Cirò- Il centro storico pullula di abitazioni
fatiscenti e pericolanti, molte di
queste antiche dimore sono ormai privi del tetto che li rende vulnerabili alle
intemperie e quindi ai crolli. Le piogge ne indebolisce le fondamenta e le
ataviche mura in pietra, facendole crollare. L’ultima, una bellissima casa in cui si intravede lo
stile degli antichi palazzi gentilizi, è a rischio crollo, sono evidente le
crepe disseminate lungo le facciate perimetrali, mancano i restauri da parte
dei proprietari. Si tratta per lo più case disabitate ed abbandonate dove
l’assenza totale di manutenzione perpetrato negli anni, le rendono deboli e
fatiscenti. E’ un peccato che il centro storico, l’antico borgo medievale sia
abbandonato e disabitato, oggi sono poche le famiglie che coraggiosamente
ancora ci vivono. Eppure è stato il cuore pulsante della Cirò culturale di Lilio, Casoppero, Lacinio, ed ora vederla
così moribonda e ferita, fa pena.
Bisogna metterci mano prima che il tempo cancelli per sempre la storia e la
cultura di un intero popolo.
giovedì 29 maggio 2014
lunedì 26 maggio 2014
Cirò- In un periodo di tanta sofferenza e di crisi, di guerre e disperazione in cui versano tanti Popoli del mondo, ritorna alla mente il messaggio di pace dell’ormai Santo Papa Giovanni Paolo II Wojtyla
Cirò- In un periodo
di tanta sofferenza e di crisi, di guerre e disperazione in cui versano
tanti Popoli del mondo, ritorna alla
mente il messaggio di pace dell’ormai Santo Papa Giovanni Paolo II Wojtyla,
canonizzato lo scorso 27 aprile, che attraverso un concorso letterario dedicato
al “Natale nel mondo”, nel 1994 l’editore della raccolta di poesie sul Natale-
“Il Quadrato” consegnò l’oscar della
pace a firma del papa Woityla al poeta e scrittore di Cirò, De Fine, per la poesia “La pace nel Mondo”, con
cui partecipò al concorso nazionale. Un messaggio di pace a tutto il mondo, dal tema molto attuale con cui De Fine venne
apprezzato anche dall’ultimo uomo fatto Santo. Questa
la poesia:
LA PACE NEL MONDO
Come tante gocce d’acqua
formano il mare,
anche noi potremmo formare
un mare d’amicizia.
Come cambierebbe il mondo,
potremmo essere una sola società;
è importante sentirsi uniti,
è dall’insieme che deve nascere
la pace per un futuro migliore.
Non più fame su questo viso..
non più guerre su questa terra;
dateci il progresso…
dateci la civiltà…
e quel bambino
non morirà più di fame,
ma lo vedrò chino
a raccontare la sua vita,
per intera.
… E’ questo,
il regalo più bello,
che possa farti per Natale.
Cirò- Si chiama Ludovica Virardi la bambina prodigio, un vero genio che frequenta solo la quinta classe elementare Sant’Elia dell’Omnicomprensivo di Cirò, che sabato scorso ha ricevuto il prestigioso premio Pucciarelli-D’Afflitto.
Cirò- Si chiama
Ludovica Virardi la bambina prodigio, un
vero genio che frequenta solo la quinta classe
elementare Sant’Elia dell’Omnicomprensivo di Cirò, che sabato scorso ha
ricevuto il prestigioso premio Pucciarelli-D’Afflitto. Come ogni anno presso
l’Istituto Pertini, il Rotary Club di Crotone, organizza la tradizionale cerimonia di
premiazione degli alunni più meritevoli, con la consegna della targa intitolata
agli illustri soci Francesco Pucciarelli e Raffaele D’Afflitto. La
manifestazione, si è tenuta Sabato 24
Maggio, alle 10, presso l’auditorium dell’Istituto “Pertini” di a Crotone. Un’occasione questa per diffondere la consapevolezza che la
cultura è condizione primaria per la crescita morale, civile e sociale del
nostro territorio. Sono stati premiati
54 alunni di tutte le scuole della provincia di Crotone, i più meritevoli, ai
quali è stata loro consegnata una targa ed un attestato. Ludovica è una alunna
speciale, allegra, intelligente, brava ed unica, dicono le loro insegnanti, ha
mostrato sempre uno scrupoloso rispetto delle regole di convivenza democratica,
un comportamento maturo e responsabile,
collaborando sempre con gli adulti ed i
coetanei. Ha sempre svolto con impegno e serietà le consegne scolastiche, partecipando con
vivo interesse ed attivamente alle lezioni, qualità queste che gli è valso il
prestigioso premio.
sabato 24 maggio 2014
Cirò- Il 24 maggio del 1925 moriva a soli 44 anni il grande poeta cirotano Luigi Siciliani,
Cirò- Il 24 maggio
del 1925
moriva a soli 44 anni il grande poeta
cirotano Luigi Siciliani, grande amico di Giovanni Pascoli, Gabriele D'Annunzio, Salvatore Di Giacomo, e Ada
Negri. Oggi Cirò gli ha dedicato la piazza antecedente il belvedere Mavilia
dove si può ammirare la sua statua
marmoria, e nel palazzo dei musei presso la biblioteca comunale, una stanza è
dedicata proprio a lui, quì si possono osservare inediti di grande importanza
grazie alla collaborazione della famiglia Siciliani in particolare Luigi
Siciliani scomparso recentemente . Era
nato a Cirò da
nobile famiglia il 15 febbraio 1881. Dopo avere studiato nel liceo di Catanzaro si
trasferì al Collegio Nazareno di Roma dove, ancora
giovanissimo, iniziò la sua brillante attività letteraria. Conseguì la laurea
in giurisprudenza e quella in lettere. Si unì in
matrimonio con Ermelinda D’Angelo e
nel 1907 si
trasferì a Milano
dove fondò, con Gualtiero Castellani, Enrico
Corradini, Scipio Sighele, Luigi
Federzoni ed altri, l'Associazione Nazionalista Italiana ed
il settimanale interventista "Il Tricolore", grazie al quale esercitò
un’attiva propaganda patriottica. Accorse volontario allo scoppio della prima guerra mondiale, visse in trincea,
partecipò alla battaglia che fu detta di Santa Gorizia e dopo avere raggiunto
il grado di capitano di fanteria fu chiamato al Comando supremo e destinato
alla propaganda.
