sabato 31 gennaio 2015

Ciro'- Pubblicato da Francesco Vizza un libro sull’alchimia e sull’alchimista Giano Lacinio di Ciro': Aggiunta una preziosa tessera alla storia della scienza.



Cirò- Pubblicato da Francesco Vizza un  libro sull’alchimia e sull’alchimista Giano Lacinio di Cirò.
Aggiunta  una  preziosa tessera alla storia della scienza.

Grazie ad una solida ricerca biografica e archivistica Francesco Vizza, ricercatore e dirigente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha pubblicato per i tipi Laruffa Editore  un libro dal titolo “ Giano Lacinio, Alchimista francescano del Cinquecento”.  L’autore  -in una nota- riferisce che il libro sull’opera di Lacinio è nato per spiegare quanto la chimica debba a questi "scienziati ante litteram" che, attraverso svariati tentativi di comprendere e decifrare ciò che in natura appare insondabile, finirono per scoprire importanti processi chimici (tuttora utilizzati) e nuovi composti.
Lacinio in particolare è una figura molto importante nel panorama culturale del ‘500 poiché pubblica una collettanea di testi alchemici di autori di assoluto rilievo della storia dell’alchimia: Arnaldo Villanova, Raimondo Lullo, Sant’Alberto Magno, San Tommaso d’Aquino, Michele Scoto e Rhasis. L’opera dal titolo La Nuova Perla Preziosa - un Trattato sul Tesoro e sulla Pietra più preziosa dei Filosofi, stampata Venezia nel 1546 e nel 1557, a Norimberga nel 1554  e  tradotta in tedesco e in inglese più volte nel corso di cinque secoli, è riportata in italiano per la prima volta.
Lacinio riprende un concetto caro agli alchimisti francescani: l’arte alchemica si fonda su una profonda ispirazione divina. In questo contesto, la ricerca della pietra filosofale non è un mezzo per accumulare ricchezze ma lo strumento per il rinnovamento dell’anima. La conoscenza dei segreti della natura deve servire innanzitutto ad alleviare le sofferenze dei poveri. L’aspetto farmaceutico diventa rilevante perché la ricerca della trasmutazione dei metalli si accompagna alla ricerca dell’elisir, il farmaco universale ai quali si attribuiva il potere di prolungare la vita. L’elisir poteva purificare non solo i metalli vili in oro, ma anche l’uomo dalle impurità e dunque dalle malattie.
L’alchimia non ha mai fatto parte della cultura ufficiale, sempre esclusa dal novero delle discipline insegnate nelle università,  ma è sempre stata parte integrante del patrimonio culturale e scientifico di ogni uomo veramente erudito.  Tra i suoi cultori si possono annoverare imperatori, santi, prelati, papi, teologi, parroci, medici, poeti, orafi e tintori. Questa cerchia comprende personaggi come Ruggero Bacone, Newton, Leibniz e quasi tutti gli uomini di scienza del XIV-XVI secolo che tentarono di elaborare una teoria unitaria della filosofia naturale  mirata alla comprensione del mondo.
L'obiettivo principale degli alchimisti era quello di trasmutare i metalli vili in oro. A volte la storia ci riserva strani paradossi e sorprese: la trasmutazione dei metalli, da loro inseguita invano per 15 secoli, è stata ottenuta nel 1919 dal grande scienziato Rutherford con la prima reazione nucleare artificiale.
Lo scienziato di oggi – conclude Vizza - dovrebbe riflettere sulla passione e tenacia profusa da questi uomini per amore della conoscenza e rifuggire da sciocchi atteggiamenti liquidatori e superficiali. Il tedesco  F. Hoefer (1842) nel descrivere la storia della chimica afferma: “I sistemi che mettono a confronto l’intelligenza rimangono sostanzialmente invariati nel tempo, anche se assumono forme diverse. Nulla vi è di più distruttivo per la scienza, quanto l’arrogante dogmatismo che disprezza il passato e ammira nient’altro che il presente”.
L’opera di Lacinio è un importante vaso di memoria perché ci rende partecipi di una corrente del pensiero dell’uomo, finalizzato a comprendere la natura della materia e la sua trasformazione.
La scienza deve molto a  Cirò che ha dato i natali al matematico e astronomo Lilio e al  grande alchimista-teologo francescano Giano Lacinio. I due erano amici e coetanei, e alla cerchia si aggiungeva il poeta Gian Teseo Casopero.
Il resto lo troveremo nell’opera di Vizza che verrà presentata a breve a Cirò, e non solo, unitamente all’apertura di una mostra permanente dedicata all’alchimia situata nel palazzo dei Musei di Cirò, ideata e curata dallo stesso Vizza ed allestita dall’artista arch. Giuseppe Capoano.  

