lunedì 15 aprile 2019

Cirò- In casa Iuzzolini nasce un nuovo bianco: il “Fermentino” presentato dall’azienda “Tenuta Iuzzolini per la prima volta al Vinitaly.


Cirò- In casa Iuzzolini nasce un nuovo bianco: il “Fermentino” presentato   dall’azienda “Tenuta Iuzzolini per la prima volta al Vinitaly. Si tratta di   un prodotto di  uve  Greco  bianche  e  Chardonnay, con cui si ottiene un  vino bianco frizzante naturale, provenienti da vitigno a bacca bianca coltivati a Cirò, impiantato su terreno argilloso, calcareo a  100/150 metri s.l.m. Complice il clima mediterraneo, con inverni miti ed estati calde e asciutte ed una vendemmia manuale nel mese di agosto. Anche la vinificazione è particolare con   pigiatura e pressatura soffice con fermentazione dei mosti a temperatura controllata, che conferisce al vino una colorazione giallo verdolino   con  bollicine fini, numerose e persistenti dal  gusto fresco con sensazioni agrumate e con lievi note di crosta di pane. “E’ stata  una edizione stupenda questa  appena passata della vinitaly-ha detto Pasquale Iuzzolini - c’è stato un grande afflusso di persone interessate ai nostri vini calabresi  e di Cirò, noi quest’anno abbiamo presentato tutta la nostra gamma di prodotti  e per la prima volta  il nostro  frizzantino: ”Il Fermentino”.






 La nostra produzione- prosegue Iuzzolini-  viene commercializzata per il 50% all’estero, in Europa ma anche in Paesi come America e Giappone, oggi c’è molto interesse per i vini calabresi e per i nostri vini ultra premiati come il bianco Donna Giovanna che quest’anno  ha vinto il primo premio come miglior bianco d’Italia, un riconoscimento importante per la nostra Calabria e per la nostra azienda.

giovedì 4 aprile 2019

Cirò- Continua ad essere ignorata dalla Provincia la strada provinciale SP7, che collega Cirò a Cirò Marina


Cirò- Continua ad essere ignorata dalla Provincia  la strada provinciale SP7, che collega Cirò a Cirò Marina, all’ultimo consiglio provinciale è stata presa in considerazione  solo la strada del Petilino all’odg. A distanza di quattro mesi dall’alluvione che ha fatto franare una intera corsia della strada, rimane ancora interdetta ai mezzi pesanti, e dopo le forti piogge delle ultime ventiquattro ore, la situazione è sempre più grave. La mezza corsia rimasta aperta sotto il burrone sottostante si sta sgretolando pericolosamente nell’indifferenza degli Enti preposti alla salvaguardia  degli automobilisti che tutti i giorni l’attraversano, essendo l’unica  via di accesso  rimasta ancora in piedi verso l’antico borgo  e verso la limitrofa Cirò Marina. Già le altre due  strade provinciali   che partono da Cirò:  la  Cirò-Valle e la Cirò- Umbriatico, non sono più percorribili, cosa aspettano Provincia/ Regione/Stato ad intervenire. Non si possono  tenere prigionieri  circa tremila abitanti per la loro incuria. La sola corsia di accesso rimasta ancora in piedi  rimane in bilico sugli strapiombi,  si passa a mala pena, nel quasi isolamento totale, visto che, anche la strada alternativa la SP 10 in alcuni tratti sta cedendo, sotto i pesi dei mezzi pesanti compreso i pulmann dei pendolari, nell’indifferenza totale degli Enti preposti che ancora ritardano nei lavori di ripristino. I cittadini non ne possono più. Già in precedenza  la vicesindaco Giovanna Stasi in proposito aveva sottolineato che: ”Uno dei pontini sulla Sp 10 – denunciava il vicesindaco– mostra gravi segni di cedimento proprio a seguito di un peso anomalo e straordinario che è costretto a sopportare. Il cedimento della struttura condannerebbe al completo isolamento Cirò, vista la chiusura della provinciale SP8: Cirò- Vallo”. Il vicesindaco Stasi- prosegue:” non escludo l’attuazione di azione di proteste clamorose da parte dell’amministrazione comunale ha detto- che la Provincia si era impegnato a ricorrere alla misura della somma urgenza per accelerare i tempi per l’avvio dei lavori, che invece, non sono mai partiti in attesa del progetto di massima”. Gli agricoltori  che pagano  tasse di accesso, consorzio bonifica, Imu terreni , e cartelle esattoriali, sono stremati e minacciano di non pagare per un servizio che non hanno gridando ad alta voce che la riforma Delrio sulle  abolizioni delle Province è fallita. Oggi la vice sindaco Stasi, in considerazione dell’aggravarsi della situazione scrive in una nota: ”Trovo che le Province debbano ritornare nelle funzioni ante legge Delrio, in quanto organi diretti sui territori. Certo però la Provincia di Crotone non ha brillato in nessun campo, ed in riferimento all’ultimo consiglio , atteso che tutte le strade devono essere sicure e percorribili, la strada del Petilino, dove pure sono stati spesi 200 mila euro, la Provincia non può lasciare un’intera comunità isolata, come quella di Cirò. O, prosegue la Stasi- la viabilità e i servizi e quindi la dignità delle persone deve essere legata ad elezioni?”.

