Cirò- La
Nutria nome scientifico (Myocastor
coypus) (Molina 1782), è giunta
purtroppo nell’area SIC delle Dune e della Ginestra bianca della
Marinella, lungo gli argini del fiume Santa venere. E’ la prima volta che viene segnalata in questa zona, è una specie
invasiva e catastrofica per fauna e flora, addirittura una Raccomandazione del
Consiglio d’Europa n. 77/1999 include la
nutria tra le specie alloctone invasive che causano impatti rilevanti alla
biodiversità e chiama i Paesi membri del Consiglio d’Europa a eradicare, ove
possibile, tale specie. Conosciuta anche con il nome di castorino, è un
mammifero roditore originario del Sud America. La sua presenza si è diffusa,
negli ultimi decenni, in molte parti dell’Europa, compresa l’Italia. Infatti,
se inizialmente l’animale era stato introdotto per essere allevato come specie
da “pelliccia” (detta appunto pelliccia di castorino), successivamente, a
causa della fuga di questi animali e, in diversi casi, della loro liberazione
nell'ambiente a seguito della scarsa redditività dell'allevamento, si è
arrivati ad un notevole incremento della popolazione. Il sovrappopolamento
di tale specie ha raggiunto dimensioni non più sostenibili in ampie zone del
territorio italiano, in particolare la pianura Padana, la costa adriatica sino
all'Abruzzo, coste tirreniche sino al
Lazio, per giungere ai nuclei di Nutrie
lungo la Foce del Crati a Sibari. Il Decreto Legge 24 Giugno2014, n. 91,
convertito, con modificazioni, dalla legge 11
agosto 2014, n.116, all’art.11, comma 12, ha modificato
l’articolo 2, comma 2, della legge 11
Febbraio 1992 n.157 recante “ Norme per la protezione della
fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” ed ha inserito le nutrie nell’elenco delle specie
nocive per le quali non si applicano le previsioni della richiamata
Legge n157 del 1992. La competenza
sulla gestione delle nutrie viene trasferita ai Comuni che,
relativamente al sovrappopolamento, possono utilizzare tutti gli strumenti
sinora impiegati per le specie nocive (non solo per il contenimento, ma
anche per l’eliminazione totale di questi animali analogamente a quanto si fa
nelle derattizzazioni).Nella gestione dei piani di controllo delle nutrie, gli Enti Locali sono richiamati a porre la
loro attenzione sia sul controllo
che sul modo di contenimenti della specie, che ad oggi, in Italia, l’impatto
della nutria è stimabile in 20 milioni di euro all’anno di danni. Inoltre la Nutria può essere potenziale
portatrice di 16 zoonosi di tipo virale, batterico o parassitario. Una
popolazione molto elevata potrebbe, quindi, provocare problemi di tipo
sanitario. Al momento, comunque, in Italia non vi è un particolare rischio di
contagio per l’uomo, in quanto la maggior parte di queste malattie è stata descritta
solo in paesi esteri o riguarda infezioni sperimentali. Tuttavia, la nutria è portatrice di un rischio di diffusione della
Leptospirosi e di Fasciola hepatica. Per fortuna ad oggi non si conoscono casi documentati di malattie che siano state trasmesse
dalla nutria all’uomo o agli animali domestici. La nutria non rappresenta
pertanto alcun pericolo dal punto di vista igienico-sanitario, né ha un
particolare ruolo nella trasmissione e diffusione di malattie, l’unico suo
problema grave è la distruzione della biodiversità ai danni dell’ecosistema di
flora e fauna locale.
lunedì 2 luglio 2018
Cirò- Si è concluso sabato sera il Saggio di danza della scuola “ YPSCRON” diretta dall’istruttrice di ballo Francesca Lettieri.