giovedì 29 gennaio 2015

Ciro'- Parte l’allestimento presso il palazzo dei musei dell’Enoteca regionale di Ciro',



Ciro'- Parte l’allestimento presso il palazzo dei musei dell’Enoteca regionale di Cirò, già le stanze del primo piano sono state allestite degli arredi che ospiteranno i vini di tutta la Calabria. Ogni stanza è stata suddivisa per ospitare i vari tipi di vini:bianchi, rossi, rosati, spumanti e passiti. A fare da cornice alla vetrina dei vini, molti oggetti del museo della civiltà contadina. Dunque l’Enoteca a Cirò è diventata realtà  operativa, che mette fine  a chi invece avrebbe voluto che fosse stata realizzata nella limitrofa Cirò Marina.
 L’enoteca regionale non poteva trovare sistemazione migliore, nel cuore dell’antico borgo medievale con veduta mozzafiato proprio  sulle antiche dimore del cinquecento, all’interno del crogiuolo della cultura,  del palazzo dei musei, che ospita oltre al museo della civiltà contadina, il museo di Luigi Lilio, la biblioteca dedicata al poeta Siciliani ed al museo dedicato al grande alchimista Giano Lacinio, che proprio in questi giorni sta allestendo l’architetto Giuseppe Capoano, grazie agli studi rivelatori del ricercatore Francesco Vizza. Prossimamente a marzo è prevista invece l’apertura dell’Enoteca regionale di Cirò.









venerdì 23 gennaio 2015

Cirò- Inondato da numerosi messaggi di stima dal mondo politico-religioso ma soprattutto dai suoi cittadini che nelle ultime ore hanno letteralmente intasato di messaggi di stima il suo profilo



Cirò- Inondato da numerosi messaggi di stima dal mondo politico-religioso ma soprattutto dai suoi cittadini che nelle ultime ore hanno letteralmente intasato di messaggi di stima il suo profilo. Il parroco Don Giovanni Napolitano scrive ad esempio”: Qualcuno deve chiedere scusa a tutta la comunità”. Lo stesso sindaco ha commentato:”Giustizia è stata Fatta. Ti ringrazio Signore per la forza che mi hai dato, ora Cirò può ritornare a camminare a testa alta”. L’assessore e vice sindaco Francesco Paletta scrive invece:”Certe soddisfazioni vanno oltre la natura umana ...un grazie a Dio e alla mia famiglia per la forza e dico buon giorno al mio amato paese”. Tante le esternazione scritte dai cittadini come ad esempio:”Si restituisce finalmente dignità ad un sindaco, intelligente, capace, giovane e brillante, e ad un esecutivo che, per la prima volta nella storia di questa Regione, aveva fatto parlare e con orgoglio di Cirò in Calabria, in Italia ed in Europa come terra di cultura e di identità e non di 'ndrangheta”” L'onesta ripaga sempre”; “Le bugie hanno le gambe corte e grazie alla giustizia, anche a quella divina, Ciro' si può riappropriare della sua dignita' di culla di cultura e legalita'”;“La giustizia trionfa sempre”;”Bentornato...ogni tanto la giustizia funziona”; “ Congratulazioni e auguroni vivissimi ben tornato tra noi caro sindaco che bello oggi aver ricevuto questa magnifica notizia, la giustizia premia sempre le persone sinceri e oneste e tu sei uno di questi, per ciò, diamo il ben venuto al nostro caro sindaco”; “Credo che in pochi ne gioivano, ma oggi siamo in molti a starti vicino sulla strada dell'onestà e della legalità....allora dove eravamo rimasti????? Buon lavoro Sindaco”;”-Bentornato al nostro Sindaco  per chi ci ha sempre creduto è come se non fosse mai "andato via", dopo aver letto la sentenza del tribunale di Crotone sull'incandidabilità, non avevo dubbi che al TAR non ci sarebbe stata storia, delle volte la giustizia funziona anche in Italia e addirittura in una realtà disagiata come la nostra, complimenti vivissimi”.
 Intanto oggi il sindaco Caruso e la sua Giunta accanto alla segretaria del comune ha ripreso il cammino interrotto circa un anno e mezzo fa.

giovedì 22 gennaio 2015

Cirò- Arriva su Cirò la sentenza del Tar Lazio: Mario Caruso è di nuovo sindaco, dunque per il Tar Lazio: il comune non andava sciolto.



