Cirò- Luigi Lilio sbarca a Perugia al teatro
Dell’Olletta il prossimo 23 febbraio, grazie ad uno spettacolo della compagnia
teatrale “Le Onde” dal titolo “Lunario”, con la regia di Carla Gariazzo e Domenico Madera attore di
teatro cirotano.
Lo spettacolo prende spunto dalla riforma del calendario
voluta da Papa Gregorio XIII nel 1582 (riforma che cancellò dieci giorni dalla
storia del pianeta) operata sulla base degli studi dell’astronomo calabrese
Luigi Lilio. Si racconta che -è proprio per ottenere queste importanti carte
direttamente dal matematico cirotano e la sua partecipazione alla commissione
speciale che avrebbe dovuto dare soluzione al problema dei ritardi sul corso
solare del calendario giuliano, che
vengono mandati nel paese calabrese dei messi papali. Dopo aver vissuto varie
vicende ed essersi scontrati con la ritrosia degli abitanti di proferire parola
(“…qui il silenzio è come ‘na cilieggia e la parola come ‘na cipudda amara. Il
problema è che solo per vuntumara un nome, a Cirò, se po’ finiri al camposanto…
u paisi è fatto accussì. Per campari deve cummattiri, pregare e, super omnia,
tacere…”), i preti riescono ad incontrare lo studioso. Quest’ultimo però, per
paura di finire nelle mani della Santa Inquisizione, dopo aver proferito alcune
parole riprese dalla Genesi, dal libro della Sapienza e cercato di dimostrare
il suo rispetto verso le Sacre Scritture, finisce accoppato dall’emozione,
ucciso da un colpo apoplettico. In seguito a questo evento si reca alla corte
del Papa bolognese il fratello dell’astronomo Luigi, il cantore calabrese
Antonio Lilio, che riesce a salvarsi da una Roma di fango e marmo, sontuosa e
corrotta, e da un mondo nel quale il potere degli uomini può ribaltare le leggi
dello spazio e del tempo, solo grazie al timbro del suo canto, a quel dono
armonioso che possiede, inestimabile omaggio alla musica. La performance teatrale vede coinvolto in un monologo brillante e
dalle mille sfaccettature l’attore e regista Domenico Madera, che mette in
scena con la verve che lo contraddistingue e attraverso trovate sceniche,
giochi di luce e una ricercata selezione musicale, la Cirò di quei tempi, patria di
quell’illustre Lilio che ha determinato il ‘furto’ di dieci giorni di vita a
tutta l’umanità a partire dal 1582.
Nello spettacolo si alternano momenti comici, momenti di
‘serietà narrativa’ e momenti altamente poetici. I testi sono in parte inediti
e in parte tratti dal testo “L’anno dei giorni rubati di A. Antonaros”, spettacolo che ha avuto grande successo anche
alla sua prima presentazione la scorsa estate
a Cirò. Il regista Madera
attualmente sta lavorando ad un’altra opera sempre di Lilio tratto però
dal libro scritto dal duo Mezzi e Vizza.