venerdì 29 maggio 2015

Cirò- Studenti Liceali e bambini della primaria di Cirò primi nella Rassegna “Teatro a Scuola”.



Cirò- Studenti Liceali e bambini della primaria di Cirò primi nella Rassegna “Teatro a Scuola”. E’ avvenuto presso il gremito Auditorium del Filolao di Crotone, dove i cirotani del Liceo Scientifico Ilio Adorisio e della scuola primaria S.Elia sono stati premiati per essersi classificati primi nella Rassegna Teatro Scuola Città di Crotone. Firmata da Angelo Gallo, Presidente del Teatro della Maruca “uno spazio “off”, chiuso ai grandi circuiti ma capace di creare grandi emozioni”, la motivazione del premio dei liceali è un encomio solenne “Per il coraggio, la forza e la grande capacità degli allievi-attori,  che hanno saputo portare in scena una tematica così complessa quale sempre è quella della legalità;  per il messaggio della rappresentazione e la volontà di tenere viva la memoria di eventi che non possiamo e non dobbiamo dimenticare ma che non sempre sono scritti sui libri di storia” al pari di quella messa in nuce per i bambini della scuola primaria guidati da Marianna Punelli “Per la grande espressività raggiunta dagli allievi –attori;  per la bellezza e semplicità della scenografia;  per il tema trattato volto a sensibilizzare anche i più piccini;  per aver saputo evidenziare la generosità della Natura e l’avidità dell’uomo che spesso non si rende conto del male compiuto ai danni della stessa;  per la freschezza, l’impegno e la dedizione dei piccoli attori”.
 I Liceali guidati da registe di “eccellente eccezione” quali Filomena Caruso e Brunella Morrone, hanno rappresentato l’inedito di Egidio Romano “Ah, che mondo sognavamo”. In esso Francesco, Nicoletta,  Maria, Claudia, Margherita, Vincenzo, Francesca, Adele ed il resto della valente compagnia teatrale liceale, nel dramma del tema, a voce forte e chiara,  si chiedevano “Dov’è, dov’è mio figlio? Lo cerco da tanti anni e lo farò fin quando ci sarà una goccia di olio per la mia lanterna”. Il drammatico e coinvolgente dramma di Egidio Romano, raccontato in maniera magistrale dai liceali di Cirò, tratta di terrorismo e delle vittime di mafia, e tra esse di Falcone e Borsellino e Dodò e Lea Garafolo : un inno alla legalità in cui autorevole si   impone un lenzuolo bianco su cui scrivere, nell’affermazione della legalità,  un futuro diverso e senza violenze, nella certezza del diritto e contro ogni sopruso. I bambini della Primaria – pure primi nella  categoria corrispondente –hanno rappresentato “Abbracciamo un albero”, così come ricorda Marianna Punelli, “Per difendere il verde nelle nostre città. Per amare ed entrare in contatto con la natura. Per dare il benvenuto ai tanti alberi che metteremo a dimora durante la Festa dell’Albero Per salvare gli alberi dagli abbattimenti. Per abbracciare la conoscenza e la cultura dell’ambiente. Per lanciare un messaggio di pace e di interculturalità”. Angela Corso, presente alla premiazione così come alla giornata dell’ 8 maggio (di esibizione delle attività in Rassegna) non nasconde la soddisfazione dei risultati conseguiti dagli alunni dell’Omnicomprensivo, di recente pure accolti autorevolmente nei più alti scranni della democrazia istituzionale calabrese. “Ringrazio gli organizzatori della Rassegna per l’opportunità offerta alla intera provincia di Crotone, la prof.ssa Liperoti referente della Rassegna, tutti i docenti presenti, gli studenti e i miei bambini.  Gli obiettivi primari dell’attività teatrale, così come recita il manifesto di progetto, tra cui “l’acquisizione di competenze relazionali e comunicative” nonché l’opportunità del fare teatro, ossia di ”interagire con il territorio, di tutelarne la storia, tradizioni e cultura, di difenderne la memoria e di promuoverne la crescita”,  sono stati pienamente raggiunti. Con gli organizzatori della Rassegna bisogna collaborare per costruire occasioni di “incontri e di scambi culturali tra scuole” e per interagire più proficuamente con le Istituzioni e con le associazioni culturali presenti sul territorio”.

mercoledì 27 maggio 2015

Crotone- Sono tre gli allievi dell’IPSIA di Crotone del settore Manutenzione e Assistenza Tecnica, Qualifica di Operatore Elettronica, a contendersi la prima edizione del Premio Ing. Giuseppe Russo.



Crotone-  Sono tre  gli allievi dell’IPSIA  di Crotone del settore Manutenzione e Assistenza Tecnica, Qualifica di Operatore Elettronica, a contendersi la prima edizione del  Premio Ing.  Giuseppe Russo. Si tratta di Amodeo  Di Marino della terza C; Colloridi Carlo della terza B e Elrefay Noureeyoun Yahiaab della terza A, quest’ultima unica donna del corso.  “Prendete la scuola come un lavoro ed il vostro futuro sarà costellato di successi” è quanto ha detto l’avvocato  Iannotti rivolgendosi ai ragazzi presenti. Ed ancora –abbiate  come figura di riferimento il professore Russo che è stato un grande lavoratore e un grande comunicatore, un uomo eccellente sia nel mondo del lavoro che a scuola. Siate  rispettosi delle regole, non sprecate il vostro tempo- quelli che nel corso degli anni di studio “vivacchiano” e  non studiano, rimarranno irreparabilmente  indietro e fuori dal mondo del lavoro, se non studiate non avrete speranza di futuro nella vita. Nella vita, chi lavora, chi è indispensabile, sarà sempre ricercato per la sua specificità. 
La vita va vissuta lavorando, dobbiamo incoraggiare i giovani a comportarsi bene e a rispettare le regole, senza mai  dimenticare che lo studio deve essere il vostro lavoro”. “Oggi consegniamo l’eccellenza, ha detto il Dirigente Scolastico- una bella giornata per ricordare un pilastro della scuola, già in occasione dell’istituzione del premio, su richiesta dalla sua famiglia, abbiamo voluto dedicargli la biblioteca d’Istituto. Abbiamo voluto- prosegue il dirigente-premiare le maggiori competenze, la nostra ha detto è una scuola che guarda al mondo del lavoro, e la qualifica   è da subito spendibile nella società che lavora”. Presenti all’evento in rappresentanza dell’ordine degli ingegneri  il vice presidente dell’ordine Giancarlo Giaquinta; l’assessore  Santo Emilio Candigliota dal comune di Crotone; dal CSA Di Crotone l’avvocato Vincenzo Precone; dall’Ufficio Scolastico regionale la neo ispettrice Rosanna Barberi, oltre la famiglia Russo tra cui il fratello e le sorelle  dell’ingegnere, il nipote e naturalmente la moglie la professoressa Rita Longo.