Cirò- Arriva su  Cirò la sentenza del Tar Lazio: Mario Caruso è di nuovo sindaco, dunque per il Tar Lazio: il comune non andava sciolto. Per Caruso: “giustizia è stata fatta, si riparte, stasera riunirò la mia maggioranza per decidere insieme sul da farsi”, intanto in paese non si parla d’altro e i cirotani che si sono sentiti infamati dalle motivazioni sullo scioglimento, tirano un sospiro di sollievo. Sorpresa anche  davanti l’abitazione di Caruso, dove il rione nel festeggiarlo, ha lasciato uno striscione di benvenuta sentenza al suo portone. Tra le motivazioni:” Insussistenza di frequentazioni tra gli amministratori e componenti della cosca locale. Insussistenza dei legami parentali con componenti della cosca mafiosa.  Irrilevanza del contesto territoriale e storico-  culturale in cui Cirò si colloca. Mancata considerazione delle iniziative svolte dagli amministratori rivolte al ripristino della legalità e alla cessione a fini sociali dei beni confiscati alla mafia.  Insussistenza di irregolarità nell’affidamento dei contratti di appalto, come anche nella gestione del patrimonio comunale. Insussistenza di rapporti con pregiudicati”. Sono, questi, alcuni dei passaggi più importanti, di quella che viene già considerata una sentenza storica e destinata ad essere studiata e citata come riferimento in questa delicata materia. – Il T.A.R. Lazio – Roma, Sezione I, con sentenza n. 999 del 21 gennaio 2015 (Pres. Luigi TOSTI, relatore Dott.ssa Roberta CICCHESE), ha accolto il ricorso proposto dagli amministratori del Comune di Cirò (il Sindaco Avv. Mario Caruso ed altri), proposto dai patrocinanti Avvocati Antonio Senatore e Prof. Franco Gaetano Scoca, contro il D.P.R. del 21 ottobre 2013 e gli altri atti del Ministero dell’Interno, nonché della Prefettura di Crotone, che hanno disposto lo scioglimento degli organi elettivi dello stesso Comune, ai sensi dell’art. 143 del T.U.E.L. Mario CARUSO, “de iure e de facto”, dal momento stesso della pubblicazione della sentenza, ritorna dunque ad essere Sindaco del Comune di Cirò. Giustizia è stata fatta. Cirò, la Città di Lilio, di Lacinio  e del Vino – dichiara Caruso – può finalmente riprendere a camminare a testa alta su un percorso di promozione culturale, della qualità della vita, della nostra identità e dello sviluppo sostenibile. Ringrazio di cuore – continua il Sindaco – tutti coloro i quali in questo lungo e difficile periodo ci sono stati accanto ed hanno sempre creduto nella nostra onestà, nella nostra buona fede, nella passione e nella trasparenza che come giunta abbiamo sempre dimostrato, con abnegazione, ponendoci a servizio della cosa pubblica, nell’interesse generale e con l’ambizione di rivoltare come un calzino – conclude Caruso – insieme all’immagine di Cirò e del cirotano, la stessa immagine peggiore di una Calabria che invece aveva ed ha tutte le carte in regola per vincere la sfida del progresso, della civiltà e della legalità.

