Cirò- I Liceali dell’Ilio Adorisio raccontano “L’anno dei giorni
rubati” interpretando magistralmente il monologo di Mimmo Madera.
“Peccato che una magnifica, bellissima, piacentissima, e
oserei dire maestosa interpretazione del gruppo dei Liceali guidati da una
combattiva Mena Caruso – che non si ferma certamente agli ostacolicchi
costruiti ad arte dai tanti che ovunque pullulano secernendo la loro bile di
nullità – non sia stata seguita come meritava da tutti i docenti, da tutto il personale
ATA, dai genitori e dallo stesso vicario, prof. Sergio Marino, impegnato
nell’Ufficio del Dirigente, per portare a “soluzione finale” il progetto
“Formare Esperti per il coaching, in rete con altre realtà scolastiche
regionali”. A parlare con la foga che gli si riconosce è Luigi Ruggiero, Direttore
dello Istituto Omnicomprensivo di Cirò . E a sentire lo stesso Sindaco
Mario Caruso, presente come sempe a tutte le manifestazioni ed agli eventi
organizzati dalle scuole di Cirò, è condiviso il giudizio positivo verso la
interpretazione di eccellenza eseguita dai ragazzi dell’Ilio Adorisio “
Interpretazione encomiabile – dice il Sindaco – e pure difficile, perché
eseguita su una parte di puro racconto elaborato magistralmente da Mimmo Madera dal libro “l’anno dei giorni rubati” di Alfredo
Antonaros”. Entusiasta continua il
sindaco Caruso “Antonaros scrive il suo libro per raccontare una parte
verosimile della riforma del
calendario, voluta dalla Chiesa del papa
bolognese Gregorio XIII, realizzata dal cirotano Luigi Lilio e presentata nel
1582 dal fratello di Luigi, il cantore Antonio. Acchiappante l’interpretazione
dei liceali, come altrettanto la rielaborazione e drammatizzazione
dell’elaborato di Mimmo Madera, peraltro interpretato dallo stesso nei tre
giorni della Primavera 2015 dedicati all’astronomo cirotano. La
drammatizzazione del racconto, con l’ interpretazione schietta che ne hanno
fatto i liceali, fa dell’evento un qualcosa di “maraviglioso”, che andava
pubblicizzato e seguito di più”.
Mariella Cosentino e Vittoria Nicastri, che
con Mena Caruso, Giulia Cerchiara ed Ezia Malena hanno rappresentato la sparuta
partecipazione dei docentidello Omnicomprensivo, hanno parole di elogio nei
confronti di Francesco Alosio, che ha interpretato il Papa Gregorio, che appena
ebbe il tempo di ricevere Antonio, dopo il solito “Dio ti benedica”, licenziò
il fratello di Luigi con “A te grazie
tante, con la grande riconoscenza di santa madre Chiesa. E adesso va' mo inpace
!” e poi dopo le timide rimostranze di Pasquale Rizzo, che ha ben interpretato
il cantore calabrese, adirato dice: “Trovate un accordo, con questo qui, e
togliamocelo dai piedi. Questa piattola d'un calabrese mi fa venire il
voltastomaco”. Grande Francesco pure quando interpreta il vero personaggio del
Papa ottuagenario “Siamo tutti peccatori… e, abbiano tutti bisogno della
misericordia di Dio, che sa perdonare per quanto noi perdoniamo ad
altri.”Ottima la performance degli altri “attori”: Diego Porti, che ha
interpretato Luigi Lilio e tutti i suoi dubbi; Giusy Rizzo, che ha interpretato
brillantemente la vecchia serva di casa Lilio, che vedendo Antonio sofferente
gli disse “Siete riuscito a futtere‘u papa e tutto ‘u vaticano, e mo'
chiagnete? Voi, sempre a cugghiuniari. Cu’ ‘u
papa non si cugghiunia!"; Massimiliano
Iacovino e Nicoletta Calabretta, le voci narranti “sostenute” dalle armoniche
percussioni di Pierpaolo Gangale e dalle musiche di commento di Vincenzo
Parrilla. L’apparecchiatura tecnica ben organizzata da Gianni Giardino e da
Michele Sirianni ha consentito alla dolcissima Adele Paletta di “videare”
l’intera manifestazione. Una squadra brillante, ben diretta da una brillante
coordinatrice ha realizzato una brillante manifestazione, che certamente altri,
pure lontani dalla Scuola, chiederanno sia replicata ad un pubblico più vasto.