Cirò- Quinta edizione della colonia estiva di Cirò
promossa dall’Esecutivo del sindaco Mario
Caruso, una occasione per rispondere alle esigenze delle famiglie ed
offrire ai più piccoli esperienze educative e ricreative. Dare ai genitori
impegnati con il lavoro un valido aiuto nella gestione dei figli durante il
periodo estivo. Far vivere ai bambini momenti ludici e di aggregazione sociale.
È con questi obiettivi che è partita nei giorni scorsi, si legge in una nota
dell’amministrazione comunale- la quinta edizione della colonia estiva. A darne
notizia è il vicesindaco Francesco Paletta, sempre attento alle
problematiche sociali, che coglie
l’occasione per far sapere che si sta già lavorando per riuscire a coinvolgere
più bambini nell’intero territorio.
L’Amministrazione Comunale – dichiara Paletta – ha
voluto fortemente rinnovare anche quest’anno il progetto. L’auspicio è che
possa diventare una tradizione e un punto di riferimento per i cittadini. Alle
nuove generazione bisogna offrire occasioni per socializzare e momenti da
condividere con coetanei oltre che con l’ambiente familiare o scolastico. Per
il futuro ci auguriamo – conclude il vicesindaco – di riuscire ad organizzarla
all’interno del territorio comunale.
I bambini che hanno aderito alla colonia sono 23, dai 6 ai
12 anni, e trascorreranno le giornate al mare presso il lido “Turriazzo di
Cirò Marina, il cui proprietario Pino Caligiuri è di Cirò.
Il gruppo sarà seguito, nei giochi in spiaggia e nel piccolo
parco giochi del lido, da un’animatrice che si occuperà anche di far svolgere
ai bimbi diverse attività fisiche. Una
bella iniziativa che andrebbe però
ampliata non solo alle attività ludiche, ma anche al rispetto dell’ambiente e
del paesaggio. Purtroppo specie le spiagge libere, il più delle volte, dopo il
loro uso, rimangono, una pattumiera a cielo aperto. Sarebbe questa un’ottima
occasione per impartire giocando, il
rispetto dell’ambiente marittimo, flora e fauna compresi, soprattutto in questo
periodo in cui fioriscono due specie protette :”il Giglio di Mattioli ed il
Papavero cornuto”.