Lo scioglimento era stato disposto per presunti condizionamenti mafiosi caratterizzanti l’organizzazione ed il funzionamento dell’ente comunale, accertati da una apposita commissione ministeriale di indagine, le cui risultanze tuttavia sono state interamente sconfessate dalle allegazioni documentali e dalle prospettazioni della difesa degli amministratori prematuramente cessati.  La sentenza fa letteralmente storia del panorama del diritto amministrativo, dal momento che il T.A.R. Lazio solo in una sola precedente occasione aveva annullato gli atti di uno scioglimento degli organi di un altro comune calabrese (Comune di Bagalati). L’effetto della sentenza è l’immediato ripristino degli organi elettivi del Comune e la cessazione della gestione affidata alla commissione ministeriale. – La tesi della sussistenza di elementi probanti della sussistenza di condizionamento e collegamento, in conclusione – è, questa, la sintesi della sentenza  è rimasta indimostrata, perché non emerge la sussistenza di concrete azioni di interferenza amministrativa poste in essere da appartenenti a cosche operanti nel territorio, risultando affidata al solo rilievo delle irregolarità elencate, le quali, sia per la loro consistenza che specificità, si rivelano disfunzionalità non dissimili da quelle che interessano molte amministrazioni locali. Per tutto quanto precede, il ricorso, assorbita ogni altra censura, deve essere accolto, disponendosi, per l'effetto, l'annullamento del gravato provvedimento di scioglimento e del relativo atto di proroga. Si attende ora la decisione del sindaco Caruso e della sua giunta se riprendere o meno il loro camminopolitico.

lunedì 19 gennaio 2015

Cirò- Il vino di Cirò “Brigante” al cospetto di S.S Papa Francesco



Cirò- Il vino di Cirò “Brigante” al cospetto di S.S Papa Francesco, il quale in una lettera nel ringraziare per il dono ricevuto per la sua mensa,  manda la sua Benedizione Apostolica all’azienda Carè/Sestito per l’originale assaggio di vini. Nei mesi scorsi l’azienda “Brigante” di Carè Stefania e Enzo Sestito, inviarono in dono a sua santità, un assaggio dei loro  rinomati vini: Etefe, Phemina,  Manyarì, frutto del loro intenso lavoro della fertile terra del “Brigante” località dove sorgono i loro pregiati vitigni autoctoni di Greco Bianco e Gaglioppo. Si legge sulla lettera:”Il Sommo Pontefice, riconoscente per il gentile pensiero e per i sentimenti che lo hanno suggerito, mentre chiede di pregare per la  Sua persona e per il Suo ministero universale, di cuore imparte a loro e a quanti si sono uniti al premuroso gesto la Benedizione Apostolica, pegno di ogni desiderato bene, che volentieri estende ai familiari e alle persone care”. Una lettera che giunge in un gran momento di felicità per la famiglia Carè/Sestito per l’arrivo  della piccola Selena Lucia.

lunedì 12 gennaio 2015

Cirò- Mostra di poliedri dal titolo:” La bellezza delle sfaccettature” al prestigioso Liceo Scientifico Adorisio di Cirò dal 12 al 17 Gennaio.



Cirò- Mostra di poliedri dal titolo:” La bellezza delle sfaccettature” al prestigioso Liceo Scientifico Adorisio di Cirò dal 12 al 17 Gennaio. Lo scrive in una nota Donatello Magli:” Nel mondo che ci circonda scrive- esistono forme di eccezionale bellezza e complessità, da un semplice fiore ad un fiordo. In esso abbiamo creato nuove forme artistiche, industriali o architettoniche, da una colonna barocca ad un’auto di Formula 1. La Matematica, attraverso la Geometria, si è sempre interessata di studiare figure adatte a descrivere e rappresentare le forme naturali, oppure di creare forme artificiali nuove. In questa avventura matematica, oggi già millenaria, sono stati scelti particolari corpi geometrici che brillano di luce propria, dotati di un pedigree storico eccezionale ed un fascino speciale, appunto i poliedri”. La mostra del Liceo Adorisio, è allestita dalla classe IV C nell’ambito delle attività di approfondimento della Geometria Solida. E’ un invito a visitare questo regno poliedrico, a godere della bellezza delle sue forme e a scoprire sorprendenti applicazioni e manifestazioni di questi solidi tridimensionali. I poliedri prosegue Magli- hanno sempre attratto i geometri, ma anche cristallografi e architetti, pittori e scultori, produttori di imballaggi e gioiellieri e compaiono nelle forme geometriche che ci circondano. Magari abitate in uno di essi. Il primo obiettivo della mostra è quello di introdurre il visitatore nei luoghi più caratteristici del mondo dei poliedri ed appassionarsene.  
La mostra comincia con la famiglia più nobile tra i solidi: i poliedri regolari. Questi cinque corpi, noti anche come solidi platonici, vantano una particolare genesi oltre che leggende e misticismi che li hanno elevati alla categoria di figure geometriche di grande bellezza.Segue tutta la corte che ruota intorno ai sovrani regolari. Sono famiglie che comprendono da semplici piramidi ad altezzosi prismi, fino a sofisticati poliedri stellati, passando attraverso poliedri composti e tutti i 92 solidi di Johnson. Nelle parole di H. S. M. Coxeter, conclude il docente Magli: “La principale ragione per studiare i poliedri regolari è ancora la stessa che al tempo dei Pitagorici, cioè che le loro forme simmetriche interessano il nostro senso artistico e tecnologico”.

