Cirò La Pro-Loco Luigi Lilio e il
Gruppo Scout ASCI Cirò 1- Luigi Lilio rinnovano l’antica tradizione del
"Focareddu e San Giuseppe" attraverso una manifestazione mercoledì 20 Marzo alle ore 20
in Via Dante Alighieri (davanti “Il bello delle donne”). L’iniziativa,
scrive in una nota la presidente della Pro-Loco Rosaria Frustillo- vuole proporre e valorizzare l’importanza di
una delle tradizioni della cultura popolare cirotana più importante quale
appunto “i Focareddi”.
“U focareddu”, prosegue- ha come scopo quello di bruciare oggetti e
vecchie erbacce per lasciarsi alle spalle l’inverno e accogliere con gioia la
nuova stagione. Le associazioni proveranno a far rivivere questi momenti della
nostra tradizione cercando di trasmetterne la loro importanza alle future
generazioni e la Pro Loco
Luigi Lilio premierà il miglior fuoco rionale 2013.
Nel rispetto della
tradizione, la serata sarà allietata da musica di Gianfranco Graziani, allegria
e da tanti piatti tipici della nostra tradizione gastronomica e conterà sulla
sinergia e collaborazione dei diversi soggetti organizzatori. Nella tradizione
popolare, era uso preparare in segno di devozione e ringraziamento, un pranzo,
detto "U cummitu", in onore di San Giuseppe. Il cummito consiste nel
fatto che la famiglia che aveva ricevuto qualche grazia particolare, invitava
cinque persone povere: un vecchio (San Giuseppe), un altro (San Gioacchino), un
giovinetto (Bambin Gesu') e due donne (la Vergine Maria e
Sant'Anna). Gli invitati al "commitu" venivano serviti a piedi nudi
dai membri della famiglia che offriva il pranzo, preparato con piatti a base di
cinque legumi, maccheroni casarecci, pesce, baccalà, broccoli, asparagi e
fritture miste. Finito il banchetto, e
salutati gli invitati, che si titolavano di santi, ad ognuno di loro veniva
offerto un pane fatto in casa, "u paniceddu e' San Giuseppe".
L’usanza di accendere il fuoco la vigilia di San Giuseppe nei rioni del centro
storico, risale alla fine del 800, quando specie i contadini, per ringraziare e
raccomandarsi al Santo, dovevano donargli qualcosa ;ma non avendo nulla da
offrigli , ognuno portava dalla campagna un po’ di legna e frasche , che veniva accumulata davanti la chiesa omonima per essere bruciata , la sera del 18 Marzo
tra canti balli e intrattenimento gastronomico. I tradizionali Focareddi di San
Giuseppe, diretti discendenti d’antichi falò, hanno origini perdute nella notte
dei tempi che ogni anno, nell’equinozio di primavera, rievocano
la leggenda propiziatoria dell’arrivo della Primavera, che quest’anno coincide
con la prima festa regionale del calendario Liliano.