domenica 19 ottobre 2014

Cirò- S.E. l’Arcivescovo Graziani, mercoledì scorso presso il centro parrocchiale”Vitetti”, ha incontrato il consiglio pastorale, il parroco don Giovanni Napolitano, i commissari straordinari e le associazioni di Cirò che hanno collaborato alla realizzazione della festa patronale avvenuta lo scorso 8 agosto



Cirò- S.E. l’Arcivescovo Graziani, mercoledì scorso presso il centro parrocchiale”Vitetti”, ha incontrato  il consiglio pastorale, il parroco don Giovanni Napolitano, i commissari straordinari e le associazioni  di Cirò che hanno  collaborato  alla realizzazione della festa patronale avvenuta lo scorso 8 agosto. S.E.  ha espresso personalmente  vivi apprezzamenti ai commissari per il loro contributo alla riuscita della festa, ed ha apprezzato lo stile della festa  tanto che ha detto- “lo porterò come esempio per le altre feste patronali”. Dunque-“un modello proponibile ed esportabile questo di Cirò- ha detto l’Arcivescovo, è incredibile come da una piccola realtà come Cirò possa nascere una cosa così grande; un modello di credibilità spendibile nelle altre realtà. Non è più possibile che le feste patronali siano in mano a gente esterna, le processioni sono espressioni di identità di un popolo per questo occorre coinvolgere tutta la società, ma tenendo in considerazione due punti importanti: Il consiglio pastorale, ed il consiglio per gli affari economici che fanno capo al parroco. Quindi prosegue l’arcivescovo- ben venga il comitato patronale ma si deve confrontare con il consiglio pastorale e le associazioni presenti. Solo dalle sinergie di tutti si possono ottenere buoni risultati per il bene della comunità”. “Quando le cose si fanno insieme riescono bene, se invece le cose si fanno in privato c’è il rischio che si facciano dei danni”, è quanto ha riferito il parroco don Giovanni Napolitano in riferimento alle passate feste patronali gestite a parere suo da privati- e ancora  dei sei anni passati non ci sono fatture, non ci sono autorizzazioni da parte del consiglio pastorale, a volte io stesso non ero libero di scegliere. Solo se abbiamo la capacità di lavorare insieme, prosegue il parroco, come abbiamo fatto con le associazione  del paese in particolare con la pro-Loco, si possono ottenere degli ottimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti, altrimenti si creano solo danni. Nei sei anni passati, prosegue ancora- non ero padrone neanche di spostare una statua o di scegliere un percorso, dovevo chiedere il permesso”. Anche i commissari si sono congratulati con il parroco e l’arcivescovo per la legalità in cui si è svolta la festa patronale:” le processioni devono essere vissute dall’intera comunità e non da gente esterna ha detto D’Alessio- a Cirò si è creato una sinergia con le associazioni, la società ha voluto essere protagonista tutti insieme, chiesa, associazione e militari, questo è il modello vincente uniti da un unico filo per un impegno sociale e civile. A Cirò- prosegue il commissario- abbiamo trovato tante risorse umane positive che non pensavamo di trovare, e che  ci sostengono, e noi conclude -vogliamo con il nostro impegno sostenere le manifestazioni e valorizzarli”. “Tutti noi-ha detto il presidente della pro-loco Rosaria Frustillo- abbiamo fatto squadra grazie anche alla collaborazione dei commissari, il nostro operato è stato umile come il nostro Santo Nicodemo ed abbiamo partecipato con un grande sinergia dettato dal forte legame che ci lega  al nostro territorio. Il principio dell’umiltà ci ha portato soddisfazione, ed è questa la nuova formula di questo nuovo comitato che ha visto la partecipazione di molti e non dei soliti pochi”.