Cirò- Si chiama Stefano Renda di appena diciannove anni il compositore per pianoforte che ha pubblicato il suo primo album dal titolo "I sentieri della musica"



Stefano Renda

Cirò- Si chiama Stefano Renda di appena  diciannove anni il compositore per pianoforte che ha pubblicato il suo primo album dal titolo "I sentieri della musica", (10 tracks) in vendita su tutti i digital store. L’artista Renda ha iniziato a studiare il pianoforte all'età di sei anni prima  a Rossano, poi al conservatorio "Tchaikovsky" di Nocera Terinese dove ancora oggi studia e compone. Già all'età di quindici anni ha iniziato a comporre i  primi brani per pianoforte, nonostante dice- non avevo ancora iniziato a studiare la "composizione" in conservatorio. Nel 2013 nel mese di giugno, ha partecipato ad un concorso di talenti musicali "Tour Music Fest" dove ha  presentato il suo primo brano inedito per pianoforte dal titolo-"L'infinito" giunto in semifinale nella città di  Roma dopo aver superato le prime due tappe nelle città di Cosenza e Bari. Inoltre ha  partecipato ad un corso di alto perfezionamento in pianoforte. 
Ma ora  che Stefano Renda  ha iniziato a studiare anche composizione al conservatorio,  è riuscito a  completare anche il suo  primo album con successo dal titolo "I sentieri della musica” di cui fanno parte dieci brani inediti :XXI Sec.; L’Infinito; In questo mondo; Vivere un sogno; Raggi di Sole; Oltre il cielo; Paesaggi; Nostra vita; Destino; Sognare. Un grande talento naturale che sicuramente porterà alto il nome  della Calabria nel mondo.

domenica 11 gennaio 2015

Cirò- Matilde Macinai bambina prodigio a 8 anni ha vinto la Coppa Italia nella disciplina Disco Dance



Matilde Macinai

Cirò- Si chiama Matilde Macinai la bambina prodigio che a soli 8 anni ha vinto  la gara Coppa Italia nella disciplina Disco Dance per la categoria 8-11 anni classificandosi al primo posto. E’ avvenuto nei giorni scorsi  presso il palasport “Giuseppe Paternesi” a Foligno Perugia. Iscritta alla scuola  di ballo “Devil’s Rock” di Sesto Fiorentino in provincia di Firenze dove vive con i genitori: la mamma Caterina è di origine cirotana ed il papà Alessandro Macinai di Firenze. La scuola di ballo frequentata dall’atleta   è  di Marco Bettarini più volte campione del mondo di Rock and Roll, mentre l’insegnante di Matilde è la stessa  figlia del campione  Sharon Bettarini anche lei più volte campionessa del mondo di Disco Dance. Si tratta di una bambina   molto intelligente, che va bene a scuola ed è portata per le discipline atletiche come la Dance, un giorno potrebbe diventare una grande ginnasta.   dalla Toscana in cui vivono fino  alla Calabria.Grande soddisfazione per i genitori Caterina e Alessandro che hanno festeggiato la medaglia d’oro con amici e parenti trasmettendo la loro felicità anche a Ciro' dove  la notizia è giunta rapidamente, infatti qui' vivono i suoi parenti i quali hanno appresa con gioia la notizia.
Matilde con medaglia d'oro