Cirò- Si è concluso
sabato sera il Saggio di danza della scuola “ YPSCRON” diretta
dall’istruttrice di ballo Francesca Lettieri. La serata è stata suddivisa in due parti, la prima dedicata al fenomeno
del bullismo con l’interpretazione inconiabile dell’attore teatrale Luca Murano che ha interpretati i testi di Paola Cortellesi, seguito da un
monologo sull’amicizia; ed un ballo sul
tema contro la violenza delle donne trascinati dalla canzone di Anna Tatangelo: Rose spezzate, in un prezioso duetto di Rita Ierimonti e Vittoria
Funaro, . La seconda parte di spettacolo è stato dedicato all’antico
Borgo alle sue bellezze e ai suoi
figli illustri tra cui Luigi Lilio, Giano Lacinio, San Nicodemo da Cirò. E’
stato un susseguirsi di spettacoli e
coreografie che portano la firma di due grandi artisti: il maestro Antonio
Carolei che in un suo assolo ha entusiasmato la gremita sala Filottete, ed il
maestro Giuseppe Grillo.
Alla serata era presente il sindaco Francesco Paletta
che si è detto soddisfatto per la riuscita della serata. Dunque uno spettacolo nello
spettacolo con balletti a
cominciare con i più piccoli fino alle
eccellenze il ballerino Francesco
Santoro e le prime ballerine Federica Paletta e di Ilaria
Le Pera che con i loro assoli, hanno entusiasmato il numeroso pubblico
presente presso la sala Filottete in
zona Cappella di Cirò. Tra gli ospiti
della serata direttamente da Amici e da X-Factor il cantante Matt Venturi che ha
presentato il suo ultimo inedito: ”Io ti stupirò”. Altri ospiti attesi sono
stati i bambini dell’asilo accompagnati dalla loro maestra Vittoria Mazziotti
che hanno interpretato una bella
coreografica dal titolo: “Giro tondo intorno al mondo”, un chiaro messaggio di
unione e amicizia. E ancora gli ospiti una kermess di alto spettacolo provenienti dalla scuola Krimisa Sport Center di Teresa
Spataro. Tanti i balli interpretati dai
ballerini della scuola Ypscron dalla
danza moderna, a l’HIP Pop, al Latino,
al Freestyle, alla Salsa alla Tarantella interpretati magistralmente da
tutti gli allievi dai più piccoli ai grandi.
A fine serata il ballerino e maestro Antonio Carolei ha omaggiato il
gruppo di ballo della scuola di danza Ypscron di una borsa di studio che da a tutti la possibilità di accedere
prossimamente ad uno stage di danza presso la città di Crotone. E
sulle note finali di una tarantella
tutti i gruppi di ballo grandi e piccoli
hanno ballato trascinando nello spettacolo il pubblico presente
mentre in sottofondo venivano
proiettati immagini dell’antico borgo.
E’ stato uno spettacolo non solo di danza
ma anche di cultura e di contemporaneità, complimenti alla presidente
Lettieri che ha saputo sposare
spettacolo cultura e tradizioni in unico comune denominatore.
lunedì 25 giugno 2018
Cirò- “Il vincitore dei demoni- San Nicodemo da Cirò” - Tra storia, musica , sapori ed atmosfere medievali, la vita, romanzata, del Santo cirotano. Al via la rappresentazione che si terrà in Piazza Pugliese, 1 luglio 2018, ore 20,30.
Cirò- “Il
vincitore dei demoni- San Nicodemo da
Cirò” - Tra storia, musica , sapori ed atmosfere medievali, la vita,
romanzata, del Santo
cirotano. Al via la rappresentazione
che si terrà in Piazza Pugliese, 1 luglio 2018, ore 20,30.
