venerdì 31 luglio 2020

Cirò- Il castello di Cirò apre ai turisti dalle ore 18.00 alle ore 22.00 grazie ai volontari della Pro-Loco.

Atrio con doppia data
Cirò- Il castello di Cirò apre ai turisti dalle ore 18.00 alle ore 22.00 grazie ai volontari della Pro-Loco, che fanno da cicerone  lungo un itinerario protetto, voluto dal sovrintendente Lopretone, lungo il quale si può visitare lo straordinario atrio dove vi è custodito  un disegno geometrico ornamentale, forse una meridiana o una rosa dei venti, che merita essere visitata. Da qui a poco il maniero sarà restaurato, grazie ai due milioni di euro perla tutela e la valorizzazione del castello di Cirò, finanziamento inserito  tra i progetti strategici nel settore dei beni culturali, in Calabria, così come hanno stabilito, di concerto  Regione e il Ministero ai Beni Culturali, lo scorso 21 marzo. Tale  somma si aggiunge,   ai primi 2 milioni assegnati dal Mibac, nel gennaio 2018, per il recupero e il restauro del maniero, riconosciuto monumento nazionale già nel 1983.  Un altro tassello importante per il recupero dell'antico castello, questo ulteriore contributo verrà utilizzato per portare avanti il progetto dell'Enoteca regionale, ha detto il primo cittadino Francesco Paletta-  . I primi due milioni del Mibact la cui progettazione si trova alla sua di Crotone per la gara, prosegue Paletta- sono indirizzati invece per la cittadella della scienza dedicata a Luigi  Lilio con planetario, sale convegni  ed un bad and breakfast. Dopo tanti anni –dichiara il sindaco- stiamo vedendo la luce per la valorizzazione del castello che per troppi anni è rimasto nell'oblio. Un antico maniero ricco di storia  cultura , tradizioni e ma anche storie di  fantasmi, c’è chi racconta di strane presenze legate alla figura di un giullare che si intravede nei piani superiori dell’ala ovest, ed una dama la cui presenza  si avverte nell’atrio proprio dove i turchi uccisero la sorella del vescovo di Umbriatico: Albinia una nobil donna del 500. Lungo il percorso  si può ammirare  una bellissima mostra collettiva di quadri  di eccellenti autori. Tra le cose  straordinarie da visitare la grotta blu, un riflesso tra cielo e mare attraverso una finestra che si apre in una grotta sotto la stanza del Principe Carafa, forse una via di fuga in caso di pericolo. Molto interesse suscita anche la cisterna della raccolta delle acque piovane dove la temperatura  si ferma sui 13 gradi. Ai lati dell’ala sud/est del maniero si possono ammirare le maschere Apotropaiche  rivolte verso la Magna Grecia che servivano per allontanare gli spiriti nella tradizione. La sera poi, si può ammirare la luna che sorge dal giardino della principessa e che si affaccia sul centro storico,  e sui paesini limitrofi illuminati. Proprio a lato del giardino esiste la torre di prigionia chiamata la torre senza fondo fatta da più piani, collegati solo all’ingresso da pochi gradini in pietra, il resto della scala doveva essere fatta  di corde per raggiungere le profondità. Ma l’attrattore principale resta  l’atrio dove uno studioso locale  ha rinvenuto sul lastricato una doppia data sul pavimento, in posizione Nord/Ovest,  finora scampato agli occhi di tutti,  e l’altra all’opposto,  in posizione Sud/Est. L’atrio custodisce un rompicapo, un disegno geometrico e di Gnomonica che rimette in discussioni tante teorie finora discusse. Si tratta della data 1564, se di data si tratta. Infatti i primi numeri potrebbero essere in realtà due lettere :la I. di Isabella  e la S.  di Spinelli, una delle discendenti della famiglia feudataria del castello. Infatti i primi due numeri all’interno dei quattro numeri rinvenuti, sono numeri romani, per questo potrebbe anche non essere una data.  Ecco perché  il rompicapo lastricato  potrebbe essere un semplice disegno ornamentale come  una semplice meridiana, o una rosa dei venti, tesi studiata dal  De Fine sin dal lontano  1997, quando da solo- ha detto-  “mi chiudevo nel castello per studiarlo, marcando tutti i segni presenti con polvere di calce facendo così emergere le due stelle concentriche una dentro l’altra e circoscritti da una circonferenza di un diametro di circa sei metri. Quella esterna e di 4 metri circa quella interna. E’ stato possibile così ricostruire- ha detto lo studioso De Fine-  anche la parte esterna in posizione sud/est, che mancava totalmente distrutta durante lavori negli anni 70, quando era occupata dalla scuola. Successivamente con l’ausilio di sofisticati apparecchi in collaborazione con l’ingegnere Paletta, siamo  riusciti a dare una forma a quel disegno tanto astratto. Era emerso una particolarità della stella esterna è che, dividendola a metà era ribaltabile su se stessa da est verso ovest, inoltre le due coordinate formanti una croce, non erano perpendicolari, ma l’asse centrale era spostato di circa 9 gradi verso il nord catastale, studio questo realizzato nel 97 da De Fine e Paletta. Osservando la  geometria della stella e le sue punte , questa da’ come un  senso di movimento, come se indicasse un flusso di correnti di vento, che si spostano all’interno dell’atrio, lungo la parete nord, spinto dal vento più forte, la tramontana. Perciò, per l’ubicazione particolare e per la presenza di ingressi ubicati in punti fortemente strategici, corrispondenti alle entrate nell’atrio dei venti Meridionali, Levante, Scirocco,  a Sud;  Tramontana e Maestrale, a Nord; Ponente e Libeccio a ovest; si crea all’interno dell’atrio, spesse volte un vortice spettacolare che :”mi ha fatto pensare, afferma De Fine,  ad una Rosa dei Venti”. La seconda teoria messa a punto sempre da De Fine, sono le dodici linee ubicate sulla pavimentazione distanti una dall’altra circa un metro. Dentro queste linee, l’ombra  ad ogni ora avanza , la mattina da Est  ad Ovest, ed il pomeriggio il cammino dell’ombra è al contrario. Quello che è strano, che a mezzogiorno ora solare, l’ombra passa esattamente dal centro della stella, un pò spostata dai piani superiore costruiti successivamente che in alcuni punti disturba l’ombra, mentre alle ore 13 circa i raggi del sole, attraverso una finestrella, raggiungono le profondità della camera dello scirocco, posta ad una profondità di circa otto metri, dove la temperatura sia d’estate che d’inverno è costante sui tredici gradi. Per quanto riguarda invece la simbologia che si trovano lungo i due assi principali della croce,  a ovest si trova, una doppia freccia che va nei due sensi, ed   indica il cammino dell’ombra, mentre a Est la simbologia delle due frecce,  indicano il ritorno dell’ombra verso ovest nel pomeriggio. Ad est alla sera poi sorge la luna, sullo stesso asse incontra il sole ad ovest dove tramonta. La nascita e la morte del sole e della luna è rappresentata invece da un cerchio con dentro altri due cerchi che si allineano in un solo punto cioè alla sera, quando è possibile vedere entrambi i nastri, uno a Ovest e l’altro a Est, è uno spettacolo, ecco perché potrebbe essere una semplice meridiana. Mentre, quando è luna piena a mezzanotte l’ombra luminosa giace nell’atrio del castello, come un fantasma luminoso, forse il giullare che si prende gioco di noi.