Cirò- Approvati all’unanimita’ della sola maggioranza , in assenza della minoranza, il Bilancio di previsione 2019-2021 , il Piano delle opere pubbliche triennio 2019-2021 ed approvazione piano annuale 2019.


Cirò- Approvati all’unanimita’ della sola maggioranza , in assenza della minoranza,  il Bilancio di previsione 2019-2021 , il Piano delle opere pubbliche triennio 2019-2021 ed approvazione  piano  annuale  2019. Prima seduta per la nuova Segretaria comunale la dottoressa  Adrina Mazzu. Il sindaco  Francesco Paletta  ha voluto ricordare la figura del politico cirotano  Mario Vulcano scomparso nei giorni scorsi, a cui la Giunta e l’amministrazione  lo ha ricordato con un forte applauso.  Per quanto riguarda  i punti  su le aree disponibili cedibili, il comune sta operando  sulla situazione   dei terreni in mano  agli agricoltori da molti anni per definire  una volta per tutti la situazione con l’acquisto di questi terreni(Carroccella, Santopoli, Gianturco, Cappellieri ecc), in modo che gli agricoltori si potranno mettere  in regola, mentre il  comune farà cassa, in un periodo in cui  c’è sempre più bisogno di entrate.  Mentre tra le opere pubbliche messe in cantiere nel triennio, c’è Palazzo Zito, l’ex palazzo delle Entrate, la scuola elementare di via Galluppi (attraverso un progetto di finanza del tecnico comunale), rete idrica per 250 mila euro,  adeguamento sismico scuola tempo pieno per 250 mila euro, rete di illuminazione  per 268 mila euro , depurazione delle acque per 465 mila euro,  e tante altre opere messe in cantiere. Inoltre  da aggiungere  la ristrutturazione delle aree degradate in zona Sant’elia dove verranno spesi 400 mila euro per fare un   campo calcetto polivalente al chiuso, che sarà nella disponibilità del comune e che diventerà fiore all’occhiello  delle scuole. Saranno investiti  i primi 200 già nel 2019 e gli altri  200 nel piano triennale.  Altri 1,5 milioni di euro provenienti  dai fondi dell’8x1000 saranno destinati alla messa in sicurezza del costone Punta vecchia. E ancora 800 mila euro  saranno destinati alla messa in sicurezza del salto Falcone. Molti saranno gli interventi per le strade interpoderali tra cui: Giama, Campana, Santopolicchio, Pennuto-Vallo. Per quanto riguarda le tariffe della Tari, noi –ha detto Paletta – riconfermiamo  la stessa tariffa dell’anno scorso, dando però un segnale alla popolazione di una piccola riduzione  nella prossime bolletta di settembre di circa 40/45 euro . E’ stato approvato anche  l’aggiornamento del DUP(documento unico di programmazione). Approvato naturalmente dalla sola maggioranza anche il bilancio  di previsione 2019/21, siamo nei termini previsti  dalla legge- ha detto Paletta. “Ci sono stati  in entrata 13 milioni 172.829,80 di cui  5 milioni per lavori pubblici finanziati al comune già con decreti regionali o statali per il 2019, ha detto  il dottore Natalino Figoli dell’uffio Finanza del comune, un bilancio che rispetta gli equilibri di bilancio ed i vincoli di finanza pubblica che ha avuto- ha detto Figoli – parere favorevole da parte dell’organo di revisione firmato dal revisore Eugenio Marino.  Per quanto concerne le difficoltà  che abbiamo avuto quest’anno, prosegue Figoli- la riduzione a 4/12 nel 2019 invece dei 5/12 previsti nel 2018 dell’anticipazione di cassa  ha portato il comune a dover recuperare circa 280 mila euro, incamerando dall’inizio del 2019 tutte le somme a qualsivoglia titolo, oggi con i trasferimenti arrivati il comune ha ridotto vistosamente questo gap”. Noi come amministrazione puntiamo sul centro storico, le uniche entrate che abbiamo  sono quelle del parco eolico, quelle derivanti dalle violazioni stradali, e altre piccole entrate che ci consentono di mandare avanti l’ente, per questo puntiamo sul centro storico , sul suo recupero, presto faremo un bando internazionale per vendere simbolicamente ad 1 euro le case abbandonate, ci stiamo lavorando, questo permetterà di aumentare il numero della popolazione ed incrementare le tasse. Vogliamo incentivare anche le giovani coppie a venire a vivere a Cirò, evitandogli di fargli pagare le tasse per un certo numero di anni. Ritorneranno i contributi per eliminare l’amianto dai tetti del centro storico. Stiamo  cercando di diminuire anche le spese dell’enel con impianti fotovoltaici di 180kw/h, abbiamo prosegue il sindaco-  un residuo da pagare all’Enel del 2016 . Noi oggi paghiamo solo di illuminazione pubblica 208 mila euro annue, e  40 mila per i depuratori. Abbiamo  ricomprato l’Inverter rubato al cimitero, che ora è custodito all’interno in una struttura chiusa, impianto che verrà attivato già dal prossimo mese di Aprile.  Purtroppo prosegue il sindaco- abbiamo dei crediti di dubbia esigibilità che sicuramente negli anni non riusciremo ad incassare. Nel nostro obiettivo c’è quello di recuperare più somme possibili anche attraverso l’affidamento coatto dei tributi  all’agenzia delle Entrate almeno fino al 2021, mentre per quelli ordinari si continuerà a pagare  direttamente al comune, visto che conclude il sindaco- i crediti di dubbia esigibilità ammontano a 1 milione e 90 mila euro, di cui una parte addirittura risale al 2008.

