martedì 10 maggio 2016

Cirò- Si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Cataldo a Cirò.



Cirò- Si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Cataldo a Cirò. E' stata una grande festa di partecipazione, ogni rione ha ospitato la  miracolosa statua,  il santo protettore dei raccolti, delle campagne cirotane e degli allevamenti. Anche quest’anno  si sono susseguiti lunghi festeggiamenti religiosi e tradizionali. Dalla sua chiesa omonima in zona Cannone il parroco Don Giovanni Napolitano, ha officiato la santa messa, dove    i fedeli accompagnati dal comitato omonimo presieduto da Gaetano Fuscaldo, e dal parroco Don Giovanni Napolitano,  hanno  portato in processione il santo per le vie del paese fino ad arrivare  presso il largo Arenacchio dove la statua miracolosa del Santo è stata portata in  periferia per benedire i campi, fino alla zona Cappelliere presso la cappella della famiglia Giglio, dove nel vicino uliveto si è tenuto il tradizionale Agape fraterna ed intrattenimento musicale con il gruppo “Chiri da serenata”, proprio come si faceva una volta. E dopo la benedizione dei raccolti, delle terre, e degli allevamenti l cirotani,  la statua è stata portata presso la chiesa della Madonna di Pompei come vuole la tradizione, e da quì dopo la santa messa una lunga  processione  da via Sant’Elia si èsnodata per le vie del paese fino al rientro del Santo nella sua chiesetta omonima in zona Cannone. Come vuole la tradizione al passare del Santo, dai balconi le coperte più belle vengono stese, per la benedizione delle famiglie, oltre alla pioggia di petali di “Zuzzulo” di San Cataldo, un fiore colorato della famiglia delle Asteracea(un crisantemo selvatico) che fiorisce proprio in questo periodo, che ognuno fa cadere sulla statua al suo passare.

 San Cataldo annuncia la bella stagione, e tutto il popolo cirotano è in festa per il Santo protettore dei raccolti e degli allevamenti. Molte le tradizioni rispettate, come i nastrini benedetti e portafortuna chiamate”Zagarelle”, i dolci tipici di San Cataldo,  i tavoli votivi e il suono della tradizionale Zampogna. La festa di San Cataldo una volta, era una delle più sentite dal popolo cirotano, e il comitato vorrebbe che tornasse al suo atavico splendore.