lunedì 30 aprile 2018

Cirò- L’ area Sic zona Marinella di Cirò , destinataria di un finanziamento complessivo di € 60.000, grazie ai Por Calabria FESR-FSE 2014 2020, il finanziamento è nella lista degli interventi ammessi.


Cirò- L’ area  Sic zona Marinella di Cirò , destinataria di un finanziamento complessivo di € 60.000, grazie ai  Por Calabria FESR-FSE 2014 2020, il finanziamento è  nella lista degli interventi ammessi. A comunicarlo il Vice sindaco  Giovanna Stasi a nome di tutta l’Amministrazione di Ciro’. E’ stata approvata- prosegue la Stasi-  la graduatoria del Por Calabria Fesr-Fse 2014 2020 piano di azione 6 - azione 65a1 - sub azione 2- "Conservazione , ripristino e tutela de gli habitat e delle specie della rete natura 2000" .  Si tratta dell’ AREA  SIC ZONA MARINELLA di Cirò , per un finanziamento complessivo di € 60.000, che si trova nella lista degli interventi ammessi. La progettazione è stata definita dal Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese in partenariato con l’ Università della Calabria  ( Dip.to DIMEG- CTC)  . Gli interventi prevedono: la verifica dello stato di manutenzione del sentiero naturalistico della SS106 integrazione con un ulteriore sentiero associato a cartellonistica illustrativi ed informativo del sito a valle della SS 106 nell’area dunale ed a valle di linea mare. Azione di protezione della fascia dunale e propagazione di entità botaniche di pregio quale  Pancratiun maritimum a cui è associato  il lepidottero Birthys Crini, Fabricius. Realizzazioni di muretti a secco e passerella a protezione dei siti a maggiore vulnerabilità dell’ azione antropica e di pascolo.  Caratterizzazione dell’erpetofauna e conseguente azione di conservazione (muretti a secco); Ripulitura delle micro discariche presenti nelle aree dunali e di linea mare.
Si tratta di un intervento significativo importante, dichiara la vice sindaco- atteso da molto tempo e  punto programmatico dell’Amministrazione, che dà una svolta decisiva  verso il recupero dell’area di interesse comunitario, a miglioramento  degli habitat presenti anche in funzione della conservazione delle specie di flora e fauna caratteristiche di questa zona, come la rara Ginestra bianca. “Salutiamo con favore questa approvazione, conclude  la dottoressa  Stasi - che si inserisce nella continua e fattiva collaborazione con il Consorzio di Bonifica ionio Crotonese che ha portato anche recentemente ad affrontare e risolvere varie criticità del territorio. Si ringrazia il Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese e l’ Università della Calabria per la costanza e professionalità dimostrate, la Regione Calabria e tutti coloro che si sono prodigati per questo importante obiettivo. Si tratta di un ulteriore passo avanti di un intervento importante per il nostro paese, sia in termini ambientali che culturali” .

Cirò- L’antico borgo cirotano meta di flussi di turisti e scolari alla ricerca di cultura


Cirò- L’antico borgo cirotano  meta di flussi di  turisti e scolari alla ricerca di cultura. Sono quattro i musei presi di mira dai visitatori,  dove circa duecento persone provenienti dagli Istituti Comprensivi “Cutuli “ di Crotone  e, quello di  Crosia Mirto, insieme ad una delegazione di turisti veneti, hanno invaso per una giornata  le strette viuzze dell’antico borgo  visitando i quattro musei: Astronomico/Matematico dedicato a Luigi Lilio; Alchimia dedicato a Giano Lacinio; il museo della civiltà contadina, ed il museo archeologico. II numerosi visitatori accolti dalla Pro-Loco che gli hanno fornito  una valida guida,   hanno visitato anche le chiese, il castello Medievale, l’antico Baluardo in zona Cannone, le antiche porte d’ingresso e il belvedere di Mavilia. E’ stata una giornata  di grande 

valenza culturale, il seme cultura  deve germogliare  soprattutto attraverso i giovani. Solo così,  si può conoscere la storia del proprio territorio,  fondamento e pilastro  delle nostre radici. Ben vengano le nuove generazioni di tutta Italia a conoscere i uomini illustri come Lilio e Lacinio, che hanno fondato la cultura moderna con le loro scoperte e teorie. Anche l’assessore alla cultura Francesco Mussuto  ha elogiato  l’evento: “la cultura –ha detto-  è anche mezzo di visibilità del proprio territorio”. Entusiasta il sindaco Francesco Paletta per l’incontro  culturale , un monito per spronare le altre scuole  ad essere più presenti sul territorio.


