Cirò- La riforma
Agraria in Calabria diventa una tesi di laurea.
Una tesi incentrata sulla Riforma Agraria calabrese, dalla
fine dell’ultimo conflitto mondiale fino agli anni del boom economico, è il
risultato dello straordinario lavoro sul quale ha concentrato i suoi studi di
fine corso, il neo dottore in Scienze
Politiche, Pasquale Iuzzolini.
Mosso dalla grande passione familiare per l’agricoltura,
Pasquale Iuzzolini, che è imprenditore agricolo nonché agrotecnico, si è
addentrato in una impegnativa ricerca documentale e storica spulciando tra gli
antichi archivi dell’ex Opera Sila, oggi ARSAC e riuscendo a ricostruire, in maniera
organica, le tappe che hanno portato a
quella che è stata la piu’ grande Riforma Fondiaria che la storia della
Calabria e del Meridione d’Italia
ricordi.
Finita la guerra con il ritorno dei combattenti, la fine
delle grandi opere pubbliche e il ridimensionamento drastico delle attività
boschive, divenne drammatico il secolare problema dell'occupazione.
Iniziarono le lotte dei braccianti, dei mezzadri e dei
contadini che spinti dalla fame arrivarono ad occupare molti terreni dei
latifondisti. Le rivendicazioni, fortissime in Sila e nel Marchesato,
culminarono, nel 1949, con l'eccidio di Melissa ad opera della celere del ministro
dell'Interno Scelba.
Dopo i fatti di Melissa, precisamente nel maggio 1950, venne
promulgata la legge della Riforma Agraria. La Riforma prevedeva l'esproprio di
migliaia di ettari di terreno da distribuire gratuitamente ai braccianti
agricoli privi di fondi e di mezzi finanziari.
Il 4 maggio 1950 venne quindi approvata la "legge Sila",
destinata alla Calabria, ed in particolare ad una parte dell'altipiano calabro
e del litorale jonico.
Riportare alla memoria la Riforma Agraria attraverso
l’analisi e la ricerca documentale non è compito facile, perché molte sono le
luci ma anche le ombre che si alternano sull’argomento.
Alcuni documenti originali ritrovati da Iuzzolini, in
seguito alle sue appassionate ricerche sotto l’egida del Chiarissimo Prof. Silvio
Berardi, sono gelosamente conservati nella sua biblioteca personale,
all’interno della quale, Pasquale, ama trascorrere le ore vespertine,
dedicandosi alla lettura ed alla ricerca, ma non prima di aver guidato con
successo l’omonima azienda agricola ed enologica di famiglia.
Questo immane lavoro di ricomposizione, sebbene entro i
limiti imposti da una tesi di laurea, merita indubbia considerazione ma anche
un approfondimento da parte di chi non conosce a fondo la storia contadina e le
condizioni socio – culturali che hanno segnato le vite dei nostri nonni, culminando
in una rivoluzione di portata epocale. Al neo – dottore Pasquale Iuzzolini giungano
le congratulazioni della redazione.
Giuseppe De Fine