Cirò- Terminati i lavori di rifacimento del tetto e
imbiancatura della Chiesa di San Menna. Finanziati dal Comune per €
23.000,00. Ringrazio La ditta Italedil Group di Medeo e Capristo per la
professionalità e Padre Giuseppe Pane per la disponibilità e la sensibilità
dimostrata in questi mesi nel tutelare il patrimonio artistico insistente nelle
Chiese della Comunità Cattolica di Ciró. E’ quanto ha dichiarato al termine del
restauro il sindaco uscente Mario Caruso. L’antica chiesa è sita nel rione Valle, fu
aperta al culto nel 1724. Sul tetto a capanna si alza una cupola
orientaleggiante, in stile bizantino, che contiene la cella campanaria. A1
centro della navata una nicchia ospita la statua di Santa Menna. E’ una delle
chiese più antiche di Cirò dove al suo interno, venivano seppelliti i morti. E’
alquanto strano che una chiesa locale possa essere dedicata ad un Santo egiziano, appunto a San Menna d’Egitto o Mennato,
rappresentato con in mano una croce e
sotto i piedi un serpente, in abiti militari. Di lui si dice che era un potente
esorcista. Mentre nelle vecchie icone veniva rappresentato con a fianco due
cammelli. Si festeggia l'11 Novembre San Menna d'Egitto un culto molto antico
che risale al III secolo d.c. È un santo a tratti ancora poco conosciuto ma
molto venerato in Egitto. Menna nacque in Egitto nel 285 d.c. giovanissimo si
arruolò nella legione romana, scosso dalla violenza e dalla persecuzione
abbandonò le armi e si ritirò come eremita nel deserto. Un giorno, recatosi
presso Cotyaeum, si mescolò, per predicare il Vangelo, in mezzo alla folla
raccolta in un anfiteatro, fu arrestato e torturato. Nonostante le violenze, il
santo non rinnegò mai la propria fede. Fu decapitato sotto il comando del
governatore Pirro. Morì nel 309 d.c. pare che fu seppellito sulle riva del lago
Mareotis, a Bumma(Karm Abu-Mina), presso Alessandria. San Menna è particolarmente invocato per ritrovare gli oggetti
smarriti. Questo Santo prima dell'anno mille durante le invasioni
bizantine, era talmente rinomato da essere considerato il santo dei bizantini
ma anche degli Arabi e degli egiziani. Si sostiene che i fedeli posero il
sarcofago contenente il suo corpo martoriato sul dorso di un cammello: questo,
condotto da un angelo, sarebbe giunto sul luogo scelto dal martire, dove venne
edificata anche una basilica. Da qui l’icone che lo rappresenta in mezzo a due
cammelli. La tradizione vuole che sulla tomba si verificassero tantissimi
miracoli e che così il suo culto, come santo guerriero, si diffuse in
ogni luogo d'Oriente. Cirò è stata
sempre meta di Arabi, Turchi e Bizantini, addirittura anche i Normanni veneravano questo Santo, e probabilmente
sono stati questi popoli a farci conoscere questo Santo tanto misterioso e miracoloso che oggi domina il centro storico cirotano, che dopo
il suo preciso restauro è tornato al suo atavico splendore.