giovedì 1 maggio 2014

Cirò- Da qualche anno nella provincia di Crotone si va diffondendo una pianta africana : l’Asphodelus fistolosus che sta invadendo tutti i prati del circondario specialmente le aree urbane attorno le strade.




Cirò- Da qualche anno nella provincia di Crotone si va diffondendo una pianta africana : l’Asphodelus  fistolosus che sta invadendo tutti i prati del circondario specialmente le aree urbane attorno le strade. Ma è la prima volta che viene localizzato a Cirò lungo la provinciale Cirò- Vallo dove  è presente per ora una singola pianta abbastanza appariscente.  Purtroppo è una pianta invadente a spese delle piante tipiche, infatti dove cresce l’Asfodelus si crea un prato  uniforme dove è impossibile che possano crescere altre piante visto che già con le radici occupa parecchio spazio. E’ un genere di piante della famiglia Liliaceae che comprende diverse specie erbacee, note genericamente con il nome volgare diasfodelo. Il nome deriva dal greco σφόδελος (asphódelos) "a" = non, "spodos" = cenere e "elos" = valle, cioè «valle di ciò che non è stato ridotto in cenere». Il nome deriva dal fatto che gli asfodeli tendono a diffondersi nelle garighe dell'area mediterranea di sovente incendiate per ricavarne pascolo. Poiché gli organi sotterranei (bulbo-tuberi) sopravvivono al passaggio del fuoco, gli asfodeli e le piante che hanno la capacità di sopravvivere agli incendi sono quello che appunto resta di ciò che non è ridotto in cenere. Gli asfodeli amano i prati soleggiati e sono invadenti nei terreni soggetti a pascolo eccessivo, perché le loro foglie appuntite vengono risparmiate dal bestiame. La distribuzione naturale del genere Asphodelus ha un centro principale intorno al bacino del Mediterraneo (Europa meridionale e Africa settentrionale comprese le isole Canarie); si estende inoltre in Asia fino alla Cina. Per Omero l'asfodelo è la pianta degli Inferi. Per gli antichi Greci il Regno dei Morti era suddiviso in tre parti: il Tartaro per gli empi, i Campi Elisi per i buoni, ed infine i prati di asfodeli per quelli che in vita non erano stati né buoni né cattivi. Per tutte queste credenze, ed altre ancora, i Greci usavano piantare asfodeli sulle tombe, considerando i prati di asfodeli il soggiorno dei morti. Epimenide, considerato da alcuni uno dei sette sapienti, racconta Plutarco, usava l'asfodelo e la malva per le sue capacità di scacciare la fame e la sete, infatti la leggenda vuole che Epimenide grazie all'uso di radici e erbe non avesse bisogno di mangiare e che visse 157 anni. In alcune località, lo stelo dell'asfodelo viene utilizzato per la creazione di pregiati cesti artigianali da tempo utilizzati per la panificazione. Questi cesti anticamente erano parte indispensabile del corredo della sposa prima del matrimonio. Il gambo dell'asfodelo giallo è un cibo antico che gli anziani  colgono ancora prima che sbocci il fiore e una volta scottato con acqua e aceto conservato sott'olio. Uno di quei sapori che va pian piano scomparendo. Mentre le foglie vengono tuttora usate per confezionare i prodotti caseari come ricotte e provole che trasudano dello stesso odore delle foglie. La presenza di questa nuova pianta in tutto il bacino crotonese è dovuto comunque alla sempre più marcata tropicalizzazione del clima.