Cirò- Festa per la promozione della squadra di Calcio FC di Cirò salita in prima categoria



Cirò- Festa  per la promozione della  squadra di Calcio FC di Cirò salita in prima categoria, dove una piazza gremita accompagnati dalla banda musicale Euterpe, hanno salutato e festeggiato la squadra e la sua dirigenza. Un mega intrattenimento culinario ed enogastronomico a cura della pro-loco ha dato il via ai banchetti in onore della squadra vincente con  brindisi e fuochi pirotecnici. Soddisfazioni sono giunti da parte del presidente Mario Sculco e dal sindaco Mario Caruso i quali hanno anche ricordato  sportivi e figure come l’allenatore Francesco Bruno  e gli  sportivi Giuseppe Lettieri e Ottavio Malena scomparsi di recente. Un risultato questo grazie alla volontà dei calciatori, del mister Franco Agresti che è riuscito a unire la squadra e trasportarla in alto e  tutta la dirigenza che ha lavorato per tutto l’anno con tanti sacrifici affichè oggi  si potesse festeggiare questo grande evento. 
Già dopo la partita dei giorni scorsi che  li ha proiettati verso la vittoria contro la Francesco Verdolina di Catanzaro, i giovani ed i tanti fans  aveva  improvvisati caroselli di festa per le vie del paese per tutta la notte.“E’ stato un traguardo che ha gratificato l’intera comunità dando lustro alla tradizione calcistica e sportiva cirotana.















domenica 24 maggio 2015

Ciro'- Il romanzo della liceale di Ciro', Giusy Aloisio, “I perduti tasselli della felicita' ”.



Cirò- Il romanzo della liceale di Cirò, Giusy Aloisio, “I perduti tasselli della felicità”. Parenti, compagni di classe, docenti ed Autorità - in un Auditorium abilmente sistemato dall’impegno tecnico-logistico di Carmela Gangale, di Michele Sirianni e dei collaboratori scolastici Gianni Giardino e Gino Manno – sono stati “convocati”   dalla presentazione del libro di “esordio” di Giusy Aloisio, che Angela Corso, dirigente scolastica dell’Ilio Adorisio di Cirò,  ha definito “una tra le eccellenze del Liceo, che al pari delle tante altre dà lustro alla nostra Scuola”, che interagisce proficuamente ed encomiabilmente con la più vasta comunità civico-sociale. Di scuola  “positiva” ha parlato pure il Sindaco Mario Caruso, che nel suo saluto ha tenuto a richiamare il ruolo di riferimento e di preminenza socio-culturale del Liceo intitolato a Ilio Adorisio nel territorio cirotano, già “frequentato” da uomini illustri, di spessore internazionale, come San Nicodemo, Luigi Lilio, Gian Teseo Casopero, Elia Astorino, Giuseppe Gangale , Giovan Francesco Pugliese, Luigi Siciliani. L’intervento di Simona Caparra, già docente della Lilio e Presidente del Lions Club di Cirò Marina, è stato preceduto, così come il resto della seguitissima performance culturale, dal commento musicale curato dalla voce affascinante di Floriana Mungari e dalla chitarra polifonica di Giuseppe Fico. 
Simona Caparra nel suo seguitissimo intervento, ha tra l’altro detto che la presentazione di un libro è sempre un evento straordinario “soprattutto se l’autrice è una giovane e talentuosa studentessa. Ne sono commossa come docente, poiché è il sogno di ognuno di noi riuscire ad interessare i ragazzi alla lettura e far nascere l’amore per i libri. Ne sono felice come Presidente di un Club che da anni è impegnato a promuovere l’educazione alla lettura e ad avvicinare i giovani ai libri. Abbiamo creato, infatti, con Progetto Lettura, un angolo Lions presso la Biblioteca comunale. Scrivere  vuol dire superare la realtà, trasformarla, esaltarla, per trasmettere agli altri l’energia, la forza, le emozioni che agitano il nostro cuore. E scoprire questa passione in una scrittrice così giovane e promettente, ci riempie di orgoglio e di gioia.”Giuseppe Virardi, cirotano doc, dirigente scolastico in pensione e adrenalinico presidente del Rotary Club “Terra degli Enotri” di Cirò Marina, ripercorre ne “I perduti tasselli della felicità”i suoi ricordi da adolescente, che per le vie del borgo - così come Giusy Aloisio definisce la sua Cirò del romanzo–si alimentava ai Valori culturali, umani e sociali del paese “di noi che chiamati fummo greci, ma greci più grandi”; che gioca e dialoga per le straduzze scoscese della Valle con Grandi come Lilio e Casopero; che laddove Giusy scrive “Credevo d’aver conosciuto ormai ogni forma di dolore, ma la fitta al cuore che provai dinnanzi all’avversione di mia madre fu quanto di più terribile potesse accadere a un animo fragile come il mio” mette in nuce la denuncia contro la violenza di genere e la società maschilista, che costringe in una morsa retrograda e soffocante dove non si è “essere umani”. Rita Vizza, insegnante di italiano della piccola Giusy sin dal primo anno di Liceo, è commossa “Giusy è studentessa modello, apprezzata e stimata dai compagni, amici ed insegnanti per prontezza d’ingegno, disponibilità  e completezza formativa; è un’alunna riservata, rispettosa e sensibile, pronta ad aiutare chiunque ne abbia bisogno. 
Giusy ha una grande passione per lo studio e per la scrittura. Frutto di questa sua passione è il romanzo appena pubblicato “I perduti tasselli della felicità”, dove i capitoli scorrono veloci come le scene di un film drammatico”.  La vocalist Floriana e la chitarra di Giuseppe incantano la platea mentre l’abile regia di Paolo Cerrelli, libraio in Crotone ed uomo di vasta Cultura, “convoca”  da perfetto chairman, le riflessioni dei compagni di Giusy -  di Patrizia Siciliani, di Mariaflora Annibale, di Eleonora Iuzzolini, di Marilena Murano-sul romanzo che  ha affascinato quanti lo hanno letto e che in molti passi contiene non solo problemi giovanili ma anche temi sociali complessi e intricati. Giusy, nonostante l’emozione,  è autorevole nelle risposte che fornisce ai suoi compagni: saggia, competente, dolce. In lei è facile scorgere la futura scrittrice di successo. Il coro-orchestra Krimisa, organizzato e diretto dal maestro Vincenzo Greco, con la musica e il canto di “Essere umani” di Marco Mengoni conclude la iniziativa culturale, con un messaggio solenne  “l'unico modo per rispondere a tutta la violenza nel mondo è rispondere con un grande abbraccio: io continuo a credere negli esseri umani”.
Angela Corso, la Dirigente scolastica dell’Omnicomprensivo, è soddisfatta: la partecipazione alla presentazione del libro è la prova evidente che la sua Scuola ancora una volta  è “entrata” nel territorio per una intesa che lo contamina, che lo migliora. E con un romanzo dei “suoi” liceali “Un romanzo vero quello di Giusy, dove il “parlare”, il dialogo, approda all’isola di Socotra, l’isola felice che è la Panchaia citata da Virgilio  riconducibile al mito della fenice; un romanzo quello della liceale cirotana che commuove, che suscita ammirazione, affetto, tenerezza,  che in molti accende il coraggio del pianto”.