Cirò- La Ginestra bianca: Retama raetam subsp. Gussonei, che cresce sulle Dune della Marinella di Cirò, è arrivata a noi circa cinque milioni di anni fa durante il prosciugamento del Mediterraneo per il sollevamento dello stretto di Gibilterra.


Cirò- La Ginestra bianca: Retama raetam subsp. Gussonei, che cresce sulle Dune della Marinella di Cirò, è arrivata a noi circa cinque milioni di anni fa durante il prosciugamento del Mediterraneo per il sollevamento dello stretto di Gibilterra. Se oggi  la troviamo   che si diffonde   a gruppi di piante formante una macchia, lo si deve al suo modo di propagarsi: “Gravitocoria” cioè i rami basali si allungano nel terreno dando vita ad individui maturi che fungono  da nursery per i giovani individui(Bibliografia:Ricercatore botanico Dimitar Uzunov).  E’ DIFFICILE CHE I SEMI RIESCONO A CREARE UNA VERA DISSEMINAZIONE poiché mancherebbe del  microclima africano  che gli consentirebbe  la germogliazione. Ne tanto meno  i semi  possono essere cibo per gli uccelli e quindi veicolo di seminazione, in quanto tossici, e gli uccelli lo sanno, visto che ogni seme contiene 13 alcaloidi altamente tossici per gli animali, i cui principali composti sono : Citisine, Sparteine, Ammodendrine, Anagirine, Chinolizidina, Dipiperidina ecc (Bibliografia:Ricercatore Botanico Abdellatif El kihel Université Chouaib Doukkali). Quindi se la Ginestra bianca oggi la si può ancora ammirare in tutto il suo splendore lo dobbiamo  al prosciugamento del Mediterraneo. Infatti uno studio dell’INGV chiarisce il ruolo fondamentale della calotta antartica nel processo di prosciugamento del Mar Mediterraneo, avvenuto circa 5-6 milioni di anni fa. (Ricercatrice scientifica e ambientale Nadia Vitale). È il mare nostrum, quello su cui si sono affacciate le più ricche civiltà del passato e da sempre parte integrante della nostra identità: ma il Mediterraneo non è sempre stato come lo conosciamo oggi e come lo hanno conosciuto i nostri predecessori perché, circa 5-6 milioni di anni fa, si presentava come una valle profonda ed arida, con uno spesso strato di sale sul fondale, del tutto scollegato dall'Oceano Atlantico. Insomma, un immenso lago salato essiccato in un'epoca nota come "crisi di salinità del Messiniano", durata circa 270.000 anni. Uno studio recentemente condotto dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in collaborazione con un gruppo internazionale di ricercatori, ha stabilito che in questa trasformazione, e in tutte le sue fasi, ha avuto un ruolo fondamentale la crescita e la riduzione della calotta polare antartica. Fino ad oggi – spiegano – le cause del prosciugamento sono state oggetto di dibattito tra gli scienziati: in un primo momento si tendeva ad attribuire il fenomeno alle placche litosferiche africana, araba ed euroasiatica, responsabili della chiusura dello stretto di Gibilterra.
 Ma si è ipotizzato anche che la causa andasse cercata in una glaciazione che avrebbe ridotto il livello globale degli oceani, creando un abbassamento al di sotto della soglia dello stesso stretto di Gibilterra, con conseguente isolamento del bacino del Mediterraneo. In ogni caso, fondamentale era stato un deficit nell'apporto idrico che, unito all'evaporazione, avrebbero portato alla formazione del gigantesco lago salato. I ricercatori dell'INGV, pur restando nell'ambito di queste spiegazioni, hanno messo in luce «un sistema di cause molto più complesso», servendosi di 60 perforazioni effettuate lungo il margine del continente antartico e nell'oceano meridionale. Hanno così evidenziato la presenza di una fase erosiva molto importante, dovuta all'aumento di ghiaccio sul continente antartico, che avrebbe progressivamente ridotto il livello degli oceani; non si trattò, quindi, di sedimentazione. «Durante questa fase si è ridotta di molto la differenza di altezza tra la superficie del mare e il fondale e l'influenza della corrente superficiale è diventata così grande che il processo di sedimentazione si è trasformato in erosione» spiega Fabio Florindo, direttore della Struttura Ambiente dell’INGV e coautore della pubblicazione. Una «catastrofica indondazione». Il movimento delle placche litosferiche avrebbe avuto quindi anch'esso un ruolo ma non di causa primaria; la litosfera avrebbe iniziato però a sollevarsi in seguito all'evaporazione dell'acqua del bacino del Mediterraneo, a causa dell'alleggerimento del carico, continuando così a mantenere il Mediterraneo isolato. Una successiva fase di ritiro della calotta antartica, invece, ha portato ad un nuovo sollevamento del livello degli oceani, fino a consentire di scavalcare la barriera delle "colonne d'Ercole": circa 5.33 milioni di anni fa ha avuto luogo, così, la «catastrofica inondazione» che nel giro di pochi anni ha nuovamente riempito quello che era diventato un lago arido, trasformandolo, nello scenario che l'uomo avrebbe imparato a conoscere in seguito.