Cirò- In vista della prossima vendemmia le strade interpoderali versano in grave stato di abbandono, il sindaco chiede la compartecipazione agli agricoltori.

Cirò- In vista della prossima vendemmia le strade interpoderali versano in grave stato di abbandono  tanto che in alcune zone  in cui sorgono i vigneti Doc , con nessun mezzo  è possibile raggiungerli. A tal proposito e per ovviare ad una situazione così deplorevole e soprattutto in mancanza di finanziamenti sia provinciali che regionali, il sindaco Francesco Paletta chiede la compartecipazione economica dei viticultori  attraverso un avviso rivolto a tutti anche agli agricoltori del territorio. Si tratta di  compartecipare alle spese insieme al comune per assicurarsi almeno per ora la prossima vendemmia e raccolta delle olive. “Tenuto conto della grave situazione in cui versano le strade interpoderali del comprensorio, scrive sull’avviso il sindaco-  invito tutti a manifestare interesse ad effettuare una raccolta fondi, per ogni strada ben specificata, per venire incontro alla soluzione dell'annoso problema che quotidianamente si deve affrontare”. Basterebbero anche solo 10/ 15 euro ciascuno dei proprietari- prosegue il primo cittadino-  con l'indicazione di un referente per ogni strada (con l'impegno di fare la raccolta) per procedere alla sistemazione di alcuni tratti ormai impraticabili. Intanto fa sapere Paletta che l'amministrazione comunale ha impegnato già una somma (circa sei mila euro) per mettere al minimo in sicurezza la strada provinciale 10, che da Cirò porta al Vallo, dove c’è una vasta area a vocazione agricola prettamente  di vigneti doc. Intanto l’amministrazione prosegue ancora il sindaco- metterebbe a disposizione gli uffici comunali ( tecnici) per meglio coordinare le operazioni. Ovviamente il Comune si farà carico di mettere un'altra piccola somma per venire incontro alle spese per quelle stradelle in cui si riuscirà a raccogliere in parte i fondi necessari. Infine il sindaco Paletta  invita gli agricoltori a far pervenire adesione nel più breve tempo possibile ed anche per le vie brevi per programmare la sistemazione prima dell'arrivo della vendemmia e soprattutto delle piogge. Anche se una colletta è solo una goccia di ciò che servirebbe per  ripristinarle tutte,  in un periodo  di stasi economica come quella che stiamo   vivendo, sarà difficile ottenere grandi risposte.


Cirò- Alla Pro-Loco di Ciro' l’affidamento di progetti di gestione di centri estivi 2020 ed attivita' ludico-ricreative ed educative per bambini/e ed adolescenti dell'età compresa tra 3 e 14 anni, che partirà il prossimo tre agosto.

