giovedì 1 maggio 2014

Cirò- Continuano gli studi e gli approfondimenti sulla Ginestra bianca



Cirò- Continuano gli studi e gli approfondimenti  sulla  Ginestra bianca (Retama raetam) dell’area SIC delle Dune della Marinella, cespuglio della famiglia delle leguminacee che cresce generalmente nel deserto di Giuda, nella penisola del Sinai e anche nel resto dell’Arabia, dove le radici scendono in profondità per trovare umidità. Da una prima analisi pare che la pianta stia bene, nonostante sia stata bruciata per tre anni consecutivi, e dopo essere stata  stressata, poiché anno scorso non ha prodotti semi o ne ha prodotti pochi, quest’anno  ha prodotto tantissimi semi   a dimostrazione che le piante si sono riprese benissimo. Paradossalmente è stato il fuoco. Infatti ogni anno nel deserto africano  le steppe si autoincendiano per autocombustione un effetto naturale  necessario per permettere alla natura di riprendersi più rigogliosa dopo il periodo delle piogge, visto che molte piante come la ginestra ha radici profonde a cui il fuoco  non gli reca alcun danno se non alle sue fronde, che per fortuna si rigenerano anche se ci mette qualche anno. I cespugli presenti sulle Dune della Marinella hanno un’altezza compresa fra 1 e 4 m, con numerosi ramoscelli e foglie sottili e diritte. Quando è in fiore, i ciuffetti di fiori delicati, di colore bianco rosato, ammantano piacevolmente i pendii delle dune altrimenti spogli. Il nome ebraico (ròthem) deriva da una radice che significa “attaccare”, forse per la sua capacità di trattenere le dune sabbiose. Il corrispondente nome arabo è invece  (ratam).E’ da notare che sulle radici della ginestra cresce una pianta parassita il Cynomorium coccineum  Il nome del genere deriva dal termine arabo-andaluso “ratama” o dall'arabo colto “ratam”, con cui si designavano specie di questo genere, del genere Genista e Spartium junceum L.; anche l'ebraico “rothem” identifica la stessa tipologia di piante. Il nome specifico deriva dal greco “monos”, unico e “sperma” seme, perché il legume contiene un unico seme. Su di  un sito israeliano si legge  una curiosa spiegazione dell'etimologia del nome scientifico; il genere Retama avrebbe lo stesso significato sia in ebraico che in arabo: rotem, retem o retama, definisce infatti una corda legata al dito come un promemoria. Nella tradizione araba, inoltre, il nome Retam è un nastro che gli arabi usavano legare intorno ad un arbusto di ginestra bianca prima di partire; se al loro ritorno il nastro era al proprio posto erano certi di non essere stati traditi; in caso contrario il segno era quello, evidente, di un avvenuto tradimento. Allo stato spontaneo la specie vive sulle dune sabbiose dei paesi nord africani ma anche in Sicilia, lungo le aree della costa meridionale dove cresce una sottospecie endemica denominata Retama raetam subsp. gussonei della quale, esiste a Cirò un popolamento spontaneo, che, data la rarità, meriterebbe un idoneo livello di protezione, visto che è una pianta che risale a cinque milioni di anni fa,  periodo messiniano, di quando lo stretto di Cibilterra si sollevò facendo  prosciugare il Mediterraneo, ed attraverso una lingua di gesso che collegava l’Africa al Mediterraneo,  molte piante come le ginestre il lentisco si diffusero fino alle coste calabresi e  fino a Cirò come è stato per la Ginestra bianca.