domenica 21 maggio 2017

Cirò- L’antica Chiesa di San Menna

Cirò- L’antica Chiesa di San Menna sta per essere restaurata grazie ad un  finanziamento di 15 mila euro da parte del comune, intervento che andrà a risanare il tetto ormai ridotto ad un colabrodo, era diventato pericoloso per le continue infiltrazione di acqua piovana. Sita nel rione Valle, fu aperta al culto nel 1724. Sul tetto a capanna si alza una cupola orientaleggiante, in stile bizantino, che contiene la cella campanaria. A1 centro della navata una nicchia ospita la statua di Santa Menna. E’ una delle chiese più antiche di Cirò dove al suo interno, venivano seppelliti i morti. E’ alquanto strano che una chiesa locale possa essere  dedicata ad un Santo egiziano, appunto a San Menna d’Egitto o Mennato, rappresentato  con in mano una croce e sotto i piedi un serpente, in abiti militari. Di lui si dice che era un potente esorcista. Mentre nelle vecchie icone veniva rappresentato con a fianco due cammelli. Si festeggia l'11 Novembre San Menna d'Egitto un culto molto antico che risale al III secolo d.c. È un santo a tratti ancora poco conosciuto ma molto venerato in Egitto. Menna nacque in Egitto nel 285 d.c. giovanissimo si arruolò nella legione romana, scosso dalla violenza e dalla persecuzione abbandonò le armi e si ritirò come eremita nel deserto.
 Un giorno, recatosi presso Cotyaeum, si mescolò, per predicare il Vangelo, in mezzo alla folla raccolta in un anfiteatro, fu arrestato e torturato. Nonostante le violenze, il santo non rinnegò mai la propria fede. Fu decapitato sotto il comando del governatore Pirro. Morì nel 309 d.c. pare che fu seppellito sulle riva del lago Mareotis, a Bumma(Karm Abu-Mina), presso Alessandria. San Menna è particolarmente invocato per ritrovare gli oggetti smarriti. Questo Santo prima dell'anno mille durante le invasioni bizantine, era talmente rinomato da essere considerato il santo dei bizantini ma anche degli Arabi e degli egiziani. Si sostiene che i fedeli posero il sarcofago contenente il suo corpo martoriato sul dorso di un cammello: questo, condotto da un angelo, sarebbe giunto sul luogo scelto dal martire, dove venne edificata anche una basilica. Da qui l’icone che lo rappresenta in mezzo a due cammelli. La tradizione vuole che sulla tomba si verificassero tantissimi miracoli e che così il suo culto, come santo guerriero, si  diffuse in ogni luogo d'Oriente. In suo onore, sulle riva del lago Mareotis, a Bumma (Karm Abu-Mina), presso Alessandria, fu eretto un santuario che ben presto divenne meta di grandi flussi di pellegrinaggi, fino all'invasione araba del VII secolo.  Intorno al luogo di culto fu edificata una città, detta la "Lourdes Paleocristiana", la quale, insieme ad esso, nel XI secolo fu saccheggiata e distrutta dai beduini. Riguardo le reliquie, alcuni studi recenti sostengono che esse furono portate tra molte difficoltà al Cairo, dove sarebbero ancora conservate nella Chiesa a lui dedicata. Tra il 1905 ed il 1908 furono eseguiti degli scavi che riportarono alla luce le rovine  della basilica di Mareotis, del suo monastero e delle sue terme. Vennero inoltre rinvenute delle fiale, le "Ampolle di San Mènas", su cui è riportata l'iscrizione "Ricordo di San Menna": questi piccoli recipienti  erano usati  per prendere l'acqua da un pozzo vicino al reliquiario. 
Altre fiale simili a queste sono state ritrovate persino in Europa e in Asia (alcuni ritengono che servissero anche a contenere l'olio delle lampade che ardevano nel santuario). A testimonianza di quanto San Menna sia venerato in Egitto occorre ricordare che nel 1943 Cristoforo II, patriarca ortodosso d'Alessandria, attribuì proprio a lui il merito della sconfitta delle truppe di Rommel ad El Alamein. Propose così di restaurare le rovine di Mareotis in onore e memoria dei caduti in battaglia. Esiste un altro San Menna eremita  vissuto a Benevento sul monte Taburno ma risale a circa due secoli più tardi.  Cirò è stata sempre meta di Arabi, Turchi e Bizantini, addirittura anche i Normanni veneravano questo Santo, e probabilmente sono stati questi popoli a farci conoscere questo Santo tanto misterioso e  miracoloso che oggi  domina il centro storico cirotano.

Giuseppe De Fine