Botanico e Studioso della Ginestra bianca Retama raetam subsp. Gussonei
Prof. Giuseppe De Fine

domenica 22 aprile 2018

Crotone- E’ stato un evento speciale quello avvenuto al ITIS Donegani di Crotone, dove le “Rosse” della Scuderia Ferrari Club Cosenza hanno incontrato docenti e alunni .


Crotone-  E’ stato un evento speciale quello avvenuto al ITIS Donegani di Crotone, dove le “Rosse” della Scuderia Ferrari Club Cosenza hanno incontrato docenti e alunni del settore elettronico  a cui, hanno partecipato anche una delegazione di studenti del settore meccanico  dell’Ipsia, per la giornata del  “Donegani loves Supercars” svoltasi  sabato  21 aprile presso l’aula Magna. Un progetto questo voluto fortemente dalla dirigente scolastica  Laura Laurendi organizzata nei minimi dettagli dalla professoressa Giuseppina Cimino(responsabile Orientamento), col supporto del presidente della Puliverde Srl di Crotone Mario Spanò(Responsabile Alternanza Scuola Lavoro e sponsor della manifestazione).
 Presenti in platea  i responsabili dell’Alternanza Scuola Lavoro dell’ATP di Crotone  Domenico Rinaldo e  Lucia Claps, la responsabile dell’Aci Crotone Adriana  Arena. “Dietro tanta bellezza e successo- ha detto la dirigente Laurendi- c’è  il sudore di tanta gente, perseguire il successo nella società di oggi dove è esteriorizzato l’egoismo e la superficialità, ha detto-  il vero obiettivo  da percorrere è quello dell’uomo che lavora per arrivare al successo e non attraverso le accorciatoie. “Bisogna studiare con sudore per arrivare a lavorare- ha detto nel suo intervento il presidente Mario Spanò, è questo che dobbiamo trasmettere ai giovani di oggi, questa prosegue- è una giornata unica per Crotone e per i giovani che  si avvicinano ai motori”. 

