Cirò- Giovane viticoltore Rocco Pirito, della neo azienda Agricola di Giovanna Romano, due giovani coniugi e imprenditori, vincono con la loro pregiata Riserva Cirò D-O-C- 2016, un Rosso Classico Superiore “Brinifè”, 100% Gaglioppo biologico, il premio Medaglia d’oro per la Riserva, ed il premio come “Miglior Cirò Doc” al concorso “Wow The Italian Wine Competition- Civiltà del bere 2020”. Due premi prestigiosi importanti per una azienda presente sul mercato da pochi anni, ma che ha già scalato le vette vitivinicole calabresi e nazionali. Ma Rocco Pirito è anche unico giovane potatore della vite, delicato lavoro trasmessogli dagli anziani. Infatti gli “Innestaturi”(potatori) è ormai un mestiere in estinzione, ma che oggi sopravvive grazie al viticoltore Rocco Pirito- innestino sopraffino. È un mestiere oggi sempre più anacronistico che si impara fin dalla tenera età, affiancando in vigna il nonno, il papà o un altro anziano disposto a farsi rubare l’anima con gli occhi. Osservare Rocco Pirito nel suo lavoro di precisione estrema a intarsio, con quelle mani aspre eppure rassicuranti mentre ghermisce la vite tra lo strangolamento e la carezza, è un vero e proprio spettacolo di paleografia agricola.
Eppure finché c’è Rocco e ci sono gli innestini a Cirò c’è speranza per la viticoltura e per il vino in generale non solo di Calabria ma del mondo intero, come il suo “La Manna” un rosso classico superiore, un pregiato “calato” direttamente dal cielo per la gioia dei palati più sopraffini. Generosa è la terra cirotana dove da secoli si coltivano vitigni autoctoni di Gaglioppo, ma anche di Greco Bianco, da cui il bianco e il rosato “Maristello”, la cui argilla sopraffina gli conferisce morbidezza e sapori fluttuanti al palato come il mare sulla battigia.