Ciro'- Sono iniziati i lavori inerenti lo svincolo Marinella



Cirò- Sono  iniziati  i lavori inerenti lo svincolo Marinella, per un importo di un milione di euro, lungo la statale 106, zona mare di Cirò, con la realizzazione di una rotatoria importante per snellire il traffico e soprattutto per dare tranquillità a quel tratto spesse volte interessato da incidenti. “La costa  cirotana è pronta per avere una riqualificazione turistica”, ha detto il sindaco Mario Caruso, e con i fondi Royalti  attrezzeremo l’area dei servizi primari: luci, acqua e fogna. Insieme alla rotatoria che garantirà il passaggio degli automobilisti provenienti da Cirò verso il mare, sarà realizzato anche un cavalcavia per sostituire i due fastidiosi passaggi ferroviari di Marinella e 91. Avremo un polmone verde sul mare affiancato da  aree parcheggio per raggiungere il mare a piedi, continua il sindaco Caruso, con la realizzazione di interventi naturali, strutture in  legno o in pietra , dei rifugi ecologici in mezzo alla natura che ancora per fortuna è incontaminata, visto che noi precisa il sindaco , non abbiamo avuto sulla costa, l’invasione del cemento registrato negli altri comuni. Inoltre, ha detto il sindaco:” abbiamo rimodulato il piano regolatore, ed oggi abbiamo il piano spiaggia,  per avere delle aree dove sarà possibile creare sviluppo turistico residenziale, delle piccole casette in pietra o in legno eco-compatibile con l’ambiente”. E ancora ha detto il sindaco:” saranno previsti 12 lidi distribuiti sui cinque chilometri di costa, distanti tra loro per assicurare a tutti la spiaggia libera” in attesa naturalmente  della rete idrica. Anche l’area SIC dove cresce la rara Ginestra bianca sarà sottoposta a riqualificazione:” avevamo chiesto all’’allora  Provincia un finanziamento per la recinzione dell’area” ha sottolineato il sindaco Caruso che poi non sono arrivati, ma siamo fiduciosi ha detto  dei fondi Life che consentirà se tutto va bene di creare un’ area di sosta di ingresso all’area SIC, un percorso turistico ed un polo attrattivo. Inoltre per creare una intensa attività turistica sul posto, sarà  realizzata un’area  di ristoro per permettere ai turisti una volta visitato la costa cirotana, di potersi fermare anche a degustare i piatti tipici e passeggiare  tra la pineta, le Dune, e la Ginestra bianca nella splendida costa cirotana, perla del mediterraneo ancora incontaminata.

lunedì 18 maggio 2015

Cirò- Chiesto un finanziamento di 400 mila euro per il Dissesto idrogeologico,



Cirò- Chiesto un finanziamento di 400 mila euro per il Dissesto idrogeologico, lavori di consolidamento di località Falcone. Si tratta dell’area sud-est dell’antico borgo, sotto il cuore della Valle,  area che rischia di sprofondare  dal salto del Savuto, se non si interviene tempestivamente La giunta Caruso ricorre al decreto “Sblocca Italia”, programma “Nuovi progetti di interventi” ai piccoli comuni al di sotto dei 5mila abitanti , per la tutela dell’ambiente, sicurezza e riqualificazione del territorio, che  “erano e restano prioritarie”, per questo abbiamo scelto-  scrive in una nota il vicesindaco Francesco Paletta, un finanziamento per la località Falcone. Si tratta di interventi  che riguardano appunto i piccoli comuni. Dalla riqualificazione e manutenzione del territorio, mediante recupero e riqualificazione di volumetrie esistenti e di aree dismesse, alla riduzione del rischio idrogeologico; dalla riqualificazione e incremento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico, alla realizzazione di impianti di produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili; fino alla messa in sicurezza degli edifici pubblici, con particolare riferimento a quelli scolastici, alle strutture socio-assistenziali di proprietà comunale e alle strutture di maggiore fruizione pubblica.  Ben vengano tali finanziamenti, ma resta ancora  il grande dissesto idrogeologico in località Campanise e quello in zona De Gaspari  nelle cui aree ancora mancano interventi e finanziamenti.