A lui fu attribuito il Bollettino della Vittoria del 4
novembre 1918 firmato
daArmando
Diaz (bollettino il cui testo è, invece, opera del fratello generale Domenico Siciliani). A guerra finita proseguì
l’attività politica nell’Associazione Nazionalista Italiana (che
poi si fuse col Partito Nazionale Fascista), partecipò
con Gabriele D'Annunzio, al quale era legato da
fraterna amicizia, alla leggendaria impresa
di Fiume e nel 1919 fu eletto Deputato a Catanzaro in
una lista di reduci e combattenti. Alla Camera dei deputati fece parte del gruppo
di Rinnovamento e fu uno dei 15 deputati che votò contro il Trattato di Rapallo. Confermato nella
legislatura successiva fece parte del Gruppo Nazionalista del quale fu anche
vice presidente. Nel 1922-23 fu
Sottosegretario alla Pubblica Istruzione e Belle Arti nel governo
Facta II e mantenne tale incarico anche nel governo
Mussolini. Notevole fu l'apporto del
Siciliani alla vita letteraria italiana. Nel 1906 pubblicò due
volumi di versi Sogni pagani e Rime della lontananza. Nel 1907
il primo volume di traduzioni, una raccolta di brevi poesie volte in italiano
dal greco e dal latino, dal tedesco, dal portoghese. Nel 1908 Arida
nutrice, raccolta di poesie intime sulla Calabria, nel 1909 Poesie per
ridere, nel 1911 L’amore
oltre la morte, nel 1920 Per consolare l’anima mia, nel 1923 L’altare del
Fauno. Siciliani si occupò anche della letteratura straniera specie con ,traduzioni
metriche da poeti inglesi moderni (1924).La sua attività si estese anche al romanzo (Giovanni
Francica del 1910)
ed a saggi di vario argomento (Studi e saggi del1913, Confessione
e battaglie del 1918, i Volti del nemico sempre del 1918). Da studioso
di lettere classiche si impegnò nelle traduzioni, fra l’altro, degli Erotici (1922) e dell’Antologia
greca. Fu molto apprezzato anche come giornalista e come conferenziere. Oggi e’ sepolto nel cimitero di Cirò. Sarebbe interessante anche dal punto di
vista turistico culturale se la sua famiglia, costruisse una grande cappella a
lui dedicata dove chiunque da nord a sud potesse venire fino a Cirò per
visitare le spoglie di questo grande Decadentista.
Cirò- Il “Settemari I.G.T. 2013” della Fattoria San Francesco di Cirò, fa incetta di premi nazionali : "Medaglia d'oro per il bianco
Cirò- Il “Settemari I.G.T. 2013” della Fattoria San
Francesco di Cirò, fa incetta di premi nazionali : "Medaglia d'oro
per il bianco, ottenendo anche il miglior punteggio tra i vini calabresi. A
comunicarlo l’imprenditore Antonio Iuzzolini Amministratore Unico. “ Il
nostro nuovo bianco, scrive in una nota Iuzzolini- il Settemari I.G.T. 2013, ha conquistato il diploma di "Medaglia
d'oro" alla 53° edizione del Concorso Nazionale dei
Vini che si tiene a Pramaggiore in provincia di Venezia, organizzato dalla
Mostra Nazionale Vini , organismo che esiste da più di 50 anni ed
è ufficialmente autorizzato dal Ministero delle politiche agricole e
forestali al rilascio di distinzioni valide nella CEE. E ancora scrive - Nel
medesimo concorso nazionale, sempre al Settemari 2013, è arrivato anche
il riconoscimento della Città di Pramaggiore, quale "vino che ha
ottenuto il punteggio più alto tra quelli della regione di appartenenza".
Bis di premi, quindi, per il nostro bianco di punta, che anche in Veneto, terra
di bianchi d'eccezione, viene apprezzato per la sua suadenza, la sua bevibilità
ed il suo profumo giovane e fresco. Tutte caratteristiche che gli vengono
conferite da una meticolosa coltivazione e selezione in vigna del greco bianco
e dello chardonnay, cui si affiancano metodi di vinificazione moderni, ad
elevatissimi standard qualitativi.
