Cirò- Ritornano
a farsi notare i Lupi nell’area del cirotano, che negli ultimi giorni hanno sbranato ben cinque vitellini e una capra attorno alle zone di Romanò- Coppa-
Sant’Elia, appena in periferia dal paese. Si tratta di un branco di Lupi
stanziali che ormai vivono nei boschi circostanti, più spesso incontrati sia
dagli allevatori che dagli agricoltori. E’ passato appena un anno da
quando a poca decina di metri
dall’abitato in località Campanise, sbranavano le ultime tre pecore rimaste da
un gregge di circa 22 pecore tutte catturate e uccise. Mentre un altro
allevatore di Cirò invece durante lo scorso inverno aveva avuto la perdita di
ben dieci vitellini di razza podolica uccisi da un branco di lupi. Questo
purtroppo per gli allevatori, fa pensare che alcuni branchi ormai da qualche
anno sono diventati stanziali. I lupi che avrebbero dovuto tenere sotto
controllo la popolazione dei cinghiali, in realtà questi, sono sempre più
numerosi e liberi di arrecare danni alle colture , mentre i lupi sono occupati
a decimare gli allevamenti. Tutti gli allevatori del cirotano lamentano di
perdite di bestiame per colpa dei lupi: vitelli, agnelli, asini, pecore, capre.
Una vera mattanza, quella degli attacchi dei lupi – e prima ancora delle
scorribande dei cinghiali – è una vicenda che da diversi mesi, sta mettendo a
dura prova la vita e le tasche degli allevatori in tutto il territorio,
arrecando ingenti danni alla viticultura cirotana, nella speranza che si arriva
presto ad una soluzione e per gli allevatori e per i predatori. Intanto sulla emergenza cinghiali è stato
approvato lo scorso 13 maggio il nuovo piano regionale di selezione, dove l’assessore Gallo riferiva in merito-“
saranno immediatamente operative le squadre di selettori. La Regione punta ad
abbattere subito 10.000 capi per arginare l'invasione”. La tutela degli
agricoltori, degli allevatori e dei cittadini calabresi è una priorità
assoluta”. Lo ha detto l’assessore
regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, commentando l’approvazione
(relativamente al periodo Maggio 2020-Aprile 2021) del nuovo piano regionale di
selezione degli ungulati, avvenuta col parere favorevole dell’Istituto
Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. “La pandemia ed il
conseguente lockdown – sottolinea Gallo – sono stati il detonatore di una
situazione di per sé già esplosiva, favorendo la moltiplicazione dei cinghiali
il cui numero è ulteriormente lievitato in breve tempo, specialmente nelle aree
antropizzate, fino a divenire essi un pericolo sempre più serio non solo per le
coltivazioni e gli allevamenti calabresi, ma anche per l’incolumità pubblica,
in considerazione degli incidenti stradali causati e del loro ingresso fin
dentro i centri abitati”. Purtroppo ogni
anno puntualmente i vigneti
cirotani, vengono devastati mandando in fumo la vendemmia, unico sostentamento
per molti cittadini, specie ora che l’economia ha subito un grave rallentamento
dovuto al coronavirus. Sarebbe una
catastrofe se anche quest’anno, la vendemmia, che inizierà fra qualche mese,
andasse perduta per colpa degli ungulati. Ben venga dunque la decisione
della Regione che punta ad abbattere subito 10.000 capi.