E’ intervenuto Michele Lanza  del Team  Leader  Unical  Reparto Corse Università della Calabria Cosenza, che ha esposto l’organigramma del Team,  i dati tecnici e presentato la piattaforma on line per gli studenti che vorranno avvicinarsi al Team. Lanza ha presentato inoltre la loro ultima creatura: Ares  realizzato nel 2017. Tra i convenuti  l’ingegnere  Antonio Principato –presidente  Ferrari Club di Cosenza, che ha presentato la storia delle Ferrari dal primo motore a 112 cavalli a l’ultimo a 812 la Ferrari Super fast  prodotta a Maranello, auto che  da zero a cento  scatta in 2,9 secondi la cui velocità raggiunge i 340 chilometri all’ora. Un orgoglio tutto del Donegani  quello di oggi una scuola dove il titolo di studio conseguito presso tale istituto offre un’ampia scelta di sbocchi lavorativi e l’elevata specializzazione dei contenuti didattici e la loro rispondenza alla domanda dei settori a maggiore sviluppo tecnologico, rendono questi titoli particolarmente competitivi in ambito settoriale. Per ciò che concerne l’indirizzo di Elettronica ed Elettrotecnica, l’allievo al termine degli studi è in grado di: Conoscere e saper utilizzare materiali e tecnologie per costruire o semplicemente controllare sistemi e macchine elettriche ed elettroniche; Avere conoscenze nell’ambito della generazione, trasmissione ed elaborazione di segnali elettrici ed elettronici; Saper usare sistemi elettrici ed elettronici. L’iniziativa “Donegani loves Supercars” fortemente voluta dal Dirigente Laura Laurendi è stata programmata dalla prof.ssa Giuseppina Cimino, funzione strumentale Orientamento, allo scopo di far conoscere, attraverso ‘collaborazioni prestigiose’, le suddette prerogative formative dell’indirizzo. In questo caso, grazie alla partecipazione dell’Unical- Reparto Corse e la Scuderia Ferrari Club di Cosenza è stato  possibile, per un giorno, far avvicinare gli alunni, con le loro conoscenze pregresse a livello elettronico ed elettrotecnico della motoristica, all’ambito delle Supercars, impegnate in imprese sportive sui circuiti regionali e nazionali. Tra gli invitati Direttore ACI Crotone Dr M. Polifronio; il Direttore Motorizzazione Civile  Crotone Dr D. Caruso. L’evento è stato realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Elettronica ed Elettrotecnica e piu’ precisamente con i proff. C.Strigaro , P. Epifanio , D. Riganello; Errano presenti in platea  gli alunni delle classi : 4 E,  5 E , 5  D dell’ITI G.Donegani e gli alunni dell’indirizzo Meccanica, la 5D  dell’IPSIA Barlacchi di Crotone  del settore Meccanico,  ed una delegazione della 5 C Elettronica sempre dell’IPSIA. A fine dibattito gli alunni presenti in platea hanno interagito con i professionisti  con domande sui motori. La Scuderia Ferrari Club Cosenza  è un’organizzazione nata per promuovere e sostenere la passione dei tifosi delle Rosse di Maranello sul territorio.  Di solito la scuderia  organizza durante tutto l’anno attività specifiche sia per i proprietari di vetture Ferrari che per i fan del Cavallino Rampante, ma anche  giornate e week end turistici, attività sportive con le proprie vetture o con vetture da competizione (con o senza istruttore). L’idea della partecipazione alla competizione di Formula ATA nacque nel Maggio 2005 presso il Dipartimento di Meccanica dell’Università della Calabria. Il primo importante passo fu la costituzione del Progetto FAster: venne creato un gruppo di studenti accomunati dalla passione per le competizioni automobilistiche e la voglia di progettare e costruire un prototipo da competizione, aggregati dalla passione e dalla volontà di mettere in pratica le nozioni apprese durante gli studi universitari. Infine ha detto Principato- spero che questa sia stato l’inizio di una lunga e futura collaborazione tra scuola e la Scuderia Ferrari Club Cosenza per avvicinare i giovani ai motori e al mondo del lavoro. 

venerdì 6 aprile 2018

Crotone: E’ Primavera anche per l’IPSIA A. M. Barlacchi di Crotone, dove nei giorni scorsi, gli allievi del plesso Meccanico, hanno approfittato della pausa didattica, per ridipingere e pulire le proprie aule, dando sfogo alla loro fantasia.


Crotone: E’ Primavera anche per l’IPSIA A. M. Barlacchi di Crotone, dove nei giorni scorsi,  gli allievi del plesso Meccanico,  hanno approfittato della pausa didattica, per ridipingere e pulire le proprie aule, dando sfogo alla loro fantasia. E’ stato un lavoro di gruppo, sotto la super visione dei docenti, ognuno con un ruolo ben definito. Dapprima sono state tamponate con stucco, gli angoli smussi, riempiti fessure e ricostruiti gli intonaci  cadenti.
 Poi tutti insieme hanno scelto il colore e deciso  quale logo rappresentare nella classe. Tra i disegni realizzati: il Toro simbolo della Lamborghini, della BMV, della Fiat, dei Meccanici, ma anche i simboli dei termoidraulici, come le Pale eoliche,  impianti elettrici e termoidraulici.  
Sono stati tre giorni in cui tutti gli alunni, hanno lavorato con entusiasmo e dedizione al settore d’appartenenza, con creatività e nello stesso tempo, rispettando le regole della condivisione e dello stare insieme. Tutte le aule ora sono state  ridipinte, pulite ed imbiancate dai discendi, i quali, 
hanno  dimostrato un alto livello di educazione, considerando questa pratica  fondamentale per lo sviluppo delle competenza sociale e civile. 