Questi riconoscimenti vanno ad arricchire il già al nutritissimo
"palmares" di Fattoria San Francesco, storico marchio calabrese che
già più di un ventennio fa, dominava le classifiche nazionali con il Suo
pluripremiato rosso, Ronco dei Quattroventi . L’imprenditore Iuzzolini con le
sue nuove idee imprenditoriali sta facendo decollare il mercato vitivinicolo e
con esso le strategie di marcheting legate al territorio a vocazione turistica
e agricola, inoltre si spera che con l’enoteca regionale in sede, questo comparto possa crescere ancora di più
mercoledì 21 maggio 2014
Cirò- Giornata ecologica nel centro storico grazie all’intervento delle associazioni locali
Cirò- Giornata ecologica nel centro storico grazie
all’intervento delle associazioni locali. Sono intervenuti:
Gruppo Asci Cirò 1 , gruppo ballo Crazy Dance, Pro-Loco Luigi Lilio , Italia
Nostra, Oratorio San Domenico Savio, Gruppo
Animatori GREST della Parrocchia Santa Maria de Plateis, Associazione
Euterpe, Avis Damiano Russo, e Cirò Europea. E’ stata una domenica dedicata alle pulizie straordinarie
del centro storico, dove i numerosi volontari hanno provveduto ad
eliminare erbacce e rifiuti disseminati
tra le antiche e dimenticate viuzze del centro storico. I volontari hanno
pulite le principali vie dell’antico
borgo, da piazza San Giovanni, all’antico Portello di San Nicodemo, su viale
Pugliese invasa dalla fastidiosissima Paritaria, e ancora in via Arenacchio e sul corso Lilio.
Tutte le associazioni si sono adunati in Largo Arenacchio alle ore 8 per
la distribuzione del Kit per iniziare a lavorare. Dopo la prima fase di intervento su erbacce e rifiuti è seguito alle ore 12 un “Flash-mob Ecologico” su Piazza
Mavilia, dove le associazioni si sono dilettate in questo momento di ballo con
in mano il simbolo della giornata, una busta della spazzatura. E’ seguito alle
ore 12:30 un rinfresco offerto dalla Associazione Pro Loco Luigi Lilio sempre
sul belvedere di Piazza Mavilia. L’originale iniziativa è stata un momento di
profondo senso civico, di comunione con l’ambiente, alla quale hanno aderito i
rappresentanti delle associazioni ma anche cittadini e bambini che hanno
offerto una giornata di lavoro al servizio della comunità e del territorio.
Le associazioni hanno mostrato ancora una volta come è possibile,
attraverso la sinergia e il volontariato, dar vita ad iniziative positive per
il nostro paese. Infine le associazioni intervenute hanno si ringraziato la Commissione Straordinaria
per la collaborazione all'iniziativa.
domenica 18 maggio 2014
Cirò- Lions marinoti e Proloco del catanzarese visitano i luoghi di Lilio.
Cirò- Lions marinoti e
Proloco del catanzarese visitano i luoghi di Lilio. Musei, panorami e
personaggi illustri si confermano una formidabile attrattiva per Cirò.
Recentemente oltre un centinaio di persone
sono arrivati nel centro collinare grazie a due iniziative di carattere
culturale e turistico. La sala nel museo dedicato a Lilio è stata scelta sabato
scorso dal Lions club Cirò krimisa, presieduto da Enza Alessio Librandi come sede suggestiva della riunione
distrettuale. Nella stessa mattinata è arrivata una consistente comitiva di 60
persone da Pentone (Catanzaro). Una visita che è nata dal rapporto di
collaborazione instaurato dalla Pro Loco di Cirò Marina, presieduta da Demo
Martino, che ha assicurato agli ospiti guidati dal Presidente della Pro Loco di
Pentone, Vitaliano Marino, un efficiente supporto logistico. Per la visita guidata, condotta a Cirò dalla
dottoressa. Margherita Esposito in qualità di esperta, in collaborazione con
Mariangela Frustillo, Zaira Esposito, Giovanna Monaco e Salvatore Papaianni
della Pro-Loco, il Comune ha garantito
una piena collaborazione mettendo a disposizione per l’apertura dei musei il
personale lpu mentre la polizia municipale si è impegnato a riservare il
parcheggio per il pullman.
Dopo la visita al museo archeologico, i visitatori
hanno potuto ammirare la vista panoramica di piazzale mavilia e poi della del
Bastione Cannone, tappa alla vicina chiesa di S. Cataldo per arrivare poi nella
chiesa madre, passando per il Castello, quindi nel palazzo della cultura i Lions
si sono uniti e fusi alla comitiva catanzarese per assistere all’illustrazione
dei contenuti della riforma del calendario del 1582 e visitare il museo della
civiltà contadina e del vino. Il programma è quindi proseguito a Cirò Marina
nella Cantina vinicola F. Malena; qui,
dopo l'illustrazione delle tecniche di
produzione, il titolare ha offerto una
degustazione dei i vini della Casa accompagnata da primo piatto e prodotti tipici
preparati dalla Pro Loco di Cirò Marina. Poi nel pomeriggio tappa obbligata ai Mercati Saraceni e Torre di Guardia, quindi
visita alla cantina Librandi con
aperitivo; a seguire rientro nel centro
urbano sul lungomare di Cirò Marina.
sabato 17 maggio 2014
Cirò- Il Corpo Bandistico Città di Cirò- diretto dal Maestro V.zo Salituri, è stato scelto , dal parroco di Crucoli Don Matteo Giacobbe e dal Comitato festa della Madonna di Manipuglia di Crucoli
Cirò- Il Corpo Bandistico Città di
Cirò- diretto dal Maestro V.zo Salituri, è stato scelto , dal parroco di
Crucoli Don Matteo Giacobbe e dal Comitato festa della Madonna di Manipuglia di
Crucoli , ai quali, scrive in una nota
il Presidente Luigi Dell'Aquila- va il ringraziamento mio
personale, di tutta l'Associazione Euterpe, del Maestro e della Banda,
per accompagnare in processione la Madonna di Manipuglia. Questo il programma
:
Domenica 18 maggio alle ore 7,00 giro per le vie del paese di
Crucoli, seguirà subito dopo la
Santa Messa con
partenza alle ore 10,00 la processione per accompagnare la Madonna al Santuario di
Manipuglia ; nel pomeriggio alle ore ore 17,00 subito dopo la
celebrazione della Santa Messa nel piazzale davanti al Santuario, si terrà un
concerto del Copro Bandistico Città di Cirò , fortemente voluto dal
Parroco Don Matteo. Infine lunedì 19 maggio alle ore 9,00 raduno davanti al Santuario
della Madonna di Manipuglia per accompagnare in processione la Madonna nella Chiesa di
SS. Pietro e Paolo in Crucoli.
