Cirò- Ritorna la Festa della vendemmia
prevista per domenica 13 ottobre in
piazza Pugliese alle ore 19 organizzata
dall’associazione Pro-Loco “Luigi Lilio”, con il patrocinio del comune
di Cirò e dell’UNPLI Calabria. La
festa inizierà con l’apertura degli
stand enogastronomico con esposizione di
materiale fotografico e artigianale tradizionale. Alle ore 20.30 la festa
proseguirà con lo spettacolo musicale e
di balli di gruppo; chiuderà la
serata la riffa della vendemmia. Si
tratta della grande festa della vendemmia cirotana-ha detto la presidente della Pro-Loco Rosaria
Frustillo, con gastronomia, cultura e tradizione, il tutto per festeggiare
l’evento più importante dell’economia cirotana, cioè la vendemmia, attraverso
cui molte famiglie oggi sopravvivono, poiché rappresenta l’unico
sostentamento per la maggior parte dei
cirotani. Tra i prodotti topicidi questo periodo il mosto, la mostarda, pitte nchjiuse,
chjiunulidde, vino cotto e naturalmente tanta buona uva Gaglioppo. Cirò, è la patria del vino, e si appresta a vendemmiare
il frutto delle vigne, per poi essere trasformato nel famoso vino Doc, che quest’anno, dicono gli esperti, sarà
il miglior vino degli ultimi dieci anni. Si sente anche nell’aria, il profumo
del mosto e dell’uva, che gli agricoltori, dopo un anno di lavoro, portano in
cantina. I problemi in questo periodo sono quelli di sempre, stradette
interpoderali poco agibili che a stento sono percorribili, specie dopo le
ultime piogge, dove in alcune zone ha
fatto slittare la vendemmia di una settimana, i compratori di uva sempre meno presenti sul territorio, e spesso si è
costretti a svendere il prodotto per recuperare il lavoro di un anno. Vitigni
di Gaglioppo, di Nero D’avola ed altre specie autoctone sono il vanto dei
nostri pregiati vitigni che andrebbero più tutelati. Il vino di Cirò è il più
antico vino esistente, già gli Enotri, lo producevano, e a Cirò, non a caso, vi
era un convento con una cappella dedicata a San Domenico Guzman, protettore dei
vitigni. I mosti, ricchi di tannini e sostanze organolettiche, danno al vino un
aroma speciale, dovute alla fertilità del terreno, alle colline esposte sempre
al sole, che fanno del Cirò Doc un vino eccellente diffuso in tutto il mondo. Le
principali zone dove si trovano gli
antichi vitigni sono, Vallo, Brigante, Santa Venere, Carroccella, Fego ed altre
località, ognuno delle quali andrebbe protetta per non essere incontaminata da
altre colture e preservare quelle aree che gli stessi Greci scelsero come posti
strategici per coltivare i vitigni. Sono le donne le protagoniste di questo
periodo, loro infatti, dal mosto ottengono il famoso mosto cotto che si usa per
Santa Lucia insieme al grano, come pure la mostarda, le pitte inchiuse, e tutti
i dolci tipici fatti con il mosto e con l’uva. Ed è a tutto questo che nei prossimi giorni si ispirerà la festa della
vendemmia organizzata dalla Pro-Loco, alla scoperta dei dolci e dei prodotti
tipici che si ottengono con l’uva.