Tutti gli alunni sono stati apprezzati sia dal corpo docenti che dalla Dirigente Scolastica  Laura Laurendi entusiasta per i lavori realizzati e per gli ottimi risultati ottenuti. 


Cirò- Dall’America a Cirò studenti alla scoperta di aziende, eccellenze, sostenibilità, legalità Calabria


Cirò- Dall’America a Cirò  studenti alla scoperta di aziende, eccellenze, sostenibilità, legalità Calabria, un mondo in equilibrio parallelo? ragazzi attenti ed interessati sabato pomeriggio a Cirò Nella pubblicazione “Beni confiscati alle mafie: il paese dei segni” curata dall’Agenzia per le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale Cirò viene indicato come esempio virtuoso e positivo nella gestione degli immobili sottratti alla criminalità organizzata. Il percorso di recupero dei beni è iniziato nel 2007. Portato avanti dalla precedente amministrazione comunale, continua con questa attuale. Per numero di opere e beni confiscati alla mafia ed affidati, Cirò continua a registrare, considerate le dimensioni del comune, un record importante e significativo su scala regionale e nazionale. Sono 10 immobili con 22 unità. Si tratta di abitazioni, fabbricati, unità immobiliari, terreni agricoli, locali adibiti a garage e box, appartamenti in condominio, bar e ristoranti, sottratti al degrado e restituiti alla collettività. Dal Museo Archeologico di località Arenacchio (ex ristorante) alla sede dell’Associazione Misericordia di via Canali (ex abitazione), dal laboratorio scientifico intitolato a Luigi Lilio in memoria del Preside Gabriele Vincenzo al Centro Diurno per ragazzi Alessandro Vitetti che un tempo ospitava un bar; passato dai 150 ettari di terra distribuiti tra il comune di Cirò e quello di Isola Capo Rizzuto, terreni appartenenti alla criminalità affidati tramite bando ad una cooperativa sociale/associazione LiberA, fino all’ex casa Farao, adibita oggi a magazzino e deposito comunale. Prossimi ad essere concessi per uso sociale 5 immobili (ex abitazioni). In attesa che due dei cinque immobili disponibili vengano assegnati dall’Agenzia del Demanio al patrimonio comunale, la Giunta guidata dal Sindaco Francesco Paletta ha dato atto di indirizzo all’ufficio tecnico comunale di predisporre la manifestazione d’interesse per la concessione dei beni, chiamando a raccolta il mondo dell’associazionismo. Per una di queste ex abitazioni il Comune aveva presentato il progetto per la realizzazione di un Archivio storico comunale.

Cirò- In edicola l’ultimo lavoro della filosofa cirotana Maria Francesca Carnea dal titolo :” La nudità dell’essere”.


