Cirò- Concetto di giustizia in S. Tommaso d’Aquino di Maria
Francesca Carnea è la novità editoriale
ultima fatica della filosofa cirotana. Il testo si legge in una nota- consente un ripensamento fattivo, circa
Giustizia e Intelligenza, non solo da un punto di vista teorico ma capace,
piuttosto, di protendere verso un sano sviluppo della società e un più
consapevole bonum per la persona. La giustizia, prosegue la nota di Carnea- ha essenzialmente a che fare con l’altro, ed
ognuno di noi è l’altro del suo vicino. Si resta affascinati frequentando il
pensiero di Tommaso d’Aquino, in esso traspare acutezza speculativa, modernità,
applicazione pratica, che sovrasta ogni tempo, che mai esaurisce il suo
servizio d’ausilio per ogni epoca, ancor più per questa nostra, anelante senso
compiuto di giustizia. L’Aquinate scrive l’autrice- vive il suo tempo ma
illumina anche il nostro, richiama alla comprensione della virtù della
Giustizia, evidenzia come il compito primario di essa sia ordinare l’uomo nei
rapporti verso gli altri, edificando se stesso per edificare il prossimo, al
fine di costruire un sano bene comune, un rigenerato umanesimo. Sopra la lex
umana vi è, per s. Tommaso, la lex naturalis, e sopra questa la lex aeterna o
legge divina. Lungi dall’oscurare la grandezza e la libertà dell’uomo, puntualizza
la filosofa- questa dipendenza dalla legge di Dio ne è, al contrario, la
garanzia e il fondamento: libera da ogni altra schiavitù. Tutto ciò che mette
l’uomo in contatto con l’assoluta perfezione che è Dio, gli accresce dignità e
grandezza.
Lo abbassa, al contrario, precisa Maria Francesca Carnea- tutto ciò
che lo subordina interamente a forze impersonali a lui inferiori, quali la
materia, i vizi mondani di cui si rende oggetto. Sia mai l’occhio umano cieco
alla verità, alla bellezza della propria
vita, conclude l’autrice- permanga in continua ricerca di lungimirante luce il
suo agire, al fine di avere sana consapevolezza che nulla est caritas sine
iustitia, sine intelligentia humilitate, capace di farci sperimentare come
tutto ciò che viviamo, ciò che siamo, ciò che esiste, è buono di una perfezione
limitata, raccolta in modo perfetto, eterno e infinito soltanto in Dio.