“Attenti al lupo “ è
il grido d’allarme lanciato in questi giorni da molti allevatori del cirotano,
dove un branco di lupi in 7-8, stanno facendo razzie di puledri,
vitelli, e pecore. Il branco da qualche
anno, è sconfinato dalle montagne della Sila e sono riusciti a sopravvivere nei
boschi del cirotano tra Bosco Donna Rosa e Favara dove lo scorso dicembre hanno
assalito e sbranato cinque pecore in una sola notte, fino all’altro ieri dove in località Santa Venere, hanno sbranato vitellini, puledri e persino
attaccato un asino. Secondo il parere di molti allevatori, i lupi stanno
ormai colonizzando nuovi territori approfittando del progressivo abbandono della
montagna, e sicuramente a causa della scarsità delle loro prede naturali, sono
riuscite ad occupare improvvisamente vaste aree del cirotano, espandendosi al
di là delle montagne silane , dove sono ingenti i danni arrecati ai pastori. Dunque il lupo è ormai sceso fino a Cirò, ormai c’è la certezza, oltre da parte di vari
specialisti del settore, i lupi sono stati avvistati dagli allevatori
anche di giorno. Tante sono le carcasse
rinvenute, e tanta è la rabbia degli allevatori che hanno subito i danni. Resta
comunque un fatto interessante, scrive in una nota una esperta- se il lupo
dalla Sila è sceso fino ai boschi del cirotano, questo la dice lunga sulla
fauna silana che a quanto pare scarseggia, tanto da far migrare i suoi
predatori naturali per altri territori. Comunque negli ultimi anni si è
registrato una nuova invasione di lupi
in territori diversi dal loro habitat naturale, anni fa in località
Corfu nel comune tra Carfizzi e Melissa
erano stati avvistati alcuni lupi, solo un anno fa nei boschi dell’Aussi
nel comune di Crucoli i lupi avevano sbranato alcuni vitellini, così pure il
località Malocretazzo nel comune di Umbriatico stessa sorte per altrettanti vitellini e puledri, ma mai
si era registrato la presenza così massiccia di lupi nel territorio di Cirò come negli ultimi
anni, forse il nostro ambiente e i nostri boschi, sono più sani di quanto si
pensasse, dopo tutto , come hanno detto molti esperti interpellati:” sono
zone "fortunate" dove c'è ancora il lupo”, non sono dello stesso
parere però gli allevatori.