Cirò- In edicola  l’ultimo lavoro della filosofa cirotana  Maria Francesca Carnea dal titolo :” La nudità dell’essere”. Perseverando scientemente nell’amore per la verità, scrive in una nota l’autrice- provo a meritare la fiducia della vita, con gratitudine, producendo contributo di pensiero critico e, nel contempo, costruttivo, persuasa che non la scienza, da sola, ma congiunta con la carità, e innestate di poesia e sano pensiero, nobilitino l’uomo e la società, edificandoli.
È inesaudibile e senza tempo- prosegue la Carnea-  il bisogno umano di conoscenza, eguagliabile solo al bisogno infinito d’amore, e la ricerca, il voler capire, proprio della natura umana, non lascia mai l’uomo indifferente, soprattutto nel diletto dell’indagine. Il testo, saggio di Sociologia, Spiritualità, Comunicazione filosofica della politica, muove dall’incanto della poesia e, lungo la narrazione, sfocia nella filosofia politica, nell’ambizione, non esaustiva, di amalgamare la naturale ricerca umana, mettersi a servizio della comprensione dell’altro, fondendo spiritualità, tematiche sociali, giustizia, etica, comunicazione, mai dimentichi che è la Poesia, provvida di grazia, fonte di pensiero divenente. M’interrogo, racconto di me,  scrive la filosofa- vestendo i panni di ogni creatura che, similmente, pone le stesse questioni alla vita che vive. Dispiego le vele partendo da un piccolo ruscello, e in esso identifico il divenire dell’esistenza: espongo analogie e sillogismi applicando l’arte di far partorire la mente scoprendomi ignorante, persuasa che l’intelligenza scopre e abita la nudità dell’essere persona. Esploro, attraverso la vita reale, gli abiti da indossare, abiti che non coprono la nudità ma ne rafforzano esistenza e carattere: le virtù umane a servizio del prossimo. La nudità dell’essere, attraverso il pensiero, entra nel grande emporio dei valori umani dimenticati e li richiama a vita, ad abiti di cui rivestire l’umanità impoverita, resasi fragile, assai vulnerabile, disabitata da sé. E lo fa attraverso l’incanto della ricerca nell’altro, conclude la filosofa-  fragore di coscienza che inquieta. Non possiamo rimanere indifferenti, la vita si nutre e mai di niente, e parlare all’uomo, portarlo a riflettere, è dato che valorizza pienamente la sua nudità.

Cirò- Ritrovata la famiglia Lilio nella Cirò del XVI secolo.



Cirò- Ritrovata la famiglia Lilio nella Cirò del  XVI secolo. Lo ha annunciato Vizza al Convegno su Luigi Lilio
Durante Il convegno del 21 marzo  - Il Tempo: Mito Logos e Scienza – dedicato a Luigi Lilio, Francesco Vizza ha chiuso i lavori presentando inediti documenti sulla famiglia di Luigi Lilio  ritrovati dopo 4 secoli. La scoperta  è frutto della collaborazione con il Dr. Giuseppe Rende autore dell’Archivio Storico di Crotone.
Della famiglia di Lilio sembrava sparita ogni traccia. L’unico documento che attestava  la presenza della famiglia Lilio a Cirò nel XVI secolo è una lettera di Gian Teseo Casopero, pubblicata a Venezia nel 1535 nell’opera “Le Epistole”. In questa lettera l’umanista di Cirò passa in rassegna trentaquattro famiglie di Cirò, tra cui quella dei Gigli, la   la famiglia Lilio sembrava essere scomparsa.
famiglia appunto di Antonio e Luigi Lilio. Dopo questa lettera il nulla:
Ma a riportarla alle luce sono stati degli atti notarili di Baldo Consulo custoditi nell’archivio di Stato di Catanzaro, due ritrovati da Vizza, ma quelli più importanti sono stati rinvenuti dallo storico Giuseppe Rende autore con Andrea Pesavento dell’archivio storico di Crotone.
Durante il convegno Vizza ha rivelato che Giuseppe Rende gli ha inviato diversi documenti sulla famiglia Lilio/Giglio, che ad un’attenta analisi rivelano la presenza di Antonio Lilio a Cirò, insieme ad altri 4 membri della famiglia: Matteo Lilio, Silvestro e sua sorella “Nicolae” e  Cesare cugino di Antonio Lilio.
Da questi documenti appare evidente l’appartenenza dei Lilio ad un alto ceto sociale perché titolati dall’appellativo “Magnifico”. Il titolo di Magnifico  -riporta Vizza- non era quello di Lorenzo Il Magnifico della famiglia de’ Medici di Firenze, ma già dal XVI secolo sembra perdere il valore originario. L’appellativo in ogni caso denota una maggiore dignità della persona titolata rispetto alle altre. Si apprende che la famiglia Lilio aveva degli “hortali” in località “Fulcuni” e delle case “sotto lo Castello”. 
Ma l’atto notarile più importate rivela la presenza nel 1573 di Antonio Lilio (fratello di Luigi ideatore della riforma del Calendario) a Roma ben inserito nell’alta sfera ecclesiastica. Antonio si ritrova poi  a Cirò nel 1574 e 1575 per curare gli affari di famiglia.
I documenti, rinvenuti dopo circa 5 secoli di oblio, saranno pubblicati in un collettanea curata dall’Università di Stoccarda.