giovedì 4 aprile 2019

Cirò- Centinaia di persone al funerale del neonato trovato in una busta ai piedi del castello


Cirò- Si sono svolti ieri i funerali del neonato  ritrovato in un sacchetto nel giardino di un privato ai piedi del castello, dove  Centinaia di persone provenienti da ogni parte, ha dato l’ultimo saluto al bambino  battezzato col nome di Nicodemo Francesco, presso la chiesa Madonna delle Grazie a cui hanno partecipato tutte le associazioni presenti come Pro-Loco, Misericordia, Associazione Giovanni  Paolo II. Hanno preso parte alla cerimonia funebre  i carabinieri della stazione di Cirò, il sindaco Francesco Paletta, il vice sindaco  Giovanna Stasi, e gli assessori Cataldo Scarola e Francesco Mussuto. “Amare senza misura” ha detto nell’omelia Don Matteo Giacobbe, l’amore comprende ha detto- il non giudicare, tutta la comunità per questo bambino ha rappresentato  la sua famiglia. I cittadino sono rimasti in preghiera per tutta la notte –prosegue  il parroco, uniti dallo stesso dolore dalla stessa rabbia di non aver potuto salvarlo. Un grazie lo rivolgo a tutta la popolazione ha concluso il parroco-  per la sua umanità e spiritualità dimostrata in tutti questi giorni, c’è stato un continuo via vai in chiesa dove era stata allestita la camera ardente, dove i cittadini hanno portato di tutto: confetti, giocattoli , biberon , peluche, vestitini e quant’altro. 
Il bambino ha detto don Matteo – ha ricevuto oggi tutti i sacramenti- dal battesimo, alla prima comunione alla cresima. “Una comunità attonita” ha detto il primo cittadino - è difficile pensare che una mamma possa  uccidere il frutto del suo amore che ha portato in grembo per nove mesi, chiediamoci il perché ha chiosato Paletta. Ma noi –ha ribadito- non siamo qui per giudicare o per denigrare. La comunità ha reagito con compostezza senza denigrare nessuno, in una comunità dove i problemi ci sono sicuramente, dobbiamo farci forti e risalire la corrente della vita per comprendere meglio le sofferenze, per questo ha detto Paletta- lo abbiamo un pò adottato tutti come se fosse stato figlio di tutta la comunità. Per questo ha concluso il sindaco- una volta restaurato il Castello di Cirò, visto che è nato ed è morto ai piedi dell’antico Maniero, troverò sicuramente uno spazio da dedicargli. 
Anche l’associazione Giovanni Paolo II a nome delle mamme di Cirò ha detto -  “sei rimasto figlio di tutti noi senza nemmeno conoscerti come segno indelebile”. Il bambino è stato chiamato Nicodemo come San Nicodemo nato a Cirò e Francesco come il nostro Santo patrono festeggiato proprio in questi giorni, anche perché la busta contenente il feto, era stato trovato a pochi metri dalla statua di San Francesco. Il feretro, dopo l’omelia, è stato tumulato nel cimitero di Cirò come ha voluto l’amministrazione comunale che si è accollato le spese del funerale ed il costo del loculo. Il suo corpo giacerà accanto alle tombe delle due profughe  seppellite anche loro nel cimitero di Cirò a cui era stato dato anche a loro il nome di Francesca e Nicodema per ricordare i santi patroni e protettori dell’antico borgo. Intanto i cittadini stanno già raccogliendo dei fondi per le spese della lapide. Durante l’ultimo cammino del feretro  verso il cimitero dove la salma è stata tumulata, alcuni  anziani al suo passare hanno lanciato confetti , mentre all’uscita della piccola bara dalla chiesa numerosi palloncini bianchi, sono stati liberati in cielo, che pur nella sua innocenza ha dato un segno.