Cirò- Perdita di acqua potabile da una saracinesca difettosa all’interno di un tombino, provoca ristagno in tutta l’area



Cirò- Perdita di acqua potabile da una saracinesca difettosa all’interno di un tombino, provoca ristagno in tutta  l’area sottostante viale Pugliese, attirando insetti,  e l’ira degli abitanti delle abitazioni circostanti, visto che la perdita  è, dicono  i residenti, di vecchia data. Intanto a pochi metri da questo tombino continua la perdita di acque stagnanti  che ancora non si conosce la  provenienza che fuoriesce da un muro di contenimento, ormai da mesi, proprio   da sotto alcune abitazioni della stessa  zona Pugliese in discesa “Mulino”, gli abitanti del posto sono preoccupati, anche perché mette a rischio le fondamenta delle abitazioni, visto che l’acqua scorre ininterrottamente.  Già nei mesi scorsi proprio  su richiesta dei cittadini del posto era sopraggiunto un sopralluogo effettuato dal tecnico della prevenzione   dell’ASP di Cirò Marina, il quale aveva comunicato al dirigente sanitario  dell’Asp di Cirò, il quale a sua volta aveva invitato la commissione che presiedeva l’allora comune, con una missiva ad oggetto :”Igiene del suolo e dell’abitato”, con cui si invitava i commissari ad effettuare gli urgenti provvedimenti di competenza declinando ogni responsabilità per eventuali patologie derivanti dalla situazione venutasi a creare. Ma a distanza di mesi, ancora il nulla, la situazione è la stessa dell’anno scorso, anzi adesso c’è anche la perdita dell’acqua potabile che si filtra ininterrottamente nei muri perimetrali a causa di una saracinesca troppo vecchia che andrebbe cambiata e sostituita. Infatti da mesi ormai, specie in questo periodo  di alte temperature,  la presenza di acque stagnanti e maleodoranti attirano insetti e topi agevolando il proliferarsi  di batteri  creando  un ambiente malsano.
Sono i bambini e gli anziani, che hanno  minori difese immunitarie,  le persone esposte maggiormente a rischio igenico-sanitario, per questo il dirigente Asp aveva invitato ad effettuare gli urgenti provvedimenti di competenza, e ripristinare lo stato dei luoghi, che ahimé ancora non è cambiato oggi alle porte di ualtra stagione calda. Inoltre se questa fuoriuscita di acque dovessero continuare,  ci potrebbe essere  il rischio, che le abitazioni soprastanti indeboliscano pericolosamente le loro fondamenta.

domenica 17 maggio 2015

Cirò- Al CNR di Firenze presentati Luigi Lilio e Giano Lacinio di Cirò;



Cirò- Al CNR di Firenze presentati Luigi Lilio e Giano Lacinio di Cirò; Presenti i ricercatori ed il Cardinale Giuseppe Betori Arcivescovo di Firenze,  grazie allo studioso Francesco Vizza di Cirò, il quale è stato invitato dal presidente dell’area CNR Antonio Raschi, a relazionare sulla vita e l’opera dell’alchimista francescano Giano Lacinio e di Luigi Lilio astronomo e matematico, entrambi di Cirò ed entrambi del XVI secolo. Presenti numerosi ricercatori, due docenti dell’Accademia Pontificia e il Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze. Gli argomenti presentati sono stati di interesse per la comunità scientifica e per i religiosi presenti poiché l’indagine “scientifica” dei due studiosi cirotani del ‘500 si intreccia con le problematiche della Chiesa e della società civile di quel particolare periodo storico. Nel descrivere l’opera dell’alchimista francescano Giano Lacinio di Cirò, professore di Sacra Teologia e Reggente del Collegio teologico di Padova, Vizza ha sottolineato, da non credente,come lo sviluppo della moderna scienza sperimentale sia stata senza dubbio la risultante di una complessa dinamica multi fattoriale, ma non si può negare il contributo di una forte spinta propulsiva data dall’ideale francescano, fin dalle origini, in favore dello sviluppo della scienza e si deve anche riconoscere come il pensiero degli alchimisti francescani acconsentisse una straordinaria apertura verso quelli che potevano essere i risvolti pratici ed i vantaggi reali derivati dall’alchimia.
 La ricerca della pietra filosofale capace di trasmutare i metalli vili in oro, si accompagnò alla ricerca dell’Elisir di lunga vita: il farmaco universale. A Giano Lacinio apparve subito chiaro quale importanza potesse avere la conoscenza dei segreti della natura per alleviare le sofferenze di coloro che venivano afflitti dai mali del corpo. Nonostante i numerosi divieti ecclesiastici e relative persecuzioni, molti frati studiarono e praticarono con profitto la medicina e le discipline considerate un tempo ad essa affini come l’astronomia e l’alchimia. Le famiglie francescane ebbero spesso la direzione di ospedali e dettero vita a grandi farmacie ed infermerie conventuali che, non di rado, diventavano veri e propri centri di sperimentazione clinica e offrivano i loro servigi ben al di là delle mura del convento. Nello specifico, l’insegnamento dell’alchimista Lacinio è di grande attualità e rappresenta la missione di ogni ricercatore moderno: “il sapere ed il fare al servizio dell’uomo”. 
Al servizio dell’uomo è stata l’opera di Luigi Lilio, nata per risolvere un problema della Chiesa cattolica, quale quello della esatta determinazione della data della Pasqua, di conseguenza apportò profonde correzioni al calendario civile,indispensabile a tutti gli abitanti del pianeta terra.I due libri di Vizza, “Giano Lacinio Alchimista Francescano del Cinquecento” e “Luigi Lilio Medico, Astronomo e Matematico di Cirò”, quest’ultimo scritto in collaborazione con Egidio Mezzi, sono stati consegnati al Cardinale Giuseppe Betori. L’arcivescovo di Firenze con una battuta sagace ha ringraziato l’autore dei testi comunicando che il prossimo 4 settembre incontrerà il Patriarca di Gerusalemme ed in quell’occasione, con in mano il libro di Lilio, cercherà di convincerlo ad adottare il calendario Gregoriano, frutto di una incontrovertibile correttezza scientifica. Le Chiese ortodosse celebrano tuttora la Pasqua con il vecchio calendario giuliano. Nel dibattito seguente alla presentazione dei due illustri personaggi cirotani, scrive Vizza:”è stato ribadito come la scienza moderna non sia nata in contrapposizione al cristianesimo. E’ stata la Chiesa a non comprendere appieno le novità e verità apportate dal metodo scientifico, facendo, per esempio, del caso Copernico e Galilei il simbolo dell’irriducibile scontro tra scienza e religione. Solo nel 2010 Copernico ha avuto la sua solenne riabilitazione con sepoltura ufficiale e religiosa. Con secoli di ritardo, quasi come con Galileo Galilei riabilitato il31 ottobre 1992, la Chiesa ha pronunciato il suo “mea culpa” verso uno scienziato che aveva messo in discussione i dogmi in nome del sapere. Nel XXI secolo, temi quali l’eutanasia e la bioetica rischiano di acuire una contrapposizione mai superata tra scienza e cristianesimo”. 