Centro estivo 2019
Cirò- Alla Pro-Loco di Ciro' l’affidamento di progetti di gestione di centri estivi 2020 ed attivita' ludico-ricreative ed educative per bambini/e ed adolescenti dell'età compresa tra 3 e 14 anni, che partirà il prossimo tre agosto. La candidatura  per la gestione di questo progetto, era stata presentata dalla "Associazione Pro Loco Luigi Lilio" lo scorso 21 luglio, associazione  in possesso dei requisiti di partecipazione previsti, i quali  utilizzeranno la propria organizzazione per la realizzazione dell'intera attività sia sul piano progettuale che amministrativo e organizzativo senza alcun onere o responsabilità alcuna in capo al comune di Cirò. A  comunicarlo il sindaco Francesco Paletta il quale precisa che, visto l'ordinanza della Regione Calabria, recanti le misure per il contenimento dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 si provvedesse alla definizione e pubblicazione di un avviso pubblico in materia di progetti organizzativi per la gestione dei centri estivi ed attività ludico-ricreative ed educative organizzate con la presenza di operatori addetti alla loro conduzione, nonché ripartire contributi statali destinati a soggetti promotori di tali attività rivolte ai bambini e ragazzi da 3 a 14 anni nell'estate 2020,  nel contesto di parchi e giardini o luoghi similari (fattorie didattiche, ecc.) previsti dall 'Allegato 8 del DPCM del 17/05/2020. Il progetto scrive il sindaco --  dovrà tenere conto di precise indicazioni: il calendario di apertura e l'orario quotidiano di funzionamento, con distinzione dei tempi di effettiva apertura all'utenza e di quelli - precedenti e successivi - previsti per la predisposizione quotidiana del servizio e per il suo riordino dopo la conclusione delle attività programmate; Il numero e l'età dei bambini ed adolescenti accolti, nel rispetto di un rapporto con lo spazio disponibile tale da garantire il prescritto distanziamento fisico;  gli ambienti e gli spazi utilizzati e la loro organizzazione funzionale, mediante l'utilizzo di una piantina nella quale i diversi ambiti funzionali - ad esempio, gli accessi, le aree gioco, le aree servizio, ecc. - siano rappresentati in modo chiaro e tale da costituire la base di riferimento per regolare i flussi e gli spostamenti previsti, nonché per verificarne preliminarmente la corrispondenza ai richiesti requisiti di sicurezza, igiene e sanità, distanziamento fisico; I tempi di svolgimento delle attività ed il loro programma giornaliero di massima, mediante un prospetto che espliciti con chiarezza le diverse situazioni e le attività che si svolgono dall'inizio al termine della frequenza; ed individuando altresì i momenti in cui è previsto di realizzare routine di lavaggio delle mani e di igienizzazione degli spazi e dei materiali; L'elenco del personale impiegato (nel rispetto del prescritto rapporto numerico minimo con il numero di bambini ed adolescenti accolti), ivi compresa la previsione di una figura di coordinamento educativo e organizzativo del gruppo degli operatori; Le specifiche modalità previste nel caso di accoglienza di bambini ed adolescenti con disabilità; Le specifiche modalità previste per l'eventuale utilizzo di mezzi per il trasporto dei bambini ed adolescenti, con particolare riguardo alle modalità con cui verrà garantita l'accompagnamento a bordo da parte di una figura adulta, nonché il prescritto distanziamento fisico; Le modalità previste per la verifica della condizione di salute del personale impiegato; L'elenco dei bambini ed adolescenti accolti e le modalità previste per la verifica della loro condizione di salute; Il rispetto delle prescrizioni igieniche inerenti alla manutenzione ordinaria dello spazio; Le previste modalità di verifica quotidiana delle condizioni di salute delle persone che accedono all 'area e del regolare utilizzo delle mascherine, e delle fasi eventualmente inerente alla preparazione e consumo di pasti. Dunque un centro estivi 2020 in tutta sicurezza che, grazie alla Pro-Loco, bambini e adolescenti, potranno riappropriarsi dei loro spazi e dei loro giochi.


martedì 28 luglio 2020

Cirò- L’area pic-nic e fontana denominata “Caraconza” tra Cirò e Umbriatico ma in territorio di quest’ultima, si trova devastata da rifiuti nauseabondi, è impossibile fermarsi nè per un pic-nic nè per attingere alla fresca acqua

Area pic-nic e fontana Caraconza

Cirò- L’area pic-nic e fontana  denominata “Caraconza” tra Cirò e Umbriatico ma in territorio di quest’ultima,  si trova devastata da rifiuti  nauseabondi, è impossibile fermarsi nè per un pic-nic nè per attingere alla fresca acqua che vi giunge direttamente dalla condotta principale proveniente dalla Sila. Si tratta di “inquinamento odorigeno” dovuto probabilmente alla presenza di pesci o residui di questi, buttati con frequenza da qualche sprovveduto ed incivile  sotto la fontana, i quali rifiuti  vanno direttamente nelle chiare acque del ruscello del  sottostante Lipuda. L’area puzza tutto l’anno, questo fa pensare che è un’abitudine frequente di lavare  e buttare  residui di pesci e similari  in questo posto incantevole deturpato come al solito dalla mano dell’uomo. 
Rifiuti puzzolenti sotto la fontana e sul ciglio del Lipuda che la rendono inavvicinabile
La fontana e l’area pic-nic va bonificata compreso l’area del ciglio del Lipuda interessato in questa area, e  restituita ai cittadini di tutto il bacino che ne usufruisce da sempre, che hanno tutto il diritto di fermarsi per fare un pic-nic o quando alla sera  abitualmente vi si recano per  fare scorta di acqua fresca. Oggi è impensabile fermarsi  per la presenza di questo odore sgradevole e nauseabondo proveniente dai rifiuti sotto la vasca principale della fontana. Non si capisce perché per colpa di qualcuno, l’area deve essere non fruibile, in ogni paese c’è un’area pic-nic e fontana dove, passanti, cittadini e i turisti, possono fermarsi per una pausa; la Sila ne è piena, mentre  qui che, abbiamo un gioiello alla portata di tutti, deve essere deturpata, ma la cosa più strana è che  nessuno interviene. In passato la fontana era stata  chiusa dalla Regione, abbandonata nel 2006, era stato più volte segnalato il suo stato di abbandono e di degrado, ma successivamente  era ritornata con un nuovo look rigogliosa più di prima, come appare ora la struttura, era diventato un importante sito tra Umbriatico Carfizzi e Cirò. L’antico abbeveratoio di “Caraconza” , è una delle fontane più ricercate da tutto il comprensorio per la freschezza della sua acqua potabile proveniente dagli sfiati della linea di Umbriatico che porta l’acqua potabile anche a Cirò. Oggi rappresenta un punto di incontro di tutta la gente di Umbriatico, Cirò, Cirò Marina, Carfizzi, San Nicola  e paesini limitrofi, dove l’acqua è sempre presente e fresca. In passato aveva subito anche atti di vandalismo da parte di ignoti a cui probabilmente dava fastidio l’approvvigionarsi del prezioso fluido, che armati di martello, o di altro oggetto contundente , ne rompevano il rubinetto e il tubo da cui scorreva l’acqua che si disperdeva nel ruscello sottostante, ed in conseguenza dell’ennesimo atto vandalico, la fontana era stata chiusa dalla Regione nel 2006. Ma la gente comune e civile aveva fatto sentire la sua voce, rivolevano la loro fontana, un’amica di sempre, a cui si affidava in caso di siccità, ma anche molti contadini specie di Umbriatico e di Cirò, che al ritorno dai campi, vi si  sostavano per dissetarsi. E così che grazie alla Regione ed al sindaco dell’epoca Pasquale Abenante nel 2013, la fontana veniva ripristinata. Oggi appare invece sporca, devastata e abbandonata. L’acqua è un bene prezioso e va rispettata, perciò non bisogna  arrecare danni alle fontane ma vanno tutelate. Si spera che il  sindaco di Umbriatico Pietro Greco, molto sensibile a queste problematiche,  intervenga per bonificare l’area in  questione, che  prima della mano dell’uomo, era una piccola zona paesaggistica incontaminata.

