venerdì 20 novembre 2015

Cirò- Incredibile ma vero, una patera ombelicale del terzo secolo a.c. , simile probabilmente a quella che si trova in vetrina nel museo archeologico di Cirò, si trova al British Museum di Londra.


Patera di Cirò

Cirò- Incredibile ma vero, una patera ombelicale del terzo secolo a.c. , simile probabilmente a quella che si trova in vetrina nel museo archeologico di Cirò, si trova al British Museum di Londra. Naturalmente, ma strano a dirsi, anche l’esemplare inglese è originario dall’Italia meridionale. Ma che ci fa a Londra un pezzo di storia che appartiene al nostro territorio, e soprattutto come ha fatto ad arrivare fino a Londra. Ma la cosa più interessante è che al British Museum c’è un’intera ala dedicata alla Magna Grecia con particolare riferimenti al territori del crotonese. E’ sconvolgente essere a Londra e vedersi circondati da grandi tesori che sono stati rinvenuti in questo territorio. Purtroppo gli anni 60-70-80 sono stati deturpanti per il territorio archeologico locale, devastato da tombaroli e trafficanti che hanno sperperato venduti e svenduti oggetti di grande prestigio a privati e collezionisti, rendendo orfani i popoli locali delle loro ataviche radici. Già questi territori sono stati depredati durante le passate guerre, ognuno si portava a casa un trofeo. Uno dei territori più devastati è stato Strongoli e Cirò da cui i pezzi più straordinari della loro storia antica sono disseminati in tutti i musei nazionali ed internazionali come l’ormai famoso unguentario preziosissimo, scomparso in Calabria e riapparso in California. Venne pagato quasi un miliardo di lire sul mercato clandestino internazionale. Faceva parte di uno stock di piccoli “tesori” italiani venduti agli americani. Negli anni ‘80 “pezzi” di grande valore recuperati nei siti dell’Italia meridionale finivano negli States. 
Patera di Londra
E’ quanto avevano scoperto i carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio culturale di Cosenza qualche anno fa. Infatti nelle splendide sale del Paul Getty Museum di Malibù (Usa) era esposta la meravigliosa scultura bronzea “Askos” dissepolta dai “tombaroli” a Strongoli nel 1981, e che finalmente ora dopo anni di inseguimento è ritornato nel suo territorio. Ci vorrebbe più attaccamento al proprio territorio , alla propria storia alla propria identità, e una maggiore sensibilità delle nuove generazioni a questo problema, solo così in futuro potremmo evitare il ripetersi di saccheggi e di sperpero di patrimonio culturale, preservando e proteggendo il ricco patrimonio archeologico che ancora esiste.