Nel corso della serata sarà aperta la Locanda medievale a cura
dell'associazione Giovanni Paolo II. L'iniziativa è organizzata dal comitato
per il club per l'Unesco di Cirò Marina, con il patrocinio dell'amministrazione
comunale, e la partecipazione della compagnia La Torre di Melissa e
dell'Oratorio San Domenico Savio di Cirò, in collaborazione con l'associazione
Caritas e la scuola di ballo Ypsicron di Cirò. La rappresentazione apre il
programma estivo a Ciro. E’ la prima volta che
dopo l’iniziativa dei fiocchi rossi ,cerca di valorizzare e far scoprire questa
bellissima figura storica che appartiene a cirò che gli ha dato la nascita e a
Mammola dove morì. I Preparativi sono già iniziati proprio in occasione
della ricorrenza già nel mese di Maggio, dedicato alla nascita di San
Nicodemo, avvenuto il 12 maggio del 900 nell’antica Ypskron odierna
Cirò, non lontano dalle saline del Neto, come attesta Apollinare Agresta,
abbate Generale dell’Ordine di San Basilio Magno nel 1677, dove
Cirò si appresta a festeggiare il prossimo primo luglio, attraverso una
manifestazione teatrale, la vita e le tradizioni legate al Santo cirotano,
morto nel 990 il 25 marzo a Mammola. Si tratta di una rappresentazione in
costume, basata su una libera interpretazione della vita di San Nicodemo. E’
il Santo Protettore di Cirò, dove già all’età di cinque anni il padre lo
aveva affidato all’ erudito sacerdote cirotano
Galatone sua prima guida spirituale con cui mantenne fino all’età
della pubertà, una importante corrispondenza epistolare, prima di essere
affidato più tardi, al maestro da lui scelto Fantino il
Giovane, che fu anche maestro di Nilo da Rossano. Visse a Cirò
tra la zona Portello, dove oggi al posto della sua casa
natale si trova la chiesa omonima, e la zona Coppa Mordace, dove
spesso accompagnava nei campi, i genitori, il padre Theofano e Panta Dima,
cognome tutt’ora diffuso nel cirotano. Proprio in questa zona esiste ancora
oggi, tramandato da secoli da generazioni in generazioni, i suoi luoghi di
culto come la grotta e la fontana a lui dedicati. “Per quanto fedele ai
testi originali, scrive la regista e autore della rappresentazione
teatrale in costume Margherita Esposito- propone una versione romanzata che
offre un parallelismo con i giorni di oggi sul tema dell’ accoglienza, difesa
dei deboli e diritto dei popoli. Valori che appunto il nostro Santo, dal
carattere carismatico e forte fu antesignano nel X secolo. L’
obiettivo della manifestazione prosegue l’Esposito- è divulgare e
valorizzare la figura, dal punto di vista culturale, di san Nicodemo che,
per quanto sia nato a Cirò, anche nella sua comunità è, ancora poco
conosciuto. Il progetto ha coinvolto i ragazzi del paese in un percorso di
integrazione e culturale volti ad avvicinarli all’arte teatrale”. Il lavoro
in prosa si completa con il ballo affidato alla scuola Ypsicron della maestra
Francesca Lettieri. C’è voluta una intensa ricerca culturale e
religiosa per arrivare ad un ottimo testo, regia,
scenografia, e ricerca musicale, tutte realizzate da Margherita Esposito.
Per i costumi hanno prestato la loro opera le sarte Lina Tassone e Maria Rosa
Fiore ed ha concorso anche l’Oratorio san Domenico
Savio. Dunque una intera comunità si appresta a festeggiare il Santo
DOC cirotano che nei secoli ha lasciato tracce indelebile disseminate in tutta
l’area, dalla sua casa natia in zona Portello, fino alla zona Coppa
Mordace dove ha fatto il miracolo del vino e dell’acqua. Intanto cresce
l’attenzione sul percorso naturalistico e paesaggistico che porta ai luoghi di
San Nicodemo in zona Coppa-Mordace di Cirò.
domenica 24 giugno 2018
Cirò- Alla presenza del sindaco Francesco Paletta, del parroco don Matteo Giacobbe e della Dirigente Scolastica Rita Anania, venerdì otto giugno è stato inaugurato il nuovo campetto sportivo in località Chiesa della Madonna di Pompei, appena restaurato, già dedicato al giovane Giuseppe Fazi
Cirò- Alla presenza del sindaco Francesco Paletta,
del parroco don Matteo Giacobbe e della Dirigente Scolastica Rita Anania, venerdì otto giugno è stato inaugurato il nuovo campetto sportivo in località Chiesa
della Madonna di Pompei, appena
restaurato, già dedicato al giovane
Giuseppe Fazio scomparso prematuramente a soli quattordici anni, a seguito
di un incidente agricolo in zona Cappellieri nel 2004. “Lo sport sia lo strumento di educazione al rispetto delle regole ed
alla legalità per tutti quei ragazzi che potranno fruire di questa struttura.
L’aggregazione e il rispetto sono fondamentali soprattutto nei nostri territori
abbandonati e degradati”, è quanto ha dichiarato il primo cittadino.
