Cirò- Con tre giorni in anticipo
oltre mille Gru(Grus grus )
provenienti dall’Africa dove svernano volano sopra il cielo di Cirò; gli
anziani dicono:portano la primavera. Raggiungeranno la Finlandia dove si riprodurranno. Cirò e Punta Alice rappresenta la rotta migratoria più importante
dell’Europa, a sostenerlo l’ornitologo Mario Pucci che in questi giorni
sta monitorando in collaborazione con l’Università della Calabria, l’entrata
degli uccelli migratori nel nostro
territorio. Dal monitoraggio effettuato dagli esperti, risultati
che una buona parte delle Cicogne
sono nate proprio in Finlandia, a dimostrazione che il cirotano è una rotta
migratoria internazionale. Dunque ogni
anno nei giorni che precede San
Giuseppe passano sui cieli di Cirò le eleganti Gru. E’ un grande spettacolo
osservare il loro volo mentre cantano annunciando la primavera. L’oasi cirotana
dove si riposano le Gru prima di riprendere il mare per raggiungere i
paesi dell’Est è la località Frandina. La
migrazione degli uccelli tra l'Africa e L'Europa, scrive in una nota Pucci- è
già iniziata: Rondini, Upupe, Culbiachi, Marzaiole, Mestoloni e tanti
rapaci sono tutte specie che si possono osservare in località Punta Alice che
entrano dal mare aperto. Questa mattina le rondini erano a centinaia, la
primavera è davvero alle porte. Naturalmente sottolinea Mario Pucci- le date di arrivo degli uccelli sono
anticipate per i cambiamenti climatici.
Dunque sopra il cielo
cirotano uno spettacolo della natura ha catturato l’attenzione di quanti
hanno osservato in volo un folto stormo
di Gru . Il grande rito della migrazione
si rinnova, come ogni hanno in questo periodo, un eccezionale passo di Gru
Cenerina (Grus grus ) ha anticipato l’inizio della Primavera. Un
uccello questo che stimola sempre un certo interesse nella popolazione, con la
sua apertura alare di circa due metri e il caratteristico “richiamo” di
contatto "gru gru gru"che annuncia il suo passaggio, stimolando
vecchi ricordi nelle persone piu' anziane. Il flusso migratore che interessa
questo uccello si mantiene costante nel tempo. Dalle zone di svernamento al
centro Africa, compie una trasvolata di migliaia di chilometri per raggiungere
la tundra, nel nord-est dell'Europa per la riproduzione. Alcuni detti popolari
raccontano che questo uccello passava il 19 marzo nel giorno di S.
Giuseppe. Ma da un po’ di anni a questa parte, la migrazione viene anticipata di due settimane.
Evidentemente i cambiamenti climatici hanno inciso molto sull'orologio biologico
degli uccelli migratori. Inoltre le Gru anticipano di un mese l'arrivo delle Cicogne,
portatrici di natalità, anche se proprio domenica sono state già avvistate. L’evento è stato registrato dall’ornitologo Mario Pucci, che da anni appunto studia la migrazione degli uccelli nel crotonese, il quale ha detto:” Cirò resta una delle rotte migratorie più importanti del mediterraneo".
Giuseppe. Ma da un po’ di anni a questa parte, la migrazione viene anticipata di due settimane.
Evidentemente i cambiamenti climatici hanno inciso molto sull'orologio biologico
degli uccelli migratori. Inoltre le Gru anticipano di un mese l'arrivo delle Cicogne,
portatrici di natalità, anche se proprio domenica sono state già avvistate. L’evento è stato registrato dall’ornitologo Mario Pucci, che da anni appunto studia la migrazione degli uccelli nel crotonese, il quale ha detto:” Cirò resta una delle rotte migratorie più importanti del mediterraneo".
Proprio sullo stemma di Cirò c’è dipinta
una Gru in vetta alle tre colline che protegge il popolo dall’invasore
nemico, raffigurato da un serpente, afferrato tra gli artigli della fiera Gru. Dopo tutto nella
tradizione popolare la gru è simbolo di buona fortuna e di buona salute. Ma
fino a quanto ancora possiamo vedere il passaggio di questi meravigliosi
uccelli, se le nostre campagne stanno cambiando diventando inospitali ed
avverse , modificando per sempre l’habitat e la biodiversità che ci circonda, forse dovremmo considerare l’area di
Frandina località protetta per consentire che ogni anno questi meravigliosi
uccelli possano fermarsi prima di
riprendere il loro lungo cammino.