Cirò- Recensione libro “Cirò Tra
Storia e Cultura” del prof. Egidio Mezzi. in una nota di Giuseppe Gaudino.
E’ fresco di stampa il libro
“Cirò – Tra Storia e Cultura” del prof. Egidio Mezzi molto conosciuto ed
apprezzato negli ambienti culturali del nostro paese.
Il libro, come dice lo stesso
Autore, “.è una cavalcata attraverso i secoli nel tentativo di ricomporre la
millenaria storia di Cirò e la necessità di raccogliere in una pubblicazione
organica alcuni saggi già pubblicati molti anni fa sulla rivista “Calabria letteraria”,
rivista culturale edita da Rubettino editore e sul sito “Ciroaltra.it”.
Gli scritti risalgono agli anni
2001 e 2002 e ripresi recentemente nel sito cirotano, ma l’Autore con la
pubblicazione del libro ha voluto renderli fruibili da un pubblico più vasto.
Le storie locali e paesane sono
utili perché richiedono minute ricerche sui luoghi e negli archivi; piccole
città escono dall’anonimato di un passato oscuro e l’autore, negli anni, con le
sue pubblicazioni ha contribuito a riportare alla luce pezzi di questa storia,
che, con il microscopio dello storico, ha riletto, sottolineato e consegnato
alla comunità cirotana, come testimonianza di una civiltà che non deve morire e
che ha lasciato validissimi segni della sua presenza e del suo livello culturale.
Recuperi di storia e di vita
sociale che ci invitano a prestare attenzione e preparare conoscenza per una
migliore responsabilità storica, paesistica e culturale.
Pezzi di storia che potranno
costituire non solo strumento di divulgazione delle usanze e costumanze di una
periferia ricca di stratificazioni culturali, storiche, artistiche ed umane e,
per questo polo di riferimento di notevole importanza e un mobilissimo e
stimolante terminale di confronto per i giovani che, fra mille difficoltà sono
riusciti fino ad oggi a non perdere definitivamente il contatto con i fatti
della cultura del nostro tempo.
Spesso quando si ci trova di
fronte ad un libro di storia locale si è tentati di storcere subito il
naso,perché l’esposizione non rispetta le tradizionali convenzionalità dei
lavori storiografici, o perché questa, per vari motivi, sfugge a certe regole e
da vari modelli consolidati.
Si cade insomma in quella che
Giovambattista Vico chiamava la “boria dei dotti”, sinonimo di presunzione e di
ignoranza.
Sappiamo quanto difficili sono
per uno storico di un paese periferico le ricerche di fonti storiche e di
indagini approfondite, specie per le vicende dell’antichità e per il periodo
più buio della nostra storia: il medioevo.
L’Autore senza pretese, con la
passione per la ricerca e le difficoltà di indagine per la mancanza di fonti
storiche, ha ricostruito squarci significativi ed emblematici della vita del
nostro paese a partire dalle origini fino ai giorni nostri.
Il libro non è solo una storia su
Cirò, ma si addentra anche nella vita
socio culturale del nostro paese
ricostruendo cognomi e toponomastica e da questi deduce migrazioni e
insediamenti, dimostrando un buon aggiornamento in fatto di metodologie
storiografiche, temperate dal buonsenso e dalla modestia, fornendo un
dettagliato elenco di notizie storiche che hanno interessato le sofferenze e le
privazioni della popolazione cirotana; sofferenze e privazioni che si
universalizzano e che sono quelle dei contadini calabresi fino ad epoche non molto lontane: la fame, la
malaria, il terremoto, l’avidità dei proprietari terrieri.
E poi i fatti del novecento.
Ogni cittadino deve sapere che
l’evoluzione delle strutture sociali non significa necessariamente distruggere
o accantonare il passato con la conseguente degradazione e alienazione del
patrimonio storico, artistico e paesistico.
Patrimonio che aiuta non solo la
crescita della gente che lo tutela e lo valorizza, ma di tutti coloro cui viene
data la possibilità di fruirne.
Per concludere l’Autore ha scelto
come titolo “Cirò tra storia e cultura” volendo sottolineare che non ha inteso
proporre un libro di storia scritta in maniera tradizionale. In effetti,
basandosi sugli archivi parrocchiali e comunali, è riuscito a tirar fuori
elementi tra i più disparati, alcuni di grande interesse, finendo con il dare
un contributo degno di nota anche alla conoscenza degli aspetti poco noti del
nostro passato.