Cirò- Da Luigi Lilio al quale si deve la riforma del
Calendario Gregoriano a Gian Teseo Casoppero, umanista e latinista, passando da
Giano Lacinio, importante ed innovativo alchimista. Cirò nel XVI secolo fu fucina di geni che regalarono meraviglie al genere
umano intero. Al loro contributo la letteratura scientifica fa ricorso
ancora oggi, a distanza di secoli. Basti pensare che è da 434 anni che viene
utilizzato ovunque lo strumento di misurazione del tempo messo a punto dal
cirotano Lilio.
È quanto ha sottolineato il Prof. Francesco Vizza del CNR di
Firenze – incontrando, in occasione dell’avvio degli eventi per la IV Giornata regionale
del Calendario in Memoria di Lilio, lo scorso sabato 19, insieme al Sindaco
Mario Caruso, gli studenti del Liceo Scientifico Adorisio.
Nel primo decennio del 1500 – ha spiegato Vizza intervenendo
sul tema Sole, Terra e Luna e della misura del tempo di Luigi Lilio - Cirò ha
dato i natali a tre personaggi che diedero vita ad una sorta di Rinascimento Cirotano: Luigi Lilio,
Giano Teseo Casopero e Giano Lacinio. Essi affrontarono di risonanza europea e
forte fecero sentire la loro voce nel panorama culturale del Cinquecento. Lilio
con l’astronomia, Casopero con le belle lettere e Lacinio con l’alchimia. Molto
probabilmente essi iniziarono la loro formazione nello Studio del Convento dei
minoriti di Cirò. Erano lì i maestri che custodivano e trasmettevano il
sapere degli antichi.
Luigi Lilio non era, dunque, un genio isolato. Giano
Teseo Casopero, suo amico e coetaneo pubblicò a Venezia nel 1535 le Selve, le
Elegìe, gli Epigrammi, 4 libri di Amori, due Carmi politici e le Epistole.
Molto famoso nel 500, oggi solo pochi eruditi lo ricordano. Le opere di
Casopero sono state importantissime per riportare alla luce un altro grande
cirotano: Giano Lacinio. Lacino, frate minorita, teologo ed alchimista,
pubblicò a Venezia un trattato sulla pietra filosofale che ha avuto una grande
fortuna editoriale nel corso di 5 secoli: 32 edizioni in latino in tedesco e in
inglese. Lacinio ripropone con forza la diffusione della conoscenza e la
divulgazione dei misteri della natura.
La traduzione in italiano dell’opera di Lacinio è stata
pubblicata solo nel 2015 a
cura di Vizza che della magia e dell'identità di Cirò ha parlato anche nel
numero di febbraio della rivista nazionale Sapere – Idee e progressi della
scienza. “Pietra filosofale ed elisir di lunga vita” è il titolo dell’articolo
in cui si parla dell’opera di Lacinio, al quale l’Esecutivo Caruso ha dedicato
un’area del Palazzo dei Musei.
È proprio da qui, dal Palazzo delle Culture di Piazza della
Repubblica che si è snodato , domenica 20, il corteo della Tavola della
Biccherna.
A vestire i panni dei personaggi storici sono stati, quest’anno, gli
studenti del Liceo Scientifico Adorisio, coinvolti nel progetto di alternanza
scuola-lavoro, frutto della sinergia tra la Pro Loco cittadina e la scuola. La
rappresentazione che ha ripercorso le vie del borgo fino al Bastione Cannone è
stata molto seguita. Notevole successo ha riscosso anche lo spettacolo
teatrale Il Lunario con la regia di Domenico Madera, le
percussioni di Massimo Ierimonti e con la partecipazione della Compagnia
Teatrale Apollo Aleo, presso il Teatro Filottete.