Cirò- A pochi giorni
(scade il 23 luglio)dalla fine degli accertamenti della commissione d'accesso
nominata dal prefetto di Crotone Maria Tirone, delegata con decreto del
ministro dell'Interno a esercitare i poteri di accesso e di accertamento , la
cui commissione è composta dal
viceprefetto Maria Carolina Ippolito, dal funzionario amministrativo-contabile
Giuseppe Belpanno e dal comandante della Compagnia Carabinieri di Cirò Marina
Fabio Falco, il primo cittadino Mario
Caruso rende noto la sua battaglia alla mafia attraverso le confische e gli affidi a Società onlus degli immobili. “Sono 22 scrive in una nota il sindaco- le
opere ed i beni confiscati alla mafia ed affidati che fanno registrare al
Comune di Cirò, un record importante e
significativo su scala regionale e nazionale”. Sono entusiasta di questo
ottimo risultato -specie oggi che ricorre dopo 21 anni il brutale agguato in
Via D’Amelio in cui perse la vita il Giudice
Borsellino ad ispirare un impegno assunto, e mai venuto meno, con le nuove
generazioni. Motivare, stimolare e spronare ad operare e credere nella legalità
e nelle istituzioni. È l’orizzonte – continua il Primo Cittadino della Città
del Vino e di Lilio – al quale la squadra amministrativa, ha sempre guardato,
nella consapevolezza che l’antidoto alla mafia, lo strumento più consono per
vincere sul malaffare e la criminalità organizzata, potesse essere
rappresentato dalla cultura. Dal 2007 – sottolinea Caruso – è iniziato il
percorso di recupero dei beni prima inagibili. Dal museo archeologico, al
laboratorio scientifico a servizio della scuola, dal centro diurno per
adolescenti, ai 150
ettari di terra, distribuiti tra Cirò e Isola Capo
Rizzuto, oggi affidati ad una cooperativa di giovani, campo che ha ospitato,
negli scorsi anni, l’associazione Libera Terra,
portando qui la solidarietà di tanti volontari provenienti da tutta Italia. Purtroppo ancora nulla è trapelato dagli
accertamenti della commissione d’accesso, gli amministratori si dicono sereni ed attendono con fiducia l’esito della
commissione che tra giudizio della
commissione, del prefetto e del
ministero passeranno ancora altri mesi di pesante attesa.