Cirò- Lo scorso 6 maggio l’oratorio di Cirò ha festeggiato, con le famiglie ed il parroco don Giovanni Napolitano, la nascita di San Domenico Savio
Cirò- Lo scorso 6 maggio
l’oratorio di Cirò ha festeggiato, con le famiglie ed il parroco don
Giovanni Napolitano, la nascita di San Domenico Savio, che nacque proprio il 2 Aprile del 1842 a S.Giovanni di Riva,
presso Chieri, in provincia di Torino. A
ricordalo , l’associazione oratorio San
Domenico Savio di Cirò, l’oratorio Santa Rita di Cirò Marina, il parroco don
Giovanni Napolitano, che insieme ai
bambini lo hanno festeggiato lo scorso 6 maggio (ricorrenza del santo), con giochi,
karaoke, e una spaghettata che ha coinvolto anche le famiglie, tutto in
perfetta armonia. Non sono mancati momenti di riflessioni e preghiera, canti e
letture della vita del Santo. In questa giornata di festa dice la presidente
dell’associazione oratorio san Domenico Savio Rosetta Bossio “abbiamo notato
che la sintonia che ha legato adulti , bambini e famiglie presenti permette a
ciascuno di noi di vivere in armonia con se stessi e gli altri in un incontro
amichevole dove ognuno diventa un elemento fondamentale, un muro portante che
sorregge gli altri; formando insieme un ambiente sano e costruttivo per le
nuove generazioni.”
San Domenico Savio era cresciuto in una famiglia ricca di
valori, fin da piccolo impressionò moltissimo per la sua maturità umana e
cristiana. Attendeva il sacerdote fuori dalla Chiesa, anche sotto la neve, per
servire alla santa Messa. Era sempre allegro. Aveva preso con serietà la vita,
tanto che - ammesso a soli sette anni alla Prima Comunione - tracciò in un
quadernetto il suo progetto di vita: "Mi confesserò molto sovente e farò
la comunione tutte le volte che il confessore me lo permetterà. Voglio
santificare i giorni festivi. I miei amici saranno Gesù e Maria. La morte ma
non peccati". vuole essere un esempio per i giovani, per la vita che il
santo ha vissuto sempre alla luce della fede, con il fisso obiettivo, già da
piccolo, di diventare santo; scelta che ha vissuto con ardore fino alla sua
morte a soli quindici anni del 9 marzo 1857. Tale scelta gli fu accontentata da
papa Pio XII che a Roma l’ha canonizzato il 12 giugno 1954.
venerdì 16 maggio 2014
Cirò- Il primo inedito dei Carboidrati è ormai alle porte
Cirò- Il primo inedito dei Carboidrati è ormai alle porte, andranno a Trieste lunedì prossimo per
incidere il loro primo CD(EP), sarà in commercio probabilmente per la fine
del mese e conterrà il loro primo inedito
dal titolo:”Non saremo mai persi” scritto dal leader Pasquale Sculco con
gli arrangiamenti del maestro Adriano
Pennino. Mercoledì invece, saranno a Napoli, parteciperanno alla seconda
serata tour di Amici, iniziata sabato
scorso partito da Roma, dove presenteranno il loro inedito insieme alla redazione di Amici. La prima
uscita con il tour Amici i Carboidrati l’hanno effettuata sabato scorso a Roma
presso il centro commerciale”Porta di
Roma”, dove hanno registrato uno strabiliante successo di pubblico. E’ stato un
successone la loro prima esibizione dopo Amici, l’altra sera in piazza Diaz a
Cirò Marina, dei ragazzi cirotani, e dal fisarmonicista di Rocca di Neto -Vaccaro. Da tutta la Calabria e anche dalla
Sicilia numerosi fans si sono dati appuntamento
nella centralissima piazza gremita da migliaia di persone. Sarebbe stato opportuno fare il concerto sul
porto dove lo spazio sarebbe stato più ampio visto le migliaia di persone
intervenute. Tra i fans non solo giovani ma anche tanti adulti che hanno
apprezzato la musica impegnata da loro eseguita. E’ stata la grande rivincita del gruppo
locale, visto l’enorme successo ottenuto, saranno
probabilmente i vincitori morali di Amici. Erano l’unico gruppo diverso
presente ad Amici, originali, ed unici per il loro genere, ma questa unicità,
anziché premiarli li ha
penalizzati. E’ stata una serata di alto
contenuto musicale le loro cover di autori impegnati, di un certo spessore. Si
sono registrati momenti altissimi durante la loro esibizione il cabaret del leader Pasquale una vera
maschera tra Troisi, Ranieri e Rino Gaetano; la potenza del batterista Giardino
una vera forza della natura; il fascino della fisarmonica di Vaccaro una vera
orchestra nelle sue mani; le corde tese delle chitarre di Sessa e Sculco dove
le loro intense note hanno fatto rabbrividire per la loro esecuzione di
grande potenza; ed il pianista un tocco
delicato ed intenso del maestro Carluccio. Sono già in cantiere numerose serate
per questo gruppo emergente, provenienti da tutta Italia da nord a sud fino
alla Sicilia, dove sono previste alcuni spettacoli. Intanto i migliaia di fans
disseminati in tutta Italia attendono l’uscita del loro singolo che li
proietterà sicuramente verso le vette più alte.
