giovedì 8 gennaio 2015

Querelle internazionale su Lilio


Mezzobusto realizzato dall'architetto Capoano

Cirò- Querelle internazionale su Lilio  tra Spagna Italia e Inghilterra sulla figura di Lilio, matassa ingarbugliata  sciolta  magistralmente con prove alla mano da Francesco Vizza ricercatore del CNR Di Firenze nonché biografo di Luigi Lilio.  In un libro dal titolo “Salamanca y la medida del tempo”,  di Ana María Carabias Torres, Prof.ssa di Storia Moderna presso l'Università di Salamanca(Spagna), afferma che nel 1515 esperti della sua università inventarono un procedimento matematico che costituì la base della riforma gregoriana del calendario. L’autrice del libro richiede una rivalutazione del ruolo svolto da Luigi Lilio che, lungi dall'essere l’ideatore del nostro calendario, avrebbe letteralmente copiato il progetto di riforma elaborato dagli esperti spagnoli. La prova cronologica che Ana María Carabias Torres adduce a sostegno della sua affermazione è questa: Antonio, fratello di Luigi Lilio, era membro della Commissione istituita da Papa Gregorio XIII. In questa veste egli prelevò dagli archivi Vaticani la relazione di Salamanca del 1515, la consegnò a Luigi che la copiò integralmente. Il manoscritto di Salamanca, infatti, scrive l’autrice, non è mai stato ritrovato nella Biblioteca Vaticana, ma fortunatamente una copia è custodita presso la Biblioteca General Histórica dell’Università di Salamanca. C. Philipp E. Nothaft, ricercatore del Warburg Institute dell’Università di Londra, autorevole studioso di cronologia, storia dei calendari e storia dell’astronomia e Francesco Vizza Dirigente di Ricerca del CNR, autore di diverse pubblicazioni sull’opera di Lilio, demoliscono dalle fondamenta la tesi della Carabias Torres. I due studiosi affermano che la proposta contenuta nel rapporto di Salamanca e quella di Lilio differiscono nei punti fondamentali. Gli esperti di Salmanca -afferma Vizza- proposero l’eliminazione di 1giorno bisestile ogni 152 anni mentre quella di Lilio (che fu adottata) ha previsto l’eliminazione di tre giorni bisestili in 400 anni, circa 1giorno ogni circa 134 anni. Lilio decise di eliminare 10 giorni dal vecchio calendario giuliano mentre gli spagnoli proposero l’eliminazione di 11 giorni. È un dato di fatto che il più grande contributo di Luigi Lilio alla riforma è stato quello di aver inventato il “ciclo delle epatte", un rivoluzionario sistema numerico (non astronomico) che ha permesso la datazione della Pasqua in accordo con i cicli lunari e con l’equinozio di primavera, secondo una complicatissima e predeterminata sequenza di un ciclo che dura effettivamente 300 mila anni e non 19 anni come quello che avrebbero voluto modificare gli esperti di Salamanca. Le differenze tra le due proposte sono enormi ed è chiaro che Lilio non può aver copiato dagli spagnoli. Anche dal punto di vista cronologico l’ipotesi di plagio non regge. Luigi Lilio morì quasi sicuramente nel 1574. Secondo la ricostruzione della Carabias Torres, Antonio rubò nel 1575 il manoscritto spagnolo e lo consegnò al fratello Luigi che era già deceduto un anno prima. Sembra dunque molto difficile credere che persino da morto Luigi sia stato capace di copiare la riforma di Salamanca. Cabrias Torres, consapevole della validità delle critiche espresse al suo libro da Nothaft e Vizza, ha in parte ritrattato quanto affermato, sostenendo che Lilio avrebbe copiato solo in parte il rapporto di Salamanca. La polemica continua sulle riviste internazionali di storia dell’astronomia.