Cirò- Prove tecniche per i novi comuni(Cirò, Cirò Marina,
Umbriatico, Pallagorio, San Nicola, Carfizzi, Melissa, Strongoli, Crucoli) che
si accingono nell’unione in forma
associata dei servizi, i quali dovranno valutare quali servizi da mettere in rete in base all’esigenza del territorio,
mantenendo però in vita campanilismo,
rafforzando le proprie identità. “L’Italia dei comuni non delle Regioni”, ne è
convinto il consigliere regionale
Orlandino Greco, ma in questo percorso i comuni devono essere
“Accompagnati” affinché si crei una governant di funzioni e servizi che
salvaguardano i comuni, deve essere una fusione
non imposta, seguita dai
cittadini, secondo il principio di volontarietà superando i vincoli
democratici. C’è il rischio di cancellare la storia dei piccoli comuni, per
questo- prosegue Greco- sto lavorando a migliorare la legge Delrio. Alcune
perplessità sono emerse da parte dei sindaci dei paesi arbëreshë , i quali
sono preoccupati di perdere la loro tipicità con la fusione, mentre sono
convinti che è l’unica salvazione per i sindaci dei comuni di Umbriatico e San
Nicola. Mentre per il sindaco di Melissa Gino Murgi- la Regione non investe
abbastanza nel settore turistico, bene invece sta facendo per quanto riguarda
la differenziata. I sindaci dei comuni sotto i cinque mila abitanti,
interessati all’unione, si devono comunque affrettare poiché entro la fine
dell’anno scade l’ultimatum. Intanto la segretaria del comune di Cirò,
attraverso la dottoressa Aloisio, attende nei prossimi giorni la comunicazione
delle possibili adesioni degli eventuali patners, i quali dovranno indicare
quali servizi vorranno cedere alla
futura unione dei comuni, che sarà presieduta da un presidente ed avrà una
nuova giunta esecutiva, che dovrà rappresentare tutti i comuni in ugual misura.