lunedì 27 luglio 2020

Cirò- Una delle antiche sorgenti di Cirò: la fontana dei Canali, aspetta una pulizia straordinaria delle sue vasche e condotti sotterranei.

Fontana sporca
Cirò- Una delle antiche sorgenti di Cirò: la fontana dei Canali, aspetta una pulizia straordinaria delle sue vasche, contaminate oggi da rifiuti lasciati da chi usa le sue acque  a volte anche in modo improprio, come lavare le auto, nonostante fosse proibito. Anche i canali sotterranei che partono da Sant’Elia andrebbero ripuliti per garantire al prezioso liquido di essere privo di  impurità. Era ritornata ad essere riqualificata  fruibile e decorosa dopo il suo ultimo restauro grazie ad un  intervento di riqualificazione e pulizia. Sarebbe opportuno che i cittadini, una volta riportata al suo splendore,  collaborassero a mantenerla pulita, a non buttare detersivi e oggetti nella vasca e tenere pulita l’intera area. La fontana de “Canali” scriveva Giovan Francesco Pugliese nella sua” Descrizione e istorica Narrazione  di Cirò del 1849, “è più che sufficiente  alla popolazione, ha ben cinque canali che provengono dal serbatoio  principale detto botte, ma richiederebbe una cura maggiore,  ed il serbatoio dovrebbe, essere ingrandito. 

Canali sotterranei
Diverse sono le vene dalle quali vi si raccoglie, ma ve ne sono impure, e cariche di tufo, causa delle arene e dei calcoli che affliggono più di uno. In alto si trova  scolpito in pietra  lo stemma  antico di Cirò, purtroppo oggi trafugata”. La fontana dei  Canali è una vera ricchezza per Cirò, rappresenta l’unica fonte, da dove l’acqua non è mai mancata, specie d’estate, quando scorre fresca e abbondante le cui acque arrivano fino al mare rappresentando una salvezza per molta flora e fauna selvatica da cui prendono sostentamento. Dovrebbe essere recuperata anche l’acqua che ogni giorno si perde che potrebbe essere sfruttata per tanti altri usi, da quello civile a quello per l’irrigazione,

Fontana prima del restauro
 visto che la scarsità di pioggia sta mettendo in ginocchio la nostra agricoltura, mentre qui tutti i giorni, quintali di acqua si perde nel nulla, e quindi sarebbe un’utilità per gli agricoltori poterla raccogliere in grosse vasche per poi essere  utilizzata in caso di siccità. Una  fontana , preziosa anche ai Greci, oggi è completamente abbandonata, le sue fontanelle sporche, con l’abbeveratoio pieno di detriti ed i canali principali otturati, infatti la vasca principale riceve l’acqua da un canale laterale anziché da quello centrale che andrebbe ripulito.



Fontana dopo il restauro


Cirò- Donate sei litografie del maestro pittore e scultore Elio Malena al Museo di Cirò da parte del proprietario delle litografie Quintino Farsetta.

Una delle litografie

Cirò- Il museo di Cirò si arricchisce di sei litografie  del maestro pittore e scultore Elio Malena  donate dal proprietario delle litografie Quintino Farsetta. Le litografie rappresentano raffigurazioni  di vita e luoghi di Cirò. A chiedere le preziose litografie la vice sindaco Giovanna Stasi a cui Farsetta aderendo alla sua richiesta ha scritto in una nota che-“ il museo e’ la sede più idonea per l’utilizzo e la loro conservazione, orgoglioso di essere cirotano, anche se della Marina, trapiantato al nord  a Tradade (Varese), dove vivo” . Il sindaco e tutta l’amministrazione ringraziano il signor Farsetta per il nobile gesto che andrà ad arricchire  la cultura presente nel palazzo dei musei. Anche la vice sindaco Giovanna Stasi nel ringraziare il dottore Farsetta ha detto che è stato un gesto di sensibilità dimostrata nei confronti della cultura  e dell’antico borgo medievale. Tra le litografie vi sono raffiguranti  la vita dei contadini,  ma anche uno spaccato della vita cittadina, dei vicoli dell’antico borgo come san Nicodemo,  la valle, ma anche il mare, le tradizioni che l’artista è riuscito a catturare come gemme fiorite e mai appassite.

sabato 18 luglio 2020

Cirò- Il sindaco Francesco Paletta ha emanato ordinanza sindacale a tutela pubblica incolumita'. lavori di somma urgenza sulla strada provinciale n. 10(strada Campanise-Vallo).

