Cirò- Migrazione
anticipata per le Gru che in questi giorni
dimorano sulle pianure di Solagge in territorio cirotano, dando uno
spettacolo senza equali. Di solito come da tradizione ogni anno nei
giorni che precede San Giuseppe attraversano i cieli dell’antico borgo,
quest’anno invece hanno anticipato di un mese. E’ un grande spettacolo osservare
il loro volo mentre cantano annunciando la primavera. Mentre anno scorso in località Frandina di Ciro’ erano passate più di 600 Gru, quest’anno al primo passaggio
di migrazione di ritorno se ne sono
contate circa 200 in località Solagge, una sosta obbligatoria per le Gru da
anni dove si rifocillano, si riposano e poi riprendono il loro lungo cammino
verso la Finlandia. Tra questi una giovane Gru inanellata in Finlandia che ritorna sui luoghi di
nidificazione. A segnalarlo come ogni anno il birder Mario Pucci, che da anni
si occupa della salvaguardia degli uccelli migratori e delle loro rotte. La
migrazione degli uccelli tra l’Africa e L’Europa, scrive in una nota Pucci- è
iniziata: Rondini, Upupe, Culbiachi, Marzaiole, Mestoloni e tanti rapaci sono
tutte specie che si possono osservare in località Punta Alice che entrano dal
mare aperto. Naturalmente sottolinea
Mario Pucci- le date di arrivo degli uccelli sono anticipate per i cambiamenti
climatici. Dunque sopra il cielo cirotano uno spettacolo della natura ha
catturato l’attenzione di quanti hanno osservato in volo un folto stormo di Gru
. Il grande rito della migrazione si rinnova, come ogni hanno in questo
periodo, un eccezionale passo di Gru Cenerina (Grus grus ) ha anticipato
l’inizio della Primavera. Un uccello questo che stimola sempre un certo
interesse nella popolazione, con la sua apertura alare di circa due metri e il caratteristico
“richiamo” di contatto “gru gru gru”che annuncia il suo passaggio, stimolando
vecchi ricordi nelle persone piu’ anziane. Il flusso migratore che interessa
questo uccello si mantiene costante nel tempo. Dalle zone di svernamento al
centro Africa, compie una trasvolata di migliaia di chilometri per raggiungere
la tundra, nel nord-est dell’Europa per la riproduzione. Alcuni detti popolari
raccontano che questo uccello passava il 19 marzo nel giorno di S.Giuseppe. Ma
da un po’ di anni a questa parte, la migrazione viene anticipata di due
settimane, o come per ora anche di un mese. Evidentemente i cambiamenti climatici hanno inciso
molto sull’orologio biologico degli uccelli migratori. Inoltre le Gru
anticipano di un mese l’arrivo delle Cicogne, portatrici di natalità. L’evento
è stato registrato dall’ornitologo Mario Pucci, che da anni studia la
migrazione degli uccelli nel crotonese, il quale ha detto:” Cirò resta una
delle rotte migratorie più importanti del mediterraneo”. Proprio sullo stemma
di Cirò c’è dipinta una Gru in vetta alle tre colline che protegge il popolo
dall’invasore nemico, raffigurato da un serpente, afferrato tra gli artigli
della fiera Gru. Dopo tutto nella tradizione popolare la gru è simbolo di buona
fortuna e di buona salute. Ma fino a quanto ancora possiamo vedere il passaggio
di questi meravigliosi uccelli, se le nostre campagne stanno cambiando diventando
inospitali ed avverse , modificando per sempre l’habitat e la biodiversità che
ci circonda.