venerdì 30 dicembre 2016

Cirò- Una sala consiliare gremita sabato sera ha incontrato i due autori de “Il ragionevole sospetto”, il nuovo libro di Vittoriana Abate e Cataldo Calabretta

Cirò-  Una sala consiliare gremita sabato sera ha incontrato i due autori de  “Il ragionevole sospetto”, il nuovo libro di Vittoriana Abate e Cataldo Calabretta, ha fare da padrone di casa nella città del vino, di Lilio, Lacinio, e Casoppero, il sindaco Mario Caruso. A moderare l’incontro il giornalista Domenico Policastrese.  Una presentazione voluta dall’associazione Anfi di Cirò Marina presieduta dall’avvocato Giovanna Abbruzzino. Tra i convenuti anche l’avvocato Francesco Verri.  “Un progetto questo che rientra nell’ottica  del programma di sviluppo sociale per avvicinare il più umile al diritto- ha detto nella sua presentazione il presidente Abbruzzino. “ Abbiamo ricostruito tanta cronaca rimasta   irrisolta su scenari spesse volte normali – ha detto  Calabretta, dove  a volte parte tutto da  un movente labile. Il male non è una cosa lontana dalle nostre case e abitazioni ma spesso-prosegue si annida anche nella porta accanto. Il libro  racconta  che la storia italiana è stata contraddistinta da crimini posti sempre al centro dell’attenzione mediatica. La cronaca giudiziaria, esercitata in modo corretto ed equilibrato, può agevolare il compito nelle indagini preliminari: non sono pochi, infatti, gli episodi in cui le inchieste giornalistiche sono state di grande aiuto per la risoluzioni di crimini e delitti. Molti anche i casi rimasti senza colpevoli, anche quando al termine di accurate indagini non c’è stato modo di assicurare i responsabili alla giustizia. Il lavoro dei giornalisti- prosegue ancora Calabretta- è sempre utile  se fatto  con correttezza e responsabilità. Bisogna sempre operare ha detto Abate-  rispettando l’odontologia giornalistica, bisogna sempre verificare le fonti dirette e dare slancio all’informazione  mantenendo i riflettori accesi soprattutto in quei casi dove la prova regina manca. I giornalisti , per il lavoro che svolgono- ha detto invece Verri-  sono indispensabili, una categoria da proteggere. Quando manca la prova regina prosegue Verri, nasce il processo  mediatico, e quel accanimento da parte del pubblico e programmi televisivi. Nel libro si fa riferimento a tanti casi rimasti irrisolti e ad altri che grazie alle loro intuizioni  e a quel “ragionevole sospetto” sono riusciti a far aprire casi chiusi da anni mantenendo  i riflettori accesi . Cataldo Calabretta, avvocato e docente dell’informazione, (nonché volto noto al pubblico di Raiuno) e Vittoriana Abate, scrittrice e giornalista di Raiuno,  (inviata di Porta a  Porta da oltre 15 anni)  nel “ Il ragionevole sospetto” (ed. Imprimatur ) raccontano i grandi gialli d’Italia, dagli indecifrabili cold case degli anni Cinquanta ai più recenti fatti di sangue. Un libro capace di catturare, sin dalle prime pagine, l’attenzione del lettore che sarà accompagnato alla scoperta di casi avvincenti e complessi. “Gli aspetti fondamentali da tenere in considerazione – riferisce  Vittoriana Abate – sono le componenti psicologiche e socio-criminologiche di questi eventi di sangue”. “Fare informazione significa offrire al pubblico tutti gli strumenti necessari per costruirsi una sua visione dei fatti, senza cadere nella trappola della volgarità, della gogna mediatica, o della partigianeria”, asserisce l’avvocato Calabretta. Un libro importante che da tante intuizioni da non sottovalutare, un testo che potrebbe fare da padrona in campo  giuridico e della criminalità.