Cirò- Il sindaco Francesco Paletta ha emanato ordinanza sindacale a tutela pubblica incolumita'. lavori di somma urgenza sulla strada provinciale n. 10(strada Campanise-Vallo). Si legge sull’ordinanza che  a seguito delle forti piogge del mese di maggio 2020 e inizio giugno 2020, si è aggravato la situazione di dissesto idrogeologico della strada denominata Campanise con inizio dall'abitato ( via D. Alighieri) per circa km. 2 che porta alle aziende agricole olivicole e vitivinicole di Cirò;  che la viabilità in quel tratto è precaria, da molti anni ed il Comune ha varie volte sollecitato la Provincia di Crotone a fare interventi almeno per il ripristino parziale del manto stradale, considerato che molti veicoli non riescono ad attraversarla vista la presenza di notevoli buche con il manto bituminoso rialzato in più punti;  dopo sollecitazioni il giorno 12 giugno 2020, è stato effettuato sopralluogo da personale dell'ufficio tecnico comunale, durante il quale è stato constatato della situazione in cui versa la strada in questione ed ha preventivato un piccolo intervento per garantire almeno la viabilità ai tanti proprietari delle aziende agricole che quotidianamente la devono attraversare con ogni mezzo (normale ed agricolo). E che con nota prot. n. 3001 del 12.06.2020; • con nota n. 3068 del 17.06.2020 da parte del sindaco, veniva inviata richiesta alla Provincia di Crotone - settore viabilità- per la sistemazione della strada in questione oppure per la concessione del nulla osta all'esecuzione dei lavori di che trattasi. Inoltre prosegue la nota-  in data 26.06.2020 prot. n. 3283 la Polizia Municipale locale faceva relazione descrittiva dello stato di dissesto della strada provinciale n. 10 nel punto anche del centro abitato evidenziando situazioni in cui in alcuni punti il transito risulta molto difficoltoso;  che vi sono altresì tratti in cui il cedimento di una parte di una curva necessita l'apposizione di adeguati predisposizioni di transennamento o elementi protettivi di segnalazione/protezione per la sicurezza al transito. La causa del cedimento è stata individuata principalmente nell'erosione e dilavamento del terreno prodotta dalle acque piovane che scorrono lungo la strada erodendone il ciglio e che,  in occasione delle recenti ed abbondanti piogge, ha aggravato la situazione e potrebbe mettere a rischio l'incolumità dei cittadini che si trovano a transitare. Considerato tiene a precisare il sindaco- che la situazione, malgrado gli avvisi al settore della Provincia di Crotone rimasti inevasi, potrebbe peggiorare nei prossimi giorni e soprattutto tanti utilizzatori hanno fatto danni ai propri mezzi con continue lamentele da parte di tutta la popolazione, che i lavori di cui sopra, preventivati dall'UTC, ammontano ad €. 6.539,00 (Iva Compresa), e rivestono carattere di urgenza in quanto un ulteriore aggravamento della situazione in essere comporterebbe l'interruzione della strada in questione e la conseguente non accessibiltà delle abitazioni situate a monte e l'accesso ai terreni coltivati che altrimenti i coltivatori dovrebbero effettuare una strada alternativa ( S.P.9) con un percorso di oltre lO km in più. Pertanto il primo cittadino, ha disposto l'esecuzione dei lavori occorrenti a spese degli interessati, ad attuare gli interventi necessari alla messa in sicurezza della strada provinciale nel tratto tra l'abitato ( Via D. Alighieri) fino alle proprietà De Renzo e Siciliani e di provvedere al successivo recupero delle somme anticipate nei confronti dell'Ente Provincia di Crotone.


Cirò si appresta a diventare la capitale italiana del vino anno 2021

Cirò- Cirò si appresta a diventare la capitale italiana del vino anno 2021. Sono appena terminati  due giorni di  intensa attività enologica, nello scenario delle zone del Chianti, con gli amici dell'Associazione nazionale Città del vino per parlare di Cirò e promuovere il suo territorio: vino, cultura e cose da fare.  Stiamo lavorando a fare di Cirò la capitale italiana del vino anno 2021 ha detto il sindaco Francesco Paletta-  abbiamo bisogno di tutta la filiera per raggiungere questo traguardo. Abbiamo programmato, prosegue-  di fare il consiglio nazionale dell'associazione nel mese di novembre 2020 a Cirò. Intanto  il Governo ha approvato il decreto per la valorizzazione e la salvaguardia dei cosiddetti “vigneti storici ed eroici”. Questa è un'iniziativa interessante per valorizzare i nostri vigneti – ha riferito ancora  il sindaco Francesco Paletta. La norma stabilisce quali sono i criteri per poter chiedere e ricevere dalle Regioni di appartenenza il riconoscimento di vigneto storico o eroico. Si definiscono eroici quelli che “ricadono in aree soggette a rischio idrogeologico”,  sono situati in aree in cui “le condizioni orografiche creano difficoltà alla coltivazione con l’utilizzo delle macchine” ; “in zone di particolare pregio paesaggistico e ambientale”;  sono situati in piccole isole, al massimo di 250 chilometri quadrati. Sono storici, invece, quei vigneti la cui coltivazione risale ad una data, rinvenibile dalle particelle catastali, antecedente il 1960, è effettuata con l’impiego di pratiche e tecniche tradizionali, utilizzate nel rispetto delle caratteristiche fisiche e climatiche locali. 

Si prevede che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali possa, attraverso il programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo e d’intesa con le Regioni, consentire a "tali produttori di contare su specifiche risorse e mettendo in campo interventi finalizzati alla valorizzazione e promozione delle produzioni da viticoltura eroica o storica anche attraverso l'utilizzo di un marchio nazionale, che verrà definito con un successivo provvedimento".