Paletta , dopo il taglio del nastro- ha colto l’occasione per ringraziare la Dirigente
dell’Istituto Omnicomprensivo Lilio Rita Anania, la Pro Loco, le
associazioni Misericordia, Giovanni Paolo II, la federazione calcio Cirò e il
suo presidente Antonio Lettieri ed il parroco
don Matteo Giacobbe che ha benedetto la struttura sportiva. Consegnando
la struttura ai tantissimi giovani presenti, il Primo Cittadino, li ha esortati ad avere cura dei beni
pubblici perché ciò che l’Amministrazione riesce a realizzare con non pochi
sacrifici - ha detto - appartiene ad ognuno di voi e va preservato e tutelato.
Dopo la benedizione è seguito un
intrattenimento musicale realizzato dai ragazzi dell’Istituto Omnicomprensivo
Luigi Lilio, la partita di calcetto con
la Federazione Calcio Cirò, ed infine un
aperitivo di buon augurio. Intanto proprio per questa struttura il comune aveva
avviato nei giorni scorsi una manifestazione di interesse per garantire il
decoro urbano, la fruizione e la manutenzione di un’opera pubblica luogo di
aggregazione e socializzazione per i giovani. L’affidatario si legge in una
nota-dovrà occuparsi della manutenzione del fondo, della custodia, pulizia e
piccola manutenzione dell’impianto sportivo, dello spogliatoio e dell’area
antistante il campo di calcetto – parco giochi anch’esso appena ripristinato. Inoltre
dovrà gestire gli impianti di metano, acqua ed energia elettrica. Il Comune, si
legge sul bando- potrà usare la struttura per iniziative sportive, culturali ed
istituzionali oltre che per l’utilizzo da parte delle scuole per le pratiche di
attività sportive, ricreative e sociali. L’importo a base di gara – si legge
nell’avviso – è di 15 mila euro (iva esclusa) per 3 anni gara che è scaduta lo
scorso 14 maggio.
Sarà aggiudicata dall’offerta con il minor prezzo.
Naturalmente l’affidamento partirà dal 1° luglio e sarà valido fino al 30
giugno 2021. Dunque c’è grande attesa
per questa importante inaugurazione che
consegnerà tutta l’area sportiva e del parco giochi adiacente, ai tanti
giovani e alle famiglie cirotane. Il campetto e l’area attrezzata precisa
Paletta-verranno presto affidati ad una ditta che si occuperà della
manutenzione e l’area diventerà un polmone verde della Città.
Cirò- La minoranza chiede lumi sull’acquisto del castello di Cirò
Cirò- La
minoranza chiede lumi sull’acquisto del castello di Cirò da parte
dell’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Paletta. Si legge in una
nota del gruppo consiliare “Un’altra Cirò” formata dai consiglieri Carlo Colucci, Francesco
Marino, Maria Aloe
Giuseppe Dell’Aquila- Presentata interrogazione per conoscere i termini e le valutazioni inerenti l’acquisto dell’antico maniero. I consiglieri comunali eletti e facente parte del gruppo consiliare “Un’altra Cirò”, prosegue la nota- facendosi carico delle richieste di cittadini contribuenti residenti nel nostro Comune, hanno protocollato nei giorni scorsi la richiesta di informazioni per conoscere i termini e le valutazioni inerenti l’acquisto del Castello.
E’ la seconda volta in un anno, in un Paese che, per come raccontato da Amministrazione e relativa società di Comunicazione, sembra essere isola felice ed efficiente, i Consiglieri di minoranza si chiedono come mai tutto questo “silenzio sull’operazione Castello” sin dall’inizio poco trasparente.