giovedì 15 maggio 2014
Cirò- Appello della Paideia alla Soprintendenza per i Beni Architettonici, per salvare il castello dei Caraffa di Ciro
Cirò- Appello della
Paideia alla Soprintendenza per i Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici - agli enti comunali e provinciali
-all’assessorato regionale alla cultura prof. Mario Caligiuri- al Ministro
per i beni culturali on.le Franceschini - per
salvare il castello dei Caraffa di Ciro’
dal degrado e dall’abbandono–
uno dei piu’ grandi palazzi-fortificati del mezzogiorno d’Italia.
“Il castello medievale di Cirò, si legge sul libro dello
storico professore Egidio Mezzi- dalla piazza grande di Ciro’, attraverso una
rampa in salita che ha sostituito l’antico ponte levatoio, si accede al
castello maestoso e imponente, arroccato strategicamente in pieno centro
storico. Nonostante la sua mole sia nascosta su tre lati da molte abitazioni
civili addossate alle sue mura, dalla sua posizione elevata si gode un panorama
suggestivo che spazia su tutto l’abitato e contempla le colline ondulate ai
suoi piedi e tutta la pianura, in lontananza, che si estende fino a lambire la
costa del mare jonio”.
Risalente al 1496, il
castello ha subito diverse fasi di
degrado. Col tempo il maniero, caduto il
feudalesimo il 2 Agosto 1806, venne abbandonato per circa 40 anni , messo all’asta nel
1842, fu comprato dalla famiglia Giglio,
i quali hanno costruito il secondo piano, come testimoniano alcuni dati sui
muri esterni.
Il castello di Cirò, prima di andare all’asta nel 1842, subì una lunga
peripezia legata al suo pignoramento, infatti si legge su un documento
dell’epoca degli”Immobili che si espongono in vendita ai pubblici incanti per
espropriazione forzata”, così come si legge sul documento:”In nome di sua
Maestà il Re nostro signore”, fu
pignorato per conto di Don Tiberio Grisolia di Cosenza creditore nei confronti
dei proprietari del castello già nel 1813, atto vistato da Don Silvestro
Nicastri sindaco dell’allora Cirò, e da
Don Vincenzo Amorosi cancelliere presso la Regia giustizia del circondario di Cirò, IL 18
Giugno, eredità giacenti della principessa Donna Mariantonia Spinelli e di Don
Vincenzo Spinelli, rappresentati da Don Giuseppe De Rogatis, curatore delle
dette eredità giacenti. All’epoca del pignoramento, si legge ancora sul
documento:”alcune stanze del piano basso del castello erano fittati ai signori
Giglio e Scala, mentre il resto del castello era tenuto in amministrazione. La
sentenza di esproprio arrivò solo nel 1836 l’8 Febbraio da parte del tribunale
civile della Calabria di Catanzaro, sentenza registrata poi nel mese di Aprile
al n.2569 nel registro del 3° volume. Dunque dopo numerose peripezie nel 1842
il castello veniva comprato all’asta. Era ritornato al suo atavico
splendore negli anni 90-2000 quando
tutti i giorni veniva visitato da centinaia di turisti grazie
all’interessamento dell’allora amministrazione comunale. Già proclamato monumento
nazionale nel 1983, a
tutt’oggi attende di essere ancora restaurato.
Cirò- Il N.H. Luigi Siciliani più volte sindaco di Cirò è scomparso all’età di 88 anni.
Cirò- Il N.H. Luigi Siciliani più volte sindaco di Cirò è scomparso all’età di 88 anni. Uomo umile, rispettoso e
cordiale, così lo ricordano i vecchi politici. Oggi 15 maggio si
sono tenuti i funerali. La salma partirà
dalla sua abitazione, Casale San Francesco, dove viveva con la moglie, la
N.D. Maria Teresa Pugliese, alle ore 15, la
cerimonia funebre sarà officiata nella centralissima chiesa della santissima
Assunta in Cielo de Plateis. E’ stato sindaco della cittadina dal 1966 al 1968
e successivamente dal 1971 al 1976. “Un sindaco ed un uomo rispettoso anche
degli avversari politici”, così lo ricordano gli anziani. Laureato in
giurisprudenza a Bari, sin da giovane coltivava due passioni che riesce a
coniugare brillantemente: la politica e
l’attività imprenditoriale e sindacale. Dal 1952 al 1985 ha avuto un ruolo di
primo piano nella vita politica e
sociale di Cirò.