Cirò- Due lupi di grosse dimensioni attaccano gregge e pastore

Cirò- Due lupi di grosse dimensioni attaccano gregge e pastore, è successo ieri mattina in località Acqua della Pietra, proprio in paese incurante  della presenza di ben sette cani pastori e quella dell’uomo. I due lupi stavano azzannando una pecora al collo, mentre l’allevatore si trovava a trenta metri di distanza, solo le urla dell’allevatore e la troppo vicinanza hanno fatto indietreggiare i lupi i quali prima hanno ringhiato  minacciosamente  l’uomo che armato di bastone li ha fatti scappare. Ma se i lupi sono affamati sicuramente ritorneranno. “Non c’è più pace di notte- ha riferito il proprietario del gregge,  i cani di notte sembrano impazziti rincorrono il perimetro del ricovero delle pecore avanti e indietro perché avvertono la presenza dei lupi. Già l’allevatore nei mesi scorsi ha perso quattro vitelli sette pecore, e una capra, esasperato non sa più come proteggere il suo allevamento di ovini caprini e bovini. Di notte si sentono i loro ululati che spezzano il silenzio della notte facendolo rimbombare in tutta la valle sia ad ovest dove si trovano gli allevamenti, che ad est dove sono stati avvistati proprio l’altro ieri che gironzolavano in pieno giorno sulla spiaggia della Marinella. Purtroppo ancora la Regione Calabria non ha una legge che salvaguardia gli allevatori  dai lupi, quanti danni devo ancora ricevere-ha detto l’allevatore-  prima che la Regione intervenga. Ad oggi,  nessun indennizzo esiste, la Calabria  è l’unica ancora  a non avere regolamentato questo problema che attanaglia gli allevatori. Si tratta di un branco di Lupi stanziali che ormai vivono nei boschi circostanti, più spesso incontrati sia dagli allevatori che dagli agricoltori. I lupi che avrebbero dovuto tenere sotto controllo la popolazione dei cinghiali, in realtà questi, sono sempre più numerosi e liberi di arrecare danni alle colture , mentre i lupi sono occupati a decimare gli allevamenti. Tutti gli allevatori del cirotano lamentano di perdite di bestiame per colpa dei lupi: vitelli, agnelli, asini, pecore, capre. Una vera mattanza, quella degli attacchi dei lupi – e prima ancora delle scorribande dei cinghiali – è una vicenda che da diversi mesi, sta mettendo a dura prova la vita e le tasche degli allevatori in tutto il territorio, arrecando ingenti danni alla viticultura cirotana, nella speranza che si arriva presto ad una soluzione e per gli allevatori e per i predatori. Dalla Corte di giustizia Ue: “il lupo è tutelato da norme comunitarie anche nei centri urbani”, la cattura di specie protette è permessa solo su deroga autorità. La rigorosa tutela di talune specie animali prevista dalla direttiva europea 'habitat' si estende anche agli esemplari che si spingono fino ai centri urbani. Lo ha stabilito la Corte di giustizia Ue in una sentenza in cui specifica che la cattura e il trasporto di un lupo trovato in un villaggio possono quindi essere giustificati solo se sono oggetto di una deroga adottata dall'autorità nazionale competente. I giudici hanno rilevato che la tutela della direttiva europea non ha limiti o frontiere, quindi un esemplare che si trovi in prossimità di zone popolate dall'uomo non può essere considerato fuori dalla sua "area di ripartizione naturale". La cattura e il trasporto possono essere effettuati solo grazie a una deroga adottata dall'autorità nazionale competente, basata in particolare su ragioni di sicurezza pubblica. Quindi in attesa di un nuovo regolamento regionale ed europeo gli allevatori si sentono poco tutelati  e alla mercè dei lupi che continuano a sterminare le greggi nel cirotano.


lunedì 13 luglio 2020

Cirò- Anche le quattro porte medievali di Cirò sono protette da uno o più Santi


Cirò- Anche le quattro porte medievali di Cirò sono protette da uno o più Santi come si legge nella “Descrizione ed Historica Narrazione di Cirò” del 1849 di Giovan Francesco Pugliese. Ma nemmeno la loro protezione  è intervenuta  affinchè possano essere restaurate. Da anni si attende che vengono liberati   i finanziamenti regionali sui borghi di Calabria, anche se il sindaco  Francesco Paletta ha detto di avere già pronto il progetto per il loro restauro. Delle quattro porte, la principale è Mavilia, al prospetto esterno della quale vi erano i seguenti stemmi: Al mezzo le armi del sovrano, a destra quelle del feudatario, a sinistra lo stemma dell'università. Dalla prima interna è coperta a lamia, e vi eran dipinti i santi Francesco da Paola, ed Antonio protettore degli animali e dei poveri. 
La seconda è Scezzari nel cui prospetto si vedevano gli stemmi regi, quelli feudatario e nell’interno, che era anche a lamia, i dipinti lo Spirito Santo, San Rocco, San Leonardo, San Francesco di Paola, Sant’Antonio, e la Concezione. La terza è Cacovia ove si conservano ancora  al prospetto due iscrizioni, una in greca  in mattone cotto, l’altra in latino su pietra. Una in relazione alla cattiva e malagevole strada per giungervi, l’altra all’amenità del sito, da non cambiarsi con altro e con auspici migliori- scrive il Pugliese. 
All’interno si trova l’effige dei S.S.Francesco e Nicodemo di Cirò. La quarta porta si chiama  Falcone anche questa con interno a lamia e coll’effige di San Francesco e Sant’Antonio. Sono tutti santi  molto venerati a Cirò  tra cui i nostri santi patroni Nicodemo e Francesco si spera che presto possano ritornare a vegliare sulle quattro porte  e che la Regione si decide a liberare i finanziamenti sui Borghi di Calabria.