Operazione iniziata, lo ricordiamo, a ridosso delle Amministrative scorse ed ancora in corso con poca chiarezza e ci auguriamo senza retroscena alcuno. Questo il contenuto della richiesta e protocollato dal gruppo consiliare di minoranza “Un’Altra Cirò”:” I sottoscritti Colucci Carlo, Dell’Aquila Giuseppe, Aloe Maria e Marino Francesco, nella qualità di Consiglieri Comunale del Comune di Cirò, premesso che a tutt’oggi, non vi è stata alcuna risposta all’interrogazione a risposta scritta, presentata circa un anno fa, con la quale, considerato che con determinazione del Responsabile dell’Ufficio Finanziario, n° 164 del 31.07.2017, si era provveduto a liquidare ai proprietari del Castello una somma pari ad € 30.000,00 a titolo di acconto sulla maggiore somma dovuta, impegnate sul cap. 4280 imp. 6812016 – entrata risorse Royalties rispettivamente per le annualità 2013 e 2014, si chiedeva di poter conoscere se il suddetto capitolo ed il suddetto impegno erano effettivamente capienti, nonché, di poter conoscere l’importo delle spese legali effettivamente sostenute per l’emissione del D.I. n° 318/2006 del 10.10.2006 e per il relativo giudizio di opposizione, proposto dai proprietari del maniero.Nonché, di poter conoscere se i proprietari del Castello avevano o meno delle pendenze nei confronti dell’Ente comunale per tributi e/o altro e se questi avevano mai pagato i tributi ed in che misura, relativi al Castello ed eventualmente, se di tali debiti e delle spese legali sostenute dal Comune, così come degli interessi maturati in dieci anni, sulla somma ingiunta, si era tenuto conto, oppure no, nella transazione ed in quest’ultimo caso, i sottoscritti consiglieri, chiedevano, al Sig. Sindaco, di voler fornire adeguata motivazione”.
E ancora- I sottoscritti consiglieri, nel riproporre i suddetti interrogativi, chiedono, inoltre, di essere messi al corrente, in modo formale e per iscritto, in risposta alla presente interrogazione, se nel frattempo, sono state liquidate altre somme ai proprietari del castello ed in caso positivo di poter conoscere l’ammontare delle stesse, nonché, di poter conoscere i motivi per i quali, non si è ancora provveduto a perfezionare la vendita in questione e le eventuali problematiche, che hanno impedito il suddetto perfezionamento. Ricordiamo che recentemente da parte del ex ministero dei Beni Culturali erano stati stanziati due milioni di euro per il finanziamento del progetto di restauro e valorizzazione del Castello di Cirò, finanziamento contenuto del decreto firmato lo scorso 12 gennaio 2018, dall’ex Ministro dei beni, delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.
Giuseppe Dell’Aquila- Presentata interrogazione per conoscere i termini e le valutazioni inerenti l’acquisto dell’antico maniero. I consiglieri comunali eletti e facente parte del gruppo consiliare “Un’altra Cirò”, prosegue la nota- facendosi carico delle richieste di cittadini contribuenti residenti nel nostro Comune, hanno protocollato nei giorni scorsi la richiesta di informazioni per conoscere i termini e le valutazioni inerenti l’acquisto del Castello.
E’ la seconda volta in un anno, in un Paese che, per come raccontato da Amministrazione e relativa società di Comunicazione, sembra essere isola felice ed efficiente, i Consiglieri di minoranza si chiedono come mai tutto questo “silenzio sull’operazione Castello” sin dall’inizio poco trasparente.
Operazione iniziata, lo ricordiamo, a ridosso delle Amministrative scorse ed ancora in corso con poca chiarezza e ci auguriamo senza retroscena alcuno. Questo il contenuto della richiesta e protocollato dal gruppo consiliare di minoranza “Un’Altra Cirò”:” I sottoscritti Colucci Carlo, Dell’Aquila Giuseppe, Aloe Maria e Marino Francesco, nella qualità di Consiglieri Comunale del Comune di Cirò, premesso che a tutt’oggi, non vi è stata alcuna risposta all’interrogazione a risposta scritta, presentata circa un anno fa, con la quale, considerato che con determinazione del Responsabile dell’Ufficio Finanziario, n° 164 del 31.07.2017, si era provveduto a liquidare ai proprietari del Castello una somma pari ad € 30.000,00 a titolo di acconto sulla maggiore somma dovuta, impegnate sul cap. 4280 imp. 6812016 – entrata risorse Royalties rispettivamente per le annualità 2013 e 2014, si chiedeva di poter conoscere se il suddetto capitolo ed il suddetto impegno erano effettivamente capienti, nonché, di poter conoscere l’importo delle spese legali effettivamente sostenute per l’emissione del D.I. n° 318/2006 del 10.10.2006 e per il relativo giudizio di opposizione, proposto dai proprietari del maniero.Nonché, di poter conoscere se i proprietari del Castello avevano o meno delle pendenze nei confronti dell’Ente comunale per tributi e/o altro e se questi avevano mai pagato i tributi ed in che misura, relativi al Castello ed eventualmente, se di tali debiti e delle spese legali sostenute dal Comune, così come degli interessi maturati in dieci anni, sulla somma ingiunta, si era tenuto conto, oppure no, nella transazione ed in quest’ultimo caso, i sottoscritti consiglieri, chiedevano, al Sig. Sindaco, di voler fornire adeguata motivazione”.
