venerdì 6 aprile 2018

Cirò- Ritrovata la famiglia Lilio nella Cirò del XVI secolo.



Cirò- Ritrovata la famiglia Lilio nella Cirò del  XVI secolo. Lo ha annunciato Vizza al Convegno su Luigi Lilio
Durante Il convegno del 21 marzo  - Il Tempo: Mito Logos e Scienza – dedicato a Luigi Lilio, Francesco Vizza ha chiuso i lavori presentando inediti documenti sulla famiglia di Luigi Lilio  ritrovati dopo 4 secoli. La scoperta  è frutto della collaborazione con il Dr. Giuseppe Rende autore dell’Archivio Storico di Crotone.
Della famiglia di Lilio sembrava sparita ogni traccia. L’unico documento che attestava  la presenza della famiglia Lilio a Cirò nel XVI secolo è una lettera di Gian Teseo Casopero, pubblicata a Venezia nel 1535 nell’opera “Le Epistole”. In questa lettera l’umanista di Cirò passa in rassegna trentaquattro famiglie di Cirò, tra cui quella dei Gigli, la   la famiglia Lilio sembrava essere scomparsa.
famiglia appunto di Antonio e Luigi Lilio. Dopo questa lettera il nulla:
Ma a riportarla alle luce sono stati degli atti notarili di Baldo Consulo custoditi nell’archivio di Stato di Catanzaro, due ritrovati da Vizza, ma quelli più importanti sono stati rinvenuti dallo storico Giuseppe Rende autore con Andrea Pesavento dell’archivio storico di Crotone.
Durante il convegno Vizza ha rivelato che Giuseppe Rende gli ha inviato diversi documenti sulla famiglia Lilio/Giglio, che ad un’attenta analisi rivelano la presenza di Antonio Lilio a Cirò, insieme ad altri 4 membri della famiglia: Matteo Lilio, Silvestro e sua sorella “Nicolae” e  Cesare cugino di Antonio Lilio.
Da questi documenti appare evidente l’appartenenza dei Lilio ad un alto ceto sociale perché titolati dall’appellativo “Magnifico”. Il titolo di Magnifico  -riporta Vizza- non era quello di Lorenzo Il Magnifico della famiglia de’ Medici di Firenze, ma già dal XVI secolo sembra perdere il valore originario. L’appellativo in ogni caso denota una maggiore dignità della persona titolata rispetto alle altre. Si apprende che la famiglia Lilio aveva degli “hortali” in località “Fulcuni” e delle case “sotto lo Castello”. 
Ma l’atto notarile più importate rivela la presenza nel 1573 di Antonio Lilio (fratello di Luigi ideatore della riforma del Calendario) a Roma ben inserito nell’alta sfera ecclesiastica. Antonio si ritrova poi  a Cirò nel 1574 e 1575 per curare gli affari di famiglia.
I documenti, rinvenuti dopo circa 5 secoli di oblio, saranno pubblicati in un collettanea curata dall’Università di Stoccarda.