Cirò- Fogna a cielo aperto nel centro storico in zona “Salto del Savuto” e “Case nuove” , proprio sotto l’antico
muraglione che sovrasta l’abitato, dove a causa di un incendio il tubo fognario
in plastica, che raccoglie la rete fognaria del centro storico, è andato distrutto nell’incendio, ed i
liquami maleodoranti, topi ecc.., stanno
invadendo le abitazioni circostanti
ormai da dieci giorni. Tutto attorno melma fango e topi la fanno da padrona, ed in questi giorni di
calura diventa impossibile solo avvicinarsi all’area. Tutti gli abitanti della
zona si lamentano, ma a distanza di dieci giorni la situazione non è cambiata.
Solo la buona volontà di uno dei residenti ha permesso che almeno i liquami
fossero deviati, collegando la fogna al
tubo mancante con una tubazione di
fortuna, ma è solo temporanea alle prime piogge la fogna entrerà in tutte le
abitazioni circostanti. E’ grave che ancora nessuno o chi di competenza ha preso provvedimenti,
tutta la zona è impregnata di un odore fetido e maleodorante, e la presenza di
ratti diventa pericoloso visto che ci sono tanti bambini che vivono in questa
zona. L’area sovrastante le abitazioni andrebbe anche ripulita dalle erbacce
per renderla più sicura, ci sono rovi da tagliare ed alberi da potare, e
naturalmente va ripristinato con tubi
solidi il tratto di linea fognaria distrutta dall’incendio. Anche la parte
bassa del Salto del Savuto, la linea di tubi in plastica è andato distrutto dal
fuoco e la fogna scende a valle a cielo aperto
a pochi metri dall’abitato. Inoltre
la linea fognaria lungo la strada, non funziona essendo la strada in
risalita, non funzionane dicono i residenti la pompa di aspirazione, e quindi
per effetto dei vasi comunicanti , i liquami tornano indietro a livellarsi con
i wc all’interno delle abitazioni. si ripopola di
emigranti. Una situazione da terzo mondo, la fogna rotta, passa proprio davanti
molte abitazioni , dove i bambini giocano, gli abitanti dell’area in questione
sperono che possa intervenire l’ufficio sanitario e gli enti preposti per
mettere fine ad una situazione che giorno dopo giorno diventa più difficile da gestire.
Davvero una situazione spiacevole, specie
adesso che la zona