Cirò- S.E.
l’Arcivescovo Graziani, mercoledì scorso presso il centro
parrocchiale”Vitetti”, ha incontrato il
consiglio pastorale, il parroco don Giovanni Napolitano, i commissari
straordinari e le associazioni di Cirò
che hanno collaborato alla realizzazione della festa patronale
avvenuta lo scorso 8 agosto. S.E. ha
espresso personalmente vivi
apprezzamenti ai commissari per il loro contributo alla riuscita della festa,
ed ha apprezzato lo stile della
festa tanto che ha detto- “lo porterò
come esempio per le altre feste patronali”. Dunque-“un modello proponibile ed
esportabile questo di Cirò- ha detto l’Arcivescovo, è incredibile come da
una piccola realtà come Cirò possa nascere una cosa così grande; un modello di
credibilità spendibile nelle altre realtà. Non è più possibile che le feste
patronali siano in mano a gente esterna, le processioni sono espressioni di
identità di un popolo per questo occorre coinvolgere tutta la società, ma
tenendo in considerazione due punti importanti: Il consiglio pastorale, ed il
consiglio per gli affari economici che fanno capo al parroco. Quindi prosegue
l’arcivescovo- ben venga il comitato patronale ma si deve confrontare con il
consiglio pastorale e le associazioni presenti. Solo dalle sinergie di tutti si
possono ottenere buoni risultati per il bene della comunità”. “Quando le cose
si fanno insieme riescono bene, se invece le cose si fanno in privato c’è il
rischio che si facciano dei danni”, è quanto ha riferito il parroco don Giovanni Napolitano in riferimento alle
passate feste patronali gestite a parere suo da privati- e ancora dei sei anni passati non ci sono fatture, non
ci sono autorizzazioni da parte del consiglio pastorale, a volte io stesso non
ero libero di scegliere. Solo se abbiamo la capacità di lavorare insieme,
prosegue il parroco, come abbiamo fatto con le associazione del paese in particolare con la pro-Loco, si
possono ottenere degli ottimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti,
altrimenti si creano solo danni. Nei sei anni passati, prosegue ancora- non ero
padrone neanche di spostare una statua o di scegliere un percorso, dovevo
chiedere il permesso”. Anche i
commissari si sono congratulati con il parroco e l’arcivescovo per la
legalità in cui si è svolta la festa patronale:” le processioni devono essere
vissute dall’intera comunità e non da gente esterna ha detto D’Alessio-
a Cirò si è creato una sinergia con le associazioni, la società ha voluto
essere protagonista tutti insieme, chiesa, associazione e militari, questo è il
modello vincente uniti da un unico filo per un impegno sociale e civile. A
Cirò- prosegue il commissario- abbiamo trovato tante risorse umane positive che
non pensavamo di trovare, e che ci
sostengono, e noi conclude -vogliamo con il nostro impegno sostenere le
manifestazioni e valorizzarli”. “Tutti noi-ha detto il presidente della pro-loco Rosaria Frustillo- abbiamo fatto
squadra grazie anche alla collaborazione dei commissari, il nostro operato è
stato umile come il nostro Santo Nicodemo ed abbiamo partecipato con un grande
sinergia dettato dal forte legame che ci lega
al nostro territorio. Il principio dell’umiltà ci ha portato
soddisfazione, ed è questa la nuova formula di questo nuovo comitato che ha visto
la partecipazione di molti e non dei soliti pochi”.