giovedì 8 gennaio 2015

Querelle internazionale su Lilio


Mezzobusto realizzato dall'architetto Capoano

Cirò- Querelle internazionale su Lilio  tra Spagna Italia e Inghilterra sulla figura di Lilio, matassa ingarbugliata  sciolta  magistralmente con prove alla mano da Francesco Vizza ricercatore del CNR Di Firenze nonché biografo di Luigi Lilio.  In un libro dal titolo “Salamanca y la medida del tempo”,  di Ana María Carabias Torres, Prof.ssa di Storia Moderna presso l'Università di Salamanca(Spagna), afferma che nel 1515 esperti della sua università inventarono un procedimento matematico che costituì la base della riforma gregoriana del calendario. L’autrice del libro richiede una rivalutazione del ruolo svolto da Luigi Lilio che, lungi dall'essere l’ideatore del nostro calendario, avrebbe letteralmente copiato il progetto di riforma elaborato dagli esperti spagnoli. La prova cronologica che Ana María Carabias Torres adduce a sostegno della sua affermazione è questa: Antonio, fratello di Luigi Lilio, era membro della Commissione istituita da Papa Gregorio XIII. In questa veste egli prelevò dagli archivi Vaticani la relazione di Salamanca del 1515, la consegnò a Luigi che la copiò integralmente. Il manoscritto di Salamanca, infatti, scrive l’autrice, non è mai stato ritrovato nella Biblioteca Vaticana, ma fortunatamente una copia è custodita presso la Biblioteca General Histórica dell’Università di Salamanca. C. Philipp E. Nothaft, ricercatore del Warburg Institute dell’Università di Londra, autorevole studioso di cronologia, storia dei calendari e storia dell’astronomia e Francesco Vizza Dirigente di Ricerca del CNR, autore di diverse pubblicazioni sull’opera di Lilio, demoliscono dalle fondamenta la tesi della Carabias Torres. I due studiosi affermano che la proposta contenuta nel rapporto di Salamanca e quella di Lilio differiscono nei punti fondamentali. Gli esperti di Salmanca -afferma Vizza- proposero l’eliminazione di 1giorno bisestile ogni 152 anni mentre quella di Lilio (che fu adottata) ha previsto l’eliminazione di tre giorni bisestili in 400 anni, circa 1giorno ogni circa 134 anni. Lilio decise di eliminare 10 giorni dal vecchio calendario giuliano mentre gli spagnoli proposero l’eliminazione di 11 giorni. È un dato di fatto che il più grande contributo di Luigi Lilio alla riforma è stato quello di aver inventato il “ciclo delle epatte", un rivoluzionario sistema numerico (non astronomico) che ha permesso la datazione della Pasqua in accordo con i cicli lunari e con l’equinozio di primavera, secondo una complicatissima e predeterminata sequenza di un ciclo che dura effettivamente 300 mila anni e non 19 anni come quello che avrebbero voluto modificare gli esperti di Salamanca. Le differenze tra le due proposte sono enormi ed è chiaro che Lilio non può aver copiato dagli spagnoli. Anche dal punto di vista cronologico l’ipotesi di plagio non regge. Luigi Lilio morì quasi sicuramente nel 1574. Secondo la ricostruzione della Carabias Torres, Antonio rubò nel 1575 il manoscritto spagnolo e lo consegnò al fratello Luigi che era già deceduto un anno prima. Sembra dunque molto difficile credere che persino da morto Luigi sia stato capace di copiare la riforma di Salamanca. Cabrias Torres, consapevole della validità delle critiche espresse al suo libro da Nothaft e Vizza, ha in parte ritrattato quanto affermato, sostenendo che Lilio avrebbe copiato solo in parte il rapporto di Salamanca. La polemica continua sulle riviste internazionali di storia dell’astronomia.

Cirò- E’ stato un grande successo di pubblico il Concerto del Corpo Bandistico “EUTERPE”-Città di Cirò, diretto dal maestro Vincenzo Salituri



Cirò- E’  stato un grande successo di pubblico  il  Concerto  del Corpo Bandistico “EUTERPE”-Città di Cirò, diretto dal maestro  Vincenzo Salituri che si è tenuto domenica sera in una gremita Chiesa S. Maria de Plateis. Uno spettacolo di altissimo livello ha tenuto inchiodati il numeroso pubblico intervenuto che ha applaudito con entusiasmo la banda musicale: l’orgoglio di Cirò. La serata è stata arricchita dalla partecipazione del Tenore Federico Veltri  e dal soprano Federica Rizzuti. Sossisfazione sono state espresse dal presidente  dell’associazione Luigi Dell’Aquila, il quale ha ringraziato a nome dell’associazione il parroco don Giovanni Napolitano, il forum delle Associazioni presieduto dalla Pro-Loco, la commissione straordinaria del Comune di Cirò. La banda musicale era  così costituita:”Sax tenore- Francesco Barone; Salvatore Esposito; Nicodemo Giorno. Sax baritono- Bennardo Funaro; Trombe-Salvatore Crapisto, Dario DellAquila, Antonio Giorno; Damiano Morise; Giovanni Murano; Luigi Paletta; Simone Emiliano Pasculli. Tromboni- Claudio Pugliese; Teodoro Pugliese. Flicorno Baritono- Carmine Ruggero.Tuba- Fortunato Ausilio, Raffaele Naccari.Timpani- Marco Babila. Percussioni, tastiere e accessori- Francesco Grisafi, Mario Morrone; Emanuele Sestito.
 Il presidente Dell’Aquila si è rammaricato  del fatto che simili realtà come questa grande banda musicale, va sostenuta  e aiutata per poter continuare a crescere ed a  andare avanti, abbiamo bisogno ha detto di essere supportati, da soli, ai livello che siamo arrivati ora, non possiamo più restare soli, occorre che qualche Ente ci dia una mano, dopo tutto noi rappresentiamo il nostro territorio quando andiamo in trasferta.

