Cirò- Si è insediata
ieri nel comune di Cirò la commissione
d'accesso nominata dal prefetto di Crotone Maria Tirone, delegata con
decreto del ministro dell'Interno a esercitare i poteri di accesso e di accertamento
previsti dall'articolo 143, comma 2 (Scioglimento dei consigli comunali e
provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di
tipo mafioso o similare), del decreto legislativo n.267/2000 (Testo unico degli
enti locali). La commissione è composta dal viceprefetto Maria Carolina
Ippolito, dal funzionario amministrativo-contabile Giuseppe Belpanno e dal
comandante della Compagnia Carabinieri di Cirò Marina Fabio Falco.
Dunque acque agitate
al comune di Cirò.”Un fulmine a ciel
sereno - è stata la risposta del
vice sindaco Francesco Paletta a cui è stato notificato la nomina prefettizia,
rammaricato per l’accaduto- siamo una
delle poche amministrazione che ha vinto il premio trasparenza, e assegnati
i beni confiscati alla mafia, abbiamo sempre operato nella legalità e
trasparenza, gli unici appalti odierni in cantiere sono- Mavilia , dissesto idrogeologico e
Marinella i cui appalti sono stati
assegnati dalla stazione appaltante come vuole la legge. Intanto la
commissione ritornerà nel palazzo
municipale giovedì prossimo per interloquire con dirigenti e segretaria; la
commissione avrà tre mesi di tempo per accertare se ci sono o no le condizioni
per sciogliere il consiglio. Sereni
attendiamo gli accertamenti ha concluso Paletta”. Forti anche le
dichiarazioni del sindaco Mario Caruso, il quale raggiunto telefonicamente ha
detto:” Ho ricevuto una telefonata dal prefetto di Crotone che mi preannunciava
l’arrivo della commissione di accesso, i quali hanno provveduto a notificare il
decreto prefettizio al vice sindaco Francesco Paletta, in mia assenza. Sono rimasto a dir poco sconcertato ,
deluso e demoralizzato, ho perso la forza e la voglia di continuare a lottare e
lavorare nel mio paese. Sono comunque tranquillo di tutti gli
atti compiuti in giunta e in consiglio, sia da questo mandato a cui si
riferisce l’accertamento che a quello precedente sempre presieduto da me. In
ogni caso- prosegue Caruso- come sindaco sono
sempre stato schierato in prima linea per contrastare il fenomeno criminale, ed ho sottoscritto
il patto insieme ad altri comuni per l’utilizzo dei beni confiscati. E ancora- Sono così amareggiato che sto valutando
di prendere una decisione clamorosa e forte nei prossimi giorni. Comunque questo accanimento verso Cirò mi
pare assurdo, non voglio fare polemica e confronto, ma è certo che per
quanto abbiamo cercato di fare in questi ultimi anni in tema di cultura e di
associazionismo, ancora una volta viene messo tutto in discussione.” Mario
Caruso è nato nel 1969, avvocato, si è affacciato per la prima volta in politica
con l’UDC poi attraverso due liste
civiche, viene eletto a sindaco- la
prima volta nel 2007 e l’ultima nel
2012- (GIUGNO 2007 vince Mario Caruso, della lista civica ”Alleanza e
Solidarietà” è il nuovo sindaco di Cirò con
1036 voti contro i 956 della
lista n.2 “L’Ulivo insieme per Cirò”, dell’ex sindaco Carlo Colucci. ; MAGGIO 2012 vince il sindaco uscente Mario
Caruso lista civica n.3”Cirò grande ancora”
che ha avuto 725 voti contro i 460 a pari merito del PD di Rosaria Frustillo e della
lista n.2 di Siciliani, in coda la lista di Colucci con 324 voti). Attualmente Caruso milita nel partito Grande
Sud. Il comune di Cirò già in passato, durante l’amministrazione Sculco era
stata sciolta per condizionamento mafioso quando il presidente della Repubblica
aveva firmato il decreto il 19 di febbraio del 2001, e solo dopo quattro mesi a
giugno 2001 la commissione aveva
dichiarato il dissesto. Dopo la pausa commissariata ritornò il paese alle urne
con la vittoria di Carlo Colucci nel 2003, e dopo un’altra parentesi
commissariata, il popolo ritornò alle elezioni nel 2007 eleggendo l’attuale
sindaco Mario Caruso per essere poi rieletto appunto lo scorso mese di maggio
2012.
Una cosa però è certa-
l’unica vittima è lo stesso paese - che
ancora una volta stenta a prendere il volo; Attraverso la cultura, Cirò
stava per riappropriarsi del suo ruolo e della sua dignità storica e culturale,
grazie ai suoi personaggi illustri come Lilio, adesso però, si rivede ancora una
volta, derubata nella dignità e sconfitta culturalmente.