domenica 20 ottobre 2013

Scioglimento del comune di Cirò



Cirò- Le verifiche condotte dalla Commissione di accesso (composta dal vice prefetto Maria Carolina Ippolito, dal funzionario amministrativo contabile Giuseppe Belpanno e dal capitano Fabio Falco, comandante della Compagnia dei carabinieri di Cirò Marina) insediatasi il 23 gennaio 2013 hanno portato il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ad avviare la procedura di scioglimento del Consiglio che era stato eletto nel maggio 2012 riconfermando alla carica il sindaco Mario Caruso. A dodici anni dall’ultimo scioglimento per condizionamento mafioso, era il 19 febbraio del 2001, si ripete lo scioglimento del comune di Cirò dove il Consiglio dei Ministri riunitosi lo scorso 15 ottobre, alle ore 18.25 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Filippo Patroni Griffi, -al fine di consentire le operazioni di risanamento delle istituzioni locali, si legge in una  nota diffusa dal Consiglio dei Ministri- nelle quali sono state riscontrate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata, il quale consiglio  ha deliberato, su proposta del Ministro dell’interno, lo scioglimento dei Consigli comunali di Sedriano (Milano) e di Cirò. Ancora però non è stato notificato il decreto al sindaco di Cirò Mario Caruso, poiché manca la firma del presidente della Repubblica,  che avverrà in tempi brevissimi, poi arriverà un commissario che guiderà l’amministrazione fino alle prossime  elezioni. Intanto ieri il sindaco ha convocato una conferenza stampa durante il quale riferiva: “Ancora non conosciamo le motivazioni che hanno indotto l’emanazione di questo provvedimento amministrativo, a giorni quando ci sarà notificato il decreto del Presidente della Repubblica, capiremo meglio tante cose e, se c’è stata, carenza di ponderatezza nella valutazioni degli atti vagliati nel corso dell’accesso amministrativo, faremo ricorso al TAR ed eventualmente al Consiglio di Stato con contestuale richiesta di accesso agli atti della commissione d’accesso”. Non vi nascondo  l’amarezza nel cuore e la delusione poiché credo che ieri sera si è posto fine ad una esperienza umana ed amministrativa tra le più belle e soddisfacenti che a degli uomini impegnati con onestà nell’attività politica, possano capitare.
Sono certo di avere servito con dignità, onestà, semplicità ma anche con orgoglio la Cittadinanza di Cirò. Cirò non è il  paese del malaffare, ma è il paese della cultura e della vitivinicoltura. Il pregiato vino Cirò e l’astronomo Luigi Lilio sono alcuni esempi tangibili.
Cirò vive oggi una fase difficile. Questa decisione renderà ancora più complicata e pesante la situazione di crisi anche se lasciamo con soddisfazione una contabilità trasparente, sana e solida. La legalità è stata faro sempre acceso in tutto il nostro percorso amministrativo dal 2007 ad oggi. In questi anni prosegue il sindaco-  abbiamo cercato di amministrare sempre in piena coscienza, nell'assoluto rispetto delle leggi, senza alcun tipo di condizionamento, ed esclusivamente nell'interesse dei cittadini di Cirò. Queste mie riflessioni  sono rivolte  agli operatori televisivi e alla stampa per evitare che la mia città e i cittadini subiscano processi mediatici che non meritano e che possono danneggiare pesantemente non solo l'immagine ma anche molte attività economiche che vivono di turismo. I cittadini saranno gli unici veri giudici di un amministratore comunale, per chiedere loro cosa ne pensano della Amministrazione di questi anni e dell'operato a favore della nostra piccola comunità. Sono deluso tanto che se ci saranno le condizioni di  fare ricorso, e se  lo vinceremo- ha detto il sindaco – con queste  condizioni non sarò più disponibile a sacrificarmi. In questi giorni ho appreso  del riconoscimento all’ex sindaco Girasole di Isola, ha detto Caruso- ma in quel protocollo c’è anche la mia firma, se oggi tanti giovani lavorano nei beni  tolti alla criminalità lo devono pure a me, tanto che io prosegue- sono stato il primo ad occuparmi di questo settore con il primo  l’immobile tolto alla criminalità   dove oggi risiede il museo archeologico. Questo scioglimento non giova certo alla comunità –ha proseguito ancora Caruso- c’è voluto tanto per farla riprendere dall’ultimo scioglimento, per far uscire questa immagine sbiadita dal territorio, certo  ci sono alcuni personaggi  etichettati, ma non si può fare un fascio di tutti i cittadini, siamo sempre e comunque attaccati, cosa è cambiato da dodici anni a questa parte, abbiamo fatto tanti sforzi e sacrifici per rendere questa amministrazione trasparente, non ci lamentiamo poi se i giovani si fanno la valigia e partono. Per questo penso che doveva esserci giustamente una valutazione serena , non spinta ma pacata , e non attaccare Cirò solo perché è Cirò.