Dotato di carisma e di un ottimo rapporto umano, si legge
nel libro-“Cirò nel novecento” dello storico
professore Egidio Mezzi,-ha saputo creare consenso intorno alla sua
persona e per più di un trentennio è
stato un leader della nostra comunità della quale ha segnato un pezzo di
storia: consigliere provinciale dal 1952 al 1956, consigliere comunale dal 1960
al 1985; Consigliere della sezione Economica Nazionale della Confindustria,
Componente del Consiglio Direttivo della Federazione Nazionale delle
Cooperative, Associazione Produttori
Olivicoli provincia Catanzaro, Consorzio Nucleo Industriale Crotone;
consigliere amministrativo Ente Sviluppo agricolo in Calabria;Componente del Consiglio Direttivo delle Unione
Nazionale tra le associazioni dei produttori vitivinicoli, e soprattutto molto
impegnato nel sociale. Siciliani non è stato solo politico e imprenditore ma
anche un accurato ricercatore storico di documenti inediti della storia
del suo casale- convento di San Fratesco
di Paola del 1578, e grande custode di
documenti inediti del poeta Luigi
Siciliani, proprio di recente aveva promosso un convegno culturale sulla grande
figura di questo poeta cirotano del 900 grande amico di Pascoli. Con lui
scompare un politico di spessore, un
ambientalista, una persona impegnata nel sociale, ma soprattutto un grande amico.
mercoledì 14 maggio 2014
Cirò- A pochi metri dall’abitato, proprio sotto il paese, in zona Gabbina uno scarico fognario a cielo aperto, proveniente dal centro storico, scarica qui passando sotto la strada per andare a finire sotto il burrone del Salto del Savuto.
Cirò- A pochi metri dall’abitato, proprio sotto il paese, in
zona Gabbina uno scarico fognario a cielo aperto, proveniente dal centro
storico, scarica qui passando sotto la
strada per andare a finire sotto il burrone del Salto del Savuto. L’intera
linea fognaria non esiste più da quando qualche anno fa un incendio ne aveva
distrutto le tubazioni in plastica. In questo burrone puoi trovare davvero di tutto, dagli
elettrodomestici ai materassi ai pneumatici ai detriti in genere, un vera
discarica sopra già un martoriato sito dove si riversa la maggior parte della
rete fognaria, proveniente dal centro storico. Da qualche anno durante
l’estate, le alte temperature
contribuiscono a diffondere il fetido odore per la presenza di acque
stagnanti e per l’otturazione dei tubi in alcuni tratti che non trovando la
naturale pendenza, i liquami fermentano impregnando la zona di cattivo odore.
Il precario stato di igiene, ha allarmato la popolazione, che continua a
lamentarsi ormai da anni, più volte segnalata al politico di turno, ma più
volte dimenticata.
La gente è esasperata, l’estate non si vive per il fetido
odore che la zona emana, oltre ad essere infestata da numerosi ratti anche di
notevole dimensioni, i quali invadono anche le abitazioni circostanti. Il
degrado di questa parte di centro storico non interessa la sola rete fognaria,
ma anche la continua crescita di discariche abusive disseminate in tutta la
zona. Anche le strade principali in zona
Gabbina sono invase da erbacce fastidiose come la paritaria che andrebbe
tagliata. Occorrerebbero progetti mirati per salvaguardare il paese e tenerlo pulito,
allontanando più possibile la rete fognaria dall’abitato. Gli anziani
raccontano che quando non esistevano i servizi igienici le fogne erano a cielo
aperto, magari anche proprio sotto casa, proprio come succede adesso, a
distanza di oltre cinquant’anni non è poi cambiato molto per gli abitanti della
zona Gabbina, i quali hanno la rete
fognaria che gli passa, proprio sotto casa. Inoltre il ponte che collega
il burrone con l’abitato mostra evidenti segni di cedimento, se dovesse
crollare l’intera zona sarebbe isolata mettendo in serio rischio tutto il
centro storico che potrebbe scivolare a valle.
venerdì 9 maggio 2014
Cirò- Quando il vandalismo estremo non ha limiti
Cirò- Quando il vandalismo estremo non ha limiti: Ignoti
hanno imbrattato con delle svastiche il muro di una abitazione al primo piano,
ora sono in bella vista nel rione Cannone in via cremissa a due passi dalla casa canonica. L’ennesimo
gesto di offesa, segni vergognosi che inneggiano al nazismo e che nessuno
ha ancora tolto, nonostante siano li ormai da qualche tempo. Sono una vergogna
questi fenomeni di vandalismo gratuito, che fomentano il degrado urbano e
offendono la memoria storica, andrebbe rimossa e cancellata. Per imbrattare il
muro hanno dovuto arrampicarsi fino sul tetto attraverso la grata della
finestra del piano terra, o lo hanno raggiunto attraverso i tetti delle case
adiacenti, probabilmente giovani scapestrati
senza valori alimentati dalla sola ignoranza. Purtroppo si tratta di una
abitazione vuota i cui proprietari sono partiti, per cui non possono
rimuoverla, e quindi tutta la comunità dovrà sopportare una tale offesa in
bellavista. Si spera che qualcuno di buon senso nel frattempo le faccia cancellare.
Cirò- Firmato protocollo d’intesa tra la locale sezione di Italia Nostra ed il comune di Cirò,
Cirò- Firmato protocollo d’intesa tra la locale sezione di
Italia Nostra presieduta dalla professoressa Giuseppina Cupo ed il comune di Cirò, mercoledì scorso, presso la sala consiliare.
A firmare il protocollo per il comune il commissario straordinario Francesco
D’Alessio, alla presenza del presidente regionale di Italia Nostra Carlo De
Giacomo. “Il protocollo, si legge in una nota del commissario- rientra nel programma della commissione che
coinvolge le associazioni e le scuole del paese, nella
tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale e
urbanistico”. Inoltre a questa iniziativa parteciperanno anche le due scuole di
ballo presenti in paese. Tra le priorità della neo presidente Cupo, il recupero
della fontana di San Francesco e la salvaguardia dell’area SIC. A queste
iniziative parteciperà anche il liceo scientifico di Cirò, dove la dirigente
Giudice Bombina, intervenuta ha evidenziato-”
l’importanza dell’educazione dei cittadini e dei giovani ad una gestione
rispettosa del territorio”. Mentre il presidente regionale De Giacomo ha dichiarato di- “ garantire il suo
supporto a tutela del paesaggio, ricordando che in Calabria è urgente
contrastare il consumo del suolo che negli ultimi anni ha cancellato il 25% del
territorio agricolo calabrese”. Intanto dalla discussione è emerso che le associazioni locali intervenuti,
organizzeranno per domenica prossima, una
giornata ecologica nel centro storico, dove i volontari provvederanno ad
eliminare erbacce e rifiuti disseminati
tra le antiche e dimenticate viuzze del centro storico.
venerdì 2 maggio 2014
Cirò- Pubblicato dal CNR un trattato scientifico sulle nanotecnologie del cirotano Francesco Vizza.