venerdì 15 maggio 2015

Cirò- Collina di ulivi secolari ripulita da rovi



Cirò- Collina  di ulivi secolari ripulita da rovi   ed erbacce, è accaduto in zona Baddalomeo lungo la provinciale Cirò Cirò Marina dove la collina fino a qualche giorno fa appariva abbandonata  a se stessa. I rovi e le erbacce infestanti erano più alte degli ulivi secolari che per anni sono stati nascosti e prigionieri da una folta e agreste vegetazione. Sembra davvero un’inversione di tendenza quello che stiamo  osservando ultimamente, dove terreni incolti ed abbandonati stanno recuperando il loro antico valore, un ritorno alla terra e alla sua coltivazione, colpa forse dell’attuale crisi.  I pendii  della collina ora appaiono arati e ripuliti e gli ulivi secolari potati e pronti  per la prossima campagna  olearia. La stessa sorte è toccata anche ad altre  colline  circostanti, l’intero paesaggio ora appare pulito ed ordinato pronto per  essere coltivato in tutta la sua bellezza mediterranea.

mercoledì 13 maggio 2015

Cirò- L’ installazione di un faro luminoso per ricordare uno dei Santi patroni di Cirò: San Nicodemo -il quale festeggia il prossimo 13 maggio la sua nascita, avvenuta nell’antica Ypskron(odierna Cirò), nel lontano 900,



