giovedì 14 giugno 2012

“Tutto ciò che è nocivo alla salute all’ambiente e quindi alla vinificazione deve essere bandito lo dice il nuovo regolamento europeo 203/12 che dal primo Agosto detterà legge


Cirò – “Tutto ciò che è nocivo alla salute  all’ambiente e quindi alla vinificazione  deve essere bandito lo dice il nuovo regolamento europeo 203/12 che dal primo Agosto detterà legge sui controlli delle tecniche di produzione, quindi lieviti chimici, pesticidi, diserbanti”. E’ quanto annunciato dal Centro servizi di le Cappella di Cirò gli esperti intervenuti i quali hanno fatto sapere che i produttori biologici potranno scrivere “Vino biologico” in etichetta, già dalla prossima vendemmia,  sinonimo di qualità, di territorio e di rispetto dell’ambiente. L’incontro svoltosi con il patrocinio del Comune, è stato organizzato da Agricoltura biologica Calabria, in collaborazione con Icea, l’Istituto per la certificazione etica ed ambientale e l’associazione  Biol italia. All’importante incontro ha partecipato il presidente del Consorzio tutela vini Cirò e Melissa doc, Gaetano Cianciaruso, il quale ha fortemente sottolineato l’assenza degli assessorati provinciali e regionali ma anche del   Cda dell’Enoteca. Tra gli intervenuti quello del primo cittadino Mario Caruso il quale ha detto:”il biologicoè una  scelta obbligata per la viticoltura cirotana per superare la crisi e aprirsi a nuovi mercati, ma anche per  rilanciare il turismo legato al paesaggio e l’ambiente”.  Mentre per l’esperto di viticoltura e vinificazione biologica Paolo  Francesconi, ha sottolineato come  “le brezze marine ed il clima fanno della zona cirotana un’area vocata per la produzione di vino biologico”. Più tecnico l’intervento invece dell’enologo Pier Francesco Lisi, della Federbio e Maurizio Agostino dell’Ice, i quali hanno fornito i dati sulle produzioni biologiche mondiali dove oggi è leader la Spagna, seconda l’Italia.  La Calabria, hanno detto:” con 2000 ettari,  è  lontana dalle cifre della Sicilia e la Toscana che occupano  i primi posti con la Puglia; ma la nostra regione è  seconda per numero di operatori impegnati nel biologico: 6.800”. E’ intervenuto un loro rappresentante,   un produttore di Bivongi, Cosimo Murace, che ha  chiesto :”lo sblocco dei fondi a sostegno del biologico ed ha  chiesto agli esperti di supportare i produttori isolando i lieviti indigeni per poterli utilizzare nella fermentazione senza dover ricorrere a quelli in commercio”. Infine  Marco Serventi membro del consiglio Demeter ha illustrato le modalità operative della Biodinamica. A fine serata si è tenuto una  degustazione guidata di vini biologici calabresi, a cura dell’Ais Calabria. E’ intervenuto in rappresentanza di Biol Ital Gaetano Paparella.