sabato 11 luglio 2020

Cirò-Curve pericolose interviene la Provincia

Cirò-Curve pericolose interviene la Provincia dopo le lamentele dei cittadini- Era diventata una strada impercorribile la SP 7 che da Cirò va ad Umbriatico, da diversi anni, i rovi a desta e a sinistra  delle corsie, l’avevano invasa rendendola in alcuni tratti pericolosa ed intransitabile.  Finalmente la Provincia dopo circa 6/7anni  di abbandono, ha dato mandato del taglio delle erbacce alla ditta Morelli Edil. Pietro, dopo le numerose lamentele  dei cittadini che ogni giorno la percorrono, per recarsi presso i propri poderi e presso i vitigni doc delle aree di Carroccella, Malocretazzo, le cui curve ormai erano diventate buie  impercorribili  per la poco visibilità. Si tratta di una  programmazione avviata e messa in campo dall'amministrazione provinciale- si legge in una nota-  un lavoro   al servizio delle comunità del territorio, per mettere in sicurezza le strade provinciali. Un piano di interventi, frutto della precisa volontà dell'amministrazione provinciale- prosegue la nota-  di uscire dalla perenne situazione emergenziale, progettare e programmare, per restituire all'intero territorio provinciale sicurezza e collegamenti dai centri più piccoli alle arterie viarie principali, statale 106 e statale 107.

"Finalmente riusciamo - hanno dichiarato in una nota- il presidente facente funzioni Giuseppe Dell'Aquila e il consigliere provinciale con delega alla Viabilità Rino Le Rose - a dare risposte al territorio, sono segnali importanti, che devono restituire fiducia alle comunità”. Finalmente gli agricoltori e gli allevatori che la percorrono tutti i giorni, possono tirare un respiro  di sollievo e soprattutto in sicurezza.


Cirò-Parte il progetto centri estivi per i bambini dai 3 ai 14 anni nel periodo luglio- agosto per un costo di € 8.200.

Cirò-Parte il progetto centri estivi per i bambini dai 3 ai 14 anni nel periodo luglio- agosto per un costo di  € 8.200. Lo riferisce il sindaco Francesco Paletta il quale scrive in una nota- “  Il Progetto centri estivi sarà fatto con tutte le norme di sicurezza, sfruttando i luoghi all'aria aperta, coinvolgendo la scuola, le associazioni e l'unità sociologica dell Asp. Inoltre prosegue-  il Comune di Cirò, dopo adesione, è stato destinatario di due contributi sia per i buoni spesa della Regione Calabria per € 14.900 e quello per i Centri estivi insieme alla scuola che prevede il progetto per i bambini dai 3 ai 14 anni nel periodo luglio- agosto per € 8.200. Entro questa settimana, conclude il primo cittadino-  saranno fatti gli avvisi per entrambi i progetti. Finalmente dopo un lungo periodo di lockdown finalmente i bambini potranno riappropriarsi dei loro spazi a loro dedicati, ha detto il sindaco-   come spiaggia, mare, area giochi, bisogna offrire occasioni per socializzare e momenti da condividere naturalmente in tutta sicurezza” .


Cirò- L’estate cirotana apre alle visite guidate al borgo ed ai musei in tutta sicurezza

Cirò- L’estate cirotana apre alle visite guidate al borgo ed ai musei in tutta sicurezza grazie agli operatori della Pro-Loco con un gruppo di turisti  provenienti dalla Campania e dalla Basilicata. Nell'ambito del progetto Wine Tour organizzato insieme alla Cantina Senatore gli avventori hanno apprezzato tra le altre il fascino del Castello, delle piccole chiese e dei musei cittadini.” Le guide turistiche della Pro loco sempre all'altezza della situazione”- ha detto in una nota il sindaco Francesco Paletta.  Grande attenzione ed interesse da parte dei turisti  per i personaggi illustri cirotani come Luigi Lilio riformatore del calendario gregoriano, e l’alchimista  Giano Lacinio.” E’ incredibile- hanno detto  gli ospiti culturali-  come personaggi di questo spessore, partiti da questa generosa terra,  hanno dato lustro a tutto il mondo scientifico, e bensì noti per il loro grande  operato, stentano ancora soprattutto nella propria  terra, ad essere conosciuti e apprezzati”. E’ solo da poco che finalmente, dopo un lavoro certosino del ricercatore e biografo di Luigi Lilio, il professore Francesco Vizza,  che ha svelato molto sulla sua vita, nel 2012 la Regione Calabria ha istituito la Giornata del Calendario in memoria di Luigi Lilio(Aloysius Lilius (Cirò, 1510 – Roma, 1574), fissandola per il 21 marzo di ogni anno. Ideatore della riforma del calendario gregoriano, Luigi Lilio, è stato un medico, astronomo e matematico italiano. Anche Giano Lacinio ha suscitato tanto interesse, è stato apprezzato anche l’allestimento a lui dedicato sempre per mano del  direttore  del CNR-ICCOM di Firenze nonché Direttore del museo di Lilio e di Lacinio, e dell’architetto Giuseppe Capoano autore del busto dedicato a Luigi Lilio. Altra tappa interessante quella delle chiese, come quella di San Cataldo dove all’interno custodisce un pregiato quadro  raffigurante la Madonna del Pozzo del pittore Basile della scuola napoletana ed il Crocifisso ligneo di rara fattura. Dopo la visita ad alcune chiese non poteva mancare  quella all’antico maniero- il castello di Cirò, dove all’interno del suo atrio custodisce  un enigmatico disegno geometrico, un gioco di compasso dove si evince una stella  a nove punte circoscritta  all’interno di un cerchio, ed una esterna ad otto punte che, fa pensare probabilmente ad una rosa dei venti. Le due stelle perfettamente  ribaltabili sulla propria metà lungo un asse inclinato di nove gradi a nord,(gradi catastali) come rivelò   nel suo primo studio l’ingegnere Leonardo Paletta nel lontano 1997.  Ultima scoperta in senso cronologico da parte di uno storico locale,  invece sono le due date incise  all’interno della circonferenza della stella a otto punte: 1S64, una  in posizione di Nord –Ovest che si legge regolarmente da sinistra a destra, e l’altra in posizione Sud-Est che si legge invece al contrario da destra a sinistra. Non si sa se i primi numeri sono in realtà le iniziali  di Isabella Spinelli (I.S.) principessa e feudataria del Castello, ultima famiglia  feudataria fino al 1806. Rimane un rompicapo forse solo un disegno ornamentale del 700 come disse l’allora sovrintendente Roberto Spadea.


