domenica 2 agosto 2020

Cirò- Il FAI ( Fondo Ambiente Italiano) potrebbe inserire il castello di Cirò nel progetto : I luoghi del cuore, “Nel mese di ottobre 2020"


Cirò- Il FAI  ( Fondo Ambiente Italiano) potrebbe inserire il castello di Cirò nel progetto : I luoghi del cuore.  “Nel mese di ottobre 2020, scrive in una nota il primo cittadino Francesco Paletta-  stiamo programmando insieme al FAI ( Fondo Ambiente Italiano) le giornate dedicate al paesaggio, alla cultura, alla storia ed ai monumenti storici. Nell'ambito di questa iniziativa, sotto l'alto patrocinio del Presidente della Repubblica e sponsorizzato da Ministero beni culturali, vorremmo che tutti votaste con un click sul link:” I luoghi del cuore”,  votiamo dice Paletta per promuovere il nostro castello. Un grande maniero che la tradizione gli colloca ben 365 stanze una per ogni giorno dell’anno, il Castello, è posto nella parte alta del vecchio borgo di Cirò, presenta una vasta pianta trapezoidale con due torri angolari circolari scarpate e un bastione pentagonale merlato. La corte interna, circondata da magazzini e stalle, è accessibile da un androne con volta a botte ed è pavimentata con un disegno che rappresenta un fiore  a nove punte interne ed una esterna a otto punte al cui centro  passa una croce che divide il pavimento in quattro aree delimitando così dodici linee parallele , forse una meridiana, mentre i due fiori centrali potrebbero indicare una rosa dei venti. La costruzione del Castello risale ai secoli XIV-XVI: le torri tonde scarpate sono riferibili all'epoca angioina, il baluardo pentagonale, a quella aragonese. Mentre la torre che si trova a nord/ovest risale al periodo normanno del 1100. Sempre attribuito ai normanni in una stanza a sud/ovest si trova raffigurato una parete, dove i normanni descrivevano i loro viaggi in mare e dove hanno  trascritto anche l’alfabeto normanno. L'edificio ha visto, nel tempo, diversi interventi di restauro: nel 1712 circa come si può leggere ad una parete dove ci sono le maschere apotropaiche,  fu aggiunto un corpo a due livelli tra il bastione e il corpo ad est; nel 1842 fu acquistato dalla famiglia Giglio che consolidarono il lato ovest; ma anche la stanza dello scirocco come si evince da una data ed una firma impressa nella tonaca impermeabile. Nel 1923 furono rifatti gli interni. Trasformato in palazzo, fu abitato fino alla metà degli anni ’50 , ospitando personaggi illustri quali Re Carlo III di Borbone. Le famiglie aristocratiche più illustri che ebbero il possesso del feudo di Ciro’ furono i Ruffo (1328 – 1465), i Carafa (1496 – 1526), gli Abenante (1543 – 1568) e infine gli Spinelli (1569 – 1806). Infine il  2 Agosto 1806 viene ricordata la liberazione di Cirò dal feudalesimo.