Cirò- Una sala consiliare gremita sabato sera ha
incontrato i due autori de “Il
ragionevole sospetto”, il nuovo libro di Vittoriana Abate e Cataldo Calabretta,
ha fare da padrone di casa nella città del vino, di Lilio, Lacinio, e
Casoppero, il sindaco Mario Caruso. A moderare l’incontro il giornalista Domenico
Policastrese. Una presentazione voluta
dall’associazione Anfi di Cirò Marina presieduta dall’avvocato Giovanna
Abbruzzino. Tra i convenuti anche l’avvocato Francesco Verri. “Un progetto questo che rientra
nell’ottica del programma di sviluppo
sociale per avvicinare il più umile al diritto- ha detto nella sua
presentazione il presidente Abbruzzino. “ Abbiamo ricostruito tanta cronaca
rimasta irrisolta su scenari spesse
volte normali – ha detto Calabretta,
dove a volte parte tutto da un movente labile. Il male non è una cosa
lontana dalle nostre case e abitazioni ma spesso-prosegue si annida anche nella
porta accanto. Il libro racconta che la storia italiana è stata
contraddistinta da crimini posti sempre al centro dell’attenzione mediatica. La
cronaca giudiziaria, esercitata in modo corretto ed equilibrato, può agevolare
il compito nelle indagini preliminari: non sono pochi, infatti, gli episodi in
cui le inchieste giornalistiche sono state di grande aiuto per la risoluzioni
di crimini e delitti. Molti anche i casi rimasti senza colpevoli, anche quando
al termine di accurate indagini non c’è stato modo di assicurare i responsabili
alla giustizia. Il lavoro dei giornalisti- prosegue ancora Calabretta- è sempre
utile se fatto con correttezza e responsabilità. Bisogna
sempre operare ha detto Abate-
rispettando l’odontologia giornalistica, bisogna sempre verificare le
fonti dirette e dare slancio all’informazione
mantenendo i riflettori accesi soprattutto in quei casi dove la prova
regina manca. I giornalisti , per il lavoro che svolgono- ha detto invece
Verri- sono indispensabili, una
categoria da proteggere. Quando manca la prova regina prosegue Verri, nasce il
processo mediatico, e quel accanimento
da parte del pubblico e programmi televisivi. Nel libro si fa riferimento a
tanti casi rimasti irrisolti e ad altri che grazie alle loro intuizioni e a quel “ragionevole sospetto” sono riusciti
a far aprire casi chiusi da anni mantenendo
i riflettori accesi . Cataldo Calabretta, avvocato e docente
dell’informazione, (nonché volto noto al pubblico di Raiuno) e Vittoriana
Abate, scrittrice e giornalista di Raiuno,
(inviata di Porta a Porta da
oltre 15 anni) nel “ Il ragionevole
sospetto” (ed. Imprimatur ) raccontano i grandi gialli d’Italia, dagli
indecifrabili cold case degli anni Cinquanta ai più recenti fatti di sangue. Un
libro capace di catturare, sin dalle prime pagine, l’attenzione del lettore che
sarà accompagnato alla scoperta di casi avvincenti e complessi. “Gli aspetti
fondamentali da tenere in considerazione – riferisce Vittoriana Abate – sono le componenti
psicologiche e socio-criminologiche di questi eventi di sangue”. “Fare
informazione significa offrire al pubblico tutti gli strumenti necessari per
costruirsi una sua visione dei fatti, senza cadere nella trappola della
volgarità, della gogna mediatica, o della partigianeria”, asserisce l’avvocato
Calabretta. Un libro importante che da tante intuizioni da non sottovalutare,
un testo che potrebbe fare da padrona in campo
giuridico e della criminalità.