Cirò- Viticoltura
biologica questo l’ultimo trend di molti vignaioli specie tra i giovani, Coltivare
in biologico costa fatica e più ore di lavoro manuale, ma alla fine rende in
qualità e nello stesso tempo rispetta l’ambiente. Ma la novità sta nel fatto che anche la legatura dei tralci della vite
viene eseguita utilizzando graminacee
come l'avena selvatica (Avena fatua L.) che di solito cresce spontanea proprio ai piedi della vite stessa,
e quindi nei vigneti, dunque basta con i fili di plastica per la legatura.
Un vigneto biologico è brulicante di vita, con radici forti che vanno in
profondità per esprimere un vero legame con il terroir. Il biologico è il
mezzo, il fine è la qualità." Viticoltura Biologica" significa che in
campagna, per la difesa e per il nutrimento delle piante, si usano solo
sostanze che si trovano in natura o che l'uomo può ottenere con processi
semplici. Incoraggiando la biodiversità, la vite cresce in un suolo ricco
di vita sviluppando una maggiore resistenza alle malattie.
L'erba, lasciata
crescere tra i filari, ospita molte specie di insetti che si controllano a
vicenda lasciando meno spazio al prevalere dei parassiti. Grazie a batteri
benefici la pianta può nutrirsi al meglio ed in modo naturale delle sostanze
minerali presenti nel suolo. Mentre i trattamenti contro i parassiti sono
effettuati solo con zolfo e rame nelle loro composizioni più semplici, mentre
contro insetti nocivi si utilizzano esclusivamente derivati naturali da piante
o batteri. I buoni vini dunque si fanno nella vigna. Se questo concetto è
valido per tutti i vini, è ancora più importante per la coltivazione biologica
della vite. Infatti dal 1 Agosto 2012, i vini biologici possono finalmente
riportare il termine "biologico" in etichetta, con il logo biologico
UE. Dunque via libera alla coltivazione dei vigneti in completa armonia con
l’ambiente.