Cirò- Ancora un’altra vittoria, dopo il
centro diurno, inaugurato lo scorso 21 marzo, un altro bene confiscato alla criminalità( era stato
confiscato nel 2003), è stato assegnato ieri dal sindaco Mario Caruso all’ Istituto Omnicomprensivo di Cirò: il laboratorio scientifico“Luigi
Lilio”proprio come aveva voluto il dirigente scolastico Gabriele Vincenzo
scomparso recentemente. Il bene confiscato
si trova in zona Sant’Elia ed ora sarà gestito dalla direzione del dirigente, Bombina Carmela Giudice che ha
sottoscritto con il sindaco il contratto di comodato d’uso. Alla cerimonia
erano presenti Antonio Tata, Giovanni Serra , Umberto Ferrari dell’associazione
Terra Libera di Cosenza e Crotone, Raffaella
Conci, Presidente della Cooperativa
Libera Terra alla quale, è stato
affidata la gestione dei terreni confiscati nei Comuni di Isola e Cirò.
All’inaugurazione erano presenti gli
studenti delle scuole cirotane, alcuni rappresentanti delle scuole dei paesi
limitrofi tra cui Giuseppe Santoro dell’ITC di Cirò Marina, il sindaco della
limitrofa Crucoli, i quali nel loro intervento hanno ricordato la figura del
dirigente Gabriele, ed il suo attaccamento alla scuola. “L’edificio, ha detto
il dirigente Giudice- sarà un Polo polifunzionale per lo svolgimento anche di
altre discipline: dalla musica, al teatro all’arte”.
“Purtroppo sono tante le
difficoltà per i Comuni, ha detto il sindaco Caruso- nel reperire le risorse di recupero e
nell’affrontare il lungo percorso, anche ventennale, tra il sequestro, la confisca
e l’uso del bene”, argomentazioni queste
affrontate nella mattinata con i rappresentanti dell’associazione Euterpe e
Misericordia.. Mentre Giovanni Serra,
nel suo intervento- ha fatto appello ai giovani ad essere parte attiva nella
lotta alla cultura mafiosa- presidiando e sentendo proprio il bene appena
ricevuto. Infine Caruso, ha detto:”
provo amarezza e sfiducia per la solitudine dimostrata dalle istituzioni nel
garantire un sostegno coerente, concordando
con Tata e Sicilia sul fatto che i beni confiscati, da risorse per i Comuni
diventano un problema, poichè il trascorrere del tempo espone al rischio che
gli immobili siano oggetti di atti vandalici e depredazioni, visto che anche in
quest’immobile erano stati divelti gli impianti e portate via le piastrelle dei
pavimenti”.