Cirò- L’ installazione di un  faro luminoso per ricordare uno dei Santi patroni di Cirò: San Nicodemo -il quale festeggia il prossimo 13 maggio la sua nascita, avvenuta nell’antica Ypskron(odierna Cirò), nel lontano 900,  nel rione Portello, la cui abitazione oggi è diventata la sua chiesa omonima. Lo ha deciso in questi giorni il sindaco Mario Caruso, ma già tra la popolazione specie tra i giovani, c’è una corsa  per partecipare a questo grande evento con l’intenzione di  esporre dai balconi di casa dei nastri rossi o delle coccarde rosse per ricordare con fierezza che Cirò è la patria di San Nicodemo. Dovremmo puntare anche sul turismo religioso e fare di Cirò un paese “calamita”, che possa attirare turisti tutto l’anno, ma prima andrebbe valutato per la giusta importanza che ha avuto nella storia, per questo  occorrerebbero più eventi  e movimenti di massa che vadano nella giusta direzione: itinerari chiesa, luoghi dei miracoli, come la fontana di San Nicodemo ed i campi dove lui da bambino lavorava, aree queste che bisognerebbe renderle accessibili per futuri pellegrinaggi. La festa patronale si festeggia tra la prima e la seconda  settimana di agosto quando giungono da Mammola tanti fedeli  che insieme al popolo di Cirò   festeggeranno l’incontro  religioso tra i due popoli, Patrono dei due comuni, poiché Cirò gli ha dati i natali nel 900 mentre a Mammola morì nel 990. San Nicodemo dunque patrono delle due città: Cirò e Mammola , nacque da una famiglia umile, il padre Teofano, la madre Panta  Dima, vivevano in un’umile casetta nell’allora villaggio Ypskron, attuale portello, oggi  chiesa del Santo. Sono molti i miracoli a lui attribuiti, specie quando era ragazzino, come la lotta col diavolo, di cui ancora oggi, sulla pietra a cui egli si aggrappò, dietro la sua casa, sono evidenti i segni lasciati dalle sue dita infilati nella pietra, oggi meta di pellegrinaggi. Secondo quanto ancora oggi raccontano gli anziani, pare che San Nicodemo da bambino era solito giocare ad infilare le sue dita e le mani, come pure i piedi, nella dura roccia, mentre questa si lasciava deformare. Molte di queste impronte sono ancora oggi visibili sulla pietra dietro l’altare, luogo di continui pellegrinaggi da parte di fedeli, che ogni anno, da tutto il mondo, specie dall’Australia e America, dove si trovano numerosi Mammolesi, giungono a Cirò a visitare i sacri posti dove il Santo nacque e visse da bambino, prima di partire per Mammola. Ancora oggi gli anziani raccontano il miracolo del vino e dell’acqua avvenuto in zona Mordace-Castedduzzo-Coppa, dove il padre si recava a lavorare i campi, ed è proprio in questa zona che qualche anno fa un amatore di storia locale, grazie a molte indicazioni avute dagli anziani, è riuscito, dopo mesi di ricerca a trovare l’esatta posizione della fontana, dalla cui pietra, grande come il dorso di un elefante, attraverso  tre fori praticati con le dita del Santo, ancora oggi sgorga  acqua; mentre ai piedi della collinetta dove il padre era solito lavorare , si trova quasi nascosta dalla vegetazione e da cumuli di frana, una grotta dove il Santo si ritirava in preghiera. E ancora si racconta, che riuscì  a catturare un cinghiale con un filo d’erba, che portò alla sua famiglia come pranzo per la cerimonia di matrimonio della sorella. Si racconta inoltre che, mentre era in viaggio, lontano da Cirò, per ritirarsi in preghiera, incontrò un venditore di brocche con il suo asinello, al quale  gli chiese se poteva avere una ciotola  per potersi cuocere la ghianda, cibo prediletto di San Nicodemo. Il venditore  glielo negò dicendo che se i maiali la mangiavano cruda, perché egli la doveva cuocere? E così andò via , ma fatto pochi passi , ruzzolò da un dirupo, di tutto il carico che trasportava sull’asinello, si salvò solo la ciotola  che il Santo gli aveva chiesto. Così preso da rimorsi, il venditore tornò indietro e donò la ciotola superstite al Santo, chiedendogli scusa. Raggiunto la sua maturità, San Nicodemo, si vide costretto a lasciare il paese, in quanto le sue “stranezze”, lo rendevano ridicolo agli occhi del popolo, e se ne andò amareggiato a tal punto che fermatosi a metà cammino, nei pressi di Gerace, egli disse:”Sentu vuci e cirotano, mi mpesu e vajiu avanti”(sento voci di cirotani, mi alzo e riprendo il cammino), tanta era la paura di incontrarli. Arrivò a Mammola sul monte Zappino, dove vi rimane fino alla sua morte avvenuta nel 990. Il corpo fu trovato invaso dalle formiche, le quali però non attaccarono la sola lingua, che tanto aveva saputo annunciare e consolare specie gli afflitti e deboli, attraverso le sue parole. Qui lo veneravano così tanto da divenire il protettore  della città. Per questo gli anziani ancora oggi dicono che San Nicodemo è il protettore degli stranieri e non del suo popolo di Cirò che lo ha deriso fino a farlo scappare. Un tempo  le case adiacenti alla chiesa era una unica casa dove all’interno, l’attuale altare maggiore, era proprio la piccola dimora della famiglia del Santo. Si racconta che egli andò in sogno al proprietario della casa raccomandandogli di lasciare la casa perché li doveva nascere una chiesa a lui dedicato, ma l’anziano signore non volle credere al sogno, e dopo l’ennesima volta che sognò il Santo, gli morì l’asinello, solo allora l’anziano contadino decise di lasciare la casa divenendo in futuro chiesa omonima, oggi meta di molti pellegrini.  Ben venga dunque l’intenzione da parte del popolo di riappropriarsi di questa grande figura storico religiosa, ma anche l’attesa benedizione che manca da quando scappò da Cirò.

lunedì 11 maggio 2015

Una festa di San Cataldo bagnata



Cirò- Una festa di San Cataldo bagnata non era mai successo, ieri infatti durante la processione un’incostante e fastidiosa pioggerellina ha disturbato la processione,   una ricorrenza  a cui tutto il paese è legato. Nonostante l’intermittente pioggia, è stata una grande festa di partecipazione,  il santo protettore dei raccolti, delle campagne cirotane e degli allevamenti. Per questo la sacra statua nei giorni scorsi ha fatto il giro di tutto il comprensorio e delle attività presenti. Per tutta la settimana si sono susseguiti lunghi festeggiamenti religiosi e tradizionali. Dalla sua chiesa omonima in zona Cannone il parroco Don Giovanni Napolitano, ha officiato la santa messa, dove    i fedeli accompagnati dal comitato omonimo presieduto da Gaetano Fuscaldo, e dal parroco Don Giovanni Napolitano,  hanno  portato in processione il santo per le vie del paese fino ad arrivare  presso il largo Arenacchio dove la statua miracolosa del Santo è stata portata in  periferia per benedire i campi, fino alla zona Cappelliere presso la cappella della famiglia Giglio, dove nel vicino uliveto si è tenuto il tradizionale Agape fraterna ed intrattenimento musicale. E dopo la benedizione dei raccolti, le terre, e gli allevamenti nel cirotano,  la statua è stata portata presso la chiesa della Madonna di Pompei come vuole la tradizione, e da quì dopo la santa messa una lunga  processione che da via Sant’Elia si è snodata per le vie del paese fino al rientro del Santo nella sua chiesetta omonima in zona Cannone. Come vuole la tradizione al passare del Santo, dai balconi le coperte più belle vengono stese, per la benedizione delle famiglie, oltre alla pioggia di petali di “Zuzzulu” (Chrysanthemum coronarium L.) di San Cataldo, un fiore colorato della famiglia delle Asteracea che fiorisce proprio in questo periodo, che ognuno fa cadere sulla statua al suo passare. San Cataldo annuncia la bella stagione, anche se ieri ha portato anche un pò di pioggia che sicuramente farà bene ai prossimi raccolti.
 Tutto il popolo cirotano è in festa per il Santo protettore dei raccolti e degli allevamenti. Molte sono le tradizioni a lui legati, come i nastrini benedetti e portafortuna chiamate”Zagarelle”,  dolci tipici di San Cataldo,  i tavoli votivi lungo le vie del paese, e il suono della tradizionale Zampogna. La festa di San Cataldo una volta, era una delle più sentite dal popolo cirotano, e il comitato vorrebbe che tornasse al suo atavico splendore, quando tutta la popolazione grandi e piccoli intervenivano alla processione e a tutte le funzioni religiose, oggi distratta da altri intrattenimenti.

