Cirò- Concluse le celebrazioni in onore di San
Francesco di Paola compatrono di Cirò che in un documento così viene riportato
l’evento:” Facciamo noto che nel giorno 6 Giugno 1634, regnante il duca di
Medina, Vice Re Spagnuolo, nel venerabile Convento di S. Francesco di Paola in
Cirò, dinanzi a noi personalmente costituiti Sig. Francesco Matalone Sindaco,
Sigg.. Giuseppe Leonardo De Giovanni, Girolamo Tegano, Giuseppe Andrea La Rocca
eletti, tutti di Cirò, il Rev.do Padre Francesco De Calopezzato dell'Ordine dei
Minori di S. Francesco di Paola, ed in presenza ancora dei Superiori del
venerabile Convento fu proposto in pubblica riunione che si accettasse a
Patrono e Protettore della nostra Cirò il glorioso S. Francesco di Paola,
affinchè intercedesse presso l'Altissimo e la Vergine Maria, e chiedesse tutte
quelle grazie a noi necessarie in tutti i bisogni della vita”. Si è tenuto in Chiesa di S .Maria Plateis lo spettacolo teatrale “ Il navigare di San Francesco
di Paola con la regia e i costumi di William Gatto. Mentre domenica si è conclusa l’originale
cerimonia suggestiva che ha ripreso ufficialmente il rito descritto nell’antico
atto religioso con la partecipazione straordinaria dei templari all’Accademia Templare San
Francesco d’Assisi di Cirò Marina. Ognuno, così come indicato nel documento del
1634, hanno portato un cero di 250 grammi, per un totale di 6 cere votive,
accesi con il cero Pasquale e nel momento dell’offertorio, davanti alla statua,
hanno recitato una preghiera. È questo, l'incipit dell’atto notarile a nome di
“Notar Luigi Nasca risalente al 1634 e ritrovato nei mesi scorsi nell’Archivio
di Stato di Catanzaro, contenente la proposta da parte dell’allora Sindaco di
Cirò di istituzionalizzare San Francesco di Paola quale Patrono di Cirò. A leggerlo
è stato il Sindaco Mario Caruso aprendo la due giorni dedicata alla
valorizzazione del Santo –“Cirò e il patto con San Francesco di Paola, a 383 anni
dall’atto notarile il quale ha affermato che- la
comunità si ente orgogliosa di avere San Francesco come Santo compatrono”.
Sembra che questa Amministrazione – ha detto l’assessore alla cultura Francesco
Mussuto durante il suo intervento – voglia invadere un altro campo, quello
religioso, oltre a quello civile. Ma, badate, chi è detentore di storia, di
cultura, di tradizioni come Cirò, come si può mettere il tutto "sotto il
moggio", come ha detto il Grande Maestro della Storia umana, Gesù Cristo.
La luce serve per illuminare, e in questi tempi oscurati dall'indifferenza e
dalla superficialità di un mondo che sembra avere smarrito il proprio senso
quale luce migliore si può proporre se non quella della speranza e della
riproposizione di valori che hanno caratterizzato il nostro passato. Allora,
bene ha fatto questa Amministrazione che con lungimiranza ha cercato di
valorizzare una tradizione di fede che nel santo Patrono unisce tutta la
comunità. L'auspicio – ha concluso – è che questa tradizione possa essere
vissuta ogni anno con intensità e crescente entusiasmo da tutta la
collettività. Al partecipato convegno S.Francesco di Paola, Santo di Calabria e
del mondo, svoltosi nell’auditorium della sala consiliare, dopo Caruso e Mussuto,
introdotti e moderati da Gianfranco Solferino storico dell’arte deputazione
storia patria per la Calabria, sono intervenuti don Emilio Salatino parroco di Spezzano
della Sila su S.Francesco di Paola eremita calabrese e riformatore cattolico e Giuseppe
Pisano, storico, che ha relazionato su S.Francesco di Paola e Cristoforo Colombo.
Il Direttore dell’Accademia Templare S. Francesco D’Assisi di Cirò Marina, Enzo
Valente ha sottolineato, così come emerso in tutti gli interventi, l’impegno
dell'Esecutivo Caruso nell'intensa attività, messa in atto in questi anni, di
ricostruzione, della memoria storica e di valorizzazione dei marcatori
identitari. Aspetto quest'ultimo sul quale si è soffermata la Dirigente
dell’Istituto Omnicomprensivo di Cirò, Rita Serafina Anania ricordando come
attraverso la promozione ed il management della cultura le nuove generazioni
possono e devono costruire qui e adesso occasioni di crescita personale e
professionale e lo sviluppo sostenibile e durevole dei prossimi anni.
Giuseppe De Fine