sabato 3 gennaio 2015

Lions Club Ciro' Krimisa a teatro per beneficenza



Cirò- Il Lions Club Cirò Krimisa, con il Patrocinio del comune di Cirò, presenta il service “Lions a Teatro”, una rappresentazione teatrale interpretata da soci Lions, ma aperta anche a volontari che hanno aderito all’iniziativa con entusiasmo. Come da tradizione, durante le festività natalizie, il club organizza uno spettacolo il cui ricavato viene devoluto in beneficenza. Quest’anno sarà rappresentata una commedia in due atti, interamente in vernacolo, scritta e diretta dalla socia Filomena Zungri, che racconta la storia di una nobile famiglia decaduta e indebitata, poiché il patrimonio è stato sperperato dal defunto marito della nobildonna, Angelina Cantone, interpretata da Beatrice Murano, che finalmente torna sulla scena, accanto alla socia Lions Floriana Maietta, che calca il palcoscenico da molti anni, nel ruolo della governante.
Angelina pensa di risanare il bilancio familiare facendo in modo da sistemare i due figli, Cataldino (Gaetano Ierimonti) e Luigina (la socia Lions Filomena Zungri) e la nipote (Francesca Paladini). I ricchi pretendenti sono interpretati da Rossella Paladini (Eufemia), Michele Palmieri (Don Salvatore) e dal socio Giuseppe Sammarco (Don Pasquale). La commedia è arricchita da una novità, la figura introduttiva dello storico che allieta il pubblico con un prologo, un intermezzo ed un epilogo, interpretato da Simona Caparra, Presidente del Lions club. Non mancheranno i colpi di scena e le situazioni esilaranti. Vi aspettiamo tutti sabato 8 Febbraio alle ore 17:30 presso il centro Servizi di Cirò. Il costo del biglietto è di 5 euro. L’incasso sarà destinato all’acquisto di un defibrillatore da donare al paese ospitante.

venerdì 2 gennaio 2015

Cirò- Da una grotta naturale ai piedi del Cozzo Leone in zona Arenacchio, spunta la raffigurazione della nativita'



Cirò- Da una grotta naturale ai piedi del Cozzo Leone in zona Arenacchio, spunta la raffigurazione  della natività, che di sera si illumina in tutto il suo splendore. La gente da lontano vede questa grotta illuminata e si avvicina per  osservarla imbattendosi in una magica atmosfera natalizia ai piedi della collina greca. Ad ornare la grotta, ad illuminarla  ed arredarla dell’effige natalizia la famiglia Fiore-Rizzo che abita nei pressi della grotta naturale  la quale ha pensato per gratificare il santo Natale e per devozione, di rappresentarla in una nicchia in modo che tutti potessero osservarla. L’intera area ha assunto una piacevole scenografia natalizia dove i cittadini si fermano spesso  nelle vicinanze  della grotta per  osservarla.  
Sarebbe interessante che tutta l’area ai piedi del colle in questo particolare periodo diventasse un presepe naturale utilizzando le aree della roccia arenaria scavata qua e là a formare grotte  ed insenature che si prestano bene ad essere utilizzata come scenografia naturale per il presepe.