venerdì 8 maggio 2015

Cirò- Ottima annata per la Ginestra bianca(Retama retam)



Cirò- Ottima annata per la Ginestra bianca(Retama retam), quest’anno, secondo gli ultimi studi compiuti su di essa, ha una abbondante fruttificazione già evidente, nonostante i vari incendi degli ultimi anni. Ricresciuta fiorita e profumata, appare in tutto il suo spettacolo, la rara pianta che cresce  solo a Ciro’ insieme alle Dune, appaiono in tutto il loro splendore , dovrebbero essere considerate  patrimonio dell’Unesco. L’unica oasi presente in Italia della rara Ginestra Bianca sopravvissuta per cinque milioni di anni, si trova a in zona Marinella nell’Area SIC delle Dune della Marinella. La sua salvaguardia è stata più volte  segnalata agli enti preposti , ma in passato è stata derubata e deturpata anche del suo corredo , recinti, percorso turistico e area pic nic annesso all’interno del parco, oggi sono completamente distrutti. In passato anche dal  Museo di Storia Naturale della Calabria ed Ortobotanico (Università della Calabria), giungeva il grido d’allarme per proteggere la pianta dall’estinzione, nonostante il vincolo già istituito nella G.U. Suppl. n.95 del 22 Aprile 2000, con la  denominazione Area Sic(Siti d’Importanza  Comunitaria) ”Dune Marinella”, cod. sito Nat. 2000 IT9320100,  e che ancora  oggi tale sito, anziché essere protetto è abbandonato, e quello che è peggio, sono alla mercè di tutti, con un grave danno all’ambiente e alla biodiversità. Noi abbiamo la fortuna ancora di averla ed osservare i suoi fiori ed il suo intenso profumo, specie dal mese di Febbraio in poi, per questo l’area andrebbe  recintata per impedire agli animali domestici di distruggerla, e all’uomo di reciderla come pianta ornamentale. Si spera che gli Enti preposti,  provvedano al più presto a mettere al sicuro una rarità che tutti ci invidiano, visto che in Italia, tale pianta, si trova solo a Cirò (Calabria) oltre qualche esemplare  in Sicilia, mentre il suo habitat naturale, dove tutt’ora cresce è la Tunisia, da dove provenne quando i continenti  erano uniti attraverso  una “lingua di Gesso”derivato dal prosciugamento del Mediterraneo, cioè quando lo stretto di Gibilterra si sollevò, facendolo prosciugare (periodo del Miocene-Messiniano 5 milioni di anni fa). Ed è  proprio da  questo habitat che si svilupparono oltre alle ginestre, anche il Lentisco e altre piante tipiche della macchia Mediterranea, oggi in pericolo visto che si sta distruggendo ciò che in natura è sopravvissuto per cinque milioni di anni. Speriamo che con i prossimi fondi life della comunità europea il sindaco Mario Caruso possa assicurare il futuro di questa rara pianta.

lunedì 4 maggio 2015

Ciro'- La squadra di calcio e' in prima categoria,



Cirò- La squadra di calcio FC Cirò è in prima categoria, caroselli di festa per le vie del paese ha portato tutti  a festeggiare questo grande evento. Alla squadra è bastato un solo punto per la certezza matematica, dove in casa della Francesco Verdolina (CZ) il calcio è diventato spettacolo con il risultato finale di  3-3 .E stato un  traguardo che ha gratificato l’intera comunità dando lustro alla tradizione calcistica e sportiva cirotana. – ad esprimere grande soddisfazione, a nome dell’amministrazione comunale, è il vicesindaco Francesco Paletta che ringrazia anzi tutto la squadra e la dirigenza guidata dal dott. Mario Sculco”. 
“Sono passati 8 anni, prosegue Paletta- da quando un gruppo di amici e di persone perbene hanno coinvolto l'amministrazione comunale di Cirò per ricostruire il calcio,  dopo tanti anni, l'impegno per il nuovo campo sportivo della Giunta Caruso ha rappresentato sicuramente lo stimolo a fare di più, ed oggi che siamo arrivati in 1° categoria, anche contro chi non ci credeva, diciamo grazie ai dirigenti che si sono impegnati: al Presidente Mario Sculco, ai dirigenti :Antonio Lettieri, Vincenzo Farao, Giovanni Ciccopiedi e Antonio Stancato) e soprattutto, il mister Agresti che è riuscito a unire la squadra e trasportarla in alto, i quali tutti insieme- si sono prodigati per la buona riuscita della stagione calcistica”. 
Un saluto doveroso, prosegue Paletta-  a “Mastu Ciccio” scomparso recentemente,  che starà facendo festa da lassù” Intanto a Cirò proseguono i festeggiamenti tra caroselli brindisi e fuochi pirotecnici, la squadra è stata accolta da tutta la cittadinanza in piazza Arenacchio e poi in piazza Pugliese  con in testa il sindaco Mario Caruso per i festeggiamenti che si sono protratti fino a tardi. Nei prossimi giorni sono  attesi i festeggiamenti ufficiali, nell’ultima giornata calcistica.  .

domenica 3 maggio 2015

Cirò- Un altro tratto della provinciale Cirò-Umbriatico in zona Coppa sta sprofondando



Cirò- Un altro tratto della provinciale Cirò-Umbriatico in zona Coppa sta sprofondando, tutto il tratto compreso il ponte che lo sostiene sta  cedendo, visto le evidenti crepe. Recentemente il via vai di autocarri pesanti che si recavano verso il costruendo parco eolico in zona “Cruciminuti” ne hanno probabilmente peggiorato il già sofferente dissesto in questo tratto. La strada ridotta ad una sola corsia  dove lo smottamento del terreno ha fatto scivolare fino a valle  nel sottostante dirupo l’altra corsia di ritorno verso Cirò. E’ una strada completamente dissestata da frane e smottamenti, la Provincia dovrebbe intervenire per garantire l’incolumità pubblica degli automobilisti. E’ una strada questa molto frequentata soprattutto dagli agricoltori per raggiungere vigneti, uliveti e i molti allevamenti di bestiami disseminati nell’area. Sarebbe un dramma per la popolazione non avere più l’accesso a tale provinciale per recarsi a lavoro, soprattutto in questo periodo di ripresa dei lavori nei vigneti, si trasformerebbe in un calo dell’economia delle famiglie, visto che la maggioranza delle famiglie cirotane vive esclusivamente di agricoltura ed allevamento. 
 
