giovedì 5 gennaio 2012

Al Lilius Cafè di Cirò Marina per comunicare di Cultura,


Cirò Marina- Al Lilius Cafè di Cirò Marina per comunicare di Cultura, dove  Martedì 3 gennaio ha organizzato, in una cornice di pubblico interessato, la sua prima uscita culturale con la presentazione del Libro “Lo specchio della matrona”di Angelina Brasacchio, docente di storia e filosofia in pensione, nota negli ambienti letterari del Crotonese non solo per la sua fervente attività socio-politica, ma anche per aver già dato alle stampe “Volevano cambiare il mondo…passando dal ‘68” e “Il figlio della vipera”, nel suo romanzo, presentato in maniera magistrale da Assunta Madera, racconta dell’archeologo Musacchio “in uno stile narrativo che assume spesso un tono affabulatorio”, che tout cort la colloca “nella condizione di chi allestisce una scena teatrale”. Il Caffè letterario intitolato a Luigi Lilio “vuole essere un ambiente in cui degustando originali aperitivi, si può sfogliare un libro e discutere e comunicare di cultura”. Una cultura – dice uno dei giovani Ruggiero, titolare del Cafè – che non è solo erudizione ma è “soprattutto il colere latino,  il coltivare l’animo, una coltivazione che poi diventa culto, cura verso gli Dei, che a Dio arriva con il dialogo”.  La presentazione del libro “lo specchio della matrona” di Angelina Brasacchio è l’avvio della “degustazione”   culturale del Lilius Cafè e nella voglia di fare cultura va calata e  letta l’iniziativa di oggi, che continuerà soprattutto con quanti – e sono molti tra Cirò, Cirò Marina, Crucoli, Melissa, Strongoli, nella provincia di Crotone -  condividono la mission di una cultura che privilegia il territorio, che valorizza e promuove uomini e cose della propria realtà. “ “Al Lilius Cafè – dice Gabriele, il più giovane dei Ruggiero – ci si incontrerà ancora, per continuare, per ritornare ad esserci, per fare sistema, per essere rete.” La numerosa e autorevole partecipazione alla presentazione del libro di Angelina Brasacchio – erano presenti Roberto Siciliani, sindaco di Cirò Marina; Antonio Sicilia, sindaco di Crucoli; Michele Sirianni e Sasà Greco, amministratori comunali di Strongoli; i Dirigenti scolastici Gabriele Vincenzo e Giuseppe Barberio; docenti del Liceo Scientifico di Cirò, della scuola media Lilio e della scuola elementare S.Elia; scrittori e poeti e numerosi uomini e donne di cultura – hanno apprezzato la introduzione, quasi prolusione, di Assunta Madera  che così ha “acchiappato” e convinto l’attenta platea. “II personaggio principale è Luigi Musacchio, un illustre archeologo, un uomo arrivato, di successo, uno stimato professore universitario la cui carriera è stata un'ascesa continua, dal fanciullo randagio che giocava per le vie del paese prendendo lucertole ed uccelli, di strada ne ha fatta tanta, grazie al riscatto sociale fornitogli dalla scuola, e tutto comincia con un evento spiacevole ed apparentemente negativo, proprio per sfuggire alla vendetta di un marito geloso, invischiato in oscure implicazioni mafiose. …. Strongoli diventa terapeutico per il professor Musacchio, incatenato ai suoi ricordi. il ritorno forzato per motivi di lavoro nel suo paese natale, diventa un viaggio introspettivo nelle pieghe dell'anima, una vera e propria cura che pian piano lo libererà dai suoi incubi, farà fuoriuscire la sua essenza strongolese e lui stesso si stupirà, nonostante la lunga lontananza, fortemente voluta,di quanto Strongoli gli sia rimasto dentro; alla fine l'algido professore cede, aiutato da Margareth , la moglie straniera , al peso dei ricordi, si libera dai fantasmi del passato, anche lo spettro di Annina, la donna che lo ha perseguitato per anni, evapora, si dissolve e Musacchio ritrova l'amore per la sua terra, una terra  che appare cristallizzata, ibernata, dove i cambiamenti, soprattutto quelli positivi, avvengono con difficoltà e lentezza, una terra continuamente violata e depredata dai tombaroli, spesso abbandonata dallo stato, povera di mezzi e di cultura, dove abbondano delinquenza ed illegalità diffusa; a volte quello dell'autrice diventa un grido di dolore per l'amaro destino della sua regione, come quando fa riferimento all'incuria, al degrado, al mancato sviluppo, allo scempio delle coste violate dal cemento e dalle tombe , dai tesori dell'archeologia violati dai tombaroli “.