mercoledì 13 luglio 2016

Cirò- Tra i rendiconti dell’Accademia Nazionale delle Scienze, da poco pubblicato, spicca un saggio sull’alchimista Giano Lacinio da Cirò del ricercatore cirotano del CNR di Firenze Francesco Vizza



Cirò- Tra i rendiconti dell’Accademia Nazionale delle Scienze, da poco pubblicato,  spicca un saggio sull’alchimista Giano Lacinio da Cirò del ricercatore cirotano del CNR di Firenze Francesco Vizza. Fresco di stampa  ha suscitato molto interesse in tutto il mondo accademico e culturale per lo spessore culturale del saggio e per aver riportato alla luce un personaggio come Giano Lacinio, le cui opere tradotte in molte lingue in passato e mai in italiano. Giano Lacinio, Alchimista Francescano del cinquecento, con traduzione dell’Opera “La nuova Perla Preziosa”  un trattato sul tesoro e sulla pietra più preziosa dei Filosofi, è l’unico libro scritto in italiano grazie al ricercatore che dopo anni di oblii ne ricostruisce l’identità. Lacinio è una figura molto importante nel panorama culturale del 500 poiché pubblica una collettanea di testi alchemici di autori di assoluto rilievo della storia dell’Alchimia. L’opera dal titolo “La nuova perla preziosa –un trattato sul tesoro e sulla pietra più preziosa dei Filosofi”, stampata a Venezia nel 1546 e tradotta in tedesco e in Inglese nel corso di cinque secoli, è ora riportata in italiano per la prima volta, grazie appunti alle magnifiche rivelazioni dello studioso Vizza da Cirò che ne ha ricostruito vita e opere. Ma Francesco Vizza non si è solo limitato a riscrivere una importante pagina di storia, ma ha provveduto affinché il suo paese natale avesse anche un museo a lui dedicato. E con quello di Lacinio ora sono quattro i musei a Cirò, dopo quello archeologico, della civiltà contadina e di Luigi Lilio ora si aggiunge al corredo culturale cirotano  anche il quarto museo dedicato all’alchimista cirotano del 500 Giano Lacinio con due sale museali ricostruite nei minimi dettagli dallo stesso Vizza e dall’architetto Giuseppe Capoano.