cultura del mediterraneo e forse anche del mondo.
Il nuovo libro su Giano Lacinio o meglio Terapo, sarà pubblicato prossimamente  da Francesco Vizza, i cui documenti originali saranno tradotti grazie ai  fondi  messi a disposizione  dall'ente cassa di risparmio di Firenze e dal CNR . L'operazione costerà circa 15.000 €. 

venerdì 1 novembre 2013

Cirò- L’americana Halloween, sempre più di moda anche nelle nostre realtà, sta prendendo il posto dell’antica tradizione della festa chiamata i “Morticeddi”



Cirò- L’americana Halloween, sempre più di moda anche nelle nostre realtà,
sta prendendo il posto dell’antica tradizione della festa  chiamata i “Morticeddi”, che si organizzava in occasione della  commemorazione dei defunti, durante la quale si prepara la tradizionale "Pasta dei morti". Un modo per ricordati i defunti  attraverso i prodotti della cucina locale, piatti che poi vengono offerti  a parenti e vicini, con l'obiettivo di ricordare le persone care scomparse. E’ il giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, tra riti pagani e antiche tradizioni culinarie. A cominciare sono proprio i bambini, i quali vanno da casa in casa per racimolare dolci. Una festa antica chiamata i “Morticeddi”, a cui purtroppo sta lasciando il posto all’americana Halloween  sempre più di moda tra i giovani di oggi. Secondo le antiche tradizioni, la famiglia che deve ricordare un caro estinto, soprattutto nei piccoli centri,  prepara squisite pietanze, soprattutto primi piatti con sugo di maiale, e olio novello, che verrà offerto ai vicini, poiché la tradizione vuole che con questo gesto l’anima del defunto si potrà saziare almeno una volta l’anno ed essere ricordato dalla famiglia. Gli anziani raccontano che durante la notte del 1 novembre, in sogno ogni defunto ringrazia i parenti per il “pranzo ricevuto”. C’è anche chi dimentica o non rispetta questa tradizione, in questo caso, gli anziani raccontano di aver visto in sogno i propri defunti seduti ad un tavolo vuoto lasciati a digiuno, e per questo che molte famiglie preparano dei pranzi e li regalano alla gente più povera, o se non hanno defunti da ricordare preparano pietanze per loro stessi, annotando il pranzo alle anime dimenticate. Tra i dolci più diffusi che si preparano in questo  periodo ci sono i “crispeddi”, che ogni famiglia in questo periodo prepara. Questi dolci vengono anche regalati, e quando si danno viene menzionato sempre il nome del defunto.

Cirò- Lpu ed Lsu sul piede di guerra



Cirò- Lpu ed Lsu sul piede di guerra,manifestano all’ingresso del comune allo scopo di riavviare i processi di stabilizzazione del bacino LSU- LPU , per ottenere-si legge in una nota-  il riconoscimento previdenziale, garantire la copertura economica necessaria al pagamento di sussidi ed integrazione fino al 31dicembre 2013; prendere atto della storicizzazione della spesa, ormai ultra
quindicennale e quindi prevedere le risorse necessarie già in sede di bilancio di previsione, superando così il carattere transitorio della legge 10 del 2013. E’ quanto scrivono in una nota  i giovani lavoratori al servizio al comune di Cirò, i quali da ieri sono in sciopero fino a data da determinare. Intanto una delegazione è stata ricevuta dai commissari straordinari i quali- scrive una delegazione dei lavoratori- prenderanno in considerazione il nostro caso, e faranno di tutto- hanno detto- per intervenire su questa problematica, per il bene dei lavoratori, i quali hanno alle spalle una famiglia da mantenere, e per il bene del comune, visto che da ieri molti servizi importanti sono sospesi a causa dello sciopero. Il bus-scuola sono senza servizio di controllo per i bambini, il museo archeologico è chiuso, il museo di Lilio e quello dell’arte contadina è chiuso. Tutte attività tenute in piedi da questi ragazzi che per pochi soldi mantengono attivi molti servizi. Sono tanti i lavori svolti in passato dai LPU ed LPU,  come il taglio dell’erba dalle strade , la pulizia delle aiuole delle scuole, la mensa il sevizio autobus, la pitturazione delle ringhiere delle scuole e delle piazze,  la raccolta dei rifiuti nel centro storico, la pulizia nel castello, e l’aiuto essenziale in alcuni servizi del comune. Senza di loro il comune deve assumere altro personale, e questi giovani lavoratori possono essere bene utilizzati, lo spreco non sta sicuramente qui.