E ancora- I sottoscritti consiglieri, nel riproporre i suddetti interrogativi, chiedono, inoltre, di essere messi al corrente, in modo formale e per iscritto, in risposta alla presente interrogazione, se nel frattempo, sono state liquidate altre somme ai proprietari del castello ed in caso positivo di poter conoscere l’ammontare delle stesse, nonché, di poter conoscere i motivi per i quali, non si è ancora provveduto a perfezionare la vendita in questione e le eventuali problematiche, che hanno impedito il suddetto perfezionamento. Ricordiamo che recentemente da parte del ex ministero dei Beni Culturali erano stati stanziati due milioni di euro per il finanziamento del progetto di restauro e valorizzazione del Castello di Cirò, finanziamento contenuto del decreto firmato lo scorso 12 gennaio 2018, dall’ex Ministro dei beni, delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.
venerdì 18 maggio 2018
Cirò- Scuola: Finanziati dalla Regione Calabria due progetti per 442 mila euro destinati alla Primaria S.Elia e scuola Infanzia San Francesco per dare più sicurezza e diritto allo studio.
Cirò- Scuola:
Finanziati dalla Regione Calabria due progetti per 442 mila euro destinati alla
Primaria S.Elia e scuola Infanzia San
Francesco per dare più sicurezza e diritto allo studio. Ogni euro
recuperato ed investito nell’elevazione degli standard di sicurezza scolastica
rappresenta un contributo prezioso all’affermazione del diritto alla studio,
alla formazione ed alla qualità della vita scolastica e civica delle nuove
generazioni e di tutta la rete di educatori, dagli insegnanti alle famiglie,
orbitano attorno ad ogni cellula scolastica. È quanto dichiara il
Sindaco Francesco Paletta esprimendo a nome della Giunta Municipale
soddisfazione per il ribadito lavoro di squadra che si sta portando
avanti e, quindi, per questi ulteriori due finanziamenti richiesti e
concessi dalla Regione Calabria. In particolare 392 mila euro per
l’adeguamento sismico della scuola Primaria di via S.Elia (aderendo l’Ente
ad una manifestazione d’interesse relativamente al POR Calabria per
l’adeguamento sismico delle scuole). 50 mila euro per l’adeguamento
dell’impianto idrico ed elettrico, il ripristino dei cornicioni e della
facciata dell’edificio che ospita la scuola dell’Infanzia in località San
Francesco (concessione di un contributo richiesto sulla base della legge
regionale 23/90 in materia di pianificazione regionale). A tanto ammontano,
rispettivamente, le risorse extra bilancio intercettate
dall’Amministrazione Comunale a beneficio della riqualificazione del
patrimonio scolastico cittadino. Questi ultimi due finanziamenti –
aggiunge Paletta – rientrano in una cornice di attenzione complessiva
della Giunta al tema dell’edilizia scolastica. Essi fanno seguito, infatti, al
completamento lavori che hanno interessato la Scuola Media cittadina nei mesi
scorsi. Si tratta di opere importanti di riqualificazione e di sicurezza destinarti ad elevare la sicurezza e il
diritto allo studio.