Cirò- Pubblicato dal CNR un trattato scientifico sulle
nanotecnologie del cirotano Francesco Vizza.
La monografia di Vizza, originario di Cirò, Miller e
Lavacchi, è stata stampata a New York
per i tipi di Springer. Il trattato a diffusione internazionale dal
titolo Nanotechnology in Electrocatalysis for Energy, testimonia l'alta qualità
del lavoro svolto dai ricercatori italiani in un settore di grande attualità e
di grande interesse accademico ed applicativo che interfaccia le nanotecnologie
con la chimica sostenibile e l'energia da fonti rinnovabili. In seguito al
comunicato stampa apparso su CNR News,
abbiamo chiesto a Francesco Vizza, autore della monografia insieme a due
ricercatori dell’istituto di Chimica dei Composti Organometallici del CNR, di
cui è dirigente di ricerca, quali saranno i nano-materiali del futuro. Lo
studio dei materiali nano-strutturati applicati alle nano-tecnologie - afferma
Vizza- è un campo di ricerca ancora tutto da scoprire. Il prefisso ‘nano’
indica una grandezza matematica pari a 10-9 m, circa 1/80.000 del diametro di un capello
umano. Questa dimensione nella scienza viene considerata quasi ‘magica’ poiché
è il punto d’incontro tra le dimensioni degli atomi isolati e dei materiali
organizzati su più larga scala. Accade spesso che raggiunte le dimensioni da 1 a 10 nanometri vengano sconvolte le leggi normalmente valide
nella materia macrometrica. Le proprietà chimico-fisiche dei materiali possono
risultare sorprendentemente diverse da quelle normalmente possedute. La materia
nanostrutturata, infatti, non risponde interamente né alle regole della
meccanica quantistica, che rende conto delle proprietà degli atomi e delle
molecole, né alla chimico-fisica dello stato solido che controlla la materia
condensata. In virtù di ciò, questa nuova scienza apre prospettive immense in
molti campi del sapere e della tecnologia come l’energia, la scienza dei
materiali applicati alla medicina diagnostica e terapeutica, alle
comunicazioni, alla robotica, ai sistemi satellitari e ai beni culturali. I
campi di applicazione sono potenzialmente illimitati e tutti i settori
produttivi, negli anni a venire, ne saranno influenzati in maniera
significativa.
Le nanotecnologie potrebbero promuovere una nuova rivoluzione
industriale di portata forse superiore a quella generata dai semiconduttori
che, dai primi anni ottanta fino ad oggi, hanno permesso la realizzazione di
computer, TV, telefonini cellulari e strumenti di microelettronica in genere.
In particolare, il nostro trattato - prosegue Vizza - intende illustrare alla
comunità scientifica internazionale del settore, come i nano-materiali con
particolari proprietà strutturali e catalitiche, possano permettere una
innovazione significativa nel campo della produzione di energia da risorse
rinnovabili, nella produzione di idrogeno come vettore energetico, nel
fotovoltaico di nuova generazione e nella trasformazione dell’anidride
carbonica in combustibili. Quest’ultimo
aspetto è di fondamentale importanza poiché, imitando madre natura, l’anidride
carbonica da potentissimo gas serra responsabile del riscaldamento globale del
nostro pianeta potrebbe invece rappresentare una grande opportunità come
risorsa energetica del futuro.
giovedì 1 maggio 2014
Cirò- Continuano gli studi e gli approfondimenti sulla Ginestra bianca
Cirò- Continuano gli
studi e gli approfondimenti sulla Ginestra bianca (Retama raetam) dell’area
SIC delle Dune della Marinella, cespuglio della famiglia delle leguminacee che
cresce generalmente nel deserto di Giuda, nella penisola del Sinai e anche nel
resto dell’Arabia, dove le radici scendono in profondità per trovare umidità. Da una prima analisi pare che la pianta
stia bene, nonostante sia stata
bruciata per tre anni consecutivi, e dopo essere stata stressata, poiché anno scorso non ha prodotti
semi o ne ha prodotti pochi, quest’anno ha prodotto tantissimi semi a dimostrazione che le piante si sono
riprese benissimo. Paradossalmente è
stato il fuoco. Infatti ogni anno nel deserto africano le steppe si autoincendiano per
autocombustione un effetto naturale
necessario per permettere alla natura di riprendersi più rigogliosa dopo
il periodo delle piogge, visto che molte piante come la ginestra ha radici
profonde a cui il fuoco non gli reca
alcun danno se non alle sue fronde, che per fortuna si rigenerano anche se ci
mette qualche anno. I cespugli presenti sulle Dune della Marinella hanno
un’altezza compresa fra 1 e 4 m,
con numerosi ramoscelli e foglie sottili e diritte. Quando è in fiore, i
ciuffetti di fiori delicati, di colore bianco rosato, ammantano piacevolmente i
pendii delle dune altrimenti spogli. Il nome ebraico (ròthem) deriva da una
radice che significa “attaccare”, forse per la sua capacità di trattenere le
dune sabbiose. Il corrispondente nome arabo è invece (ratam).E’ da notare che sulle radici della
ginestra cresce una pianta parassita il Cynomorium coccineum Il nome del genere deriva dal termine
arabo-andaluso “ratama” o dall'arabo colto “ratam”, con cui si designavano
specie di questo genere, del genere Genista e Spartium junceum L.; anche
l'ebraico “rothem” identifica la stessa tipologia di piante. Il nome specifico
deriva dal greco “monos”, unico e “sperma” seme, perché il legume contiene un
unico seme. Su di un sito
israeliano si legge una
curiosa spiegazione dell'etimologia del nome scientifico; il genere Retama
avrebbe lo stesso significato sia in ebraico che in arabo: rotem, retem o
retama, definisce infatti una corda legata al dito come un promemoria. Nella
tradizione araba, inoltre, il nome Retam è un nastro che gli arabi usavano
legare intorno ad un arbusto di ginestra bianca prima di partire; se al loro
ritorno il nastro era al proprio posto erano certi di non essere stati traditi;
in caso contrario il segno era quello, evidente, di un avvenuto tradimento.