Cirò- Si chiamano i "tesori di Calabria", molti dei quali sono sconosciuti agli stessi calabresi, una selezionata ricerca effettuata sul campo dal docente di Scienze motorie, Flavio Francesco Falvo autore della ricerca, il cui sapere e conoscenze poi lo trasmette ai suoi discendi del liceo scientifico "Adorisio" di Cirò


Cirò- Si chiamano  i "tesori di Calabria", molti dei quali sono sconosciuti agli stessi calabresi, una selezionata ricerca effettuata sul campo dal docente di Scienze motorie, Flavio Francesco Falvo autore della ricerca, il cui sapere e conoscenze  poi lo trasmette ai suoi discendi  del liceo scientifico "Adorisio" di Cirò che gli manifestano il loro interesse verso il particolare tema. "Vado in giro per una Calabria che non finisce mai di stupirmi e di commuovermi, da quando lo studente ero io", confessa Falvo. La sua passione per i viaggi esplorativi maturò dopo una gita scolastica. Di recente, però, il suo lavoro di ricerca è diventato, come racconta, "più lungo e complesso, perché ho già inserito nel testo circa 1300 foto, creando dei collegamenti ipertestuali". Il docente è, infatti, intento a realizzare "una pubblicazione online, più gradita ai giovani e rivolta anche ai calabresi emigrati in ogni parte del mondo". I lettori "faranno delle scoperte sensazionali sulla Calabria, che è una regione ricca di risorse, come ripeto sempre ai liceali di Cirò". Qual è il sito che desterà maggiore curiosità? Falvo non ha dubbi: "l'Arca di Castelsilano". L'opera monumentale del maestro pittore e scultore, Giovanni Girimonte (1930-2016), ebbe una grande notorietà agli inizi degli anni '90, quando Enzo Biagi le dedicò un'intera puntata de "I dieci comandamenti". Attualmente, l'Arca, che è di cemento ed ha le dimensioni tramandate dalla bibbia, "è transennata con il filo spinato e inaccessibile", rileva Falvo, il quale è riuscito ad ottenere da un nipote dell'artista "le foto dei locali interni, dove sono custoditi quadri e sculture di incalcolabile valore". Qual è invece il calabrese illustre che meriterebbe una maggiore visibilità? Falvo cita, tra le innumerevoli personalità ancora troppo poco conosciute, Bruno da Longobucco, che fu uno dei più grandi chirurghi del Medioevo e contribuì alla fondazione dell'università di Padova, e Giuseppe Tallarico (1880-1965), il medico di Casabona, che curò Guglielmo Marconi, Picasso e Strawinsky. "La Calabria è terra d'ogni bene", commenta Falvo, un professore che ha rotto gli schemi, aggiungendo "un semplice allegato al programma ministeriale" per poter parlare agli studenti di siti archeologici, storia, castelli e musei, località marine, collinari e montane, parchi, personaggi, enogastronomia, manufatti artigianali, "che gli altri non hanno". Il viaggio di scoperta consiste nell'avere "nuovi occhi" da offrire come perle ai numerosi giovani che si avvicineranno a questo straordinario lavoro.

