Cirò- Alla serata conclusiva della Manifestazione “ieri e
oggi” organizzata dall’associazione Radici, presieduta da Francesca Gallella,
tra i tanti premiati il grande artista Turuzzo Cariati di Cirò, musico, grande
conoscitore delle antiche tradizioni e della cultura popolare, e suo nipote il
giovane Giovanni Vizza, suonatore come il nonno della chitarra battente.
All’evento premiato anche l’etno-musicologo
Antonello Ricci il quale affermava che
:”In un mondo impregnato di rumori, l’uomo, in realtà, non sa più ascoltare”.
Nel corso della serata, il prof. Ricci ha ricevuto da Radici e dalla Pro Loco
di Cirò Marina un riconoscimento per il suo contributo nel recupero e la
valorizzazione del patrimonio etno-musicale ed antropologico realizzato negli
anni attraverso approfonditi studi sugli antichi strumenti musicali, i canti
popolari che, sono strettamente connessi con
le tradizioni e lo scorrere del tempo; ricerche che hanno condotto Ricci
ad interessarsi, appunto, anche del valore e l’interpretazione dei suoni della
cultura popolare meridionale condotti in particolare nella sua Cirò, ma anche a
Longobucco, Cariati e Mesoraca. Di
sicuro Ricci nelle sue ricerche ha saputo ascoltare, diventandone il
depositario, delle informazioni degli ultimi custodi del vasto patrimonio di
riti, gesti, canzoni, musiche, oggi quasi del tutto dimenticate. Così, sul palco di Cirò Marina con Ricci è
salito anche Salvatore Cariati; questi, definito “l’uomo museo”, accompagnato
dal nipote Giovanni Vizza, al quale ha trasmesso la passione per la chitarra
battente, ha eseguito alcuni brani; di
seguito Ricci ha proposto la nota Riturnella, che, come componente del gruppo Musica Nova, ha inciso, dopo averla imparato da bambino a
Cirò. Al maestro Turuzzo, Radici ha
consegnato una targa ricordo mentre un'altra è stata assegnata ad un altro
cirotano, Giuseppe Scigliano, presidente
del comitato che raccoglie tutti gli immigrati calabresi in Germania.