domenica 21 maggio 2017

Cirò- Concluse le celebrazioni in onore di San Francesco di Paola compatrono di Cirò

Cirò- Concluse le celebrazioni in onore di San Francesco di Paola compatrono di Cirò che in un documento così viene riportato l’evento:” Facciamo noto che nel giorno 6 Giugno 1634, regnante il duca di Medina, Vice Re Spagnuolo, nel venerabile Convento di S. Francesco di Paola in Cirò, dinanzi a noi personalmente costituiti Sig. Francesco Matalone Sindaco, Sigg.. Giuseppe Leonardo De Giovanni, Girolamo Tegano, Giuseppe Andrea La Rocca eletti, tutti di Cirò, il Rev.do Padre Francesco De Calopezzato dell'Ordine dei Minori di S. Francesco di Paola, ed in presenza ancora dei Superiori del venerabile Convento fu proposto in pubblica riunione che si accettasse a Patrono e Protettore della nostra Cirò il glorioso S. Francesco di Paola, affinchè intercedesse presso l'Altissimo e la Vergine Maria, e chiedesse tutte quelle grazie a noi necessarie in tutti i bisogni della vita”. Si è tenuto in  Chiesa di S .Maria Plateis  lo spettacolo teatrale “ Il navigare di San Francesco di Paola con la regia e i costumi di William Gatto.  Mentre domenica si è conclusa l’originale cerimonia suggestiva che ha ripreso ufficialmente il rito descritto nell’antico atto religioso con la partecipazione straordinaria  dei templari all’Accademia Templare San Francesco d’Assisi di Cirò Marina. Ognuno, così come indicato nel documento del 1634, hanno portato un cero di 250 grammi, per un totale di 6 cere votive, accesi con il cero Pasquale e nel momento dell’offertorio, davanti alla statua, hanno recitato una preghiera. È questo, l'incipit dell’atto notarile a nome di “Notar Luigi Nasca risalente al 1634 e ritrovato nei mesi scorsi nell’Archivio di Stato di Catanzaro, contenente la proposta da parte dell’allora Sindaco di Cirò di istituzionalizzare San Francesco di Paola quale Patrono di Cirò. A leggerlo è stato il Sindaco Mario Caruso aprendo la due giorni dedicata alla valorizzazione del Santo –“Cirò e il patto con San Francesco di Paola, a 383 anni dall’atto notarile il quale ha affermato  che-  la comunità si ente orgogliosa di avere San Francesco come Santo compatrono”. Sembra che questa Amministrazione – ha detto l’assessore alla cultura Francesco Mussuto durante il suo intervento – voglia invadere un altro campo, quello religioso, oltre a quello civile. Ma, badate, chi è detentore di storia, di cultura, di tradizioni come Cirò, come si può mettere il tutto "sotto il moggio", come ha detto il Grande Maestro della Storia umana, Gesù Cristo. La luce serve per illuminare, e in questi tempi oscurati dall'indifferenza e dalla superficialità di un mondo che sembra avere smarrito il proprio senso quale luce migliore si può proporre se non quella della speranza e della riproposizione di valori che hanno caratterizzato il nostro passato. Allora, bene ha fatto questa Amministrazione che con lungimiranza ha cercato di valorizzare una tradizione di fede che nel santo Patrono unisce tutta la comunità. L'auspicio – ha concluso – è che questa tradizione possa essere vissuta ogni anno con intensità e crescente entusiasmo da tutta la collettività. Al partecipato convegno S.Francesco di Paola, Santo di Calabria e del mondo, svoltosi nell’auditorium della sala consiliare, dopo Caruso e Mussuto, introdotti e moderati da Gianfranco Solferino storico dell’arte deputazione storia patria per la Calabria, sono intervenuti don Emilio Salatino parroco di Spezzano della Sila su S.Francesco di Paola eremita calabrese e riformatore cattolico e Giuseppe Pisano, storico, che ha relazionato su S.Francesco di Paola e Cristoforo Colombo. Il Direttore dell’Accademia Templare S. Francesco D’Assisi di Cirò Marina, Enzo Valente ha sottolineato, così come emerso in tutti gli interventi, l’impegno dell'Esecutivo Caruso nell'intensa attività, messa in atto in questi anni, di ricostruzione, della memoria storica e di valorizzazione dei marcatori identitari. Aspetto quest'ultimo sul quale si è soffermata la Dirigente dell’Istituto Omnicomprensivo di Cirò, Rita Serafina Anania ricordando come attraverso la promozione ed il management della cultura le nuove generazioni possono e devono costruire qui e adesso occasioni di crescita personale e professionale e lo sviluppo sostenibile e durevole dei prossimi anni.

Giuseppe De Fine