Cirò- Si chiamano
i "tesori di Calabria", molti dei quali sono sconosciuti
agli stessi calabresi, una selezionata
ricerca effettuata sul campo dal docente di Scienze motorie, Flavio Francesco
Falvo autore della ricerca, il cui sapere e conoscenze poi lo trasmette ai suoi discendi del liceo scientifico "Adorisio" di
Cirò che gli manifestano il loro interesse verso il particolare tema.
"Vado in giro per una Calabria che non finisce mai di stupirmi e di
commuovermi, da quando lo studente ero io", confessa Falvo. La sua
passione per i viaggi esplorativi maturò dopo una gita scolastica. Di recente,
però, il suo lavoro di ricerca è diventato, come racconta, "più lungo e
complesso, perché ho già inserito nel testo circa 1300 foto, creando dei
collegamenti ipertestuali". Il docente è, infatti, intento a realizzare
"una pubblicazione online, più gradita ai giovani e rivolta anche ai
calabresi emigrati in ogni parte del mondo". I lettori "faranno delle
scoperte sensazionali sulla Calabria, che è una regione ricca di risorse, come
ripeto sempre ai liceali di Cirò". Qual è il sito che desterà maggiore
curiosità? Falvo non ha dubbi: "l'Arca di Castelsilano". L'opera
monumentale del maestro pittore e scultore, Giovanni Girimonte (1930-2016),
ebbe una grande notorietà agli inizi degli anni '90, quando Enzo Biagi le
dedicò un'intera puntata de "I dieci comandamenti". Attualmente,
l'Arca, che è di cemento ed ha le dimensioni tramandate dalla bibbia, "è
transennata con il filo spinato e inaccessibile", rileva Falvo, il quale è
riuscito ad ottenere da un nipote dell'artista "le foto dei locali
interni, dove sono custoditi quadri e sculture di incalcolabile valore".
Qual è invece il calabrese illustre che meriterebbe una maggiore visibilità?
Falvo cita, tra le innumerevoli personalità ancora troppo poco conosciute,
Bruno da Longobucco, che fu uno dei più grandi chirurghi del Medioevo e
contribuì alla fondazione dell'università di Padova, e Giuseppe Tallarico
(1880-1965), il medico di Casabona, che curò Guglielmo Marconi, Picasso e
Strawinsky. "La Calabria è terra d'ogni bene", commenta Falvo, un
professore che ha rotto gli schemi, aggiungendo "un semplice allegato al
programma ministeriale" per poter parlare agli studenti di siti
archeologici, storia, castelli e musei, località marine, collinari e montane,
parchi, personaggi, enogastronomia, manufatti artigianali, "che gli altri
non hanno". Il viaggio di scoperta consiste nell'avere "nuovi
occhi" da offrire come perle ai numerosi giovani che si avvicineranno a
questo straordinario lavoro.