lunedì 25 marzo 2013

Cirò- La cultura si è fermata a Cirò presso la nuova sede del centro diurno per adolescenti dedicata a mons. Alessandro Vitetti,



Cirò- La cultura si è fermata a Cirò presso la nuova sede del centro diurno per adolescenti dedicata a mons. Alessandro Vitetti, uomo umile ricco di santità, un bene confiscato alla criminalità organizzata, dove un pubblico attento  ha seguito il  convegno dedicato alla prima giornata del calendario Liliano, patrocinato dalla regione Calabria , dalla Provincia di Crotone e dalla Società astronomica italiana. “Istituire a Cirò La Specola di Lilio  come osservatore astronomico permanente e chiedere il gemellaggio con la Specola del Vaticano e con tutti gli altri centri presenti nel mondo”, è questa  l’idea lanciata dallo  professore Pietro De Leo, ordinario di storia medievale dell’UNICAL, mentre il sindaco Mario Caruso, ha riferito sull’intenzione del professore  Antonino Zichichi, di voler  proporre all’Onu l’istituzione della Giornata mondiale del Calendario il 21 marzo di ogni anno. Tra le verità  inedite portate alla luce, l’ultimo studio del ricercatore del CNR di Firenze Francesco Vizza sulla sussistenza di due manoscritti, uno di Luigi e uno di Antonio Lilio, che porta ad affermare che sicuramente  Antonio Lilio era coautore del lavoro iniziato dal fratello Luigi sullo studio del calendario perfetto.”Lo dicono  i rari documenti storici rinvenuti presso  la biblioteca Vaticana”, riferisce il ricercatore Vizza, purtroppo entrambi i manoscritti  sono andati persi, e per questo che alla fine morto il Papa, Antonio ed il Sirleto, rimasto ancora in vita  l’unico membro della commissione del calendario Clavio, toccò a lui spiegare la riforma del calendario nel “Romani Calendari a Gregorio 13°”, questo portò in inganno tanti altri autori che lo vedevano come autore della riforma al posto di Lilio. Dunque Antonio Lilio svolse un ruolo da protagonista nella riforma, prosegue Vizza, l’apporto che egli ha dato alla riforma del calendario fu fondamentale. “Questa è la città  del calendario liliano- ha proseguito il sindaco,  dove uomini illustri hanno vissuto e camminato tra le viuzze dell’antico borgo, oggi viene celebrato non solo Lilio, ma  la giornata della memoria delle vittime della mafia, ed il fatto che noi oggi ci troviamo qui, in una struttura confiscata alla criminalità, che noi abbiamo dato alla curia come centro diurno per ragazzi, ci rende orgogliosi . E’ giunto il momento, precisa il sindaco  di dare ai fratelli Lilio, che hanno cambiato la storia del tempo,  il giusto riconoscimento, divenendo  attrattori culturali e di sviluppo di questo territorio che verranno proiettati in tutto il mondo. Presente al convegno anche il responsabile dell’ufficio cultura della diocesi di Crotone Don Francesco  Spadola: è motivo di orgoglio- ha detto,” appoggeremo insieme a S.E. il vescovo di Crotone la volontà di far conoscere Lilio, la cultura è fondamentale per il rilancio del turismo. Non facciamo Mausolei vuoti -riempiamoli di giovani che possono continuare a diffondere la figura di Lilio nel mondo”. “ Sosterremo anche noi la proposta di Zichichi sulla giornata mondiale del calendario, ha detto nel suo intervento l’assessore regionale Mario Caligiuri,  la riscoperta di Lilio è una azione intelligente di questa amministrazione, di marketing basato sulla cultura sull’economia e sul turismo culturale, anche le scuole dovranno fare la loro parte. Abbiamo bisogno di bussole di riferimento- ha concluso Caligiuri- di un senso di limite e del tempo che Lilio con la sua riforma ci ha dato”. Nel corso del convegno è stato presentato  il busto di Lilio creato dallo scultore Giuseppe Capuano, per dire fine alle tante icone errate di Lilio che lo raffigurano come un uomo del 700 con sciarpa e capelli lunghi tipici del periodo illuminista. L’artista ha detto di aver compiuto notevoli studi antropologici su abiti e figure del 500 e non solo, con riferimento  alla conosciuta figura del fratello Antonio Lilio, dal cui studio è nato un nuovo ritratto di Luigi Lilio, busto che sarà collocato all’interno del museo astronomico di Lilio, le cui sembianze sembrano essere marcate e tipiche come quelle dei cirotani. “Ricostruire una memoria storica collettiva capace di offrire rinnovata dignità e bellezza intellettuale a una nuova e credibile storia della calabria del futuro” lo ha detto IgnazioFilice  cultore di studi liliali. Altro convenuto ad apportare il suo contributo è stato quello del cultore di storia  medievale Eugenio De Rose. Alla fine sono state lette alcune poesie dei ragazzi dedicate a Lilio dalla professoressa Dina De Marco.