Cirò- E’ scomparsa all’età di 101 anni la donna più longeva



Cirò- E’ scomparsa all’età di 101 anni la donna più longeva di Cirò la signora Antonietta Sculco vedova Laurenzano, l’anno scorso  aveva festeggiato i suoi 100 anni con una grande cerimonia preparata da suo fratello e i suoi nipoti a cui avevano preso parte la commissione straordinaria del comune di Cirò, il parroco e le associazioni come la Pro Loco, la Misericordia che gli avevano fatto onore assegnandole una targa, presso la sua abitazione in zona discesa Santarello, dove viveva  con la famiglia del nipote Francesco De Franco. Purtroppo il freddo polare di questi giorni dell’ultimo dell’anno l’ha portava via alla sua famiglia e alla comunità cirotana. Cirò è un paese centenario dove si vive di aria fresca e buona,  è questo l’ambiente che ha permesso ad Anonietta Sculco di oltrepassare i  cento anni. Era una donna gentile, umile e generosa, dalla mente lucida. Rimasta vedova, circa 30 anni fa a Strongoli, ritornò nella sua Cirò, dove è cresciuta nel borgo antico in una famiglia composta da 5 fratelli e 5 sorelle; di questi, resta oggi un fratello, Nicodemo Sculco di  96 anni,  che attualmente ancora va a lavorare in campagna da solo e guida la “lambretta”. E’ stata una grande  donna che nella sua lunga vita ha dato tanto alla sua famiglia, ed i cirotani oggi  sono orgogliosi di averla ricordata e conosciuta. Ieri si sono svolti i funerali nella chiesa de Plateis accompagnata da molti cirotani.

giovedì 1 gennaio 2015

Cirò- Come propiziarsi la fortuna per capodanno



Cirò- Come propiziarsi la fortuna per capodanno attraverso le tradizioni ed i riti popolari: mai deve mancare l’uva bianca è quanto raccontano gli anziani per non rischiare di arrivare impreparati. Secondo le antiche tradizioni tutto ciò che si fa di propizio  la fine dell’anno lo si farà durante l’anno nuovo. Si parte con il cenone, vanno rigorosamente  usate alcune pietanze: zampone con lenticchie per assicurarsi buone entrate di denaro, zuppa di grano con salsa  di maiale e peperoncino, per assicurarsi felicità e amore; uva bianca che auspica invece ricchezza e benessere per tutto l’anno, infatti si racconta che ”chini mancia uva a capudannu fa sordi tuttu l’annu”(chi mangia uva a capodanno fa soldi tutto l’anno), e per questo che le massaie durante la vendemmia preparano vasi di uva bianca sotto alcool puro, per poi essere consumato come dessert durante il cenone. Anche a capodanno come per natale  le pietanze devono essere in numero dispari:sette o  nove. Tra le tante tradizioni che si fanno a  capodanno, una  riguarda chi non è ancora sposato, infatti in questa occasione, la tradizione vuole che si deve lanciare col piede una scarpa verso l’uscio della porta: se la scarpa cade  con la punta verso l’uscita ci si sposa o si trova compagno-a entro l’anno, altrimenti si deve ancora aspettare. Un’altra curiosità è quella di mettere sotto il cuscino un foglietto dove vanno annotate tutte le cose che si desiderano che avvengano durante l’anno nuovo, ciò che si sognerà se è annotato sotto il cuscino, si avvererà. Bisogna stare attenti anche la mattina appena usciti di casa, infatti vuole la tradizione che se la prima persona che incontri è un uomo, avrai fortuna per tutto  l’anno, se si incontra una donna, l’anno non sarà poi tanto brillante. Per capodanno si devono indossare indumenti nuovi e mai messi, per lasciare tutte le cose fastidiose e negative all’anno vecchio, oppure dormire nudi e lasciare che l’anno nuovo ti scopre senza una briciola di passato. Per quanto riguarda gli amuleti, qualsiasi oggetto ti capiti fra le mani allo scoccare della mezzanotte, tappi, anelli, ecc. si tengono per tutto l’anno come portafortuna. Si riuniscono cose vecchie da buttare, bicchieri, piatti, calendario, e si bruciano o vengono buttati allo scoccare dell’anno nuovo, vi porterà fortuna. Anticamente era usanza che il vicino di casa regalasse per l’ultimo dell’anno, una pietra in segno di futura ricchezza, poiché si diceva che tanto più pesante era la pietra tanto più ricchezza sarebbe entrata in quella casa. E visto la crisi attuale, forse sarebbe il migliore regalo da fare, tanto non costa nulla e sarà sicuramente apprezzato, anche se il regalo più bello ci dovrà giungere dallo Stato con   meno tasse e più aiuti per le famiglie