Cirò- La chiesa madre Santa Maria de Plateis realizzata in miniatura dall’artista Fabio Pugliese

Cirò- La chiesa madre Santa Maria de Plateis realizzata in miniatura dall’artista Fabio Pugliese, un carabiniere in pensione che si diletta a creare piccoli capolavori soprattutto in legno. “Oggi abbiamo avuto il piacere di accettare nel nostro museo, scrive in una nota il sindaco Francesco Paletta-  il bellissimo lavoro fatto dall’artista cirotano Fabio Pugliese, un capolavoro che rappresenta la nostra chiesa madre  S. Maria de Plateis in miniatura. Complimenti per l’opera, prosegue Paletta e grazie a nome di tutta l'amministrazione comunale”. E’ la prima volta che la chiesa centrale venga rappresentata attraverso una costruzione in miniatura in tutto e per tutto come l’originale, frutto di un attento lavoro certosino che solo un artista come Fabio Pugliese sa fare. L’opera può essere ammirata in una delle sale del palazzo dei musei in tutta la sua bellezza.  Per ore possiamo ammirarla solo esternamente la chiesa madre oppure si può ammirare il capolavoro fatto dal Pugliese, visto che ormai sono passati due anni da quando è stata chiusa. A niente era servito il sopralluogo congiunto tra i tecnici della Curia e quelli del  comune, dove l’allora Arcivescovo Graziani  aveva accolto la richiesta del Sindaco  Paletta di  rivedere la decisione di chiusura temporanea, onde  stabilire le effettive condizioni di degrado del tetto e l’eventuale pericolo per l’incolumità. Ma ad oggi non è ancora successo niente , la chiesa rimane ancora chiusa, un gioiello dell’arte medievale le cui tracce sono evidenti nel campanile e nella primordiale  navata con altare dedicato a Santo Stefano con cripta sotterranea. Speriamo che il nuovo vescovo S.E. Mons. Angelo Raffaele Panzetta  riveda questa situazione e permette alla comunità di riappropriarsi della sua chiesa principale per troppo tempo chiusa al culto.


mercoledì 8 luglio 2020

Cirò- Cambio al vertice dell’associazione Rotary Cirò, Mario Caruso nuovo presidente.

Cirò- Cambio al vertice dell’associazione Rotary Cirò, Mario Caruso che era il presidente del Rotary Foundation, è il nuovo presidente del  Rotary International del club Cirò, subentra alla dott.ssa Giuseppina De Novara, nominata nel Giugno 2019. “Il passaggio  della campana lo facciamo formalmente il 18 luglio- ha anticipato il neo presidente-  in quella occasione-prosegue-  esporrò il mio programma che prevede tra le altre cose, il restauro dell'affresco di San Nicodemo rinvenuto l’anno scorso, durante il restauro della chiesa di San Giovanni”. E’ passato un anno da quando durante l’inaugurazione e  la riapertura della Chiesa di San Giovanni Battista in piazza Bannera a Cirò, dopo il suo restauro, a cui aveva partecipato l’associazione,  l’allora  presidente del Rotary Club Cirò -Giuseppina  De Novara, aveva detto che l’associazione si avrebbe  accollato le spese per il restauro dell’affresco medievale che raffigura San Nicodemo Abate, che a quanto pare è stato sempre presente a Cirò, già pochi anni dopo la sua morte, avvenuta nel 990 a Mammola. A distanza di un anno dalla promessa di restauro,  l’affresco è sempre li  a perdere colori  e a combattere col tempo. Si spera che il nuovo presidente, essendo egli stato anche sindaco di Cirò, prenda a cuore questo restauro  prima che il tempo lo logora irreversibilmente e lo consegna al popolo di Cirò, visto che San Nicodemo  è nato a Cirò nell’allora Psikron  poco distante dalle saline del Neto. Già Papa Urbano VIII  il 7 dicembre del 1630 lo proclamò Patrono di Cirò che gli aveva dato i natali, cresciuto dal grande sacerdote Galatone, indottrinato dal grande monaco San Nilo che abitava nella limitrofa Rossano con cui Cirò manteneva vari scambi culturali religiosi e commerciali. Ma già dopo l’anno mille dopo la sua morte, ci fu una vera causa tra i vescovi delle due comunità Cirò e Mammola presso la sede del Vaticano, per contendersi il corpo del Santo che apparteneva alle due comunità, entrambi fortemente sostenute dalle due popolazioni. Alla fine della diatriba, il Papa ordinò che il corpo fosse dato al popolo di Mammola dove il Santo era morto, mentre Cirò dove era nato sarebbe divenuto patrono della città, da qui nacque il gemellaggio religioso tra i due popoli che si protrae da sempre.