martedì 25 settembre 2012

Le annate eccellenti si vendono da sole


Cirò- Che le uve del Cirò quest’anno a causa della siccità, sono le migliori in assoluto per grado zuccherino, qualità, a spese della quantità, lo sanno tutti ormai, agricoltori, vitocoltori , compratori privati e cantine, non c’è sicuramente bisogno che il sindaco Mario Caruso invita tutti a comprare le nostre uve prima che si esauriscano. Si dovrebbe invece preoccupare di trovare chi dovrà gestire la Contea del vino, visto il bando per la sua gestione  alla stazione unica appaltante è andata deserta.  Le uve quando sono buone e poche, si vendono da sole, il problema è quando  la quantità di uva è in eccedenza accompagnata magari da una brutta annata, è qui che il sindaco si dovrebbe preoccupare, ed adoperarsi in tempo,  visto che poi succede che il più delle volte le uve invendute rimangono nei vigneti o date sottocoste a cantine e privati, i quali spesse volte per i pagamenti poi,  bisogna attendere molte primavere successive. Altro che promozione culturale del territorio, il vino di Cirò non è certo nato ieri, e non ha bisogno di promozione,  ha già alle spalle tanta storia a partire dai  reperti fossili di tralci di vite (Vitis Vinifera) risalenti a 2 milioni di anni fa. Se si vuole fare promozione culturale attraverso il buon vino Cirò Doc, il territorio  e dei vitigni cirotani  coltivati  dagli antichi greci,  dovrebbero preservare questo prodotto non solo quando si vende da solo, visto la buona annata, ma soprattutto quando ogni famiglia è disperata, non riuscendo a  trovare  compratori per le proprie uve, nonostante nel cirotano  si produca l’80% del prodotto calabrese. Perciò i politici  si preoccupino di  più a dare un futuro migliore alle famiglie monoreddito che vivono di sola agricoltura.