Allo stato spontaneo la specie vive sulle dune sabbiose dei paesi nord africani
ma anche in Sicilia, lungo le aree della costa meridionale dove cresce una
sottospecie endemica denominata Retama raetam subsp. gussonei della quale, esiste
a Cirò un popolamento spontaneo, che, data la rarità, meriterebbe un idoneo
livello di protezione, visto che è una pianta che risale a cinque milioni di
anni fa, periodo messiniano, di quando
lo stretto di Cibilterra si sollevò facendo
prosciugare il Mediterraneo, ed attraverso una lingua di gesso che
collegava l’Africa al Mediterraneo,
molte piante come le ginestre il lentisco si diffusero fino alle coste
calabresi e fino a Cirò come è stato per
la Ginestra
bianca.
Cirò- Da qualche anno nella provincia di Crotone si va diffondendo una pianta africana : l’Asphodelus fistolosus che sta invadendo tutti i prati del circondario specialmente le aree urbane attorno le strade.
Cirò- Da qualche anno nella provincia di Crotone si va
diffondendo una pianta africana : l’Asphodelus fistolosus che sta
invadendo tutti i prati del circondario specialmente le aree urbane attorno le
strade. Ma è la prima volta che viene
localizzato a Cirò lungo la provinciale Cirò- Vallo dove è presente per ora una singola pianta
abbastanza appariscente. Purtroppo è una
pianta invadente a spese delle piante tipiche, infatti dove cresce l’Asfodelus
si crea un prato uniforme dove è
impossibile che possano crescere altre piante visto che già con le radici
occupa parecchio spazio. E’ un genere di piante della famiglia Liliaceae che
comprende diverse specie erbacee,
note genericamente con il nome volgare diasfodelo. Il nome deriva dal greco ἀσφόδελος
(asphódelos) "a" = non, "spodos" = cenere e
"elos" = valle, cioè «valle di ciò che non è stato ridotto in
cenere». Il nome deriva dal fatto che gli asfodeli tendono a diffondersi nelle
garighe dell'area mediterranea di sovente incendiate per ricavarne pascolo.
Poiché gli organi sotterranei (bulbo-tuberi) sopravvivono al passaggio del
fuoco, gli asfodeli e le piante che hanno la capacità di sopravvivere agli
incendi sono quello che appunto resta di ciò che non è ridotto in cenere. Gli
asfodeli amano i prati soleggiati e sono invadenti nei terreni soggetti a pascolo eccessivo,
perché le loro foglie appuntite vengono risparmiate dal bestiame. La
distribuzione naturale del genere Asphodelus ha un centro principale
intorno al bacino del Mediterraneo (Europa meridionale e Africa
settentrionale comprese le isole
Canarie); si estende inoltre in Asia fino
alla Cina. Per
Omero l'asfodelo è la pianta degli Inferi.
Per gli antichi Greci il Regno
dei Morti era suddiviso in tre parti: il Tartaro per gli empi, i Campi Elisi per
i buoni, ed infine i prati di asfodeli per quelli che in vita non erano stati
né buoni né cattivi. Per tutte queste credenze, ed altre ancora, i Greci
usavano piantare asfodeli sulle tombe, considerando i prati di asfodeli il
soggiorno dei morti. Epimenide, considerato da alcuni uno dei sette sapienti, racconta
Plutarco, usava l'asfodelo e la malva per le sue capacità di scacciare la fame
e la sete, infatti la leggenda vuole che Epimenide grazie all'uso di radici e
erbe non avesse bisogno di mangiare e che visse 157 anni. In alcune località,
lo stelo dell'asfodelo viene utilizzato per la creazione di pregiati cesti
artigianali da tempo utilizzati per la panificazione. Questi cesti anticamente
erano parte indispensabile del corredo della sposa prima del matrimonio. Il
gambo dell'asfodelo giallo è un cibo antico che gli anziani colgono ancora prima che sbocci il fiore e una
volta scottato con acqua e aceto conservato sott'olio. Uno di quei sapori che
va pian piano scomparendo. Mentre le foglie vengono tuttora usate per
confezionare i prodotti caseari come ricotte e provole che trasudano dello
stesso odore delle foglie. La presenza di questa nuova pianta in tutto il
bacino crotonese è dovuto comunque alla sempre più marcata tropicalizzazione del
clima.
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