Cirò- Centinaia di persone al funerale del neonato trovato in una busta ai piedi del castello


Cirò- Si sono svolti ieri i funerali del neonato  ritrovato in un sacchetto nel giardino di un privato ai piedi del castello, dove  Centinaia di persone provenienti da ogni parte, ha dato l’ultimo saluto al bambino  battezzato col nome di Nicodemo Francesco, presso la chiesa Madonna delle Grazie a cui hanno partecipato tutte le associazioni presenti come Pro-Loco, Misericordia, Associazione Giovanni  Paolo II. Hanno preso parte alla cerimonia funebre  i carabinieri della stazione di Cirò, il sindaco Francesco Paletta, il vice sindaco  Giovanna Stasi, e gli assessori Cataldo Scarola e Francesco Mussuto. “Amare senza misura” ha detto nell’omelia Don Matteo Giacobbe, l’amore comprende ha detto- il non giudicare, tutta la comunità per questo bambino ha rappresentato  la sua famiglia. I cittadino sono rimasti in preghiera per tutta la notte –prosegue  il parroco, uniti dallo stesso dolore dalla stessa rabbia di non aver potuto salvarlo. Un grazie lo rivolgo a tutta la popolazione ha concluso il parroco-  per la sua umanità e spiritualità dimostrata in tutti questi giorni, c’è stato un continuo via vai in chiesa dove era stata allestita la camera ardente, dove i cittadini hanno portato di tutto: confetti, giocattoli , biberon , peluche, vestitini e quant’altro. 
Il bambino ha detto don Matteo – ha ricevuto oggi tutti i sacramenti- dal battesimo, alla prima comunione alla cresima. “Una comunità attonita” ha detto il primo cittadino - è difficile pensare che una mamma possa  uccidere il frutto del suo amore che ha portato in grembo per nove mesi, chiediamoci il perché ha chiosato Paletta. Ma noi –ha ribadito- non siamo qui per giudicare o per denigrare. La comunità ha reagito con compostezza senza denigrare nessuno, in una comunità dove i problemi ci sono sicuramente, dobbiamo farci forti e risalire la corrente della vita per comprendere meglio le sofferenze, per questo ha detto Paletta- lo abbiamo un pò adottato tutti come se fosse stato figlio di tutta la comunità. Per questo ha concluso il sindaco- una volta restaurato il Castello di Cirò, visto che è nato ed è morto ai piedi dell’antico Maniero, troverò sicuramente uno spazio da dedicargli. 
Anche l’associazione Giovanni Paolo II a nome delle mamme di Cirò ha detto -  “sei rimasto figlio di tutti noi senza nemmeno conoscerti come segno indelebile”. Il bambino è stato chiamato Nicodemo come San Nicodemo nato a Cirò e Francesco come il nostro Santo patrono festeggiato proprio in questi giorni, anche perché la busta contenente il feto, era stato trovato a pochi metri dalla statua di San Francesco. Il feretro, dopo l’omelia, è stato tumulato nel cimitero di Cirò come ha voluto l’amministrazione comunale che si è accollato le spese del funerale ed il costo del loculo. Il suo corpo giacerà accanto alle tombe delle due profughe  seppellite anche loro nel cimitero di Cirò a cui era stato dato anche a loro il nome di Francesca e Nicodema per ricordare i santi patroni e protettori dell’antico borgo. Intanto i cittadini stanno già raccogliendo dei fondi per le spese della lapide. Durante l’ultimo cammino del feretro  verso il cimitero dove la salma è stata tumulata, alcuni  anziani al suo passare hanno lanciato confetti , mentre all’uscita della piccola bara dalla chiesa numerosi palloncini bianchi, sono stati liberati in cielo, che pur nella sua innocenza ha dato un segno.