In occasione del mese dedicato a San Nicodemo

E ancora si
racconta, che riuscì a catturare un
cinghiale con un filo d’erba, che portò alla sua famiglia come pranzo per la
cerimonia di matrimonio della sorella. Si racconta che, mentre era in viaggio,
lontano da Cirò, per ritirarsi in preghiera, incontrò un venditore di brocche
con il suo asinello, che gli chiese se poteva avere una ciotola per potersi cuocere la ghianda, cibo
prediletto di San Nicodemo, il venditore
glielo negò dicendo che se i maiali la mangiavano cruda, perché egli la
doveva cuocere? E così andò via , ma fatto pochi passi , ruzzolò da un dirupo,
di tutto il carico che trasportava sull’asinello, si salvò solo la ciotola che il Santo gli aveva chiesto. Così preso da
rimorsi, il venditore tornò indietro e donò la ciotola superstite al Santo,
chiedendogli scusa. Raggiunto la sua maturità, si vide costretto a lasciare il
paese, in quanto le sue “stranezze”, lo rendevano ridicolo agli occhi del
popolo, e se ne andò amareggiato a tal punto che fermatosi a metà cammino, nei
pressi di Gerace, egli disse:”Sentu vuci e cirotano, mi mpesu e vajiu avanti”(sento
voci di cirotani, mi alzo e riprendo il cammino), tanto era la paura di
incontrarli.
Arrivò a Mammola sul monte Zappino, dove vi rimane fino alla sua
morte avvenuta nel 990. Il corpo fu trovato invaso dalle formiche, le quali non
invasero la sola lingua che tanto aveva saputo annunciare e consolare specie
gli afflitti e deboli. Qui lo veneravano così tanto da divenire il
protettore della città. Per questo gli
anziani ancora oggi dicono che San Nicodemo è il protettore degli stranieri e
non del suo popolo di Cirò che lo ha deriso fino a farlo scappare, ben venga
dunque il gemellaggio che riporta a casa
non solo il santo ma anche l’attesa
benedizione. E’ di qualche mese fa la
notizia del lascito alla chiesa del Santo, di una casa, adiacente ad essa, che
la signora Rita Bullotta ha voluto offrirla in devozione al Santo. Ed è proprio
questa casa ad ospitare di volta in volta i mammolesi nelle giornate di
pellegrinaggio. Un tempo le case
adiacenti alla chiesa era una unica casa dove all’interno, l’attuale altare
maggiore, era proprio la piccola dimora della famiglia del Santo. Si racconta
che egli andò in sogno al proprietario della casa raccomandandogli di lasciarla
perché li doveva nascere una chiesa a lui dedicato, ma l’anziano signore non
volle credere al sogno, e dopo l’ennesima volta che sognò il Santo, gli morì
l’asinello, solo allora l’anziano contadino decise di lasciare la casa
divenendo in futuro chiesa omonima, oggi meta di molti pellegrini.
Dopo
i miracoli dell’acqua e del vino era piu’ evidente la sua Santita’ tanto da
essere preso di mira anche dal diavolo che lo volle tentare; Nicodemo era
solito giocare dietro casa, sulla roccia dove trascorreva il tempo giocando ad
infilare le dita nella roccia come se fosse burro, la roccia si lasciava deformare
e plagiare dalle sue impronte ancora oggi Visibili, ad un certo punto il
diavolo lo spinse dalla rupe e lui Nicodemo riuscì ad aggrapparsi dalla roccia
grazie alla deformazione di questa che divenne come un appiglio per Nicodemo,
scampando così di essere scaraventato giu’ dalla roccia. Da allora la roccia
dietro casa e oggi dietro la chiesa omonima si chiama roccia del diavolo. Ma
non solo i cirotani hanno parlato di San Nicodemo anche lo storico Antonio Borrelli, ha trattato la
storia di San Nicodemo da “Santibeati in Calabria”, dove si può leggere
che: ” Teofane e Panta furono i genitori di Nicodemo, che nacque a Cirò nei
primi anni del X secolo, lo affidarono alla cura spirituale di un pio e dotto
sacerdote, Galatone, contemporaneamente il ragazzo progredì nelle scienze sacre
e nella pietà. Da giovane poté vedere il comportamento licenzioso di alcuni
suoi contemporanei, che lo disgustarono, cosicché sentì maggiormente
l’attrazione per la vita monastica, che veniva professata nel secolo X, da quegli
