sabato 15 marzo 2014

Cirò- Cirò manterrà l’ufficio del giudice di pace,



Cirò- Cirò manterrà l’ufficio del giudice di pace, il segretario del PD di Cirò  Francesco Marino, in una nota scrive:”La questione del mantenimento delle sedi crotonesi è stata sostenuta anche dal segretario regionale del  Pd  Magorno; auspico prosegue -che i  quattro comuni mantengano l’impegno di concorrere ai costi di gestione e mettano a disposizione del personale interno come si sono impegnati a fare”. Anche l’ex sindaco Mario Caruso in proposito scrive :”Ci avevamo creduto ed è stata giusta la nostra scelta di deliberare  coinvolgendo l’anno scorso anche gli altri Comuni: sopprimerlo avrebbe creato altri svantaggi ai cittadini e ingolfato il tribunale di Crotone. Crediamo di aver fatto cosa giusta per rafforzare i presidi di legalità sul nostro territorio; Questa attività aggiunta alle innumerevoli atti compiuti sull'utilizzo dei beni confiscati se fossero stati accuratamente vagliati in sede di commissione  d'accesso non avremmo subito lo scioglimento per presunto condizionamento! “.  Per il commissario straordinario Umberto Campini invece- la scelta è coerente nell’ottica della continuità e la collaborazione tra le amministrazioni dopo aver sottolineato che la presenza del presidio giudiziario è sempre auspicabile e gradito, si tratta ovviamente di una scelta non casuale e che è coerente con la tradizione del paese che è stato sempre un punto di riferimento di notevole rilievo nel territorio”. Intanto il sindaco di Cirò Marina   Roberto Siciliani ha comunicato con i sindaci di Crucoli e Umbriatico che hanno costituito, si legge in una nota-  il consorzio a sostengo del mantenimento dell’ufficio di Cirò insieme ai Commissione straordinari saranno a Cirò per dare corso agli impegni assunti di comune accordo tra i Comuni per coprire le spese di gestione e assicurare il personale che andrà a sostituire quello che sarà inviato a Crotone. A salvare l’ufficio del giudice di Cirò il Ministro della giustizia Orlando,  insieme a quello di Petilia, nel crotonese. Nel decreto firmato dal ministro, su 667 sedi soppresse, 285 sono state salvate; 32 in Calabria nel Crotonese appunto  Petilia e Cirò.