Non solo la prima curva   dopo l’abitato  della provinciale  è in condizione disastrose, ma anche il primo ponte dopo l’abitato in zona Coppa rischia seri cedimenti già visibili sull’asfalto, se gli enti preposti non intervengono al più presto. 


venerdì 1 maggio 2015

Approvati i 12 punti all’odg -al consiglio in assenza di tutta la minoranza, il sindaco Mario Caruso– avrei voluto discutere di tutte le problematiche successe a tutto il consiglio comunale che ci ha tenuti lontani per ben 14 mesi anche con la minoranza



Cirò- Approvati i 12 punti all’odg -al consiglio in assenza di tutta la minoranza, il sindaco Mario Caruso– avrei voluto discutere di tutte le problematiche successe a tutto il consiglio comunale che ci ha tenuti lontani per ben 14 mesi  anche con la minoranza. Intanto è stato approvato il conto consuntivo presentato dal responsabile del servizio finanziario Natalino Figoli, consuntivo che ha avuto il parere favorevole da parte del revisore dei conti, con  un avanzo di amministrazione per il 2014 di 45 mila euro; l’ente ha detto figoli ha rispettato il Patto di Stabilità. In seguito alla sentenza del Tar lo Stato ci ha rimborsato i 124 mila euro, spese anticipate dal comune,  destinati ai tre commissari per i 14 mesi  che hanno gestito il comune- ha detto il sindaco, soldi che venivano da subito deliberati per la ristrutturazione del municipio, il nostro primo atto dovuto dopo il mio ritorno è stato quello di revocare tale delibera e destinare l’intera somma  per una opera che serve a tutta la comunità: per interventi al cimitero comunale. Abbiamo ottenuto dalla regione ben 280 mila euro per ristrutturare la scuola media, abbiamo completato alcune opere come piazza della Libertà e Legalità, e stiamo lavorando per abbattere le case attorno al castello. Abbiamo chiesto un finanziamento per  comprare il castello Carafa al Ministero dei beni culturali, e comunque c’è l’intenzione dei proprietari nel frattempo, di  offrirci una quota in comodità d’uso gratuito. Stiamo puntando sulla cultura attraverso Lilio, spero che l’anno prossimo possiamo avere anche la giornata nazionale dedicata al calendario, un grazie di merito in proposito va anche al ricercatore Vizza per l’attività che sta svolgendo su Lilio anche fuori Cirò attraverso vari convegni. Per quanto riguarda l’appello del Ministero- prosegue Caruso, “è un atto dovuto- noi non abbiamo nessuna preoccupazione, carte e sentenze dei vari giudici in mano, noi abbiamo sempre gestito la cosa pubblica con trasparenza e legalità,  non ci siamo mai fatti condizionare da nessuno, io non sarò mai un  sindaco gestito da altri”. Per questo penso- prosegue il primo cittadino-  sarebbe stato opportuno che il consiglio comunale stasera fosse  stato partecipato, e se chi come la minoranza che rappresenta la fetta di  cittadini che li hanno votato, non hanno alcun interesse  a rappresentarli per discutere le problematiche del paese, anziché parlare alle spalle o attraverso locandine,  farebbero bene a dimettersi e dare spazio ai primi non eletti. Noi tutti, maggioranza e minoranza e comunità abbiamo subito una grande mortificazione, per questo stasera volevo un consiglio partecipato. La nostra comunità è rispettosa delle leggi noi non siamo condizionati da nessuno e non abbiamo mai ceduti ad alcun ricatto, lo dicono gli atti  con due sentenze a nostro favore. Quello che ci è successo ha concluso Caruso- è stato un accanimento, un “teorema Cirò” forse per coprire qualche altro teorema, io probabilmente ero un sindaco scomodo, un sindaco da fermare. Intanto per risparmiare è stato deliberato di dividere le spese di segreteria con Umbriatico; sempre in tema di risparmio il comune ha deciso di uscire  dalla Soacro, dall’Acros, dal Parco Scientifico,e  dalla Sorical per avere l’autogestione dell’acqua. Per quanto riguarda i rifiuti, si punta sulla differenziata che porterà a risparmiare l’ente ed i cittadini. Mentre per gli ingombranti   si punta su un’area ecologica dove ognuno potrà portare i suoi rifiuti ingombranti in zona Cappella. Saranno localizzate a breve delle aree oggi degradate, fontane, parchi giochi ecc.. che potranno essere prese in consegna da cittadini o associazione per sorvegliarle e tenerle pulite o per qualsiasi attività sociale. Domani intanto parte  la pulizie delle erbacce che si trovano lungo le vie del paese. Per quanto riguarda  i tributi troppo alti, dichiara il sindaco, non è stato merito nostro, ma la delibera n6 del 2014 è stata approvata dai commissari, noi non abbiamo fatto in tempo  di fare il bilancio, per cui le norme che hanno fatto lievitare i tributi Imu e Tasi, sono state applicate dai commissari e non da noi, capisco che le quote unificate rende difficile il pagamento, ma faremo delle rateizzazioni, ed inoltre grazie ai fondi Royalti e quelli dell’estrazione del metano,  faremo sicuramente abbassare le tasse future.