asceti con fama di santità, nella zona del Mercurion, sulle balze del Pollino
in Calabria. Lasciata Cirò, andò a chiedere l’abito monastico all’austero abate
s. Fantino, ma gli fu rifiutata più volte questa richiesta, perché non veniva
ritenuto adatto a quella vita di studi, penitenze e mortificazioni, vista la
sua gracile costituzione fisica. Deluso ma non convinto, insisté tramite i
buoni auspici di altri monaci, finché s. Fantino commosso dalle sue insistenze,
gli concesse l’’abito angelico’, così chiamato tra i monaci greci di quel
tempo. Nicodemo divenne insieme a s. Nilo di Rossano, esempio splendente di
vita ascetica del Mercurion, cresciuti e formati tutti e due alla rigida scuola
dell’abate s. Fantino; essi accomunati ad altri santi monaci calabro-siculi
resero famosa in tutta la
Cristianità la loro Comunità, al punto che Oreste, patriarca
di Gerusalemme la descrisse elogiandola, nei suoi autorevoli scritti e
biografie. Il tipo di vita praticato è impensabile ai nostri giorni, ma
costituiva il perno dell’ascesi, insieme alla purezza, dei monaci
calabro-siculi di quell’epoca; vestiva con una pelle di capra, andava a piedi
nudi in ogni stagione, dormiva su paglia in una grotta, mangiava castagne e
lupini.In età abbastanza matura, decise di lasciare il Mercurion e si ritirò in
un eremo del Monte Cellerano nella Locride, ma la fama di santità che lo
seguiva, attirò molti monaci che gli si affidarono e quindi Nicodemo si vide
costretto a fondare una laura, cioè una colonia di anacoreti, vivendo divisi, ognuno
in una capanna e riunitasi una volta la settimana, più tardi il termine
designerà un grande convento.
La sua laura fu visitata anche da s. Fantino e
altri monaci del Mercurion; purtroppo però era troppo esposta alla curiosità
dei fedeli e soprattutto alle scorrerie dei Saraceni, per cui prevedendone la
distruzione, disperse i monaci in altri monasteri e lui si ritirò presso Gerace
in un cenobio, accentuando l’austerità della sua vita. Ma anche qui non restò a
lungo e dopo alcuni anni si ritirò in un luogo solitario vicino a Mammola, che
presto anch’esso si trasformò in un famoso monastero di monaci greci.
Nonostante i settanta anni passati nell’asprezza della vita ascetica, Nicodemo
visse circa 90 anni, tantissimi per quei tempi e a dispetto della sua gracile
costituzione fisica; morì nel monastero di Mammola, che prese poi il suo nome,
il 25 marzo 990. I miracoli fiorirono sulla sua tomba e quindi venne proclamato
santo, allora non c’erano tutte le procedure che occorrono oggi. Nel 1080 i
Normanni trasformarono il piccolo oratorio con la sua tomba, in una grande
chiesa, restaurando anche il monastero e concedendo privilegi e beni.
Le reliquie furono poi traslate nella chiesa di Mammola nel 1580 che lo proclamò suo patrono nel 1630, fissando la festa liturgica al 12 marzo. I pontefici nei secoli successivi concessero particolari indulgenze nell’occasione della sua festa e altre celebrazioni. Il Comune di Mammola nel 1884 fece decorare artisticamente la cappella, una ricognizione delle reliquie è stata effettuata il 12 maggio 1922 nella coincidenza dell’inaugurazione della ricostruita e abbellita chiesa”.
Le reliquie furono poi traslate nella chiesa di Mammola nel 1580 che lo proclamò suo patrono nel 1630, fissando la festa liturgica al 12 marzo. I pontefici nei secoli successivi concessero particolari indulgenze nell’occasione della sua festa e altre celebrazioni. Il Comune di Mammola nel 1884 fece decorare artisticamente la cappella, una ricognizione delle reliquie è stata effettuata il 12 maggio 1922 nella coincidenza dell’inaugurazione della ricostruita e abbellita chiesa”.
Presto i fedeli di
Cirò organizzeranno un pellegrinaggio a piedi verso i suoi luoghi santi di
Coppa-Mordace dove c’è la fontana e la grotta e dove ha compiuto i primi
miracoli.
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